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http://italy.indymedia.org/news/2004/06/569748.php Nascondi i commenti.

Anarchici - Repressione in Sardegna 5 arresti, 15 perquisizioni, chiuso il "Fraria&q
by K0 Sunday, Jun. 13, 2004 at 4:36 PM mail:

Arrestati cinque compagni in Sardegna, a Cagliari e a Sassari, perquisite quindici abitazioni.
I tre compagni arrestati la mattina del 12 giugno a Cagliari saranno processati per direttissima lunedì. Il circolo Fraria, dopo essere stato perquisito, è stato posto sotto sequestro per sessanta giorni.
CNA - Indymedia 12/06/04

Aggiornamenti

:: 13 giugno 2004
Cagliari - Ordigno a F.I. Anarchici arrestati - Il Manifesto
Sassari - Altri due arresti a Sassari - La Nuova Sardegna
Sassari - Chi sono i due anarchici arrestati - La Nuova Sardegna
Sassari - Agenzia ANSA
Sassari - Arresti anche a Sassari - La Repubblica

:: 12 giugno 2004
Cagliari - Perquisiti a Cagliari numerosi compagni

:: Radio e TV TG2 - GR3 - TGR Sardegna

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talastima
by talastima Sunday, Jun. 13, 2004 at 5:47 PM mail:

talastima!

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link TG1
by k0 Sunday, Jun. 13, 2004 at 6:23 PM mail:

TG1 13 giugno 2004

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clima torrido
by plm Monday, Jun. 14, 2004 at 12:43 AM mail:

e puzza di bruciato..

guarda caso, il giorno dopo gli arresti di ca
gli sbirri sassaresi nn volevano essere da meno.
tra le tante versioni dei giornali (addiritura il tgr dice: forse preparavano un attentato... FORSEEE??? e che cazzo vuol dire, questa è come la storia dei PRESUNTI kamikaze)
l'unica cosa che appare chiara è la mossa elettorale.

libertà e solidarietà per gli arrestati

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Ma ita ses narendi!
by Cumpanju Comunista Monday, Jun. 14, 2004 at 1:16 AM mail:

Ma cosa stai dicendo!!!
Come se normalmente uno se ne va in giro con della benzina, degli stracci e miccia a lenta combustione nello zaino!
Ayò, siamo seri una volta tanto.
Quei due anarchici di Sassari sono due imbecilli, che pensano che essere rivoluzionari significa creare solo una fiammata, dimenticando quali sono le reali cause (materiali) che infiammano la causa delle classi popolari.
Tra l'altro, giusto per precisare, sono doppiamente imbecilli, perché con il loro atto (sia esso portato a termine o meno) complicano la posizione
dei tre anarchici arrestati ieri a Quartu, la cui situazione è purtroppo molto più preoccupante rispetto alle imputazione dei due imbecilli sassaresi che, probabilmente, saranno fuori fra breve. Con grave pregiudizio di anarchici in primo luogo e di tutto il movimento antagonista nel suo complesso.

Per questo ritengo che questa volta non si debba dare la solidarietà che ogni volta, in questi casi viene chiesta. Queste persone si debbono prendere la responsabilità delle proprie azioni, non solo dell'arresto (che fortunatamente non sempre segue questi atti). Delle pesanti ripercussioni che provocano sul movimento antagonista (solo ieri, 12/6, 15 perquisizioni a Cagliari e hinterland).

Prendano esempio da un'altra persona, che ha compiuto gli stessi atti, però senza coinvolgere altre persone nelle sue scelte. Parlo di Luca Farris, il ragazzo dimenticato dal movimento anarchico (che esprime tanta solidarietà a tutto e a tutt*, salvo alle persone che hanno il coraggio di fare quello che ogni anarchico sardo vorrebbe fare, ma che non ha il coraggio di fare), che si è preso tutta le sue responsabilità senza chiedere, ma soprattutto senza ricevere, uno straccio di solidarietà da queste persone che si vorrebbero rivoluzionarie, ma che in realtà non sanno muovere un dito, né esprimere una parola di conforto ad un ragazzo alle prime armi in politica e dalle idee confuse.

La solidarietà si da a chi subisce sulla propria pelle, sul posto di lavoro, o sulla negazione di questo, le conseguenze del sistema capitalistico. Non si dà a dei buffoni che quando si muovono fanno incriminare tutto il movimento antagonista sardo (leggere Pisanu per credere).

Saluto a pugno chiuso a tutt* i/le militanti rivoluzionari.

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guarda che..
by brusciu Monday, Jun. 14, 2004 at 8:18 AM mail:

Non è vero che ogni anarchico vorrebbe fare come Luca Farris ma non ne ha il coraggio. Voi comunisti non avete perso l'antico vizio di screditare le idee anarchiche e farle vedere a senso unico come volete voi; e dico questo con rispetto per Farris, e per gli altri arrestati.
Ma non è certo il momento di litigare, era giusto per precisare.

