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Questa categoria di Indymedia Italia e' dedicata ad articoli e analisi su energie, risorse idriche, rifiuti, riciclaggio, deforestazioni, clima.
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ANIMAL LIBERATION 15/08/2006
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Incontro nazionale per la liberazione animale

Dopo l'entusiasmante incontro dell'anno passato, che ha visto coinvolte tante persone da ogni parte d'Italia, molte realtà dell'animalismo radicale hanno rilanciato quello che vuole essere un appuntamento annuale del movimento.
L'incontro del 2005 è risultato un momento importante per discutere tematiche e strategie, approfondire conoscenze e relazioni, in un clima disteso ma ricco di fermento. Non bastano certo le bastonate e la repressione ai cortei per spezzare un movimento.
L'obiettivo primario dell'incontro, che si svolgerà dall'1 al 3 settembre a Montepastore (BO) è quello di allargare e migliorare la rete di attivisti e di gruppi locali, in modo che il cambiamento di rotta di questa società basata sullo sfruttamento parta dal basso, da chi predilige non delegare ma autorganizzarsi.
La crescita di visibilità e di forza del movimento animalista radicale in Italia sono un segnale concreto e le esperienze della lotta contro Morini, il lager Parrelli e della campagna AIP contro le pellicce ne sono un esempio. Se questo è vero, è vero anche che molto di più può essere fatto per allargare a macchia d'olio il messaggio e il fronte di lotta.
A questo scopo un incontro con portavoce di realtà internazionali come l'Animal Liberation Front e con quelle italiane, è fondamentale per la condivisione delle conoscenze affinché le offensive di lotta lanciate negli ultimi anni riescano a smantellare il mondo dello sfruttamento animale pezzo dopo pezzo.

Durante l'incontro si terranno conferenze, workshop pratici, discussioni e azioni di protesta, per unire nel modo migliore teoria e pratica, in modo che l'una faccia da stimolo all'altra.

All'incontro non sono ammessi fascisti, sessisti e chi pratica discriminazioni razziali.

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CONTINUA LO SCEMPIO 14/08/2006
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Postilli-Riccio, in pericolo l'ultima spiaggia della biodiversità

Ancora una volta sullo "Spiaggione" così come sulla Piana di Navelli la mentalità del profitto e la politica dei palazzi scavalcano ogni etica ambientale.
Una strada di 4 chilometri, larga ben 8 metri più servizi rischia di prendere il posto di uno dei tratti più belli della costa teatina, lo "Spiaggione" Postilli - Riccio, da Ortona fino alla stazione FS di Tollo.
Una prima parte dell'opera, per un valore complessivo di 6 milioni di euro, è stata data in appalto nel febbraio 2006 per realizzare un primo tratto della strada lungo solltanto 1,6 chilometri. Per completare l'opera sarebbero necessari altri 12 milioni di euro, che però al momento sembrano non essere disponibili.
La spiaggia è sottoposta a vincolo ambientale fin dal 1970 per la presenza di beni archeologici e per una vegetazione autoctona molto rara; le sue caratteristiche ambientali costituiscono inoltre l'habitat naturale per varie specie di uccelli migratori.

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SCANDALO PFIZER 15/05/2006

Salvare le vite è il loro interesse...

