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a Manca pro s'Indipendentzia: comunicato di solidarietà
by a Manca pro s'indipendentzia Tuesday, Jun. 15, 2004 at 1:55 AM mail:

Solidarietà ai militanti anarchici

CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO ! ! !

La resistenza popolare, nelle sue molteplici forme, è l’espressione della secolare lotta di classe che in Sardigna si è manifestata contro la dominazione coloniale e l’occupazione militare che la garantisce. La lotta di classe anticolonialista illumina la storia del popolo sardo e i soggetti popolari che si muovono nel tentativo di risolvere le contraddizioni generate dal sistema coloniale capitalista, sono protagonisti di questa lotta.

Noi comunisti-indipendentisti siamo parte integrante di un crescente movimento popolare di liberazione nazionale ; crediamo necessario costruire un soggetto politico capace di porsi in termini di potere, mettere le basi per una alternativa sociale e politica e progettare una Sardigna libera dal neoliberismo e sovrana sul suo territorio. Tutte le forze che costituiscono il movimento popolare di liberazione nazionale, siano esse organizzate o meno, individuali e collettive, diverse nell’impostazione ideologica, meritano massimo rispetto e solidarietà in quanto sono espressione della volontà di liberazione del popolo sardo, che si manifesta attraverso le molteplici forme di resistenza e di lotta politica.

Come organizzazione comunista-indipendentista esprimiamo solidarietà per i militanti anarchici arrestati nei giorni scorsi. Ristetto ai fatti di cui sono accusati nessun giudizio e nessuna condanna ! ! Il giudizio e la condanna appartengono all’infame stato italiano che tiene il popolo sardo sotto il tallone della dominazione coloniale e capitalista.
Inoltre denunciamo come grave atto di repressione la perquisizione ai danni di molti militanti del movimento cagliaritano e la chiusura del circolo “Fraria” di cui vogliamo l’immediata riapertura. In particolare quest’ultimo fatto risponde alla precisa volontà della polizia politica di utilizzare ogni pretesto per eliminare la presenza e l’attività di un circolo politico antagonista al sistema di potere dominante.

Chi su populu sardu si boltet a manca pro s’indipendentzia e su sotzialismu.


a Manca pro s’Indipendentzia

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Resistenza popolare?
by Ma aundi! Tuesday, Jun. 15, 2004 at 2:14 AM mail:

Onestamente io non so dove sta la resistenza popolare!
Mi farebbe piacere vederla ma non credo proprio che gli anarchici di cagliari e i due di sassari siano espressione "poplare".

A manca scrive:
tutte le forze che costituiscono il movimento popolare di liberazione nazionale, siano esse organizzate o meno, individuali e collettive, diverse nell’impostazione ideologica, meritano massimo rispetto e solidarietà in quanto sono espressione della volontà di liberazione del popolo sardo, che si manifesta attraverso le molteplici forme di resistenza e di lotta politica.

Queste forze sono espressione della volontà del popolo sardo? Provate a parlare con il popolo sardo, vedete che vi dicono delle azioni posta in essere negli ultimi giorni da queste persone. Vi risponderanno, come hanno fatto a me: "funti propriu balossus custus scimproteddus".

Non voglio far polemica, ma a me questi gruppi che a manca descrive come "movimento popolare di liberazione nazionale" mi sembrano un pò autoreferenziali e ancor più staccati dalla realtà.

A pugno chiuso
Un proletario

N.B. X A MANCA: IL LINK E' SBAGLIATO!!! PRIMA DOVEVATE SEGNARE "WWW."

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Strategia politica!
by Nemus Tuesday, Jun. 15, 2004 at 9:12 AM mail:

Voi compagn* della Manca vi impegnate per la liberazione nazionale sarda dal giogo del capitalismo e del colonialismo. E giustamente parlate del "popolo", che deve essere coinvolto per portare avanti qualsiasi tipo di lotta (questa in particolare).

Ma io non capisco in che modo gesti come mettere una "bomba" ad una sede di partito possano coinvolgere la popolazione. E non capisco in che modo un comunicato di solidarietà come quello che avete pubblicato possa aiutarvi in tal senso.

A me sembra che gesti come quelli dei compagni anarchici arrestati siano completamente fuori da ogni contesto di "lotta di popolo", e che siano estremamente dannosi, perchè non fanno altro che dare pretesti agli apparati repressivi. Così il "popolo" che vorreste coinvolgere sentirà il bisogno di qualcuno che lo protegga (gli sbirri italiani), e continuerà a pensare che comunisti e anarchici siano i soliti piantagrane, magari un pò terroristi.

