Una panoramica dei gruppi di attivisti israeliani e palestinesi più
impegnati negli ultimi mesi.
Due anni fa aveva inizio la seconda Intifada. La protesta e la lotta del popolo palestinese riacquistava forza dopo l'apparente torpore causato dagli accordi di Oslo e dalla politica di normalizzazione messa in atto dagli sforzi congiunti del governo israeliano e della dirigenza politica palestinese sotto la supervisione degli Stati Uniti. Gli effetti della nuova Intifada hanno investito le classi politiche israeliane e palestinesi. Mentre l'Autorità nazionale palestinese si è affrettata ad assumere tempestivamente la guida della protesta popolare, la sinistra israeliana si è frantumata di fronte all'emergere delle richieste del popolo palestinese e all'evidenza che nulla, sino a quel momento, era stato fatto per porre termine all'occupazione e all'oppressione. I gruppi tradizionali dell'opposizione israeliana, primo fra tutti Peace Now, hanno mostrato chiaramente la debolezza delle posizioni assunte sino a quel momento. La sinistra parlamentare israeliana ha finalmente chiarito le sue reali posizioni appoggiando l'operato di Barak e andando poi a costituire il governo di unità nazionale con a capo Sharon. E' in questo quadro politico desolante che i gruppi israeliani più attivi sul fronte della lotta all'occupazione hanno cominciato un lavoro di presenza costante sul campo, sia nei Territori Occupati sia in Israele. Mentre la sinistra tradizionale isareliana si ostina ancora ad appoggiare sostanzialmente la politica di occupazione militare, gruppi di attivisti hanno intrapreso un lavoro difficile che sembra svilupparsi su due linee: da un lato un'opposizione interna ad Israele attraverso manifestazioni e divulgazione di informazioni su cosa realmente accade nei Territori Occupati, dall'altro un lavoro di costante contatto con la popolazione palestinese e di presenza fisica nei Territori. Non era sin'ora mai accaduto che gruppi di attivisti israeliani fossero cosi' presenti nei Territori e riuscissero quindi ad acquisire un buon livello di fiducia da parte dei Palestinesi stessi. La maggiorparte di questi gruppi non ha relazioni con i partiti rappresentati alla Knesset e raccoglie l'adesione di israeliani ebrei e palestinesi. Cio' che contaddistingue i nuovi gruppi di opposizione è soprattutto l'attivismo dal basso e sul campo, la velocità di reazione agli eventi, la realizzazione di reali occasioni di aiuto e sotegno alla popolazione palestinese, l'efficacia della comunicazione. Un elenco di link ai gruppi piu' attivi con una breve descrizione delle loro attività:
YESH GVUL: http://www.yesh-gvul.org/italian.htm Dal sito: "Yesh Gvul (“C’é un limite”) é un gruppo di pace israeliano che si é incaricato del compito di supportare “Refusnik”, membri delle forze armate israeliane che rifiutano ordini di natura repressiva e aggressiva. Il ruolo brutale della Forza di Difesa Israeliana (IDF) nel soggiogare la popolazione Palestinese pone numerosi soldati di fronte ad un grave dilemma morale e politico, nel momento in cui viene loro richiesto di compiere azioni che essi ritengono illegali ed immorali. La gerarchia dell’esercito richiede conformità, ma molti soldati, arruolati o riservisti, scoprono di non potere, in coscienza, obbedire agli ordini dei loro superiori. Dalla sua formazione, Yesh Gvul si è adoperato per promuovere il movimento dei Refusnik. Sfidando l’intimidazione ufficiale – incluso l’intensa sorveglianza della polizia e dei servizi di sicurezza – il gruppo ha offerto consulenza ai soldati in lotta con la scelta disperata tra compiere servizi di polizia che ritenevano ripugnanti, o rifiutare la disciplina militare. Per coloro che hanno scelto di rifiutare, Yesh Gvul ha esteso una protezione morale e materiale senza riserve, a partire da un supporto finanziario alle famiglie dei Refusnik, fino ai picchetti alle prigioni militari dove essi erano trattenuti. Ogni volta che uno di loro e’ stato trattenuto, Yesh Gvul ha agito per portare la sua protesta all’attenzione pubblica, come modello per un più vasto movimento di pace, e per altri soldati che si trovano di fronte ad un simile dilemma. Avendo al proprio interno punti di vista politici diversi, Yesh Gvul non è caratterizzato da alcun programma specifico di pace. Il suo scopo immediato è di mettere fine all’abuso da parte del IDF (Forza di Difesa di Israele!) per i suoi modi indegni e giungere alla fine dell’occupazione. Il gruppo si è unito alla soluzione “due-stati”, come chiave per una soluzione pacifica del conflitto Israeliano-Palestinese."