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Si è visto!
by Giuseppe Monday, Jun. 14, 2004 at 1:03 PM mail:

Si è vista tutta la solidarietà data a Farris! Quante parole di conforto per lui, quante collette per sostenere le spese processuali o meno!

Caro brusciu, anche se può essere vero (ma le azioni per cui i compagni sono stati arrestati dimostra il contrario) che non tutti gli anarchici vorrebbero imitare Luca Farris, è un dato di fatto che la solidarietà verso questo ragazzo non si è vista da parte del movimento anarchico, quello più vicino alle posizioni espresse da Farris. Infatti mostra che il loro agire non si basa su motivazioni politiche, la loro fratellanza non è cementata prevalentemente da un collante di tipo politico o ideologico, ma si fonda su una comune amicizia. E bada che non voglio sminuire il loro legame. Tutt'altro (i legami affettivi sono ben più solidi dei legami politici).

Dico questo per cercare di capire perché questa solidarietà non c'è stata. Perché mi sembra l'unica ipotesi plausibile.

E poi secondo me questo è proprio il momento di tirare fuori le questioni del movimento! Non so se ti sei accorto che gli eventi scivolano via come se fossero olio, senza suscitare la minima reazione nelle persone che, a Cagliari e hinterland, fanno politica "dal basso". Non si discute mai di obiettivi, di strategie, di errori commessi o vittorie raggiunte. Niente.
Io invece credo che proprio situazioni del genere, per la loro gravità, per lo meno debbano suscitare dibattito e far assumere una presa di coscienza della realtà esistente. Non importa poi se non tutti avranno la stessa posizione, l'importante è conoscere e rispettare le posizioni di ciascuno. Che ognuno però si assuma le repondsabilità delle proprie scelte (o non scelte). Questo mi sembra il presupposto minimo per chiedere la solidarietà al "movimento".

Saluti antagonisti

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ma che cazzo dici
by qasa Monday, Jun. 14, 2004 at 1:41 PM mail:

dunque se uno va in giro con una bottiglia di plastica con dentro benzina e un grambiule (non miccia a lenta combustione) viene accusato di possibile attentato?
quant'è la pena per presunto attentato?

non diciamo cazzate per favore compagno comunista rivoluzionario
...non ti si vede...
ah si forse sono gli slogan delle manifestazioni!


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a giuseppe
by (A) Monday, Jun. 14, 2004 at 1:42 PM mail:

senti giuseppe, se ti sta a cuore, e lo ritieni opportuno, e vuoi sensibilizzare, per farris, inizia tu a proporre, mi sembra che le cose vadano cosi', tu proponi una cosa e gli altri si interessano e appoggiano e aiutano. tanto mi sa che mo' di benefit dovrete farne un bel po' per 3 + 2 + 1 compagni ,se aggiungete il farris, certo che se parte degli anarchici dice che sono ragazzate e si preoccupa delle perquise subite... si inizia maluccio....
solidarieta' senza riserve e senza liti per favore!

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Avete paura delle discussioni
by Giuseppe Monday, Jun. 14, 2004 at 2:19 PM mail:

Mi chiedo sempre perché non si riesce a discutere senza cadere nelle accuse personali.
Per quanto riguarda Luca Farris, ho proposto a divers* compagn* di fare qualcosa, ma non ne é emersa la volontà.

Per quanto riguarda l'altro problema posto, è emerso, ancora una volta, che le discussioni si liquidano sempre con "adesso solidarietà senza riserve, i litigi dopo". A parte il fatto che non sono litigi ma discussioni, ma la solidarietà la si da con cognizione di causa, sulla base di una riflessione. Invece quando si tratta di persone che conosciamo o che sono del giro, anche se fanno cazzate le cui ripercussioni cadono sul movimento, tutto va bene, tanto sono conscenti! E invece sarebbe un comportamento politico valutare la portata e gli effetti politici di un'azione.
Ma anche questa volta mi sembra si voglia glissare...aspettando un'altr* comèpagn* cui dare solidarietà.

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CNA - errata corrige: lunedì udienza x convalida arresto, non processo x direttissima
by K0 Monday, Jun. 14, 2004 at 4:16 PM mail:

rettifica sui compagni arrestati a Cagliari Crocenera A

From: "Crocenera A" <croceneraanarchica@inventati.org>
To: <contropotere@ecn.org>, <elpaso@ecn.org>,<infonews@freecamenisch.net>, <movimento@ecn.org>,<tacticalmedia@squat.net>
Subject: rettifica sui compagni arrestati a Cagliari
Date: Sat, 12 Jun 2004 19:46:23 -0000

I tre compagni arrestati a Cagliari stamattina, lunedì non avranno il
processo per direttissima, come avevamo scritto nel messaggio precedente,
bensì l’udienza di convalida dell’arresto. L'udienza dovrebbe iniziare alle
11.

