Dalla Fornace nessuna intimidazione a Zucchetti e Cecchetti

 

Smentiamo categoricamente ogni dichiarazione comparsa sui giornali e da esponenti politici di nostre intimidazioni nei confronti del Sindaco di Rho e del consigliere leghista Cecchetti.
Durante l’ultimo Consiglio Comunale abbiamo avuto toni accesi, perché poco prima abbiamo avuto notizia della morte di Zoran Milenkovic, il rom in dialisi e quasi cieco cacciato dal campo comunale di via Sesia alcuni mesi fa.
Quando la casa di Zoran fu abbattuta, scrivemmo in un nostro comunicato del 12 gennaio 2010, che si trattava di uno sgombero inumano verso un uomo indifeso e che così Zoran avrebbe rischiato di morire.

La morte di Zoran si poteva evitare. E se non si fosse potuta evitare, gli si poteva offrire una morte meno amara; era inutile e meschino l’atteggiamento intransigente della giunta. Questo è per noi il punto su cui bisogna riflettere guardando indietro.
Ma l’atteggiamento che portò a gennaio allo sgombero di Zoran, fu lo stesso atteggiamento che portò all’altro sgombero inumano, quello della famiglia di Johnny, avvenuto in una giornata in cui il termometro andò ben sotto lo zero e anziani e bambini furono costretti a spostarsi dalla casa in cui vivevano in una roulotte a 100 metri di distanza. In quel freddo inverno, il consigliere comunale Caruso su facebook scrisse una patetica frase su “come riscaldare i Rom”, che suscitò scalpore per i più, ma, credeteci, tanta paura tra i rom del campo di via Sesia, che frequentiamo.
Oggi siamo di fronte ad un altro fatto gravissimo: l’annuncio della chiusura del campo comunale, per farci una discarica. Anche in questo abbiamo ravvisato un atteggiamento razzista, arrogante e sadico. Perché ai Rom che erano entrati in quelle case con un patto con la precedente amministrazione non viene offerta alcuna soluzione alternativa. L’unico intento che abbiamo ravvisato in queste dichiarazioni è di offendere i rom, di negare loro oltre che una casa (non di lusso), anche la dignità, dicendogli che valgono meno della spazzatura.
Allora vogliamo tranquillizzare Cecchetti e Zucchetti: abbiamo sempre agito alla luce del sole, pubblicamente, e le intimidazioni non ci appartengono, cosa che tra l’altro sanno benissimo. Difenderemo però la dignità dei rom e ci opporremo alla chiusura del campo, perché oltre a credere nei diritti umani, abbiamo instaurato con quelle persone un rapporto affettivo e di sincera amicizia e prima di calpestare loro dovranno calpestare noi.
Nel mese di luglio prepareremo un dossier dettagliato di tutte le violazioni dei diritti umani avvenute in questi mesi, che invieremo alle autorità competenti e lanceremo una campagna a sostegno dei Rom rimasti a Rho, perché non accada che una Giunta incapace di fare alcunché di buono per questa città e ormai allo sbando, non trovi ancora una volta la propria compattezza nello scagliarsi contro gli ultimi e i più deboli, come se questi fossero i bisogni di una città che, a causa dell’inerzia di questa amministrazione, perde treni, ospedali, scuole, posti di lavoro.

 

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