Identikit Nestle-Perugina
IDENTIKIT DELLA MULTINAZIONALE (1)La storia del colosso elvetico Nestlé
inizia nel 1866, anno in cui il chimico tedesco Henri Nestlé decise di commercializzare
un prodotto di sua invenzione la Farina lattea, fondando in Svizzera, a Vevey,
la S.A di Henri Nestlé.(2)Nel 1905 scelse di fondere la propria azienda con la
Anglo Swiss Condensed Milk Co., la prima fabbrica europea di produzione di latte
condensato. La nuova struttura adottava di Nestlé sia la sede di Vevey che il
marchio, due elementi rimasti inalterati sino ad oggi.
La storia di Nestlé in Italia inizia nel 1875 quando venne depositata presso la
Prefettura milanese l'etichetta della "Farina Lattea Nestlé, alimento completo
per i bambini lattanti".
Ma il colosso elvetico sbarca in Italia nel 1913, anno di costituzione della "Henri
Nestlé, società in nome collettivo". Undici anni dopo, nel 1924, fu costituito
il primo stabilimento di Nestlé nel territorio italiano ad Abbiategrasso (MI),
che produceva latte condensato e farina lattea. Tre anni dopo, venne inaugurata
la fabbrica di cioccolato di Intra, in provincia di Novara.Il salto di qualità
viene raggiunto nel 1988 quando il Gruppo svizzero acquistò dalla CIR, guidata
da Carlo De Benedetti, la Buitoni - Perugina per circa 1600 miliardi di lire.(3)
La seconda accelerazione italiana è arrivata indirettamente al termine della battaglia
per il controllo della Perrier con la famiglia Agnelli. L'azienda svizzera si
trovò in portafoglio (oltre alla fonte Sant'Antonio, che rivenderà nel 1994),
i marchi di diverse acque minerali: Vera, San Benedetto, nonché una quota della
Compagnie Financière du Haut-Rhin (Cfhr). Nel dicembre del 1997 Nestlé, tramite
il gruppo Perrier-Vitttel, entrò in possesso del 100 % della Compagnia finanziaria
Cfhr, e di conseguenza, ha ereditato il gruppo San Pellegrino-Garma (San Pellegrino,
Levissima, Recoaro, Pejo, Fiuggi, Panna, Claudia e San Bitter).A seguito di questa
operazione la multinazionale svizzera è in grado di controllare circa il 25 %
del mercato italiano delle acque minerali. (4)Nel 1993 il Gruppo Sme si accinge
a realizzare una prima tranche della privatizzazione dei surgelati e dei dolci.
Nel luglio di quell';anno, la Nestlé aggiunge i marchi Motta, Alemagna, La Cremeria,
Antica Gelateria del Corso, Maxicono, Surgela, Marefresco, La Valle degli Orti,
Voglia di Pizza e Oggi in Tavola. L’acquisizione di Italgel, il cui pacchetto
di controllo (62%) costò ben 437 miliardi di lire, ha permesso alla multinazionale
svizzera di far salire il fatturato della divisione italiana a 3765 miliardi di
lire e di entrare anche in Italia nel mercato dei surgelati e dei gelati.Infatti,
secondo un vecchio patto tra multinazionali alimentari, al colosso svizzero fu
assegnato il diritto di sfruttamento del marchio Findus in diversi paesi del continente
europeo, ma non in Italia dove è tuttora in mano alla concorrente Unilever, multinazionale
anglo-olandese. (5)
Il GRUPPO NESTLE: OGGI
Breve scheda tecnica:
SEDE
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Vevey (vicino Losanna) - Svizzera
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FATTURATO
complessivo
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84698 milioni di franchi svizzeri = oltre 57.000 milioni di Euro
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ADDETTI
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230.000
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NEL MONDO
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È presente in 66 paesi con più di 500 fabbriche. Contende il primato
nel settore agro-alimentare ad altre due multinazionali Philip Morris
e Unilever
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SETTORI
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Focalizzazione molto forte nel settore food & beverage, presidiando in
particolare 4 aree:
Acque minerali e preparati per bevande ( terrier, Vittel, Vera, San
Bernardo, San Pellegrino, Panna, Claudia, Fiuggi, Pejo, Lievissima,
Recoaro, San Bitter, Nestea, Beltè, Spumador) = 28,3% del totale dei
ricavi
Prodotti a base di latte, dietetici, gelati (Motta, Alemagna, Antica
Gelateria, Cremeria) = 27, 1 del ricavo
Piatti pronti, prodotti culinari, cibo e accessori per animali domestici
(Frieskies, Buffet, Buitoni) = 25,2 %
Cioccolato e prodotto dolciari (Pertugi,a Baci, Smarties, Kit Kat,
Galak, Lion, Crunch, After Eight, Qualità Street, Rowentree, Cailler,
Toffee, Polo) = 13,3 %
La restante parte del fatturato (6,1 %) è generata dalla vendita di prodotti
farmaceutici.