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su Luca Farris
by K0 Monday, Jun. 14, 2004 at 4:56 PM mail:

su indy:
http://italy.indymedia.org/news/2004/05/541481.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/04/531556.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/03/492639.php

su anarcotico:
http://www.anarcotico.net/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=103
http://www.anarcotico.net/print.php?sid=103

su google:
http://www.google.it/search?q=Luca+Farris&ie=UTF-8&hl=it&btnG=Cerca+con+Google&lr=

.. magari non è stata data la massima diffusione possibile.. ma basta aver voglia di cercare le notizie..
ad ogni modo, appena possibile (e .. se possibile), cercherò di raccogliere insieme le info.

solidarietà a tutti i prigionieri

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x giuseppe
by brusciu Monday, Jun. 14, 2004 at 8:29 PM mail:

Insomma vuoi parlare di massimi sistemi? E vabbe'..m'hai provocato!


>Si è vista tutta la solidarietà data a Farris! Quante >parole di conforto per lui, quante collette per sostenere >le spese processuali o meno!

è vero, praticamente non c'è stata solidarietà. Per quanto mi riguarda non gli ho voluto dare una solidarietà politica, perché non ho condiviso le sue azioni. Solo solidarietà UMANA gli posso dare: perché ho capito i moventi delle sue azioni. Ma le sue azioni le reputo controproducenti e non sono contento che lui le abbia fatte. Anche se preferisco quelle all'apatia e all'indifferenza e all'accettazione, sia chiaro: meglio un mondo dove uno da fuoco qua e la a ciò che non gli piace piuttosto che un mondo dove tutti nessuno escluso accettano di mangiare merda in silenzio: ma siccome qualcuno che non accetta e fa qualcosaltro che non sia incendiare qua e la c'è...avrei fatto a meno dei suoi fuocherelli, mentre avrei gradito se fosse venuto alle manifestazioni e avesse partecipato.
Le sue azioni le ho viste prive di progettualità. Qui in Sardegna sembra quasi che la progettualità o la volontà di progettualità la possa avere solo chi è in un partito politico (un comunista in pratica): questo non è vero.

>Caro brusciu, anche se può essere vero (ma le azioni per >cui i compagni sono stati arrestati dimostra il contrario) >che non tutti gli anarchici vorrebbero imitare Luca Farris,

scusa se ora mi dilungo un po'...
"anarchismo" è un termine molto vasto come significati, che qui in Sardegna (e forse in tutta italia) viene visto a senso unico, anche grazie alla campagna del Ministro Pisanu & compagnia degli ultimi anni. Oltretutto lui, il ministro con alito di suora andata a male, affianca sempre tale termine alla parola "insurrezionalismo" come rafforzativo di qualcosa di già deprecabile di per se: in realtà sa bene che se non specificasse "insurrezionalisti" potrebbe scontrarsi con qualche anarchico del calibro di Noam Chomsky, intellettuale apprezzato a livello mondiale...forse Pisanu non se la sente? EH EH EH
Anche De Andrè era anarchico, anche Gaber era anarchico come tanti altri personaggi pure amatissimi dalla gente e famosi, erano e sono anarchici (almeno professano tale credo, non stiamo a giudicare la vita degli altri, non ora almeno).
Anarchico è fondamentalmente una persona liberale, libertaria e socialista -nel senso vecchio del termine, cioè non vuole la proprietà privata-, che in più non crede nelle forme rappresentative, nei partiti, nei poteri buoni, bensì ritiene che la società si possa organizzare senza autorità, e senza gerarchie imposte. Non è necessariamente una persona che vuole tutto e subito, o meglio vuole tutto e subito ma non pretende di riuscire ad averlo immediatametne perché ha presente il mondo che lo circonda. Segue una via, una direzione. Oggi le idee anarchiche fanno paura al potere, perché son quelle che più lo possono aggredire, perché son valide, fanno presa sulle reali emozioni e necessità che avverte la gente, soprattutto in questi ultimi anni in cui si vede un fallimento profondo e palese del sistema politico, economico, sociale, italiano e mondiale, e viceversa una crescita dell'associazionismo e del volontariato, che riescono a creare e fornire servizi altamente efficienti per le comunità senza la necessità di un'autorità o di uno stato. Solo per fare un esempio: quando succede un alluvione chi è che sostiene le popolazioni: lo Stato? O i volontari? Per questo il potere aggredisce queste idee in tutti i modi, a cominciare da quando usa la parola "anarchia" per indicare una situazione di estremo disordine, caos e disagio. Anarchico può essere la persona più calma e pacifica (non necessariamente pacifista) al mondo: chi è anarchico oggi è un estremista, ma l'estremismo può essere meno estremo della cultura dominante in una società. Lo stato aggredisce le idee anarchiche perché per definizione non può farle proprie e usarle: se avesse potuto l'avrebbe fatto, come oggi han fatto i partiti sardi con i temi sardisti. Si son accorti che sta crescendo un desiderio di indipendentismo e tutti i partiti hanno attinto al grande calderone degli ideali autonomisti. Ma l'indipendenza è ben altra cosa, e lo sappiam bene.