TAAYUSH(in arabo:"vivere assieme"): http://taayush.tripod.com/ Un'associazione di azione diretta dal basso creata al fine di sovvertire la segregazione etnica e la discriminazione razziale all'interno di Israele.E' un gruppo di attivisti palestinesi ed ebrei cittadini di Israele che da piu' di un anno organizza convogli di aiuto in aree particolarmente esposte alla violenza dell'esercito israeliano: in particolare l'area a sud di Susya, una zona a Sud di Hebron in cui centinaia di famiglie di pastori e beduini vivono sotto la costante minaccia di espulsione ed esproprio delle terrem (http://www.southebron.com), la zona di Nablus, l'area di Rafah, nella Striscia di Gaza. Il gruppo sta organizzando eventi in tutta Israele per commemorare l'inizio della nuova Intifada e per ribadire il diritto per Ebrei ed Arabi di Israele a vivere in un paese che rispetti in egual misura i diritti umani di tutti contro ogni forma di apartheid. Gli eventi si svolgeranno il 28 settembre.
GUSH SHALOM( in ebraico: "blocco della pace): http://www.gush-shalom.org/english/ Fondato da Ury Avnery nel 1993 e' un'associazione molto strutturata e comunque molto ancorata all'idea di fondo secondo la quale Israele è innanzitutto uno stato per gli Ebrei di tutto il mondo. Gush Shalom vuole influenzare l'opinione pubblica israeliana nella direzione della pace e della conciliazione con la popolazione palestinese sulla base di questi principi: - fine dell'occupazione - diritto dei palestinesi a costituire uno stato in tutti i territori occupati da Israele nel 1967 - trasformare la Linea Verde nel confine fra Israele e Palestina, garantendo la libertà di movimento di persone e merci - Gerusalemme capitale di due Stati, con Gerusalemme Est capitale dello Stato palestinese -riconoscimento del principio del Diritto al Ritorno per i profughi palestinesi autorizzando ogni palestinese a scegliere fra una compensazione monetaria e il rimpatrio e fissando un numero di profughi autorizzatoi al rientro, affinche' non bengano minate le basi etniche e religiose dello Stato di Israele - Salvaguardia della sicurezza di Israele e Palestine tramite accordi congiunti - Pace fra Israele e paesi Arabi al fine della creazione di un'unione regionale Fra i movimenti di internazionali: International Solidarity Movement: http://www.palsolidarity.org/ E' un movimento particolarmente importante perchè è uno dei pochi ad essere guidato principalmente dai Palestinesi stessi. E' nato nel corso del 2001 per dare una struttura ad una serie di azioni di aiuto e protesta organizzate nei Territori Palestinesi da palestinesi e internazionali presenti nei territori. Utilizzano i modi dell'azione diretta non-violenta. Riconoscono il diritto alla resistenza del popolo palestinese ed agiscono ribadendo la necessità della fine dell'occupazione israeliana e dell'intervento della comunità internazionale a protezione della popolazione palestinese. Attualmente è in corso una campagna di aiuto, tutela e interposizione in occasione della raccolta delle olive, occasione ogni anno in Palestina per azioni violente da parte di esercito e coloni israeliani a danno degli agricoltori palestinesi.
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