Call Wind & Strike

Mancano pochi giorni all’esternalizzazione.

banner_wind180x150.gif Pochi maledetti istanti ci dividono dall’ulteriore nefandezza che un’impresa compie ai danni di persone che fino a ieri si sentivano garantite e che da domani lo saranno molto di meno. Che ci credano o no, da domani saranno più precari. Tutti e tutte. Non è una questione di impiego garantito o meno. Non importa se resteranno in Wind o se troveranno un altro lavoro stabile. Da domani, per sempre, avranno la percezione che tutto può mutare, con una facilità  incredibile ed una velocità  inafferabile.
La parola di un contratto non sarà  più la stessa. I rapporto con i propri colleghi neanche.

Ma anche la civiltà  delle imprese, la fiducia verso le loro promesse, l’adesione al loro mondo ne usciranno mortificate.

Attenzione però! La disillusione non ha in sè un valore positivo se non si trasforma in una complicità  con altri precari/e e altri/e lavoratori/trici. La sfiducia verso qualcuno non si tramuta in automatico in una fiducia in qualcun’altro.

La precarizzazione nasce e si diffonde proprio così. L’erosione dei diritti e lo svilimento delle condizioni di vita disilludono profondamente le persone ma l’atomizzazione – la solitudine e l’impotenza sociale – rendono questa sfiducia un motivo di competizione e non di ripensamento dei propri gesti, ineludibile preludio alla creazione di un altro Senso.

"Non pensavo che il mondo fosse così schifoso" ha detto un lavoratore chiudendo un lungo fraseggio che ha ripercorso in un baleno due mesi durissimi, sia mentalmente che fisicamente, in cui tutto, per lui, ma anche per noi, è mutato.

In questa frase traspare una consapevolezza diversa e non una rassegnazione. Ma dove si colloca questa consapevolezza? Spesso si colloca in un mondo in cui la percezione del sè non è più nitidamente schierata o "con i padroni o con i lavoratori" bensì si immerge in un contesto composto da mille coscienze e mille identità  che confondono. Illudendo o distraendo.

Questo meccanismo perverso, conseguenza del modo di produrre e delle filosofie esistenziali delle imprese, impedisce alla disillusione di trasformarsi in un sentimento positivo, complice ed attivo. Per scardinarlo è necessario costruire dei riferimenti sociali non più centrati sulla "coscienza" ma sul "vantaggio" che una cooperazione positiva, complice ed attiva – che chiamiamo appunto cospirazione – può produrre.

In questo senso deve essere letto il Call Wind & Strike. Non semplicemente
come un azione solidale ma come una relazione in potenza di complicità  e
sentimenti precari ( e di precari/e ).

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Trenta Denari

"In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà".(Giovanni. 13,
21) 30denari.jpg

Ogni giorno la situazione del Call Center di Sesto riserva qualche spunto di
riflessione. Tutto tra il patetico e l’assurdo.
Durante la giornata di ieri,
14 febbraio 2007, abbiamo visto come l’Azienda, tramite la longa manus della
CISL, stia tentando di fare breccia nell’unità fin qui dimostrata dai lavoratori
del nostro sito offrendo ad ognuno di noi, radunati in piccoli gruppi, i
classici, sporchi, ridicoli 30 denari, per ottenere l’assenso ad un trapasso
verso Omnia silenzioso, facile, indolore, senza problemi.
Ciò in cambio di
fantomatici benefits da esportare presso la nuova società e di una piccola somma
di denaro, dai 3000 ai 10000 euro lordi, entità che potrebbe garantire la
sopravvivenza di una famiglia per nessun mese, senza altra ulteriore garanzia.

Si tratta di manovre prive del minimo ritegno morale, tese esclusivamente a
tentare di disgregare un fronte compatto che rifiuta ogni trattativa e respinge
la sola idea di scendere a patti con chi tenta di vendere la pelle dell’orso
ancora prima di averlo ucciso, perché, conscia di essere dalla parte del torto,
teme ogni azione giudicandola dannosa per la propria immagine.

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Sinistra unita per riscrivere la 30

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Wind, spensieratezza ed evasione nelle esternalizzazioni

Di tutte le compagnie telefoniche la Wind è quella che ha scelto di
rappresentarsi, di fronte ai propri potenziali clienti, nel modo più
giovane e gaio possibile.

Il simbolo, di color arancio acceso, sembra essere un’ unione
spensierata di due sorrisi che formano quella sagoma gentile con cui
noi tutti, da bambini, disegnavamo i gabbiani. Due semplici tratti che
non possono che indurci in tentazione: la spensieratezza, l’evasione,
la leggerezza dei pensieri sono un lusso e come tale devono essere
trattati. Con parsimonia e delicatezza.

O forse no ! a ben vedere quel pallino potrebbe sembrare un capo che
trasforma la figura in un gesto, in una movenza agile, graziosa ma
naturale come di un ballo liberatorio e non il prodotto di un esercizio
perfetto faticosamente ottenuto.

Ma siamo sempre lì e ve lo dovete infilare nella zucca: la Wind è
un’azienda gaia da sempre; è allegra per natura e desta in tutti una
simpatia tale da rendere Fiorello Giovanni e Giacomo delle semplici
comparse.

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Wind: perchè 275 lavoratori via in un soffio?

lun5febbraio romaI risultati economici che Wind ha ottenuto nei primi nove mesi del 2006
forniscono un’idea positiva dello stato di salute di questa azienda ( Scarica il pdf del comunicato stampa dei risultati economici ) .

Crescono decisamente sia gli utenti che i ricavi. Raggiunge un utile di
56 milioni di euro, una diminuzione del proprio indebitamento, e si
conferma quindi come il secondo gestore di telefonia fissa dopo
Telecom e il terzo di telefonia mobile nazionale.

Un bilancio certamente positivo molte volte suggellato da aumenti a
doppie cifre che sembra voler risaltare, prima ancora che l’attivo, un
risultato attrattivo.

E’ una specie di spottone che dice " guarda che ci siamo, stiamo in buona salute, credi in noi !"

Il 2006 Wind lo chiude proprio così: con lo sguardo fiero rivolto ai
propri azionisti, ai propri finanziatori ed ai propri clienti e con un
sorriso e un augurio di prospero 2007 ai propri lavoratori.

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