Anche chi vorrà impegnarsi politicamente dalla vostra/nostra parte sarà costretto a pensarci due volte, perchè collaborare con "quelli del Fraria" (o con voi, che esprimete piena solidarietà) significherà tirarsi addosso le attenzioni delle forze dell'ordine. Magari questo suona molto rivoluzionario e romantico, ma la triste realtà è che gran parte delle persone non può vivere una situazione del genere: avere la polizia alle costole significa perdere il posto di lavoro, e voi compagn* saprete che questo è un grave problema in un'epoca di precarietà e recessione economica. Questa situazione cambierà solo quando ci sarà un vero movimento di popolo dalla vostra/nostra parte.

Compagn*, voi parlate tanto del popolo sardo, ma sinceramente non mi sembrate in grado di parlare AL popolo sardo. Secondo me non è tempo di solidarietà incondizionate e slogan, è tempo di fare autocritica, imparare dagli errori fatti, rivedere la propria strategia politica e ripensare a come ci si presenta alla società.

Questo vale per quasi tutto il movimento sardo. Quando è stato l'ultimo successo della lotta di popolo? A me viene in mente solo Pratobello. Ma siamo fermi a 30 anni fa... E intento gli USA ci costruiscono le basi militari in casa, senza il minimo disturbo.

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Giusto
by Proletario Comunista Tuesday, Jun. 15, 2004 at 9:21 AM mail:

Giusto, l'analisi sopra espressa mi sembra degna di rispetto e aderente alla realtà!
Condivido in pieno. E' ora di parlare AL popolo e non del popolo, per altro senza avere la minima cognizione di esso.
Saluti comunisti

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Seis peus de su PMLI
by Candu nci bolit! Tuesday, Jun. 15, 2004 at 9:25 AM mail:

A cumpanjus de a manca...SEIS PEUS DE SU PMLI!!!!

Con i vostri proclami, le vostre prese di posizione mi sembrate una formazione senza progetto e senza analisi della realtà sarda, non dico quella economico-sociale, ma di quella realtà a voi più vicina, quella dei raggruppamenti delle forze antagoniste.
Comunque contenti voi....fino a che qualche admin di indysard non inizi a stancarsi e hiddi i vostri proclami come ogni tanto fanno con quelli del PMLI in italia

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commento
by commento Tuesday, Jun. 15, 2004 at 10:18 AM mail:

per quanto mi riguarda, penso che due persone che vogliono fare un attentato il giorno prima delle elezioni, quando cioè ci sono in giro più forze dell' ordine che macchine parcheggiate, sono solo due cazzoni imbecilli . altro che solidarietà, tre calci nel culo è quel che si meritano!

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al di là di tutte le polemiche
by ranx Tuesday, Jun. 15, 2004 at 10:59 AM mail:

non mi interessa fare polemiche e questa non è la sede adatta; avrei da rispondere a tanti, avrei da dire la mia anche io su tutto.
In questo momento però ci sono 3 persone dentro a buoncamino (avete presente??) e gli stanno dando reati di terrorismo per una azione.
Hanno bisogno di tutta la nostra solidarietà.
Chi non gliela vuole dare almeno stia zitt*

.... come se le nuova ondata di repressione avesse interrotto chissà quali altri fronti di lotta.... tanti di voi hanno votato il capitalista Soru e parlate di lotta? state zitti almeno

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bastardi...cani maledetti
by l Tuesday, Jun. 15, 2004 at 11:23 AM mail:

ma che bei commenti dissociatori, proprio in linea col piattume infamatorio di certi compagni o presunti tali...
chi tra i sardi, pensa al polpolo sardo come un soggetto al di fuori della condivisione della pratica dell'azione diretta e della pratica armata rivoluzionaria farebbe bene ad andare a vivere qui in italia dove l'insorgenza popolare è ridotta a quasi zero!
siete dei miserabili pezzenti!
complicità con lukixeddu carlo e vinicio, attaccare è giusto e sopratutto indispensabile!