"anarchismo" qua viene spesso inteso come "ribellismo", intendendo qualcosa di assolutamente irragionato, dove non c'è alcun lume di ragione, alcuna progettualità o almeno volontà di progettualità, ma solo giusto istinto distruttivo, reazione a ciò che ti schiaccia con occhio per occhio dente per dente. Che non è di per se deprecabile, non lo sto a giudicare, ma non rappresenta in toto le idee anarchiche.
Oggi c'è addirittura paura a dire che si è anarchici, mentre è persino un "diritto" essere anarchici (ahah).
L'anarchismo ha tante forme di azione diretta, boicottaggio, astensionismo ragionato, propaganda o meglio diffusione delle idee anarchiche, occupazione di stabili in disuso per farne qualcosa di utile, obiezione, associazionismo e volontariato dove ognuno fornisce le sue competenze...qua sembra che tutto questo non si consideri...tutti i lati intellettuali e tutti i lati non fisicamente ribellisti dell'anarchismo sono in secondo piano e c'è urgenza di "azione". Come se "azione diretta" volesse dire solo azione fisicamente violenta e "materiale". Vengono sminuite tutte le piccole cose che una persona può fare individualmente, valorizzando come gesti anarchisti solo i gesti plateali che hanno o potenzialmente possono avere risonanza mediatica. Niente di più sbagliato, secondo me. Il risultato è che si da manforte all'idea di anarchismo che diffonde Pisanu e nella migliore delle ipotesi la gente vede l'anarchia come un'utopia, mentre l'anarchia è semplicemente la tua vita.

Un motto recitava "il capitalismo ti da opportunità nella vita, l'anarchia ti da la vita". SEMPLICE.

>è un dato di fatto che la solidarietà verso questo >ragazzo non si è vista da parte del movimento anarchico, >quello più vicino alle posizioni espresse da Farris. >Infatti mostra che il loro agire non si basa su >motivazioni politiche, la loro fratellanza non è cementata >prevalentemente da un collante di tipo politico o >ideologico, ma si fonda su una comune amicizia. E bada che >non voglio sminuire il loro legame. Tutt'altro (i legami >affettivi sono ben più solidi dei legami politici).

questo che dici potrebbe essere anche vero, almeno in parte. Comunque non confondere "Fraria" con "movimento anarchico" che non è la stessa cosa, anche perché forse un movimento anarchico non c'è. Inoltre ho letto altrove che all'interno dello stesso Fraria ci son state discussioni, e non tutti erano d'accordo per dare solidarietà a LF: evidentemente non tutti i frequentatori del Fraria si sentivano d'accordo con le azioni di LF. Certo se ora si sentono d'accordo con le azioni dei tre arrestati devono risolvere un loro enigma interno, forse: affari loro e non mi permetto di giudicare.
C'è anche da dire che chi ha voluto dare la sua solidarietà POLITICA a LF, l'ha fatto: comportandosi come lui e facendosi pure arrestare: quale migliore solidarietà si può dare ad uno che mette fuoco a simboli di potere se non fare altrettanto?
Per me son azioni prive di progettualità, che progetto può esserci dietro?
1)aumentare la tensione, quindi la repressione, nella speranza che anche la gente comune si senta oppressa e si formi una massa rivoluzionaria. TSE': continuando con queste azioni si formerebbe semplicemente un altro regime che avrebbe tutte le giustificazioni di fronte alle masse per nascere, che farebbe il suo ventennio se non più, finchè non verrebbe a liberarci qualche Paese buono...e non preoccupatevi che al regime ci siamo quasi e pare che in pochi fra la gente comune se ne siano accorti, visti i voti dati oggi alla destra (e perché no alla sinistra)...che sono comunque MILIONI.
2)sperare che tutti coloro che sono contro il sistema li imitino...Doppio TSE': la rivoluzione non la fa nessuno perché non ci sono i presupposti ora...tanto è vero che non mi pare che nelle ore a seguire ci sia stata un'escalation di "attentati", tranne quei due ragazzi a Sassari, che non avevano neanche iniziato che già li avevan presi.
3)sperare che la gente si chieda il motivo per cui loro hanno fatto quel che han fatto e perché si son complicati così la vita. A chiedersi queste cose saranno solo le persone sensibili, che son quelle che già schifano il sistema: quindi non si aggiungerà nessun potenziale rivoluzionario. Per tutti gli altri, per le masse amorfe, saranno solo dei disturbati, dei piccoli vandali, dei ragazzi che volevano fare una bravata, o se ascoltano Pisanu dei terribili terroristi, capibranco di un circuito internazionale pericolosissimo.