Nel 1996 in Nigeria, durante un'epidemia di meningite, la casa farmaceutica Pfizer, sperimentò l'antibiotico Trovan su circa 200 bambini senza informare i genitori e senza il consenso delle autorità nigeriane. Dopo la somministrazione sperimentale di quel farmaco, 5 bambini morirono e molti altri riportarono gravi danni fisici probabilmente dovuti all'assunzione del farmaco.
Recentemente, grazie a un documento tenuto nascosto per 5 anni dal governo nigeriano e venuto alla luce grazie a qualcun* che ha preferito rimanere anonim* per tutelare la propria incolumità, s'è appreso che secondo una commissione di esperti medici nigeriani la Pfizer Inc. ha violato la legislazione internazionale durante l'epidemia del 1996 testando un farmaco non approvato su bambini colpiti da infezioni cerebrali in un ospedale da campo.
Sempre secondo il rapporto, la casa farmaceutica scelse i pazienti di un ospedale da campo nella città di Kano, dove i bambini erano stati portati per essere curati da una forma spesso mortale di meningite, e qui attraverso un "evidente sfruttamento dell'ignoranza" [circostanza sempre negata dai vertici della Pfizer], sperimentò illegalmente su bambini un farmaco non autorizzato.
Il farmaco in questione è il Trovan [trovafloxacina], un antibiotico fluorchinolonico il cui impiego, all'epoca dei fatti in Nigeria, la Food and Drug Administration non aveva ancora approvato negli Stati Uniti. Solo nel 1997 avrebbe approvato il suo uso in età adulta, mentre ancora oggi non ne ha autorizzato l'uso pediatrico.
Quando nel 2001 tutta questa faccenda iniziò a farsi luce, la Pfizer si difese sostenendo che aveva inviato i suoi ricercatori a Kano per puri scopi filantropici, per aiutare a combattere l'epidemia che aveva ucciso più di 15.000 africani almeno. La commissione ha rigettato tale spiegazione, precisando che gli scienziati di Pfizer avevano completato i loro test e lasciato la città mentre “l'epidemia stava ancora imperversando”.
Queste dichiarazioni della casa farmaceutica, avvengono due anni dopo la sospensione dell'autorizzazione alla commercializzazione del Trovan in Europa, stabilita nel 1999 poiché si era dimostrato gravemente epatotossico [150 casi circa di epatotossicità accertata] e poiché non aveva alcun effetto comprovatamente superiore ad altri antibiotici.
All'epoca della sperimentazione in Nigeria, la Pfizer stava sviluppando il Trovan per distribuirlo negli Stati Uniti, dove si pensava che avrebbe fruttato al netto 1 miliardo di dollari all'anno; difatti, grazie allo strapotere della Pfizer la Food and Drug statunitense non ne ha mai sospeso l'impiego ma lo ha limitato al solo ambito ospedaliero.

Leggi il Dossier completo sulla Pfizer

:: iniziative ::
19/5/2006 - Presidio/Volantinaggio contro la Pfizer Italia
CONTRO IL CARBONE DELL'ENEL 05/09/2006
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Né a Civitavecchia né altrove

Devono essere stati davvero cattivi, a Civitavecchia, se l'Enel insiste con il carbone. Quando i comitati contro il carbone occuparono l'Aurelia a Tarquinia, e obbligarono il presidente del Lazio Marrazzo a bloccare i lavori di riconversione a carbone della centrale dell'ENEL di Torre Valdaliga Nord, qualcuno pensò che il vento cambiasse direzione, e portasse i fumi lontano da Civitavecchia. Ma il Tar del Lazio, il 20 aprile, ha dato ragione all'Enel e i lavori sono ripartiti.
Lo spettro di una centrale a carbone a due passi da casa torna, dunque, più inquietante che mai. La piovra Enel riallunga i suoi tentacoli sul territorio, da cinquant'anni colonizzato dalla multinazionale dell'energia. Il ricatto occupazionale funzione, perché l'Enel è il principale datore di lavoro, oltre che di veleno, per gli abitanti di Civitavecchia e dintorni. Non ci si stupisca, dunque, se anche la CGIL è favorevole al carbone come transizione al metano. Come se il metano non fosse un compromesso già al ribasso per i comitati che di idrocarburi, a Civitavecchia, non vogliono più sentir parlare; come se una centrale a metano fosse un mutamento troppo drastico: come mai, allora, dall'altra parte della recinzione, a Torre Valdaliga Sud, la Tirreno Power brucia metano nell'altra ex-centrale a olio combustibile?
E allora a Civitavecchia si torna in piazza sabato 13 maggio, per l'ennesima volta, contro il carbone né lì né altrove: un'intera giornata di mobilitazione. In zona sono abituati alle battaglie lunghe: a Montalto, a due passi da Civitavecchia, trent'anni fa la centrale nucleare fu scongiurata da un analogo movimento popolare. Allora si combatteva l'atomo, nel terzo millennio il carbone, come a Manchester nell'800: l'avversario è ancora più rozzo. Sarà dura.
gli appuntamenti | l'appello | documentario audio

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DEVASTAZIONI AMBIENTALI 08/02/2006
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LOMELLINA: spianare, costruire, inquinare