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MARCHI
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Portafoglio di oltre 8000 marchi, equivalenti ad altrettanti prodotti
o linee di prodotto
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NESTLE: IN ITALIA
Nestlé Italiana S.p.A. - questa la denominazione giuridica della sede italiana
- opera esclusivamente nel settore alimentare. Con un portafoglio, di circa 70
marchi per 2.600 referenze, le principali aree di mercato coperte dalla multinazionale
svizzera sono quelle dei prodotti dolciari e gelati (con un peso sul fatturato
di circa il 42%), dei piatti pronti e prodotti culinari (38,9%), dei prodotti
a base di latte e dietetici (12,2%) e dei preparati per bevande (6,9%). In tal
modo, il Gruppo Nestlè si colloca al primo posto nel settore alimentare italiano.
PORTAFOGLIO PRODOTTI NESTLE IN ITALIA
Aree di mercato
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Mercati
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Principali marchi
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Prodotti dolciari e gelati
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Dolciari
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Perugina, Baci, KitKat, Quality Street, Smarties, Galak,
Polo, After Eight, Emozioni, Ore Liete, Lion, Fruit Joy
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Gelati
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Gelati Motta, La Cremeria, Antica Gelateria del Corso
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Dolci da forno
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Motta, Alemagna, Tartufone
Motta
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Piatti pronti e prodotti culinari
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Surgelati
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Buitoni, Buitoni Bella Napoli, Buitoni Cucina Creativa
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Refrigerati
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Buitoni Fresco
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Pasta, prodotti da forno, condimenti
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Buitoni, Maggi
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Prodotti a base di latte e dietetici
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Prodotti freschi
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Mio, Fruttolo, LC1
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Alimenti per l'infanzia
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Nestlé, Nidina, Guigoz, Latte Mio
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Preparati per bevande
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Caffè e bevande per la prima colazione
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Nescafè, Nesquik, Orzoro
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Ristorazione
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Nestlè Foodservice
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Lo schema sopra riportato rappresenta solo una parte del portafoglio prodotti
italiani che la multinazionale svizzera ha acquisito nel corso degli anni, vendendo
ed acquistando una serie di aziende locali italiane, a loro volta titolari già
da decenni di marchi affermati, quali la Perugina, Buitoni, Motta.
STABILIMENTI NESTLE IN ITALIA
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COSTO TOTALE DELLA PRODUZIONE IN MLD DI LIRE (6)
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SETTORE
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MARCHI
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ANNO ACQUSIZ
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SAN SISTO Perugia
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113
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Cioccolato e Dolciario
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Baci,
Nesquik, Emozioni, Nestlè,
Galak,
Perugina, Ore Liete, Rossana, Fondenti
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1988
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SAN SEPOLCRO
Arezzo
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64
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Pasta secca e prodotti da forno
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Buitoni
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1988
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FERENTINO
Frosinone
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57,8
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Gelati
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Motta,
Antica Gelateria del Corso,
Nestlé
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1989
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BENEVENTO
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31
|
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Buitoni
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1993
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SAN MARTINO BUONALBERGO Verona
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46,6
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Prodotti da forno
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Motta, Tartufone, Alemagna, Bacio il Dolce, Coppa del Nonno
il dolce al caffè,
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1993
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MORETTA
Cuneo
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37
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Pasta fresca, sughi
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Mio,
Buitoni Fresco
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1961
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MILANO
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19,5
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Bevande
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Orzoro,
Ecco,
Miscela Leone, Nescafé Red Cup
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1993
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PARMA
|
38
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Gelati
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Motta,
Antica Gelateria del Corso,
Nestlé
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EBOLI
Salerno
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24,5
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Pasta secca
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Pezzullo, Buitoni
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USO E SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE LOCALISecondo dati che possono essere ritenuti
ufficiali, ad oggi:
A) la Nestlè-Perugina conta 1300 dipendenti diretti di cui 900 assunti con
contratto a tempo indeterminato, 140 dei quali con un part-time a 1560 ore (media
di 30 ore settimanali). Tra i 900 impiegati diretti della multinazionale, 570
sono operai e 330 sono impiegati, quest’ultimi, secondo quanto annunciato dalla
azienda nel giornate di settembre, dovrebbero diminuire a 280.
B) 400 sembra essere la cifra che indica il numero degli stagionali impiegati
in Perugina nell'arco di un anno.