Detto questo resta ferma la mia solidarietà umana verso di loro, perchè capisco i motivi delle loro azioni, e penso che loro credessero fosse la cosa giusta da fare e con coraggio l'han fatta.

>E poi secondo me questo è proprio il momento di tirare >fuori le questioni del movimento! Non so se ti sei accorto >che gli eventi scivolano via come se fossero olio, senza >suscitare la minima reazione nelle persone che, a Cagliari >e hinterland, fanno politica "dal basso". Non si discute >mai di obiettivi, di strategie, di errori commessi o >vittorie raggiunte. Niente.

questo è verissimo, condivido

>Mi chiedo sempre perché non si riesce a discutere senza >cadere nelle accuse personali.

questo me lo chiedo spesso pure io. C'è paura di esprimere le proprie opinioni, come se una volta che uno dice qualcosa venisse etichettato a vita...invece il pensiero può anche cambiare, in base alle risposte che gli danno. Io potrei aver scritto un sacco di stronzate in questa lettera, ma se nessuno mi risponde in modo intelligente non mi aiuterà a vedere la realtà.

>Ma anche questa volta mi sembra si voglia >glissare...aspettando un'altr* comèpagn* cui dare >solidarietà.

io ti ho risposto.
scusate la lunghezza...e il fatto di aver spiegato cose che molti sanno già, ma mi sembrava il momento adatto per rimarcare cosa può essere l'anarchismo, secondo me.
Se non siete d'accordo spiegatemi, così finalmente capisco che non sono anarchico, e che son qualcosa che non esiste!

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bella cazzata
by comitato contro i cazzoni anarcoidi di indy Monday, Jun. 14, 2004 at 8:31 PM mail:

il simpaticone sopra di me ha chiosato con un bel distico "solidarietà a tutti i prigionieri".

perchè? premetto che dispiace anche a me vedere finire uno in carcere, che sia innocente o meno, ma da lì a esprimere pubblicamente la mia solidarietà ce ne passa. ma a che pro? a chi serve davvero questa solidarietà puzzolente e superficiale?
..e poi prigionieri di cosa? della loro idiozia di certo. se 3 tipi mettono due bombe del cazzo (pure fatte male) davanti a uno stabile e quelle esplodono e li beccano subito e li sbattono in galera che cazzo di solidarietà vuoi dargli? poverino-l'ha-fatto-anche-per-noi.. ma andatevene a cagare, questi sono i tipici discorsi delle componenti più cazzone degli anarchici.

solidarietà allo sfigato che ha dovuto ripulire le vetrate dallo scoppio delle "bombe" e solidarietà a chi le bombe le mette nei posti giusti e nei momenti giusti e non si fa beccare.

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L'odio
by jhonny Monday, Jun. 14, 2004 at 9:15 PM mail:

non capisco proprio cosa cazzo c'è da insultare e sentenziare su tre ragazzi che vengono arrestati..
Sul modo di agire dei tre arrestati(come per l'idea di anarchia)sottoscrivo quello che ha detto brusciu pienamente,
ma questi miserabili che danno del coglione a uno che è appena entrato a buoncammino in quel modo proprio non lo capisco. volete provocare? sfogarvi della vostra vita di merda? vi sentite superiori? fascisti di merda.

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johnny
by brusciu Monday, Jun. 14, 2004 at 9:57 PM mail:

son d'accordo con te, mi fan veramente schifo.

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Solidarietà a tutti i prigionieri della prigione globale, non rassegnati.
by K0 Monday, Jun. 14, 2004 at 10:12 PM mail:

La Columna de Hierro
La Colonna di Ferro si formò ai primi di agosto 1936, in un'assemblea di militanti anarchici, tenutasi nel monastero di calle Orihuela a Valenza trasformato in "caserma" provvisoria. Era composta da 3000 miliziani. Ebbe "il primo serio combattimento a Sarion, sul Maestrazgo, il 13 agosto, dove mise in fuga i fascisti. Poi la colonna conquistò 'La Puebla' dove stabilisce il suo Comitato [di Guerra]". (Nestor Romero, Agorà, n° 3, autunno 1980, ed. Pensée et Action, Toulouse, pag. 37).
Giunta sul fronte di Teruel partecipò alla riconquista di una vasta zona attorno alla città, operando insieme alle colonne provenienti da Sagunto e Castellon della Plana. Infine si attestò a circa 15 km da Teruel.
Struttura della colonna: "La costituzione del Comitato di Guerra è accettata da tutte le milizie confederali. Noi partiamo dall'individuo e formiamo dei gruppi di dieci, che si autogestiscono le piccole operazioni. Dieci gruppi formano una Centuria, che nomina un delegato per rappresentarla. Trenta Centurie formano una Colonna, che è diretta dal Comitato di Guerra, di cui fanno parte i delegati di Centuria". Intervento del delegato della colonna al Pleno Regionale di Valenza, approvato dalla colonna e riprodotto dal suo organo Linea de Fuego, il 17 novembre 1936 (André e Dori Prudhommeaux, La Catalogne libre, Ed. Le Combat Syndicaliste, Parigi, 1970).
L'organo di stampa della Colonna di Ferro si chiamava "Linea de Fuego, stampato su 4 pagine a La Puebla de Valverde dai militanti del Sindacato delle Arti Grafiche di Valenza. Era un quotidiano di informazione, ma il maggior spazio si dedicava a tutto quello che riguardava il campo culturale: poemi, novelle, critiche letterarie e, ovviamente articoli di politica, sociologia, filosofia, economia ecc. Vi sono rubriche permanenti, ma numerosi militanti si esprimono nel giornale sui problemi della loro vita quotidiana, sul funzionamento della colonna o sui grandi problemi nazionali. Attraverso Linea de Fuego sono discusse le questioni particolari della colonna e sono convocate le assemblee generali. Talvolta sono annunciati i matrimoni in 'libera unione' d'un tale o d'una tale davanti al segretario del Comitato [della Colonna]". (N. Romero, op. cit. , pag. 37).



