L'immigrazione disintegrata
Un'operazione in grande stile, come piace al prefetto Achille Serra.
Uno sgombero condotto all'alba da polizia, carabinieri, guardia di
finanza e polizia municipale. Un quartiere occupato da decine di
mezzi. Centinaia di migranti sgomberati (foto) da
un edificio occupato da anni a Tor Marancia nel comprensorio del S.
Michele, a pochi metri dall'edificio occupato dal Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa, portati in commissariato e poi chissà. Vigilantes privati già pronti a sorvegliare la zona. Sui marciapiedi, qualcuno solidarizza con gli sgomberati, mentre altri lamentano che chi occupa una casa non paga l'ICI e alza il volume la sera. Questa è la cronaca di un'alba normale nella città normale della premiata ditta "Serra & Veltroni". Una normalità in cui non possono avere spazio conflitti e contraddizioni, come quella rappresentata da un edificio occupato da centinaia di persone, una delle occupazioni abitative più grandi di
Roma.
Da oggi, decine famiglie ormai integrate nel quartiere hanno diversi
problemi in più, dal tetto sulla testa all'istruzione, dato che molti
bambini studiavano nelle scuole del quartiere. Ora dovranno
arrangiarsi come potranno, e magari illegalmente, anche se la Guardia
di Finanza parla di operazione "anti-racket". Proseguiranno lungo il
circolo
vizioso che dalla precarietà porta all'illegalità, alla
repressione e infine a nuova precarietà. E fa contenti tutti: chi
sfrutta il lavoro a basso costo e chi ha bisogno di mostrare ai buoni
cittadini che "la città è più sicura". Come Batman & Robin, sindaco e
prefetto si vanteranno di aver risolto un altro problema a Waltertown.
Veltroni rassicurerà che "gli immigrati vivevano in condizioni di
degrado" e che "verranno individuate soluzioni nel rispetto dei
diritti di tutti". Serra parlerà di "smantellamento della
microcriminalità". Le facce dei bambini nei pullman blu della polizia
sembravano dire tutt'altro.
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