http://italy.indymedia.org/news/2003/07/328603.php Nascondi i commenti.
Iran: manifestazione 9 luglio | ||
by Imc Wednesday, Jul. 09, 2003 at 1:22 AM | mail: | |
9 luglio 1999: la rivolta studentesca subisce una violenta repressione. 9 luglio 2003: le manifestazioni per la ricorrenza sono state vietate,mentre l'intero Paese sta protestando contro il regime.
9 luglio 1999, i mercenari del regime iraniano entrano nelle università e fanno
a pezzi gente e edifici. A distanza di quattro anni, la rivolta nelle università sembra essere inarrestabile. E proprio per questo motivo il governo ha vietato a Teheran tutte le
manifestazioni per la ricorrenza. I Guardiani della Rivoluzione del regime
iraniano hanno ricevuto l' ordine di impedire con ogni mezzo l' arrivo a Teheran
di treni e pullmann dalle altre regioni dell' Iran. Si manifesta invece in Italia a Roma alle 10 di fronte Ambasciata dell’Iran, ma l'iniziativa, voluta dall' Organizzazione dei Fedaian del Popolo Iraniano è stata scippata da un gruppo coagulatosi intorno alla rivista Il Riformista. |
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In quanto a mercenari | ||
by giulio Wednesday, Jul. 09, 2003 at 1:54 AM | mail: | |
La sapete molto lunga proprio voi che siete mercenari americani.....per fortuna domani è il 9 luglio...fine di questa litania! |
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Il corriere della sera indica chi sono i "soggetti"che appoggiano gli studenti | ||
by nana Wednesday, Jul. 09, 2003 at 10:40 AM | mail: | |
Non capisco per quale motivo Imc si presta nei fatti ad appoggiare la guerra infinita di Bush, Blair e Berlusconi. |
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Iran e mire imperialiste | ||
by nana Wednesday, Jul. 09, 2003 at 10:54 AM | mail: | |
Studenti iraniani e mire imperialiste |
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altre fonti | ||
by t0m Wednesday, Jul. 09, 2003 at 12:09 PM | mail: | |
non c'è solo il corriere della sera. |
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W gli studenti iraniani | ||
by Sbancor Wednesday, Jul. 09, 2003 at 2:20 PM | mail: | |
La politica internazionale richiede un minimo di coerenza. Se si è a favore dell'autodeterminazione e della libertà, non si può applicare queste tesi solo ai paesi di cui non gradiamo la politica estera (come gli USA). Se parliamo dell'Iran parliamo di uno stato teocratico da far impallidire lo Stato Pontificio nell'epoca merdioevale. E gli studenti fanno benissimo a rivoltarsi e a rivendicare la propria libertà. Può darsi che gli Usa appoggino per motivi propri la protesta. Può darsi. Ma dimentichiamo allora chi pagò per lo sbarco in Sicilia di Garibaldi (inglesi) o chi fece arrivare Lenin alla stazione Finlandia (tedeschi)? |
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ripost x nana | ||
by mazzetta Wednesday, Jul. 09, 2003 at 3:35 PM | mail: | |
capita di fare confusione, applicando categorie desuete nell'analisi di fenomeni nuovi. |
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stronzate | ||
by stronzate Wednesday, Jul. 09, 2003 at 4:21 PM | mail: | |
1.gli studenti iraniani fantomatici che nessuno di voi ha mai visto né conosciuto che percentuale rappresentano su 70 milioni di iraniani e che consenso riscuotono su 70 milioni di iraniani? |
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X stronzate | ||
by X stronzate Wednesday, Jul. 09, 2003 at 4:33 PM | mail: | |
Ma di cosa ti faI? |
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X IL RITIRO DELLE TRUPPE | ||
by TROPPO INGENUO Wednesday, Jul. 09, 2003 at 4:37 PM | mail: | |
PER QUALE MALEDETTO MOTIVO RIFONDAZIONE COMUNISTA NON PROMUOVE UNA MANIFESTAZIONE PER IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ITALIANE DI OCCUPAZIONE IN IRAQ, IN BOSNIA, IN MACEDONIA, IN AFGHANISTA, A TIMOR EST, IN MEDIORIENTE, ECC, ECC. |
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X troppo ingenuo | ||
by X troppo ingenuo Wednesday, Jul. 09, 2003 at 4:40 PM | mail: | |
Ma scherzi o dici sul serio? |
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andiamo a liberare l'Iran? | ||
by di troppo ingenua Wednesday, Jul. 09, 2003 at 4:57 PM | mail: | |