La Lomellina, territorio a sud ovest di Milano, è una terra fertile fatta di paesini, cittadine come Mortara e Vigevano e sterminate campagne coltivate a risaia. Ma mentre oggi la risaia è l’amplesso tra la coltura meccanizzata e l’arricchimento chimico dei terreni, con gravi inquinamenti delle falde acquifere superficiali, minacce più gravi arrivano dal business dell’incenerimento dei rifiuti.
Un’attività iniziata con la costruzione di un inceneritore a Parona e recentemente implementata con la costruzione di una seconda caldaia - utile solo al guadagno di chi la gestisce - che porta l’incenerimento a quasi 400 mila tonnellate annue a fronte di gravi inquinamenti atmosferici che nessuno pensa di monitorare. Nonché al problema conseguente dello stoccaggio delle ceneri, avvenuto in impianti inadeguati e pericolosi nella quasi totale indifferenza delle popolazioni residenti. Anticamente questa era una terra di boschi e paludi; oggi è la pattumiera delle ecomafie del Nord e il terreno di azione di politici incompetenti che non sanno porre freno alla cementificazione e all’abbandono di villaggi e paesi.
Spianare, costruire, inquinare sono le parole d’ordine. Ma anche scappare - soprattutto per i giovani - da un posto diventato invivibile e rischioso per la salute.

.: Approfondisci sul newswire :.

LOMELLINA: presto una nuova autostrada

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LIMITROFO A CHI? 27/01/2006
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Imc sicilia si autosospende

Ci risiamo.
Indymedia Sicilia (o meglio, attivisti definiti "limitrofi" ad essa) e' stata accusata per l'ennesima volta di non essere in grado di "gestire il newswire". Non e' la prima volta.
Vani, fin ora i tentativi di spiegare il funzionamento e la policy che Indy s'e' data come network (e che quindi non dipende dai singoli admin): invece di confrontarsi su pratiche e metodi, c'e' chi da tempo preferisce pretendere comportamenti che poco hanno a che vedere con indymedia e i suoi principi fondanti.
Nell'attesa che chi ha minacciato di aggredire fisicamente gli "attivisti limitrofi" capisca che non esistono gestori ne' redazioni di indymedia, abbiamo condiviso il problema con tutto il network e scelto di sospendere la categoria Imc Sicilia...

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MANIFESTAZIONE NO PONTE 22/01/2006
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No al ponte sullo stretto

22/01/2006 - Decine di migliaia di persone scendono nelle strade di Messina: ancora una volta cittadini, associazioni e movimenti si ritrovano assieme per gridare "No al ponte sullo stretto". Dopo le performance del governo in Val di Susa, anche i NO-TAV partecipano alla protesta. Le due grandi opere sono figlie gemelle della legge obbiettivo con cui le lobbies, di tutti i colori politici, sono pronte a far profitti.

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TRENI AD ALTA VORACITA' 31/10/2005
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Valli in rivolta contro la TAV

12.15 Riassunto - i compagni arrestati sono 3. Le forze dell'ordine hanno violentemente caricato chi ha tentato di impedire il loro arresto.
11.45 - Oltre a Bussoleno, Susa e pare Avigliana dove sembra sia stato fermato un TGV, e' stata occupata anche la stazione di Borgone.
9.45 - Arresti
9 - La polizia carica e manganella gente comune e sindaci, mentre centinaia di persone presidiano le zone circostanti.
8.45 - Un esercito di celerini sta forzando i blocchi degli abitanti della val susa. Scontri, barricate di pietre e alberi.
Fin dal mattino, 35 blindati delle forze dell'ordine stanno per intervenire e sgomberare il presidio popolare contro l'inizio dei lavori di sondaggio
Solidarietà: presidio della FAI a Carrara - aziende della Val Susa in sciopero
Collegamenti audio: Radio BlackOut - 1 - 2
Foto: Resistenza tra gli alberi
Informazioni su come raggiungere le valli per portare sostegno
Lunedì h. 15.30: Presidio ad Alba

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BIG PHARMA STRIKES AGAIN 19/09/2005
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Polli, l'influenza del brevetto

