Bergamo – Davanti al comune oggi pomeriggio alle 17,30 si sono trovati in presidio indetto da SGB i lavoratori e le lavoratrici di SACBO, solidali con la ex collega Paola, da 17 anni addetta al check in ad Orio e ora licenziata; la motivazione addotta dall’azienda è riferita ad una notte di circa un mese fa, quando Paola, che era di turno, aveva lasciato incustodito il posto di lavoro per alcuni minuti, a causa di un malore improvviso; era dunque corsa in bagno, lasciando sul tavolo il badge, ma tornando pochi minuti dopo. Questo, secondo i suoi responsabili, avrebbe causato un pericolo alla sicurezza dell’intero aeroporto, comunque vuoto a quell’ora della notte. Paola, invece, sostiene che si tratti di un pretesto, a causa della sua intensa attività sindacale all’interno dell’azienda, in particolare a favore del miglioramento delle condizioni di sicurezza delle donne durante i turni di notte. Il licenziamento avrebbe dunque un sapore intimidatorio. Intanto inizierà a Settembre il processo e la decisione viene rimessa nelle mani del giudice.
La vicenda ha dunque dell’incredibile, o forse no: difficile infatti non ricollocarla all’interno di un contesto, quello dell’aeroporto bergamasco, in continua espansione da venti anni; l’ampliamento costante dello scalo ha avuto ripercussioni pesanti sulle condizioni di lavoro di più di 400 persone, che sono assunte a tempo indeterminato solo dopo anni di attesa e a costo di massima flessibilità e stipendi minimi. La ricetta è sempre la stessa: la logica del profitto, che ha in questi anni arricchito le tasche del cda, impone però dei sacrifici che ricadono sempre sul personale, in tagli a stipendi e servizi.
Questa situazione, considerando anche le pesanti ricadute in termini di inquinamento, pone alcuni interrogativi profondi sulla costante espansione di Orio al Serio, senza alcun riguardo per le persone che vivono e lavorano sul territorio.
La narrazione di Paola e’ ben lontana dalla realtà. Si spaccia per quello che non e’. Il tribunale ha emesso il proprio verdetto. Hanno testimoniato 3 suoi colleghi. Hanno dichiarato che la signora Paola stava leggendo un libro. Niente licenziamento ingiustificato quindi. Povera Paola e poveri coloro i quali (me compreso) hanno creduto alle sue balle. Balle a raffica. Ero al presidio di fronte al comune. Mi sono sentito preso in giro. Peccato anche per gli uomini e donne di buona volonta’ che si sono resi disponibili per darle aiuto. Sembra la favola del pastore che grida sempre al lupo, al lupo…