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Oggi come ieri! Nulla è cambiato!
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lupo 9449 Thursday, May. 06, 2004 at 9:18 AM |
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La P2, forte dei suoi migliori personaggi piazzati ai vertici del potere nazionale, come filiale italiana del comando dei "poteri forti!"
Oggi è.........l'appoggio alla invasione dell'Iraq, per difendere ed ampliare gli affari delle lobby economico-finanziarie di cui fanno parte i maggiori politici italiani di destra e di sinistra, al comando dei vari terroristi e torturatori come Donald Rumsfield e Dick Ceney.
Ieri, tra l'altro, era...............rapimento ed assassinio del Presidente della Dc Aldo Moro.
[Sulla rivista O.P. Carmine Pecorelli, un giornalista iscritto alla P2 e portavoce di alcuni settori dei servizi segreti, definisce l’agguato di via Fani: “Il segno di un lucido superpotere”. Per Pecorelli “le Br non rappresentano il motore principale del missile, esse agiscono come motorino per la correzione di rotta dell’astronave Italia”. Per alcuni dei terroristi egli prevede “trattamenti di favore quando la pacificazione nazionale sarà compiuta”.]
Carmine Pecorelli si rivelò coi suoi scritti non un fedele piduista, ma piuttosto un infiltrato che agiva sempre più contro gli interessi della filiale italiana della lobby piduista, che a sua volta, si serviva dell'apporto di numerose bande armate tra cui quella della Magliana................ossia, Pecorelli si rivelò uno dei più pericolosi avversari del CAF = Craxi-Andreotti-Forlani!
Anche Carmine Pecorelli fece la fine di Aldo Moro.
http://www.nonsolostoria.org
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io Thursday, May. 06, 2004 at 9:32 AM |
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[Parecchio tempo prima dell’agguato di via Fani Pecorelli già scrive su “Moro…Bondo”, fa un oroscopo in cui prevede per il politico democristiano la morte dopo una lunga detenzione: commissiona e pubblica una vignetta in cui Moro ha falce e martello appuntati sul petto; sembra conoscere fin dall’inizio i retroscena: “Il cervello direttivo che ha organizzato la cattura di Moro - scrive Pecorelli dopo il sequestro - non ha niente a che vedere con le Brigate Rosse tradizionali. Il commando di via Fani esprime in forma desueta ma efficace la nuova strategia politica italiana. Curcio e compagni non hanno nulla a che vedere con il grande fatto tecnicistico politico del sequestro Moro”. E ancora: “Il caso Lockheed e l’agguato di via Fani sono due episodi di stabilizzazione ad altissimo livello, episodi di solito trattati dalle reti internazionali dello spionaggio”.]
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io Thursday, May. 06, 2004 at 9:35 AM |
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[Scriveva Pecorelli nel numero del 17 ottobre 1978, alcuni mesi dopo l’uccisione del presidente della Dc: “Il ministro di polizia (Cossiga, N.d.R.) sapeva tutto, sapeva persino dove era tenuto prigioniero Moro, dalle parti del ghetto… perché un generale dei carabinieri era andato a riferirglielo di persona nella massima segretezza”. Continuava Pecorelli: “Il ministro non poteva decidere nulla su due piedi, doveva sentire più in alto… magari fino alla loggia di Cristo in paradiso (la massoneria, N.d.R.)”.]
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io Thursday, May. 06, 2004 at 9:38 AM |
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[Cossiga, ascoltato a lungo dalla commissione di indagine sul sequestro Moro nel maggio del 1980, non aveva parlato di questo e di altri episodi. L’“eroico” ufficiale medico citato da Cossiga è Decimo Garau, istruttore di Gladio, che al giudice di Venezia Carlo Mastelloni ha confermato le rivelazioni di Cossiga; Garau ha anche detto che il reparto incaricato di liberare Moro si allenò nei giorni del sequestro all’interno della caserma del Rud (Raggruppamento Unità Difesa) di Cerveteri; che è, come si è poi scoperto, il centro di addestramento degli uomini della specialissima e segreta “sezione K” del Sismi. C’è anche una coincidenza impressionante: Garau e i suoi si addestravano tra i casolari della Tolfa, a nord di Cerveteri; nelle suole delle scarpe di Aldo Moro i periti hanno trovato terra proveniente proprio dalla zona della Tolfa. E ancora: “gli incursori si esercitavano in operazioni di esfiltrazione” immaginando che il sequestrato venisse rinchiuso in una cassa; si tratta proprio del metodo usato dai brigatisti per trasportare Moro nel loro covo subito dopo il sequestro. Si ricorderà che il colonnello Guglielmi, l’uomo che ritroviamo “casualmente” la mattina del 16 marzo 1978 a pochedecine di metri dal luogo in cui viene sequestrato il presidente della Dc, apparteneva alla “sezione K”.]
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