La "controparte" questa volta č la Cgil, che in quel di Pisa ha pensato bene di dar corso al "randello" delle leggi e dei regolamenti interni ed espellere dal sindacato ben undici compagni (tra iscritti e rappresentanti sindacali) della sinistra sindacale.
Liberazione, 30.07.2004
Una vera e propria epurazione di massa. La "controparte" questa volta č la Cgil, che in quel di Pisa ha pensato bene di dar corso al "randello" delle leggi e dei regolamenti interni ed espellere dal sindacato ben undici compagni (tra iscritti e rappresentanti sindacali) della sinistra sindacale. Altri cinque sono stati sospesi. La risposta dei lavoratori, della Piaggio, non si č fatta attendere e a poche ore dalla sentenza, pronunciata dal Comitato di garanzia della Toscana, sono andati a protestare sotto le finestre della sede Cgil. Di che cosa vengono accusati i compagni? La lista č lunga circa dieci pagine. In sostanza li si accusa di essere "fuori linea". «Sentenza inaudita», č il commento del segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi. «Un fatto gravissimo e senza precedenti - continua - che non fa parte della certo della storia della Cgil. Una vera e propria espulsione di massa».
Sulla vicenda č intervenuto anche Paolo Ferrero, della segreteria nazionale del Prc. «Si tratta di un atto di repressione gravissimo che lede il diritto al dissenso all'interno dell'organizzazione sindacale e che non ha precedenti. La storia della Cgil - prosegue Ferrero - č storia caratterizzata da una ampia dialettica interna: questo atto di normalizzazione politica lede prima di tutto l'immagine della Cgil a cui chiediamo per tanto di ritornare sui suoi passi, riammettendo nelle proprie fila le compagne e i compagni espulsi». Alcuni dei lavoratori espulsi sono iscritti a Rifondazione, altri no. «Non č tuttavia la difesa di alcuni nostri militanti - sottolinea Roberta Fantozzi segretaria Provinciale Rifondazione Comunista Pisa - che ci spinge a prendere posizione con nettezza: 11 espulsioni sono di per sč un provvedimento disciplinare pesantissimo. Tanto pił la decisione assunta appare grave e ingiustificabile leggendo la motivazione del dispositivo. Una motivazione fondata tutta sul dissenso del gruppo di lavoratori espulsi rispetto ad una serie di scelte della Fiom locale».
Fa. Seba.
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