C) 84 sono le aziende che svolgono servizi esternalizzati dalla Perugina, pur
all’interno dello stabilimento di San Sisto. Numerose sono le aziende copacker
e le aziende terze, collegate alla casa- madre, che realizzano prodotti dal marchio
Nestlè, come ad esempio le caramelle Rossana.
SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE LOCALI
--FLESSIBILITA'DELLA FORZA LAVORO, che si configura
innanzitutto come attacco alle condizioni salariali e lavorative e come tentativo
di rendere la forza-lavoro completamente subordinata alle esigenze d'impresa.
È chiaro che questo attacco viene condotto principalmente sul piano giuridico
del diritto del lavoro e dei modelli contrattuali, come ad esempio l’introduzione
di forme contrattuali "atipiche" (contratti part-time, formazione-lavoro etc.),
che vanno ad incidere il sistema di garanzie di cui gode il lavoratore.
--Il salario accessorio dei lavoratori fissi part-time della
Perugina è calcolato sul minimo di 1560 ore annuali che i lavoratori devono
effettuare, e non sulle settimane effettivamente lavorate
--L'ESUBERO DI 50 DIPENDENTI Perugina corrisponde
ad una messa in MOBILITA per questi 50 LAVORATORI = 50 LICENZIAMENTI).
Queste forme contrattuali atipiche possono
essere interpretate come un passaggio all'interno della tendenziale soppressione
di ogni forma di contrattazione nazionale e collettiva, che include la piena
libertà di licenziamento garantita alle imprese.
C) L'ESTERNALIZZAZIONE DI FUNZIONI PRODUTTIVE
originariamente interne alla azienda si concretizza nell'affidare alcune
di queste funzioni ad unità produttive esterne e di piccole dimensioni (medie
e piccole imprese) attuando un vero e proprio processo di decentramento produttivo.
Nel caso della Perugina Nestlè, l'impresa-madre non detiene la proprietà delle
nuove unità produttive, ma, di fatto, si viene a creare un rapporto di stretta
dipendenza e subordinazione delle seconde alle prime (concetto di impresa
a rete).Il decentramento produttivo comporta una destrutturazione delle grandi
concentrazioni di lavoratori caratteristiche dell'epoca fordista, determinando
anche lo smembramento dei meccanismi di solidarietà caratteristici della grande
fabbrica e riducendo notevolmente l'impatto delle lotte degli stessi lavoratori.
I dipendenti delle aziende contoterziste, come nel caso in esame, sono spesso
assunti tramite le agenzie di lavoro interinale ("lavoro in affitto"). Quest'ultimo
prevede l'intermediazione di una agenzia tra il lavoratore e l'impresa che
lo impiega, per cui non sono dipendenti dell’azienda ma dell’agenzia stessa.
Questo rapporto non prevede il diritto del lavoratore a ferie, malattie, né
tantomeno quello di iscrizione ad un sindacato. Non solo, ma il ciclo produttivo
di aziende terze, spesso e volentieri viene interrotto in alcuni mesi dell'anno,
periodi in cui la casa-madre non ha più bisogno del loro prodotto (curva bassa
delle produzione), per poi riprendere in maniera funzionale alle esigenze
produttive e di mercato della casa-madre stessa (curva alta della produzione),
cosicché l'impiego del lavoratore assunto tramite agenzia interinale può risultare
anche di breve durata.
La Nestlè opera nello stesso stile delle altre grandi imprese mondiali, limitando
e comprimendo bisogni, diritti e qualità della vita dei lavoratori in funzione
delle esigenze della produzione.
(1)I dati cronologici sono stati ripresi dal sito ufficiale della Nestlé www.
nestlé.it
(2)Henri Nestlè, nato a Francoforte nel 1814, inventò nel 1867 la farina lattea,
prodotto alimentare che segnerà il futuro della Nestlé.
(3)Il Sole 24 Ore, 31 luglio 1993. Nel 1969 la Buitoni e la Perugina decidono
per la fusione delle due società, incorporando la Buitoni nella Perugina e divenendo
l' IPB-Industrie Buitoni Perugina. Ma il loro andamento è negativo per tutto
l'arco degli anni Settanta fino a quando nel 1985 le Industrie Buitoni Perugina
vengono vendute alla CIR di de Benedetti, cambiando il nome in Buitoni Spa.
Lo scopo dell' imprenditore è far crescere velocemente l' azienda e aumentare
in maniera cospicua gli utili, ma gli resta un' impresa impossibile.
(4)L'Eco di Bergamo, 18 febbraio 1988.
(5)Il Sole 24 Ore, 30 luglio 1993
(6)I dati della produzione si riferiscono all'anno 2001 e sono stati tratti
dal sito ufficiale della multinazionale svizzera.
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