L'influenza dei polli ha fatto 60 vittime in due anni, ma per i media è già diventata un flagello mondiale (una "New Orleans sanitaria"). Effettivamente, le vittime previste dagli epidemiologi potrebbero essere molte di più, soprattutto nel caso in cui l'influenza potesse trasmettersi da persona a persona e nei Paesi che non potranno accedere alle medicine necessarie. Se pandemia sarà, non cadrà dal cielo, anche perchè i polli non volano.
Ma tra l'inondazione di New Orleans e l'epidemia di febbre aviaria una somiglianza c'è: erano entrambe previste, ma per rispettare le leggi del mercato si sono sacrificate delle vite umane. Infatti, il rischio della "pandemia" è noto da tempo. Già nel gennaio del 2004, mentre in Vietnam morivano i primi polli e infettavano le prime persone, alcuni scienziati previdero che presto il virus, se lasciato a se stesso, sarebbe mutato in una forma trasmissibile da persona a persona. Con un vaccino contro l'influenza tradizionale, il pericolo di un contagio da persona a persona dell'influenza dei polli poteva essere scongiurato già allora, prima che l'influenza dal Vietnam si diffondesse altrove. Il pericolo, infatti, e' che in qualche individuo i due virus possano ricombinarsi e dare vita al virus letale.
Il vaccino era in preparazione, ma Solvay e Glaxo, le multinazionali farmaceutiche che lo distribuivano, non hanno messo a disposizione il farmaco per il Vietnam perché le politiche commerciali imponevano che le prime confezioni fossero riservate ai clienti "migliori": il Vietnam era in fondo alla lista. Alle politiche commerciali/criminali del capitalismo si aggiunge il fatto che i brevetti esistenti rendono meno facile produrre un vaccino. L'influenza tra i polli si e' diffusa, e ora il pericolo di un contagio tra umani e' aumentato. E di pandemia ormai si parla in termini allarmistici. La fila per acquistare il futuro vaccino contro l'influenza aviaria è già lunga, e Big Pharma si frega le mani per un inaspettato rilancio fondato su una paura alimentata ad arte: quanto denaro entrerà nelle casse delle case farmaceutiche, se il governo italiano ha già prenotato 35 milioni di dosi di vaccino? Ma nessuno dice che il vero allarme è il brevetto.

L'industria mondiale del pollame | I rischi dell'allevamento intensivo | Il sistema dei brevetti

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PARADISI NEL CEMENTO 25/05/2005
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La foce del Neto a rischio devastazione ambientale

A pochi kilometri da Crotone, la Foce del Neto, una riserva naturale ad alto interesse naturalistico e paesaggistico, già protetta da normative regionali e europee, sembra oggi essere gravemente minacciata dal business del mattone selvaggio.

Il costruttore israeliano David Appel, imprenditore internazionale che sarebbe coinvolto in vicende di corruzione con il premier del suo paese, Ariel Sharon, avrebbe in progetto di edificare una mega cittadella turistica, chiamata "Euro Paradiso", in prossimità di quest'area.

 

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NICARAGUA: CONTRO LE MULTINAZIONALI 26/02/2005
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Riparte la marcia dei bananeros

Per la quarta volta i bananeros di Chinandega si sono messi in marcia.
Molti ormai anziani, malati, hanno percorso sotto un sole cocente i 140 chilometri che separano Chinandega da Managua. A questa marcia si sono uniti anche i lavoratori della canna da zucchero anch'essi stroncati dall'uso dei pesticidi.

Questa, raccontano, é una marcia di sola andata. Sono determinati a stare sotto il palazzo dell'assemblea nazionale del Nicaragua (Parlamento) fino a quando non avranno avuto una risposta definitiva e positiva alle loro richieste: il rispetto della sentenza di indennizo da parte delle multinazionali americane come la United Fruit, la Del Monte, la Dole e la Chiquita Brands International per i danni causati loro dal micidiale pesticida Nemagon, giá illegale negli Usa (dal 1977) ma indiscriminatamente utilizzato per anni dalle sue multinazionali in Centro America.

Alcun* compagn* dall'Italia stanno seguendo la marcia, raccontando la sofferenza unita alla non rassegnazione che sta portando queste donne e questi uomini affetti da tumori, deformazioni e sterilitá, ad affrontare questa fatica schierandosi contro l'insolenza dei giganti transnazionali americani, che - oltre ad averli sfruttati, uccisi, avvelenati - si rifiutano di rispettare una sentenza che li condanna al risarcimento, che sarebbe giá poca cosa! Stanno compiendo questa marcia con gravi problemi economici e relativi digiuni, aiutati solo dalla solidarietá della gente che incontrano strada facendo.

Arriveranno a Managua il 2 marzo, in migliaia, sotto il palazzo dell'assemblea nazionale dove si stanzieranno in un drammatico presidio, sfidando fame e caldo e qualcuno la morte fino a quando non avranno raggiunto l'obbiettivo .