Da Prensa Latina, facendo una ricerca con parola-chiave "Iran" ho ottenuto questi risultati... |
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4.33 il testa di cazzo | ||
by 4.33 il testa di cazzo Wednesday, Jul. 09, 2003 at 5:04 PM | mail: | |
>>Ma di cosa ti faI? |
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5.10 colui che ignora | ||
by 5.10 colui che ignora Wednesday, Jul. 09, 2003 at 5:08 PM | mail: | |
Ma tu chi sei con quale nick e quale post hai scritto se no non posso risponderti. |
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5.08 il coglione | ||
by 5.08 il coglione Wednesday, Jul. 09, 2003 at 5:11 PM | mail: | |
alle 5.10 non c'è nessuno coglione. |
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5.15 per la presoncina a modo | ||
by 5.15 per la personcina a modo Wednesday, Jul. 09, 2003 at 5:13 PM | mail: | |
Scusa ma il tuo orologia non funziona molto bene |
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5.13 il deficiente | ||
by 5.13 il deficiente Wednesday, Jul. 09, 2003 at 5:17 PM | mail: | |
coglione non devi guardare il tuo di orologio,ma l'ora del commento a cui vuoi rispondere,ripORTATA sotto il titolo del commento. |
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Per il cretino | ||
by Per il cretino Wednesday, Jul. 09, 2003 at 5:34 PM | mail: | |
L'ora del commento e chi la guarda? |
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non so' | ||
by moreno Thursday, Jul. 10, 2003 at 10:26 AM | mail: | |
i protagonisti delle manifestazioni iraniane pare che non siano solo studenti (che rappresentano solo il 10% delle stesse) ,ma "gente comune" dal figlio di un deputato ad intere famiglie che rompono da sole i coprifuoco... |
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IRAN E DIRITTI UMANI | ||
by Salvatore Thursday, Jul. 10, 2003 at 3:50 PM | mail: | |
Io vorrei ricordare che a Genova, nel corteo del primo giorno, c'erano anche gli iraniani che protestavano contro il regime. Non erano studenti, ma erano comunque una parte di popolo, credo anche molto rappresentativa della realtà, che chiedeva maggiori diritti umani. Lo sappiamo tutti che in Iran ci sono divieti riguardo gli alcolici, le donne devono portare il velo, c'è un altissimo numero di esecuzioni, e potrei andare avanti per ore. Possiamo criticare il movimento studentesco per come sta agendo, d'accordo, ma possiamo disinteressarci di questi problemi? Io penso che il movimento dovrebbe fare qualcosa, organizzare manifestazioni, rimarcando le distanze da USA e studenti, ma comunque denunciando i crimini commessi dal regime iraniano. |
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1026 l'infondato | ||
by 1026 l'infondato Thursday, Jul. 10, 2003 at 3:57 PM | mail: | |
>>pare che non siano solo studenti (che rappresentano solo il 10% delle stesse) ,ma "gente comune" dal figlio di un deputato ad intere famiglie che rompono da sole i coprifuoco...<<: |
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3.57 è arrivato il pirla | ||
by 3.57 è arrivato il pirla Thursday, Jul. 10, 2003 at 4:03 PM | mail: | |
E' arrivato il pirla quello che confuta tutto ma non dici mai niente. |
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4.03 il testa di cazzo | ||
by 4.03 il testa di cazzo Thursday, Jul. 10, 2003 at 4:07 PM | mail: | |
hai anche controargomenti bruttopezzo di merda o solo i soliti squallidi insulti-boomerang? |
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x salvatore | ||
by nana Thursday, Jul. 10, 2003 at 4:30 PM | mail: | |
"Io penso che il movimento dovrebbe fare qualcosa, organizzare manifestazioni, rimarcando le distanze da USA e studenti, ma comunque denunciando i crimini commessi dal regime iraniano. |
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4.03 il coglione | ||
by 4.03 il coglione Thursday, Jul. 10, 2003 at 4:32 PM | mail: | |
Ma cos'hai post salvati e invii sempre li stessi |
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aprite il cervello | ||
by Celia Thursday, Jul. 10, 2003 at 8:29 PM | mail: | |
La gente che frequenta Indymedia mi sta facendo venire la nausea. |
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celia la stronza | ||