I malfattori
Uno degli argomenti prediletti dalla propaganda contro la Colonna di Ferro è il fatto che di essa facessero parte parecchi detenuti comuni.
"Questa colonna "intransigente" si era lungamente opposta alla nuova politica centralista e autoritaria della CNT-FAI. Per questo motivo si trovò sottoposta a un'intensissima campagna denigratoria. Uno dei pretesti più spesso utilizzati in questa campagna fu che i militanti anarchici che la formavano avevano aperto a Valenza le prigioni della città, liberando tanto i detenuti politici quanto quelli comuni. Un certo numero di detenuti comuni si erano aggregati come volontari nella Colonna di Ferro, che combatté, durante tutto questo periodo, sul fronte di Teruel (nel sud dell'Aragona). La presenza, in seno alla colonna, di ex detenuti comuni non poteva, beninteso, che scandalizzare tutti i partigiani dell'ordine borghese. Ma permettere a dei borsaioli, a dei ruffiani di quartiere, e ad altra gente del genere di diventare dei combattenti rivoluzionari non è forse un modo come un altro di 'cambiare la vita'?" (C.S. Maura, op. cit., pag. 199).
Gomez Casas è più cauto.
Alla Colonna di Ferro "partecipavano anche alcuni delinquenti comuni, liberati dal penitenziario di San Miguel de los Reyes, dove, durante la convivenza con i prigionieri sociali, si erano guadagnati la loro stima. La concezione rivoluzionaria degli anarchici, che imputava prima di tutto alla società la responsabilità di ogni degenerazione umana, concesse un'occasione a uomini che non sempre furono degni della fiducia che veniva loro offerta". (Juan Gomez Casas, Storia dell'Anarcosindacalismo Spagnolo, Jaca Book, Milano, 1975, pag. 353).
Ecco una relazione del Comitato di Guerra della Colonna di Ferro comparsa su Nosotros del 16 febbraio '37.
"…Dovevano esser rimessi in libertà e qualcuno doveva assumersi la responsabilità di avviarli al fronte. Noi, che avevano sempre considerato la società responsabile delle loro debolezze, li consideravamo nostri fratelli; con noi rischiarono la vita e combatterono al nostro fianco per la libertà. Se il carcere li aveva fatti disprezzare dalla società, noialtri restituimmo loro la libertà e l'occasione di riabilitarsi. Chiedemmo il loro aiuto ed offrimmo loro una possibilità di redenzione sociale". (Burnett Bolloten, Il grande inganno, ed. Volpe, Roma, 1966, pag. 241).
Bolloten giudica la questione dei delinquenti sfavorevolmente ma la riporta nei termini reali, per quel che riguarda il rapporto fra la Colonna di Ferro e la CNT dei comitati e dei 'militanti influenti', sviluppando i punti posti all'inizio del capitolo da Maura: dissidenza della colonna nei confronti delle gerarchie CNT-FAI (ministri, Comitato Nazionale, Comitati Regionali), conseguentemente attrito e ricerca, da parte del potere insidiato, di pretesti per infamare i dissidenti, pretesti che, singolarmente, fanno appello ai sentimenti più regressivi dell'ideologia piccoloborghese e della sottocultura di massa. È fin troppo facile osservare, a questo punto, che l'uso del potere bolscevizzava i dirigenti libertari.
"Sebbene alcuni di essi avessero sinceramente abbracciato gli ideali anarchici, la stragrande maggioranza dimostrarono di non essere altro che dei criminali incalliti, senza alcun desiderio di redenzione e di essersi arruolati nella colonna solo per convenienza, accettando l'etichetta anarchica come un semplice paravento. Benché la cattiva fama che la Colonna di Ferro si era creata, a causa della presenza nelle sue file di tanti malfattori, fosse stata cagione di profondi dissidi tra il suo Comitato di Guerra e il Comitato Regionale della CNT di Valenza, occorre sottolineare che la ragione più importante di tale discordia consisteva nel fatto che, mentre il Comitato Regionale appoggiava la politica adottata dai dirigenti nazionali della CNT e della FAI, la Colonna di Ferro la criticava aspramente e sosteneva che l'entrata al governo del movimento libertario era servita solo a rafforzare l'autorità dello Stato e dare maggior peso ai decreti governativi". (ibid., pagg. 241-242).
Questo succulento soggetto, tanto reclamizzato dai calunniatori della colonna, è riferito puntualmente dagli storici più codini. Essi si limitano a citare la presenza dei delinquenti comuni fra gli anarchici come più che eloquente.
"Sul fronte di Teruel, la cosiddetta "colonna di ferro", formata in gran parte di anarchici e di detenuti per reati comuni liberati dal penitenziario di San Miguel de Los Reyes, si rifiutò d'ottemperare all'ordine…". (Gabriel Jackson, La Repubblica spagnola e la guerra civile, ed. Il Saggiatore, Milano, 1°ed. 1967, pag. 405).
"In tutta la regione, la confusione crebbe alla fine di agosto per il rilascio dei prigionieri di un vicino penitenziario. Questi si unirono per lo più al Battaglione di ferro della CNT che assediava Teruel". (Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, ed. Einaudi, Torino, 1963, pag. 257).
Aggiungiamo che per gli anarchici spagnoli la liberazione di tutti i carcerati era la prima azione di ogni moto insurrezionale.
Citiamo a conferma di questo la testimonianza di Mika Etchebere capitano dell'esercito repubblicano, aderente al POUM (marxisti antistalinisti).
Fra le prime milizie che andarono a combattere "vi fu molta gente che era appena stata liberata dalle prigioni. Quando gli anarchici entravano nelle prigioni, via, tutti fuori. Anche noi ne abbiamo avuti tre o quattro così nella nostra colonna, combattevano splendidamente. Al principio eravamo diffidenti, poi stando insieme, hanno aderito alle nostre idee, e non si poteva più dire che avevano rubato o roba del genere". (ANCR, Torino, 1976, intervista a Mika Etchebere, pagg. 16-17).



