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Testimonianza da Jenin
by IMC Italy Sunday, Sep. 08, 2002 at 2:28 PM mail:

...

[ita]

Aggiornamento da Jenin: 16 aprile 14:30
Io e Andreas dalla Svezia appena tornati dal campo da un altro giro stamattina con un volontario della croce rossa.
I soldati hanno ulteriormente allentato la presa sul campo e oggi c'erano molti giornalisti li' intorno ed un paio di camion delle nazioni unite che trasportavano aiuti umanitari.
All'una di notte, i soldati passavano invitando con i megafoni la gente a rientrare nell proprie case. La maggior parte l'ha fatto? Sono terrorizzati dall'IDF?
Qualcuno e' rimasto fuori... mostrandosi ai giornalisti intorno e scappando negli edifici ogni volta che si sentiva l'avvicinarsi di carri o APC.
Abbiamo fatto la stessa cosa perche' i volontari della croce rossa con cui stavamo sono particolarmente in ostilita' con gli israeliani.
La resistenza culturale era ed e' tremendamente forte nel campo, con immagini di martiri anche sulle pareti dei corridoi negli ospedali.
Puo' essere difficle interpretare le fotografie, tutta quell'area sgombra. Ma cerca di immaginare nella zona dove c'e' quell'area scoperta, un villaggio densamente frequentato con case di due o tre piani e ammassate insieme con strade cosi' strette che solo poche volte riesce a passare una macchina.
Molte sono strette appena per un passaggio pedonale.
Questa area ora e' completamente spianata.
Abbiamo fotografato molti martiri oggi...
Io sfortunatamente ne ho calpestato uno.
Molte parti di corpi, e feriti sparsi intorno.
Un piede, o una mano potevano essere ricnoscibili, ma la maggior parte delle persone e' riconoscibile dai vestiti umidi e scoloriti che spuntano fuori dal terreno.
Spesso tenuti assieme da parti di tessuti e ossa.
Difficile da fotografare.


[en]

Jenin update: 4/16 2:30 pm
Myself and Andreas from Sweden just got back from the camp from another trip in this morning with a red Crescent volunteer. The soldiers have relaxed there hold on the camp even more, and today there were many journalists running around, and a couple of UN aid trucks. At about 1pm though the soldiers drove throught calling on the loudspeaker for everyone to go back in their houses. Most people actually did?they are terrified of the IDF?some remained out though.. showing the journalists around, and ducking into a building whenever they heard the tanks or apc's coming. We mostly did the same because the Red Crescent volunteer group we are spending time with are particularly disliked by the Israelis. The resistance culture was and is tremendously strong in the camp, with martyrs pictures even on the hospital corridors walls.
It may be difficult to interprethe pictures, all that open area. But try to imagine in the place of that open area, densely paced village with houses two to three stories high, and packed together with streets so narrow only very few could even pass a car. Most were just narrow footpaths. That area is now completely flattened.
We were taken to photograph many more martyrs today..i unfortunately even stepped on/in one. Lot's of body parts, and crushed laying around..a foot, or a hand mioghtbe recognizable, but mostly the people are recognized by the damp and discolored clothes sticking out of the ground..mostly connected to just bit's of tissue and bone. Difficult to photograph.

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