C'e' una grave coincidenza fra gli incidenti mortali, nella tratta Firenze-Bologna e l'applicazione del quarto turno lavorativo del 2000.
L'ultimo incidente occorso in un cantiere Tav ha provocato a Franco Marrazzo l’asportazione della milza, femore e polso rotti, trauma cranico e toracico, un rene compromesso. Marazzo era stato trasferito a Morticine dal Carlone, il primo cantiere della tratta TAV Bologna-Firenze, inaugurato nel luglio 1996 da Lorenzo Necci, Claudio Burlando e Vannino Chiti. Il Carlone è chiuso da mesi perché, secondo l’Agenzia per la Protezione Ambientale ARPAT, il consorzio costruttore CAVET (società leader la Impregilo Spa) non adotta le procedure appropriate per l’avanzamento verso Firenze nella galleria sotto il delicatissimo Monte Morello.
Al Carlone è morto anche un altro compagno di lavoro e compaesano di Franco, il 31 gennaio 2000, Pasquale Costanzo, 23 anni, pure lui elettricista di Petilia Policastro.
Il 5 novembre 2001 è morto nel cantiere TAV FT2 di Sesto Fiorentino Pasquale Adamo, 55 anni, di Quarto (NA), sposato e padre di tre figli, stritolato dalla coclea di un posizionatore all’imbocco della galleria di Monte Morello, a Quinto.
Il 1 settembre 2000 era morto nel cantiere della galleria TAV di Monghidoro un operaio della provincia di Chieti, Pietro Giampaolo, 58 anni, schiacciato dalle ruote di un camion in retromarcia.
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