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In risposta a brusciu
by Giuseppe Tuesday, Jun. 15, 2004 at 12:58 AM mail:

Caro brusciu,
sono contento che finalmente, a parte qualche interferenza, si sia potuto discutere in modo sereno sul NW.

In generale concordo con quanto dici, a parte alcune affermazioni. Per esempio quando dici:

<<Anche se preferisco quelle all'apatia e all'indifferenza e all'accettazione, sia chiaro: meglio un mondo dove uno da fuoco qua e la a ciò che non gli piace piuttosto che un mondo dove tutti nessuno escluso accettano di mangiare merda in silenzio>>.
Io piuttosto che mettere fuocherelli qua e la, riprenderei a parlare con la gente, a studiare i problemi e le contraddizioni esistenti, toglierei l'alone di ideologia che offusca la realtà e proverei a rendere comprensibili le cause dell'oppressione sociale. Per far questo non credo sia utile mettere fuoco qua e la.

Un altro punto che non condivido è questo: <<Le sue azioni [di Farris] le ho viste prive di progettualità. Qui in Sardegna sembra quasi che la progettualità o la volontà di progettualità la possa avere solo chi è in un partito politico (un comunista in pratica): questo non è vero>>.
Non è vero che la progettualità è caratteristica dei partiti, e non è neanche vero che un partito politico sia in pratica comunista. I partiti "comunisti" che operano in Sardegna non mi sembrano abbiano questa grande tensione progettuale. Ne tantomeno si affannano nella realizzazione di questi progetti. Ho parlato con molte persone, generalmente antagoniste (da comunisti a indipendentisti di sinistra ad autonomisti e anche anarchici, quelli con la A maiuscola però) e invece, pur nelle differenze di orizzonte, avevano una loro progettualità politica. Avevano degli obiettivi, delle ipotesi di strategia e di tattica da mettere sul campo, da condividere con gli altri. Il problema e che gli altri seri sono sempre mancati o si sono allontanati precocemente verso lidi più facili da raggiungere.

Ti do ragione quando mi accusi di aver usato la parola anarchici in modo troppo disinvolto. Ti chiedo e chiedo scusa a tutti quelli che hanno letto o leggeranno il post e soprattutto agli anarchici. Però io volevo riferirmi ad anarchici appartenenti al Fraria, ma non solo. Non ho saputo trovare il termine giusto.

Volevo commentare anche questo: <<Detto questo resta ferma la mia solidarietà umana verso di loro, perchè capisco i motivi delle loro azioni, e penso che loro credessero fosse la cosa giusta da fare e con coraggio l'han fatta>>.
Anche io do la mia solidarietà umana a loro tre. Però non sono sicuro che credessero che fosse la cosa giusta da fare.

