Con
l’ondata di arresti del 15 Novembre 2002 sono state colpite importanti
figure del panorama politico meridionale dell’area antagonista appartenenti
ad organizzazioni sindacali della Confederazione Cobas, docenti universitari,
pensionati, studenti, lavoratori e lavoratrici precari.
Donne ed uomini espressioni di una realtà politico-culturale
che rifiuta la rassegnazione e non accetta la precarietà e la miseria.
La disoccupazione, le nuove ondate migratorie verso le fabbriche del nord-est
dei nostri giovani, il lavoro precario che umilia ragazze e ragazzi, la
scarsità d’acqua causata da una gestione mafioso-clientelare,
i cumuli di immondizia che ci sommergono ed infettano l’aria che
respiriamo, sono tutte questioni che hanno visto la partecipazione attiva
in questi anni dei compagni e delle compagne arrestati.
Si ha paura che tutte le contraddizioni sociali del Sud possano essere
legate in rivendicazioni territoriali e generali che possano mettere in
discussione le sperimentazioni di nuovi modelli economici (stile Nord-Est),
come dimostra il progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
La procura di Cosenza ha preso un grosso abbaglio: la Rete del Sud Ribelle
non è organizzazione clandestina ma è un modo di tenere
unite realtà antagoniste del meridione (centri sociali, Cobas,
associazioni ambientaliste ed individualità).
I compagni e le compagne arrestati hanno creato in questi anni strutture
sociali aperte a tutti ed hanno lottato a fianco dei disoccupati, degli
LSU, dei lavoratori licenziati, degli sfrattati, degli immigrati e degli
studenti del Sud.
Queste persone sono un patrimonio politico del Sud ed
hanno diritto di cittadinanza politica come tutti gli attivisti che a
Firenze hanno manifestato il proprio dissenso alla guerra ed alla globalizzazione
e che hanno dimostrato la possibilità reale di creare un’Europa
diversa da quella delle bombe e del libero mercato.
Dopo le mobilitazioni
a Salerno del 21 Novembre e soprattutto il grande corteo a
Cosenza del 23 Novembre che ha visto decine di migliaia di persone
manifestare per il Sud e per i compagni/e indagati ed ancora in carcere
siamo di nuovo in piazza perché oggi a Catanzaro il tribunale del
riesame deciderà la sorte dei nostri fratelli e sorelle ingiustamente
imprigionati.
Libertà per tutti i compagni/e arrestati
ABOLIAMO
IL REATO DI ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA
ABOLIAMO
IL CODICE ROCCO
PENSARE
NON E’ REATO!!!
Strut. Aziendale C.G.I.L.
S. Leonardo
CGIL Funzione Pubblica
Associazione Amicizia Italia Cuba Sa
Ass. Punto Rosso
Fed. Provinciale Rifondazione Comunista
Osservatorio sui minori
Gruppo consiliare Rifondazione Comunista
Comunismo dal basso
Cooperativa Livingstone
Coord. Sostegno Popolo Palestinese Sa
Confederazione Provinciale Cobas
C.S.A. Asilo Politico – Rete Sud Ribelle
Laboratorio della disobbedienza sociale
Laboratorio sociale Diana
Laboratorio Studentesco Universitario Rete Antirazzista – Sa
Sinistra Giovanile Sa
Collettivo Studenti Asilo Politico
Attac-Sa
Associazione OASI
Coor. Insegnanti Precari-Sa
Giovani Comunisti- Sa
G. Bonadies (Cons. Comunale DS)
Michele Schiavino (Regista)
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