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"altro che coppa america, ci avete dato na copp'e munnezz!!" l'hanno urlato più volte dal microfono del camioncino dei COBAS, prestato per l'occasione (ormai da 3 giorni) al corteo che è partito questa mattina intorno alle 11,00 da Piazza bagnoli. ieri sera si era deciso di sospendere il blocco del traffico e di darsi appuntamento a questa mattina; per la verità molti, moltissimi dei presenti ieri oggi non si sono visti. All'appello hanno risposto una decina di cittadini e un paio di classi del Liceo bagnolese Labriola. pochi dunque dopo 3 giorni di mobilitazione continua, 3 giorni di blocchi diurni e notturni, transenne e cassonetti in strada per presidiare le entrate dell'area ex Italsider. L'obiettivo fondamentale della mobilitazione resta lo stesso di sempre: il ritivo dell'ordinanza del sindaco Iervolino che ha permesso l'arrivo di spazzatura di prima raccolta (circa 360 tonnellate secondo i manifestanti) all'interno di un ex capannone dell'Italsider.
Il corteo parte e percorre le stradine del mercato di Bagnoli, si ferma davanti ad ogni negozio, ogni gruppetto di persone ferme in strada, ogni indeciso e ogni scettico. Dal megafono dei manifestanti parte l'invito alla protesta e per la verità alla fine saranno diverse le persone che si uniranno al corteo. La spazzatura non è il centro dei discorsi rivolti alla gente in strada; c'è il quartiere, le promesse dei politici mai mantenute, la crisi occupazionale e il rincaro dei prezzi; gli alberghi turistici promessi e i semplici litorali desiderati; l'euro che manda in crisi "i salari da 10000 euro l'anno" di chi ha dedicato 30 anni della propria vita all'italsider e al lavoro, con i prorpi figli lontani, a Bolgona come a Pescara, e che vede il proprio quartiere in crisi, lontano ormai dalle barche di Alinghi e Luna Rossa, vicino piuttosto alle discariche a cielo aperto. si sente "preso in giro e abbandonato", "imbrogliato dai signori colla puzza sotto al naso".
Il corteo percorre le stradine del mercato e scuote chi ascolta fermo in strada, molti fanno finta di niente, alcuni si uniscono ai giovani studenti del Labriola per arrivare infine alla sede del Comitato Bagnoli, a Via miseno 17. Lì in 2 minuti si organizza un'assemblea. Gli studenti sono andati verso i blocchi, a "dare solidarietà a quelli di Coroglio" che da 2 notti bloccano la strada con donne e bambini in strada.
Guardandomi in torno vedo solo uomini e donne di una certa età, ex operai, mogli di ex operai, persone anziane. E' proprio per questo che non si ascoltano i discorsi riportati dai giornali, non c'è retorica nè riflessioni sui massimi sistemi. C'è la determinazione di chi ha vissuto per decenni in un quartiere simbolo della dignità e del lavoro, a contanno con i caschi gialli degli operai e le pale delle scavatrici pronte a bloccare le strade. E già perchè la prima idea è questa: "alla guerra si risponde con la guerra: se abbiamo la forza prendiamo delle pale meccaniche, blocchiamo la strada con quelle, l'abbiamo sempre fatto", dice un signore ben robusto, sbattendo una mano enorme sul tavolo del Comitato. Qualcuno però gli ricorda che quelle macchine non le hanno più a disposizione e che se fossero in vita altri forse sarebbe stato più semplice. L'uomo quasi rinsavisce, si era autoproiettato dorse in una assemblea opeario di una ventina d'anni fa. Tante donne prendono la parola: vogliono difendere il loro quartiere dall'immondizia, temono che dall'emergenza si passi ad una situazione fissa perchè a Napoli spesso l'emergenza diventa routine. Parlano a nome dei loro figli che sono migrati verso il Nord per lavorare. Non hanno intenzione di cedere, "piuttosto se non ritirano il decreto porteremo noi la spazzatura sotto Palazzo San Giacomo, magari sotto casa di Bassolino". si alza una donna, chiede di parlare e si scusa perchè non parla un italiano perfetto: la chiama "bestemmia", "offesa mortale" la decisione di aver portato immondizia laddove centinaia di uomini di bagnoli hanno versato sudore e sangue per mandare avanti gli stabilimenti e dare ossigeno al quartiere tutto.
Si decide tutti di fare una pausa, tornare a casa, per poi rivedersi alle 18,00 sempre a piazza Bagnoli e capire come si sono mosse le acque. "non date credito a cosa dicono le televisioni: sono due giorni che dicono che è tutto ok e l'immondizia e sempre lì".
soluzioni all'emergenza rifiuti non se ne sentono. l'idea è che la monnezza venga portata via di lì. punto. alcuni parlano di fronte comune, di termovalorizzatore cittadino (dopo le dichiarazioni della Iervolino intenzionata a costruirne più di uno in città sul modello "viennese"), "della nostra spazzatura e della loro". si ha sempre più chiara la sensazione che l'amministrazione comunale ha perso una buona occasione per comunicare con i cittadini, per non ingannarli, per non spagnere nella notte le luci dei vialoni che dovevano essere percorsi dai camions portaspazzatura, per parlare finalmente di difesa collettiva dell'ambiente e non di momentaneo accantonamento di tonnellate di rifiuti in un momento di emergenza.
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