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fanghi Arsenico e vecchi progetti
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ZAMZAM Tuesday, Oct. 22, 2002 at 8:01 AM |
mail:
zamzam@ziplip.com |
Arsenico vecchio e fanghi nuovi. Proposta di collaborazione.
Ciao a todos, m'inserisco sulla lista con un paio di considerazioni relative: 1- Arsenico dell'ENI 2- Fanghi a Fenice Capanne
1- Per l'arsenico in Maremma ci son due cose che mi martellamno in testa: i rifiuti del cazzo dell'ENI sono stati messi nelle miniere e buttati sui campi dagli stessi contadini per tappare buche e ripristinare terreni. L'autorizzazione ad utilizzare questi rifiuti catalogandoli come inerti, se non mi sbaglio, è stata data grazie anche alla giunta regionale della quarta legislatura 1985-1990. Giunta composta da comunisti e democristiani, signori che sarebbe il caso di intervistare per farci spiegare il perché di questa leggerezza ed il perché di una modifica (ad hoc?) della legge regionale 19 agosto 1988 n°60. Per quanto riguarda la famosa anomalia del territorio, che conterrebbe naturalmente arsenico a palate, il discorso è per gli idioti ovvero: il terreno può contenere percentuali variabili di sostanze, ma i detriti da scavo non sono il terreno naturale ma altresi rifiuti che possono avere una concentrazione di sostanze molto superiore alla media e se accumulati in modo criminale, queste sostanze, le rilasceranno con i risultati ben noti. La scusa quindi non regge ed i responsabili sono coloro che hanno prodotto le analisi di quei rifiuti e coloro che ne hanno autorizzato l'utilizzo ai fini del ripristino ambientale dichiarandoli inerti. Inoltre, e questo si sta verificando in Mugello per gli scavi ad alta velocità, i rifiuti da scavo non sono più pietre inerti, ma un composto di terra ed olii, ed altre sostanze chimiche, che li rendono tossici/nocivi. Sulle responsabilità quindi è folle che si possa ancora discuterne, io del resto se semplicemente intermedio il passaggio di rifiuti tra due operatori rimango responsabile di qualunque danno questi rifiuti potranno fare in futuro, è pertanto folle che il detentore dei rifiuti in oggetto, ovvero l'ENI, possa cavarsela. Un altro tema sono le fideussioni, che chi tratta certi rifiuti, deve versare allo stato come garanzia di eventuali danni. Dove sono questi soldi, perché non sono stati stanziati? Altra domanda poi è perché a Follonica devono vivere da anni con l'acqua potabile avvelenata? Gli abitanti lo sanno e non la usano ma d'estate i turisti la bevano normalmente e tornano a casa con un po di metalli pesanti in più in circolo.. Sono esseri umani di serie b e c?
2- per i fanghi... In Toscana i più grossi produttori di fanghi sono i simpatici copnciatori del Valdarno.. ne producono circa 300.000 tonnellate all'anno, ma la situazione negli ultimi due anni è cambiata: primo perché le discariche, dove questi fanghi erano spediti si sono esaurite - vedi discarica di Chianni - due perché il mega progetto Ecoespanso, realizzato anche con la complicità dell'ARPAT e di altri istituti di ricerca e istituzioni, che con la modica cifra di 60 miliardi prometteva la soluzione del problema è stata una truffa. La truffa consiste nel fatto che Ecoespanso nasce con la promessa di trasformare i fanghi conciari - ricchi tra le altre cose di cromo totale - in argilla espansa: la promozione diceva che il fango sarebbe diventato un prodotto di alto valore per il mercato edilizio. In realtà fare argilla espansa costa troppo, e i conciari non ne vogliono sapere di spender troppi soldi per trattare i loro rifiuti, due il mercato edilizio in Italia può assorbire al massimo ogni anno 200.000 tonnellate di argilla, per la quale ha già i fornitori, i nostri cari conciari quindi si ritroverebbero una cosa come 500.000 tonnellate annue di argilla espansa da smerciare.... Al momento stanno facendo finta di attendere la messa a punto dell'impianto, ma nella realtà stanno smerciando i fanghi in mezza Italia come concime. Per divertimento ho raccolto un po' di articoli degli arresti realizzati nell'ultimo anno proprio relativamente a questi spacciatori di fango.. Non mi meraviglierei se Felice capanne si stesse attrezzando per fare questo.. sarebbe divertente dato che il grande Mattioli quest'inverno ha presieduto all'innaugurazione di un nuovo depuratore in valdarno vantando la fine dei problemi legati ai fanghi.
Son stato lungo e sicuramente un po' confuso ma spero di trovare con chi poter condividere info e lavoro in questa direzione.
Ultima cosa nonostante che seguo le liste ed il sito, sugli appuntamenti un ci si 'apisce mai una sega pertanto mi piacerebbe avere due indicazioni per il mugello questo fine settimana tipo orari, luoghi d'incontro, contatti etc.. Giusto così per saper come fare ad esserci.