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Combattere il sistema
by ma come? Tuesday, Jun. 15, 2004 at 12:03 PM mail:

Io non sono sardo, e non conosco bene la vostra situazione. Ma mi chiedo: davvero pensate di poter combattere il sistema con azioni individuali portate avanti da un gruppetto di persone isolate, senza che intorno ci sia una situazione di conflitto più estesa?
Ragazzi sveglia, i compagni arrestati avevano una tanica di benzina, mentre lo Stato ha fucili, bombe, carri armati, tribunali e prigioni. Senza un sensibile appoggio popolare si finisce in galera, o morti, senza aver cambiato nulla, e dando pretesti per la repressione di tutti gli altri compagni. E la popolazione assisterà indifferente, o peggio sentendosi rassicurata dalla repressione dello Stato.
Io posso solidarizzare a livello umano con i compagni in carcere, non posso assolutamente condividere nè appoggiare la loro azione "politica", perchè essa va direttamente contro ciò che io ed altri compagni stiamo provando a fare: sensibilizzare le persone, fargli capire che i miei interessi sono anche i loro, smascherare gli imbrogli e la violenza del sistema, spingere tutti a impegnarsi per rivendicare i propri diritti di esseri umani.

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Fanculo al pc...
by Antifascio Tuesday, Jun. 15, 2004 at 2:39 PM mail:

Avevo lasciato un commento lughissimo... ma prima di schiacciare invia l'enel bastarda ha staccato la corrente! Porco due!
Il sunto era questo: se vuoi fare la rivoluzione devi avere dalla tua parte il popolo, per avere dalla tua il popolo devi far conoscere al popolo cosa fa chi li governa con i suoi voti. Se butti una bomba il governo che ha i media non dira' mai quali sono i motivi che hanno portato una persona a compiere un gesto simile. Per cui anarchico=teppista senza cervello. Ora... dove vogliamo arrivare? A ritrovarci ancora di meno nella lotta per l'informazione oppure vogliamo dedicarci a questo?

Con questo non voglio dire che ci si debba dedicare all'informazione... alla "propaganda" e basta... ma penso che sia una parte importantissima nella preparazione di una plausibile azione-rivoluzionaria... (mi sa tanto che non la vedro' mai questa azione!)

Sono stato schietto...
un saluto a tutti, ma soprattutto ai compagni arrestati in questi giorni.

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libertà
by r Saturday, Jul. 17, 2004 at 1:52 PM mail:

mah.........qui pochi si muovono e se le cose si dovranno smuovere con azioni solitarie, isolate va benissimo.....qui non riusciremo mai a fare una manifestazione o un volantinaghgio o un sit in con la partecipazione di molte persone e credo che convincerle o provare a farli capire una cosa è ancora meno reale..........il potere lo abbatti con le stesse armi che usa lui.......loro hanno la legge e gli ordini, noi desideriamo la giustizia, la libertà... se ciò vuol dire rischiare, rischieremo, mai fermarsi e il calcio in culo lo darei a chi non si muove altrochè..... che poi abbiano sbagliato il momento si può discutere, ma piena solidarietà ai compagni....
(A)

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SarduSò
by SarduSò Tuesday, Jan. 25, 2005 at 2:54 PM mail:

A chi butta merda: Ma qalcuno qui ha mai letto qualcosa del "Fraria"?
Hanno scritto tra le cose più intelligenti della storia sarda recente.
Chi non conosce la storia sarda non può neanche capire perchè si risponda ai violenti atti dello stato in maniera "differente" di come si fa in Italia dove invece si è abituati a parlare tanto, sicuramente troppo, e il 99% delle volte pseudomovimenti alternativi dicono enormi stronzate.
"Popolo" è innanzitutto chi condivide "modi di vita, comportamenti e atteggiamenti". Il popolo sardo esiste... sta nelle campagne come nelle città, in mare come in montagna. Certo che il popolo non sono "TUTTI" i sardi, ma questo è ovvio e banale.
L'esigenza indipendentista viene, oltrechè dalla storia, soprattutto da studi economici che ci vedono schiacciati dalla filosofia politica italiana.
Vengono qua, godono dei nostri beni, lasciano merda e cemento, e ci rimangono solo quelli.
Impongono ai un modo di vita che non è il loro. E come lo fanno? Col carcere ovviamente.
Ci si dimentica troppo spesso che i sardi, non fanno altro che rispondere alle devastanti leggi dello stato con quelle che sono invece le proprie Norme dettate, appunto, da modi di vita, concezione della realtà ecc... che sono "altri" rispetto alla forzata pseudocultura italiana.
Queste cose bisogna accettarle come nel Malawi bisogna accettare le leggi del luogo.
Infondo, al massimo... se tutto ciò crea disagio a qualcuno... basta che se ne stia a casa sua tra la sua gente.

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