by celia la stronza Thursday, Jul. 10, 2003 at 8:39 PM | mail: | |
>>La gente che frequenta Indymedia mi sta facendo venire la nausea. |
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silenzio curioso | ||
by fatt Saturday, Jul. 12, 2003 at 6:54 PM | mail: | |
Trovo molto curioso il silenzio della cosiddetta sinistra antagonista sulle ribellioni studentesche iraniane? Come mai non è stata organizzata una manifestazione? come mai i pacifisti,i ginostradisti,i new global, gli agnoletto, i casarini non hanno detto UNA PAROLA, contro il governo islamista iraniano?Come mai chi a parole sostiene i diritti, le libertà, chi ha le sue radici nel 68 e nel 70 italiano, caratterizzato da ribellioni studentesche tace sulla situazione iraniana? Non sarà forse che in questo momento storico preciso condannar, attaccar un regime islamico potrebbe dar l'impressione, anche solo per un istante, di esser al fianco di Bush? Questo antiamericanismo pregiudiziale e aprioristico impedisce una lotta in un campo tipicamente di sinistra..meditate... |
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Tratto dal manifesto del 12 luglio | ||
by angelo Saturday, Jul. 12, 2003 at 9:29 PM | mail: | |
GLI STATI UNITI E LA CRISI IRANIANA Kabul, Baghdad e Tehran: la partita tripla di Bush TOMMASO DI FRANCESCO È almeno tripla la partita che si sta giocando in queste ore a Tehran ma, questo è il punto, anche a Baghdad e Kabul, i nuovi «territori occupati». Da un mese ormai gli studenti e una parte della popolazione iraniana, non solo nella capitale, scendono in piazza per protesta. E le manifestazioni del 9, fallite, represse o abilmente prevenute, sembrano solo rinviate. Cosa vogliono? C'è poco da spiegare, vogliono la fine del regime teocratico, vogliono libertà, l'avvio di un reale processo democratico e l'apertura della società, in maggioranza composta di giovani e giovanissimi, una generazione colta e in attesa del nuovo, ma disoccupata, senza prospettive e sotto la cappa del regime degli ayatollah. Il regime teocratico iraniano con il quale hanno a che fare gli studenti è quasi lo stesso che le masse in rivolta portarono al potere nel 1979 contro la sanguinaria monarchia filoamericana di Reza Phalevi; lo stesso che tenne testa alla guerra con l'Iraq, che il regime di Saddam Hussein allora portava avanti anche per conto dell'Occidente edegli Stati uniti; e infine lo stesso regime che, con alterne vicene e un difficile e mai definitivo processo di aperture interno, comunque ha portato alla presidenza della repubblica - in ben due straordinarie tornate di libere elezioni - il riformista Mohammad Khatami e l'avvento di un parlamento democratico che più volte - con Khatami - ha difeso la legittimità della protesta studentesca. Gli studenti scendono in piazza sfidando i settori più ostile e conservatori della società e le milizie integraliste, proprio chiedendo la fine di quel principio «guida» che vede l'autorità religiosa al comando mentre informa di sé tutti i meandri della società civile fino ad annientarla. Non sembra però la semplice ripetizione delle ultime proteste del 1999 (appoggio ai riformisti contro gli ayatollah più integralisti). No, stavolta gli slogan chiamano in causa anche le promesse mancate dei riformisti. Questi accenti radicali, anti-sistema tout-court, fanno temere degli sbocchi di questa «primavera d'estate», e insieme pongono interrogativi leguttimi sulle sue cause e motivazioni profonde. Fatto non secondario, anzi decisivo, il paese non è quello del 1999, periodo nel quale si avviò un sostanziale disgelo tra Iran e Stati uniti. Oggi alle frontiere iraniane stazionano a nord, in Afghanistan e a sud in Iraq, centinaia di miglia di truppe statunitensi in assetto di guerra. E' un assedio, nell'epoca della guerra preventiva che Bush ha ribatito soltanto pochi giorni fa, indicando più volte come terzo, prossimo obiettivo proprio l'Iran. Già, l'Iran è tornata, dopo l'11 settembre e le due guerre che hanno insediato gli americani a Kabul e a Baghdad, in prima fila nell'elenco dei paesi del cosiddetto «asse del male» il cui elenco è abbastanza lungo. Non la Siria o la Corea del Nord, o la Libia e Cuba per ora sono al primo posto