Aloa zamzam
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Prodottore
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Karin B Tuesday, Oct. 22, 2002 at 9:34 AM |
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http://www.cld.it/chimica/santaCroceC.html
AZIENDE DI PRODOTTI CHIMICI
- ZONA DI SANTA CROCE S/ARNO -
A.L.P.A S.P.A.V. MAGELLANO FERDINANDO 20 (0571) 366430 A.R.E.C. S.N.C.V. ENRICO FERMI 20/22 (0571) 30339-35445 ARNO CHIMICA S.R.L.V. DEL BOSCO 145 (0571) 297556 ARTURO ANCIS S.A.S.V. GARCIA LORCA FEDERICO 9 (0571) 31689-35456-30353 AUCO-CHEM S.R.L.V. PRIVATA CERRINI 9 (0571) 366048 V. EMILIA ROMAGNA 3 (0571) 30029-366448 BASF ITALIA S.P.A.V. VESPUCCI 13/19 (0571) 35151 BAYER ITALIA S.P.A.V. LOMBARDIA 43 (0571) 31143 BIOKIMICA L.M.F. S.P.A.V. FERDINANDO MAGELLANO 10 (0571) 366777 BIOKIMICA PRODOTTI S.P.A.V. VESPUCCI AMERIGO 10 (0571) 366600 C.T.R CENTRO TECNICO RIFINIZIONE S.R.L.V. LAZIO 17 (0571) 34413-34112 CHIMAP S.R.L.V. GRANDI ACHILLE, 2 (0571) 30084 CHIMITECH S.R.L.V. CALABRIA 6 (0571) 35256 CHIMONT S.R.L.V. PACINOTTI 12 (0571) 35392 CODYECO S.P.A.V. DEL BOSCO 125 (0571) 366650-366653 CROMOCHIM S.P.A.V. DEL MELACCIO 11 (0571) 366301 CUOIOCHIMICA S.R.L.V. DEL PIANATOIO 6 (0571) 32569-366335 DE BERNARDI CESAREV. DE SANCTIS 11 (0571) 31015-366098 DERMACOLOR AUSILIARI S.N.C.V. S.ANDREA 38 (0571) 366655 DERMOCHIMICA S.R.L.V. SICILIA 8 (0571) 31158-33524 DUESSECI S.P.A.V. NUOVA FRANCESCA 3 (0571) 297784 ECOCHIMICA S.A.S.V. MAGELLANO FERDINANDO 18 (0571) 366646 ERRESSE IMPORT EXPORT S.A.S.V. MAGELLANO FERDINANDO 2 (0571) 30079 EUROKIMICA S.R.L.V. EMILIA ROMAGNA 9 (0571) 30175-366175-35270 FENICE S.P.A.V. AMERIGO VESPUCCI 5 (0571) 366788 FIGLI DI GUIDO LAPIV. DEL BOSCO 87/C (0571) 366800 FILCHIMICA S.R.L.V. TOSCANA 21/A (0571) 30113-30165 FINIKEM S.R.L.V. G. DA VERRAZZANO 3 (0571) 366153 FOP LUCIANOV. PROV. FRANCESCA SUD 132 (0571) 30915-30142 G.M. S.N.C.V. I MAGGIO 3 (0571) 295031 HENKEL CHIMICA S.P.A.V. FERMI ENRICO 18 (0571) 366377-32624 KEMIA TAU S.A.S.V. DELLA STIRA 6 (0571) 31521-31941 BIOKIMICA L.M.F. S.P.A.V. F. MAGELLANO 12/14/16 (0571) 366777 MARE S.R.L.V. I MAGGIO 3 (0571) 295029 NEW CHEM S.R.L.V. ENRICO FERMI 14/A (0571) 32176 P.F.P.CHIMICA S.A.S.V. PACINOTTI 12 (0571) 30754 POLOCHEM S.A.S.V. SARDEGNA 6 (0571) 366086-35433 V. LOMBARDIA 37 (0571) 34841 RE.AL.COLOR S.P.A.V. DEL FORCHETTO 1 (0571) 32394 RE.PI.CO. S.P.A.V. GRANDI 16 (0571) 30278-35285 ROHM ITALIA S.P.A.V. MAGELLANO 5/7/9 (0571) 30986 S.A.C.M.A S.P.A.V. LOMBARDIA 40/42 (0571) 35245 SANDOZ PRODOTTI CHIMICI S.P.A.V. LOMBARDIA 32 (0571) 30872-33977-30414 SIDA S.R.L.V. MAGELLANO 15 (0571) 31761 SILVA S.R.L.V. I° SETTEMBRE 35 (0571) 31339-34569-32463 SIVAN S.R.L.V. DEL BOSCO 188/190 (0571) 30391 SOLVER SOCIETA' OLI E VERNICI S.P.A.V. TOSCANA 25 (0571) 30211 SOMMER S.P.A.V. VESPUCCI 6/8/A (0571) 30506 TADDEI MANZI & C. S.P.A.V. MAGELLANO 11/13 (0571) 366591-33639 TANEXTRA S.R.L.V. DEL FORCHETTO 6 (0571) 33704 TORRINI OTTAVIOV. DEL TREBBIO 42/U (0571) 32796 TRUMPLER ITALIA S.P.A.V. LOMBARDIA 5/7 (0571) 32548-32546-35558 VAL - COLOR DI MARZOCCHI ANDREA & C. S.N.CV. PUGLIE 22 (0571) 35605 VANDONI A. & C. S.P.A.V. I° MAGGIO (0571) 34017 A.R.E.C. S.N.C.V. LUNGOVALLE 22 (0571) 297785
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rispondo a zam zam
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Roberto Barocci Wednesday, Oct. 23, 2002 at 4:46 PM |
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Provo a rispondere ad alcune delle tante domande che poni:
1- Le ceneri di pirite erano perfettamente conosciute come rifiuto tossico e nocivo in Regione Toscana, sia dall’allora assessore all’Ambiente Moreno Periccioli (DS), sia dai dirigenti regionali, responsabili del settore Bonifiche, dott. Gomboli e ing. Barca, quest'ultimo attuale responsabile della struttura regionale. Infatti loro stessi erano stati i committenti di due Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA), realizzate con finanziamenti regionali, al fine di selezionare il miglior sito dove garantire l’isolamento in sicurezza di tali rifiuti. Ma le soluzioni indicate in tali studi erano molto più costose per l’Eni, che, successivamente, ha chiesto di depositare le ceneri in miniera e sui rilevati stradali. La Regione Toscana con Delibera di Giunta 5067/89, violando la legge che tu citi, definì le ceneri di pirite come materia riutilizzabile. 2- La scelta della Regione Toscana fu talmente cinica che fu anche previsto che, qualora tali rifiuti fossero stati rimossi dai luoghi dove erano stati collocati, luoghi assolutamente privi dei requisiti di legge previsti per garantire il loro isolamento, sarebbero stati considerati come rifiuti tossici a tutti gli effetti. Coprirono tali scelte gli attuali dirigenti dell’ARPAT, allora funzionari USL. 3- Coloro che hanno prodotto le analisi chimiche non attendibili, perché parziali, fuorvianti e fatte con metodo diverso da quello indicato dalla legge, pur dichiarando il contrario, e con metodo incapace di rilevare la effettiva pericolosità delle ceneri(uso di co2, anzichè acido acetico), furono i prof.ri Davini e Nardini dell’Università di PISA, Dipartimento di Ingegneria chimica, i quali presentarono uno studio per l’ impiego delle ceneri nei cementifici, nei bitumi ecc, quindi impiego anche diverso da quello poi autorizzato, ma, ciò nonostante, sostennero pubblicamente la loro utilizzabilità anche per i rilevati stradali e per ripiena mineraria, senza prevedere che le ceneri passassero attraverso processi di inertizzazione, di fatto presenti nel loro studio. A presentare in Regione quello studio furono i dirigenti ENI dello stabilimento Solmine spa, tra cui l’ing.Saitta. Anche l’ing. Mansi, attuale presidente della Solmar.spa, la società che ha la proprietà delle discariche fotografate nel servizio di indy media, ha avuto un notevole ruolo nella diffusione tra gli agricoltori delle ceneri di pirite, richiedendo autorizzazioni alla Provincia e definendo tali rifiuti “sterili”, anziché rifiuti tossici e nocivi. 4- Non credo che a Follonica sia distribuita acqua avvelenata nelle condutture pubbliche, come ipotizzi. Credo tuttavia che esista un pericolo concreto di contaminazione, in quanto la falda da cui avviene un prelievo per usi potabili è sottostante a quella fortemente inquinata, che è quella più superficiale. Nella zona ci sono infatti molti pozzi artificiali del cui isolamento e manutenzione non ci sono notizie. Rimangono ovvi rischi per le produzioni alimentari realizzate sui terreni dove è presente un’alta concentrazione di arsenico.
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Analisi obbligatorie
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RUG Monday, Dec. 09, 2002 at 10:57 AM |
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NON VOGLIONO BONIFICARE!!! Si deve allora pretendere che facciano monitoraggio sull qualità dell'acqua distribuita nei comuni interessati e che affiggano i risultati, o addirittura li pubblichino sui giornali, almeno una volta a settimana.... Perchè è obbligatorio negli alimenti, indicare gli ingredienti, mentre con l'acqua ci possono avvelenare (ma si avvelenano anche loro 'sti scemi...cosa non fanno i soldi ed il potere) come vogliono?
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cemento al veleno?
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sybille Sunday, Mar. 02, 2003 at 5:32 PM |
mail:
sybilleland@katamail.com |
Cemento al veleno?
Ho anch'io il sospetto che ci sia un bel riciclaggio di scorie tossico-nocive nella produzione di cementi, manufatti edilizi, ceramiche e quant'altro di simile. Polimeri di scarto dal settore petrolchimico, scorie radioattive di fonderia, ceneri di fonderia... Calcolando i costi che debbono pur esserci per rendere inerti queste sostanze, sono convinta che per smaltirne in fretta, e a minor costo, "qualcuno" sistematicamente le ricicli così come sono, mescolate alle sabbie destinate all'edilizia. Tanto la gente non ha il tempo di leggere il giornale, figuriamoci di capire quello che contiene il cemento delle loro case!
Mi fossi almeno laureata in chimica!
ciao!
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