Anche io mi scuso per la prolissità, felice di rispondere ad un post serio che ha finalmente arricchito il dibattito.

Saluti a tutt*

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x brusciu
by anticapital Tuesday, Jun. 15, 2004 at 8:54 AM mail:

"una persona liberale, libertaria e socialista -nel senso vecchio del termine, cioè non vuole la proprietà privata"

Puo' sembrare alquanto inopportuno in questa situazione fare filologia del pensiero anarchico, ma ci tengo a scindere "liberale" da "libertario".
Perché se vogliamo l'anarchismo, come idea e movimento sociale, cresce contro il sistema di governo e di idee basato su proprietà privata (come giustamente ricordi), sfruttamento, autorità, stato...
Questo significa che supera il liberalismo nella sua falsa interpretazione della libertà individuale...
Per il resto grazie del tuo appassionato ccontributo :)

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risp varie
by brusciu Tuesday, Jun. 15, 2004 at 12:55 PM mail:

...il NW non dovrebbe essere esattamente un luogo dove discutere..ma dove dare informazioni..per discutere c'è il forum. Ma per me va bene lo stesso, basta che sia a fare qualcosa di utile...tanto più che il forum non è dedicato regione x regione

x giuseppe, deve essere che mi son espresso male. Non ho detto che mi piace che ci sia qualcuno che da fuoco qua e la anzichè parlare con la gente, tutt'altro...credevo di essere stato chiaro. Dicevo solo che se devo ipotizzare una situazione in cui c'è la totale apatia, e nessuno dice niente di niente, nessuno manifesta, nessuno propone: a quel punto ben venga anche uno che da fuoco qua e la...ma oggi non siamo a quel punto. In Sardegna c'è un po' di movimento, un po' di protesta, un po' di coscienza...e forse sta crescendo...incanalandosi innanzitutto nella volontà d'indipendenza, miglior modo per noi sardi di boicottare il capitalismo.
X quanto riguarda i partiti, anche li son d'accordo con te, dev'essere che mi son spiegato male: non serve un partito per avere progettualità. Questa è l'idea che hanno i comunisti rifondaroli...In realtà la storia ci ha insegnato che succede quando un gruppo di persone prende il potere promettendo di distribuirlo a tutti...una dittatura.
Tanto che Bertinotti (che ha capito bene cosa dire) non fa altro che ribadire che vuole che prima le cose partando dai movimenti...anzichè dai partiti.


x anticapital. Per "liberale" io intendo una persona che crede nell'importanza dell'individuo e della libertà individuale...quello che in pratica è mancato nei regimi comunisti. Se poi del termine liberale si sono impadroniti servi del capitale, etc etc...la cosa non mi riguarda tanto. Io mi attengo al termine. Poi forse hai ragione tu, non so...ho dei limiti storici e filosofici :)

E rivendichiamolo questo "diritto" di essere libertari e socialisti antiautoritari...su! Non facciamoci mettere nel sacco e ghettizzare da Pisanu...che queste idee son oltretutto apprezzate in molte parti del mondo, non sono "cose assurde".

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e te credo!
by individualita' anarcocliclista Tuesday, Jun. 15, 2004 at 2:05 PM mail:

"la solidarietà verso questo ragazzo non si è vista da parte del movimento anarchico"

fare azioni da squadrista e proclamarsi anarchici non e' sufficiente per avere solidarieta'

qualsiasi azione (legale o illegale, violenta o no: la cosa e' indifferente) che spinge il potere ad aumentare la repressione non e' anarchica, e' da coglioni.

la direzione e' quella di svuotare il potere di obiettivi repressivi, mimetizzarsi per colpire, non per essere colpiti.

la solidarieta' la do alle compagne e ai compagni anarchici, non a un pugno di squilibrati dal vago sapore di autonomismo etnico.

c'e' chi fa, chi fancazzeggia e chi e' dannoso a se' e agli altri.

la solidarieta' va alle prime due categorie

nessuna galera - nessuno stato - nessun coglione

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squadra?
by Totò Ciro Mifunge Saturday, Jun. 19, 2004 at 4:37 AM mail:

squadrista -> che agisce come parte di una squadra (o squadraccia.. nel caso specifico fascista).

più precisamente da garzanti: membro di una squadra d'azione fascista.

Ora dimmi: e la squadra dov'è?
dunque squadrista mi pare un termine quantomeno inappropriato, di conseguenza privo di significato il tuo discorso.

ciao, miao, bao.

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Aggiornamenti - Sassari, Fabrizio e Paride scarcerati
by zwingli Sunday, Jun. 20, 2004 at 7:43 PM mail:

:: Fabrizio e Paride scarcerati   []

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Che massa di sfigati..
by Luth Wednesday, Jul. 28, 2004 at 1:36 PM mail:

Ma mia che massa di sfigati....
ancora i dizionari!!!!

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