Refugees welcome!

 

Polemiche in città sull’ex cambo base Expo adibito a centro d’accoglienza

Il 21 marzo, per decisione prefettizia, sono stati trasferiti a Rho, presso l’ex campo base di Expo, 90 migranti precedentemente ospitati al Centro polifunzionale della Croce Rossa di Bresso. Si tratta di ragazzi provenienti da Senegal, Liberia e Camerun che hanno richiesto asilo politico in Italia. L’ex campo base di Expo sarà dunque temporaneamente utilizzato come centro d’accoglienza straordinaria gestito dalla Croce Rossa ed è probabile che servirà come hub di smistamento verso altre strutture.
Tanto è bastato per innescare una fitta serie di commenti e dichiarazioni delle forze politiche locali, evidentemente attirate da un argomento così succulento quando c’è da raccattare voti in campagna elettorale. Come avevamo già denunciato qualche mese fa in merito alla questione del Centro islamico, ancora una volta lo spazio politico cittadino viene inquinato da sentimenti di paura e odio fomentati ad arte da chi cerca di capitalizzare le disgrazie altrui per il proprio tornaconto politico-elettorale. E’ infatti questa la strategia di chi, additando il migrante come nemico pubblico e capro espiatorio per ogni malessere sociale, sostiene politiche di esclusione ed emarginazione razzista e alimenta una guerra tra poveri funzionale agli interessi di chi ci sfrutta.
Sicuri di non essere i soli in città che non si riconoscono nelle dichiarazioni dei politici locali, prendiamo parola per reclamare libertà di movimento per le persone oltre le frontiere, contro lo sfruttamento dei flussi migratori e i dispositivi di controllo ed espulsione dettati dalla logiche dei confini. Questo ci fa dire che, anche a Rho, “refugees welcome”!
Agli hotspot della fortezza Europa e alle contraddizioni dei modelli di accoglienza istituzionale, vogliamo opporre freespot che connettano i migranti alle reti di solidarietà e mutuo soccorso attive sul territorio, spazi di autorganizzazione e condivisione di pratiche e saperi fuori dalle logiche del mercato, a cui si accede senza documenti o permessi di soggiorno.
Mettiamo quindi in comune, condividendoli da subito con i nostri nuovi “vicini di casa”, i nostri spazi fisici di via Moscova 5 e i nostri saperi, a cominciare da quelli in ambito legale e di accesso ai servizi maturati in anni di sportello biosindacale e scuola di italiano. Nei prossimi giorni ci recheremo all’ex campo base di Expo per conoscere i ragazzi ospitati e invitarli in Fornace dove, tra l’altro, il 3 aprile andrà in scena “Chi ama brucia. Discorsi al limite della frontiera”, spettacolo teatrale di Alice Conti e Chiara Zingariello che propone una riflessione su migrazioni, confini ed essere umani. Si tratterebbe solo di un primo passo, piccolo ma concreto, per conoscersi vicendevolmente, miglior antidoto a ignoranza e xenofobia.

Centro Sociale SOS Fornace (Rho)
sosfornace.org
#NoBorders
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Ogni mercoledì dalle 19:00 Sportello Biosindacale
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