nel mirino di Bush. Se l'America ha deciso di fare i conti una buona volta per tutte con «il nemico», quello giurato davvero, a partire dalla più cogente delle sconfitte, quella ad opera della rivoluzione khomeinista del 1979, è proprio dell'Iran che stiamo parlando. Quell'Iran per la quale porta la macchia indelebile del colpo di stato ordito dalla Cia che nel 1953 - ricorre il 19 agosto il cinquantesimo anniversario - portò alla cacciata del governo democratico di Mossadeq, colpevole allora della nazionalizzazione dell'industria petrolifera fino a quel momento in mano inglese. Ora è sotto gli occhi di tutti che c'è un ulteriore fatto nuovo: questa protesta, platealmente alimentata da canali tv che fanno riferimento all'emigrazione monarchica e più squalificata legata alla famiglia dei Phalevi, è anche apertamente sostenuta dal presidente degli Stati uniti George W. Bush che non ha perso occasione, lo ha ripetuto anche in questi giorni, di dichiarare il proprio appoggio agli «spiriti coraggiosi di Tehran». A New York e a San Francisco, come a Los Angeles contro gli «spiriti coraggiosi» che gli chiedono conto in piazza delle «armi di distruzione di massa» e dei risultati della guerra all'Iraq, manda poliziotti in assetto di guerra. A Baghdad e nelle città sciite del sud - ancora fortemente legate all'Iran - fa sparare sulla popolazione che protesta per il nuovo regime di occupazione americana e gli «spiriti coraggiosi» preferisce o ucciderli o arrestarli «stile Guantanamo» dopo irruzioni stile Vietnam o stile Palestina - dove è bene ricordarlo la pace è solo la promessa su un pezzo di carta in bianco. Qui, a Tehran, l'inquilino della Casa bianca diventa filosofo e gli «spiriti» invece li esalta. Lì, in Iraq, non molto lontano dalle frontiere iraniane, la «democrazia» e garantita dalla punta delle baionette che controllano i nuovi grandi «territori occupati», e dopo che i bombardieri hanno ucciso 5.500 civili circa, dicono le Ong angloamericane. Non basta. Bush alza la voce accusando Tehran di contravvenire al Trattato di non proliferazione e di dotarsi di armi nucleari, qui, sorprendentemente, con la faccia tosta di chi, ha stracciato proprio quel trattato - insieme a tutti i trattati internazionali firmati prima del suo avvento - e rifiuta controlli sul suo paese e impedisce che l'Aiea soltanto nomini l'esistenza delle atomiche d'Israele puntate, fra l'altro, anche su Tehran. Non a caso, in queste ultime settimane - in ritardo, ma puntualmente - sia in difesa degli studenti che sull'apertura alle ispezioni dell'Aiea, ha risposto proprio, rompendo un pericoloso silenzio, proprio Khatami. Insomma Bush non ha trovato le armi di distruzione di massa a Baghdad e vuole trovarle a tutti i costi a Tehran. Tutto questo costituisce una contraddizione così smaccata che in questi giorni lo stesso segretario di stato Usa Colin Powell è intervenuto pubblicamente consigliando il presidente Bush a «non interferire nella crisi aperta in Iran». Diventa legittimo dunque un interrogativo: come rispondono gli studenti di Tehran all'abbraccio mortale di Bush che non smette di «interferire» e, vista la radicalità della loro protesta, sono avvertiti che le profferte Usa possono essere l'anticamera di un pericoloso gioco al massacro? Sono filoamericani o sono antiamericani, gli studenti di Teharn? L'ex presidente della repubblica islamica in esilio, Bani Sadr, ha voluto rispondere che no, sono tutt'altro che filoamericani. Ma probabilmente sono vere entrambe le cose. In Iran c'è una nuova generazione che è costretta a sentire il tempo presente nel quale vive come una eco lontana e in quel brusio indistinto quanto ambiguo rischia di vedere la risposta alla propria disperazione. Allora è tempo che il movimento di massa mondiale che è sceso in piazza contro la guerra assuma, senza reticenze, l'ordine di questi problemi e si ponga, autonomamente, come interlocutore della protesta degli studenti iraniani. |
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IRAN VOICE | ||
by simone Saturday, Jul. 12, 2003 at 11:35 PM | mail: irandemocratico@hotmail.com | |
Per chi vuole essere aggiornato |
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