Aggiornamenti:
- 08/04/05 / Occupata la Procura per la Difesa dei Diritti Umani
- 31/03/05 / Secondo incontro della Commissione Interistituzionale
- 30/03/05 / Lentamente si compiono gli accordi
- 24/03/05 / La tenda della Ciudadella
- 24/03/05 / Riadeguato l'accordo con il Ministero della Sanità
- 23/03/05 / Bananeros: un mese di lotta
- 19/03/05 / Raggiunti i primi accordi
- 18/03/05 / Ultim'ora
- 14/03/05 / Azione di solidarietà con i Bananeros a Roma
- 10/03/05 / La societa' civile si mobilita
- 09/03/05 / Si interreranno vivi
- 08/03/05 / Lettera al Presidente Bolaños
- 05/03/05 / La ciudadela del Nemagon
- 04/03/05 / La DOLE si proclama innocente!!
- 02/03/05 / Sono arrivati
- 28/02/05 / A un passo dall'arrivo...o dall'inizio
- 24/02/05 / Il silenzio vale più di tante parole
- 22/02/05 / Sono Partiti

Link: www.itanica.org | La marcia dei bananeros del 2004
SMOG, ENERGIE E CITTA' 19/02/2005
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Il fumo che non ci piace

Mentre entra in vigore il protocollo di Kyoto, l'accordo che dovrebbe limitare le emissioni dei gas che provocano l'effetto "serra", le citta' soffocano nel fumo del traffico. Migliaia di persone l'anno muoiono di smog in Italia, ma il petrolio uccide ancor prima di uscire dal pozzo, come mostra la storia dell'Iraq. Servono rimedi drastici, si dice. La risposta del governo: comprate piu' auto, 100 milioni di euro destinati a chi, per combattere lo smog, cambiera' la macchina (anche se esistono metodi ben piu' "casalinghi" per inquinare meno con la stessa auto...).

D'altronde, se si puo' riscoprire il nucleare con una mano mentre l'altra mette pressione sulle centrali iraniane, si puo' anche risolvere il problema del traffico comprando piu' macchine, come suggerisce il ministro Matteoli. Nemmeno questa opaca situazione basta quindi a mettere in discussione la "civilta' dell'automobile". Anzi, come tanto altro denaro pubblico, i 100 milioni promessi finiranno nelle casse dei produttori automobilistici nazionali, quelli che sembrano piu' in difficolta'. E dire che esistono buone ragioni per investire sui trasporti pubblici, ma pubblici davvero: ne' basati sulla precarieta' di chi ci lavora ne' sul portafogli di chi li usa. E infatti, qualcuno blocca i binari e smette di pagare il biglietto, qualcun altro in bici si riprende le citta'. Senza aspettare l'autobus o lo stato, c'e' chi si muove lo stesso.

NO AL TRAFORO 15/02/2005
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Terzo traforo, sostanze chimiche in liberta'

I laboratori del Gran Sasso, costruiti grazie all’interessamento del prof. Zichichi per conto dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (INFN), realizzati di fianco la galleria nel punto di massima profondità (1400mt), sono stati creati per lo svolgimento di importanti esperimenti di Fisica Nucleare; in particolare per la ricerca sui neutrini.
Negli esperimenti condotti nei laboratori sotterranei del Gran Sasso sono utilizzate numerose sostanze chimiche, alcune delle quali molto pericolose e stoccate in notevoli quantita.
Tutto cio' senza i minimi criteri di sicurezza, come dimostrano le foto.

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TSUNAMI 08/01/2005
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Onda anomala in asia

Sono passate gia' due settimane dal maremoto che ha sconvolto il Mar Indiano, e l'Est Asia. Mentre prosegue la conta dei morti e non si riesce ad averene un bilancio definitivo, balzano agli occhi alcuni importanti interrogativi.
I sistemi di monitoraggio [1] - [2] contro gli tsunami esistono da circa 40 anni nel Pacifico e, sebbene questi non avrebbero potuto fare nulla nelle regioni più vicine all’epicentro del terremoto, vicine all'epicentro del terremoto, avrebbero forse potuto limitare i danni nelle regioni dello Sri Lanka che sono state colpite dopo circa due ore e mezzo dall’inizio dell’evento sismico.

Le uniche isole raggiunte tempestivamente dall'allarme sono state Honolulu, le Hawaii oltre a quella dove è situata la base Usa di Diego Garcia. Resta il dubbio del perche' non sia stato dato ordine di diramare le informazioni. L'effetto di questi ritardi e' purtroppo sotto gli occhi di tutti/e.
L'emergenza umanitaria è enorme. Migliaia di mine sono state dissotterrate dall'onda, ed in Aceh i danni maggiori causati da questo disastro naturale saranno molto probabilmente aumentati da divieto del governo Indonesiano di arrivare sul posto a mezzi e organizzazioni umanitarie. A tutto cio' si somma la situazione degli Srilankesi detenuti in Australia detenuti in quantoclandestini che , nonostante la catastrofe, continuano ad essere deportati - (en). Nagamuthu Ramalingam Wickiramasingham, segretario generale della Associazione Culturale Victorian Tamil, ha recentemente dichiarato che sono presenti all'incirca 500 Srliankesi nelle comunita' australiane, e che per quanto si sappia non ci sono stati altri provvedimenti da parte del Ministero dell'immigrazione a parte quello di cercare di deportarli.

