Bergamo – Il Botellon è fissato per il prossimo sabato sera nel piazzale della Fara. Si tratta di un evento in cui gruppi di persone si danno appuntamento in un posto significativo della loro città per trascorrere del tempo insieme. Quello che contraddistingue questa iniziativa è il fatto che non è organizzata in un locale, ma all’aperto. Così tutti hanno il compito di portare da bere e da mangiare, come in una festa tra amici. La pratica, diffusa in Spagna, consiste semplicemente nel ritrovarsi in luoghi pubblici, piazze, parchi e strade e portarsi da casa da bere all’interno di bottiglie di plastica. In questo modo si sta insieme senza dover per forza chiudersi in un locale e si può bere senza spendere molto (si consideri che i prezzi degli alcolici in Spagna sono notevolmente più bassi).
A Bergamo invece un semplice evento organizzato alla Fara fa addirittura scomodare il prefetto Andreana, il sindaco Tentorio e l’assessore alla sicurezza Invernizzi. Ed ecco il prefetto annunciare un “feroce controllo” e minacciare il ritiro di molte patenti. Assistere ad alti funzionari dello stato e amministratori che pianificano l’assedio di un semplice ritrovo spontaneo tra giovani, fa suscitare qualche sospetto.
Cosa li intimorisce tanto? Perchè questi personaggi vivono come una minaccia un evento del genere? Che senso ha far proclami di guerra?
Pare che ogni volta che in questa città qualcosa si muova al di fuori dei binari tracciati, debba per forza essere soppressa. Finchè i giovani si ubriacano tutta l’estate lungo le mura nessuno se ne accorge. Appena si organizzano per uscire dallo stereotipo del consumatore e si organizzano da soli, diventano dei criminali da controllare. Possibile che in questa città, senza il raduno degli alpini, in strada non si può stare?
E’ la stessa spietata repressione che si abbatte su chi organizza una festa e si vede accerchiato da carabinieri e polizia, che denunciano i presenti.
Perchè chi si permette, anche solo per una notte, di cercare un’alternativa ai soliti spazi prestabiliti per il divertimento e per il profitto, sembra essere troppo scomodo. Non a caso nella stessa riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza non poteva mancare un altro argomento: il centro sociale Pacì Paciana.
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niente di più vero.. passano gli anni e la musica non cambia, mai! con gli alpini c’erano ubriachi e collassati ad ogni angolo e nessuno diceva nulla, anzi tutti esaltati per la riuscita del ritrovo, ok però che dopo vengano a rompere le palle per un botellon, prendendo tutte ste misure di sicurezza, manco fosse la guerra cazzo..
pessimi come al solito la giunta e il prefetto..