raccolta olive
aggiornamenti
Olive Harvest Campaign (Campagna per la raccolta delle olive) Palestina 20 – 25 ottobre 2002 International Solidarity Movement Affinity group: Freedom
22 ottobre: Al Mazra`a Ash Sharqiya: in 10 `internazionali` percorriamo una polverosa strada di campagna per fare interposizione fra i contadini intenti alla raccolta delle olive e i coloni e l’esercito che controllano la zona. Una prima jeep dell’esercito imbocca la stessa strada e blocca il passaggio. Ci comunicano che sono lì per far rispettare l’ordine di sospendere la raccolta delle olive come ritorsione per un attacco palestines avvenuto il giorno prima. Al tentativo della jeep di continuare la marcia, ci opponiamo schierandoci davanti al mezzo militare. Reazione rabbiosa dei militari che spingono i motori su di giri ma che poi desistono incerti sul che fare. Viene chiamato un ufficiale superiore che arriva con un`altra jeep. Riprende anche con questo ufficiale un confronto un po piu` pacato sulle nostre e loro ragioni. Cerchiamo di far capire che è fuori da ogni regola internazionale che un esercito metta in atto ritorsioni contro la popolazione civile. Si discute a lungo contestando la validità giuridica dell`ordine. Arriva alla fine il comandante militare della zona con un’altra jeep e si ripete il confronto per quanto in toni corretti e senza eccessive forzature. Una fila di macchine dei contadini si è intanto formata alle nostre spalle, mentre dalle alture circostanti decine di palestinesi assistono al confronto. Dopo tre ore arriva una quarta jeep della polizia ma ormai la situazione si è sdrammatizzata. I contadini vengono autorizzati a superare il blocco e a recuperare i familiari impegnati nella raccolta delle olive a valle. Le jeep dell’esercito invertono la marcia e abbandonano il campo. 24 ottobre Al Mazra`a al Qibliya. 7 ‘internazionali’ : ci posizioniamo a cavallo di una strada di collegamento fra gli insediamenti dei coloni. Incontriamo una jeep dell`esercito e due machine di coloni; spieghiamo il motivo della nostra pacifica presenza; sembra che la situazione sia tranquilla e sotto controllo. La jeep dell`esercito si allontana insieme a quella dei coloni. Decidiamo di dividerci in due gruppi per controllare un’area più ampia. Sulla strada restiamo in due per fare da collegamento. Dopo circa mezz’ora arriva una jeep con due coloni che in tono molto minaccioso pretendono di identificarci. Arrivano altre due jeep. Veniamo ripresi con videocamere piazzate a 20 centimetri dal nostro volto, ci chiedono di consegnare il nostro passaporto anche se non ne hanno nessun diritto, sono armati di fucili e di pistole. Sono molto aggressivi. Richiamati con il cellulare tutti i componenti del gruppo ritornano sulla strada. La situazione resta molto tesa fino all’arrivo di due jeep dell’esercito che ristabiliscono un clima di normalità e di sicurezza. Due villaggi a nord di Ramallah. Due soli episodi: esprimono il clima che regna in questo paese, in questi villaggi. Impedire o ostacolare la raccolta delle olive equivale a mettere in discussione la sopravvivenza della popolazione locale, significa fare terra bruciata. E non è solo una metafora se è così facile incontrare zone in cui gli ulivi sono stati bruciati dai coloni. Alfredo e Vincenzo Tra dardi Ramallah, 26 ottobre 2002
|