Ma tutto questo sembra toccare poco il mondo dei media italiani, impegnati, con la solita spettacolarizzazione del dolore, da un lato a battere sul tempo l'aggiornamento del numero di morti e dall'altro a rammaricarsi per i danni subiti dall'industria turistica che è alla base della situazione di povertà in quelle zone, dove gli unici interventi dell'occidente sembrano essere quelli rivolti alla costruzione di paradisi esotici e villaggi turistici per vip - [1].

C'e' poi chi da questa tragedia sembra comunque ricavare guadagni o opportunità. Avvoltoi o fini strateghi - [1]?

Intanto in Italia la comunita srilankese si mobilita e richiede permessi di soggiorno umanitari. [audio]

Alcune ipotesi sulle cause dello tsunami

Contributi da nw:
TSUNAMI, qualche considerazione, TSUNAMI ce n'e' ancora , TSUNAMI: le reazioni dei migranti del sud est asiatico, Militari italiani subito dall'Iraq all'Oceano Indiano, Bush e lo tsunami, Tsunami: rischio di epidemie, tsunami e globalizzazione per soli ricchi, Sumatra, il capitolo più nero, Aceh, chi gestirà l'emergenza?.

Audio: Radio laser

Dagli altri imc:
Manila | Aotearoa | Melbourne | imc Perth

Rassegna stampa dal manifesto

Dai media statunitensi
DISASTRI AMBIENTALI 03/01/2005
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Omicidio colposo per 5 dirigenti Montedison

Continua la tragica storia del petrolchimico di Marghera (VE), di 157 operai morti di tumore e dei processi istituiti a carico dei responsabili degli impianti. A metà dicembre la Montedison è stata considerata responsabile civile delle morti per Cvm registrate tra il 1973 e il 1980. Sono stati condannati per omicidio colposo Alberto Grandi, prima amministratore delegato di Montedison e poi presidente dell'Eni; Emilio Bartalini, resposabile del servizio sanitario della Montedison; Renato Calvi, direttore della divisione petrolchimica della Montedison; Giovanni Monforte, ex vicepresidente Montefibre; Piergiorgio Gatti, altro ex amministratore delegato della Montedison.

Per i reati ambientali e i relativi risarcimenti inizieranno altri processi in sede civile: le stime dei danni per la laguna di Venezia arrivano sino a 10 mila miliardi di lire. Ma altre 20 imputazioni sono cadute: tuttora, i reati ambientali vanno in prescrizione dopo 4 anni, e questo fa il gioco di chi si puo' permettere di sostenere lunghi processi. Va sottolineato che l'ammontare del rimborso che i condannati dovranno risarcire alla famiglia di Tullio Faggian (deceduto nel 1999 per angiosarcoma, l'unico per cui non e' scattata la prescrizione) e' di appena 50.000 euro a ciascuno dei due figli e 8.000 euro a ogni fratello del deceduto costituitosi parte civile - una cifra ridicola, pensando ai costi sanitari e legali che queste famiglie hanno sostenuto.

Fino al 1973-74 la cancerogenicità del cloruro di vinile non era nota: ma neppure dopo quella data la Montedison ha realizzato gli impianti necessari, indugiando almeno fino al 1980. L'inefficienza dei controlli sulle emissioni e il disinteresse dei dirigenti alla tutela della salute di chi lavora hanno causato le numerose morti e malattie che hanno colpito i lavoratori di quell'azienda. Contro l'Enichem (ex Montedison) ci sono vari processi in corso in varie parti d'Italia, visto che, ovunque si sia insediata, ha causato disastri ambientali e morte sul lavoro. Negli archivi degli altri IMC locali, approfondimenti sul polo petrolchimico di Augusta, su quello di Manfredonia, e sulla Maremma contaminata dall'attività estrattiva dell'Eni ( 1 | 2 | 3 ) ; inoltre, su Falconara Marittima e su Mantova ( 1 | 2 | 3 )

Gli atti del processo: http://www.petrolchimico.it

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