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[ita]
Aggiornamento da Jenin: 16 aprile 14:30
Io e Andreas dalla Svezia appena tornati dal campo da un altro giro
stamattina con un volontario della croce rossa.
I soldati hanno ulteriormente allentato la presa sul campo e oggi c'erano
molti giornalisti li' intorno ed un paio di camion delle nazioni unite che
trasportavano aiuti umanitari.
All'una di notte, i soldati passavano invitando con i megafoni la gente a
rientrare nell proprie case. La maggior parte l'ha fatto? Sono terrorizzati
dall'IDF?
Qualcuno e' rimasto fuori... mostrandosi ai giornalisti intorno e scappando
negli edifici ogni volta che si sentiva l'avvicinarsi di carri o APC.
Abbiamo fatto la stessa cosa perche' i volontari della croce rossa con cui
stavamo sono particolarmente in ostilita' con gli israeliani.
La resistenza culturale era ed e' tremendamente forte nel campo, con
immagini di martiri anche sulle pareti dei corridoi negli ospedali.
Puo' essere difficle interpretare le fotografie, tutta quell'area sgombra.
Ma cerca di immaginare nella zona dove c'e' quell'area scoperta, un
villaggio densamente frequentato con case di due o tre piani
e ammassate insieme con strade cosi' strette che solo poche volte riesce a
passare una macchina.
Molte sono strette appena per un passaggio pedonale.
Questa area ora e' completamente spianata.
Abbiamo fotografato molti martiri oggi...
Io sfortunatamente ne ho calpestato uno.
Molte parti di corpi, e feriti sparsi intorno.
Un piede, o una mano potevano essere ricnoscibili, ma la maggior parte
delle persone e' riconoscibile dai vestiti umidi e scoloriti che spuntano
fuori dal terreno.
Spesso tenuti assieme da parti di tessuti e ossa.
Difficile da fotografare.
[en]
Jenin update: 4/16 2:30 pm
Myself and Andreas from Sweden just got back from the camp from another
trip in this morning with a red Crescent volunteer. The soldiers have
relaxed there hold on the camp even more, and today there were many
journalists running around, and a couple of UN aid trucks. At about 1pm
though the soldiers drove throught calling on the loudspeaker for
everyone to go back in their houses. Most people actually did?they are
terrified of the IDF?some remained out though.. showing the journalists
around, and ducking into a building whenever they heard the tanks or
apc's coming. We mostly did the same because the Red Crescent volunteer
group we are spending time with are particularly disliked by the
Israelis. The resistance culture was and is tremendously strong in the
camp, with martyrs pictures even on the hospital corridors walls.
It may be difficult to interprethe pictures, all that open area. But
try to imagine in the place of that open area, densely paced village
with houses two to three stories high, and packed together with streets
so narrow only very few could even pass a car. Most were just narrow
footpaths. That area is now completely flattened.
We were taken to photograph many more martyrs today..i unfortunately
even stepped on/in one. Lot's of body parts, and crushed laying
around..a foot, or a hand mioghtbe recognizable, but mostly the people
are recognized by the damp and discolored clothes sticking out of the
ground..mostly connected to just bit's of tissue and bone. Difficult to
photograph.
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