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Vedi tutti gli articoli senza commenti
Contestazione della parata militarista a Trieste!!!
by Gruppo Anarchico Germinal Thursday, Nov. 04, 2004 at 2:08 PM mail: gruppoanarchicogerminal@hotmail.com 

Poco fa a Trieste!

Circa mezz'ora FA un gruppetto di compagni ha contestato pubblicamente la parata militarista in occasione del 4 novembre (con tanto di visita di Ciampi).
Quando sotto la nostra sede di Via Mazzini 11 è passata una banda dei carabinieri seguita da un plotone a cavallo spontanea è stata la decisione di lanciare centinaia di volantini antimilitaristi preparati per un volantinaggio.
Immediata la blindatura del portone da parte di nugoli di poliziotti e digossini che contemporaneamente bloccavano la l'intero tratto di strada impedendo il transito anche ai comuni passanti.
Alla richiesta del questore di entrare in sede è stato risposto che si stava cercando di consultare telfonicamente l'avvocato. A quel punto il questore se ne andava stizzito minacciando conseguenze.
Dopo pocosono arrivati alcuni digossini ed è stato deciso (valutata la situazione e sentito un nostro avvocato) di farli entrare. Questi dopo aver contato i presenti se ne sono andati. Poco dopo sono tornati chiedendo pressantemente di togliiere lo striscione che già da 2 giorni capeggia fuori dal nostro balcone "Il militarismo produce violenza sfruttamento e morte". Dopo un tira e molla è stato temporaneamente tolto (ma a minuti lo rimettiamo) e gli sbirri han tolto le tende.
Da notare che durante tutto questo la polizia negava l'accesso in sede al nostro avvocato.
Di seguito il testo del volantino (nel retro c'erano le cifre dei morti civili in iraq).
Antimilitarismo sempre!!!!

NIENTE DA FESTEGGIARE
Cantava Giorgio Gaber poco prima di morire:
Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono.
In questi giorni purtroppo, gli altri non so.

Esco di casa, alzo gli occhi: aerei militari. Vado al lavoro: mi becco la marina militare schierata e per di più arrivo in ritardo perchè i signori paralizzano la città per fare le prove generali della parata. Torno a casa: militari. E poi divise, carri armati, elmetti, coccarde, mezzi blindati, corazzati, trasportati, trasportanti. Nauseanti.

Patria, nazione, terra irredenta... Non male per una città che in meno di un secolo ha visto due monarchie, una dittatura, tre occupazioni e una repubblica.
Già, una dittatura. Con parate militari, discorsi al popolo e adunate per le giovani generazioni. E oggi, più di cinquant'anni dopo? Parate, adunate e giovani tricolori viventi. Di nuovo ragazzini, bambini, intruppati e portati in piazza. E qualcuno (la Lega Nazionale ma non solo) ancora lamenta che non vi sia l'obbligo di festa, forse rimpiangendo il sabato fascista.

La beneamata patria sembra sempre più solo un'enorme caserma.
Come se esercito non significasse guerra e guerra non significasse morte, lutto, dolore e distruzione.
E si spendono soldi pubblici, cosiddetti di tutti, milioni e milioni, per bandierine e auto di scorta e kit tricolori e alberghi di lusso per le autorità. Mentre sempre più gente si ritrova senza lavoro e in mezzo a una strada. E si tagliano le mense, l'assistenza agli anziani e le case popolari.

Se questa è l'Italia,
vorrei essere nata su Marte.



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aggiunte
by uno che c'era Thursday, Nov. 04, 2004 at 3:39 PM mail:  

-lo striscione è stato rimesso
-la polizia ha strappato i manifesti che avevamo appeso fuori dalla nostra porta senza alcun motivo
-nonostante l'isterica reazione della folla all'azione successivamente alcune persone sono venute a congratularsi

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non si festeggia una carneficina
by guy fawkes Thursday, Nov. 04, 2004 at 4:14 PM mail:  

l'unico pacifismo è l'antimilitarismo
viva l'anarchia

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tre occupazioni?
by Tito Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:06 PM mail:  

Tre occupazioni?
1 Austriaca
2 Italiana (perchè Trieste+provincia erano per il 55% slave)
3 Anglo-americana
Non mi direte che considerate occupazione quella dei partigiani liberatori del Primo Maggio 1945?

Comunque bravi per aver contestato i militaristi di merda!

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tre occupazioni?
by Tito Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:14 PM mail:  

Tre occupazioni?
1 Austriaca
2 Italiana (perchè Trieste+provincia erano per il 55% slave)
3 Anglo-americana
Non mi direte che considerate occupazione quella dei partigiani liberatori del Primo Maggio 1945?

Comunque bravi per aver contestato i militaristi di merda!

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tre occupazioni?
by Tito Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:14 PM mail:  

Tre occupazioni?
1 Austriaca
2 Italiana (perchè Trieste+provincia erano per il 55% slave)
3 Anglo-americana
Non mi direte che considerate occupazione quella dei partigiani liberatori del Primo Maggio 1945?

Comunque bravi per aver contestato i militaristi di merda!

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tre occupazioni?
by Tito Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:17 PM mail:  

Tre occupazioni?
1 Austriaca
2 Italiana (perchè Trieste+provincia erano per il 55% slave)
3 Anglo-americana
Non mi direte che considerate occupazione quella dei partigiani liberatori del Primo Maggio 1945?

Comunque bravi per aver contestato i militaristi di merda!

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E bravi cagasotto..
by E bravi cagasotto.. Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:18 PM mail:  

> Dopo pocosono arrivati alcuni digossini ed è stato deciso
> (valutata la situazione e sentito un nostro avvocato) di
> farli entrare. Questi dopo aver contato i presenti
> se ne sono andati.

Cioè.. NON VI HANNO IDENTIFICATO ?
Hanno fatto solo una conta e poi saluti ?
Cattiveria pura.

Mamma mia che cattivi questi sbirri, proprio fascisti come dite voi.

> Poco dopo sono tornati chiedendo pressantemente di
> togliiere lo striscione che già da 2 giorni capeggia
> fuori dal nostro
> balcone "Il militarismo produce violenza sfruttamento
> e morte".
> Dopo un tira e molla è stato temporaneamente tolto

Classico da litigata da bambini
"Sì, l'ho fatto ma tanto dopo lo metto fuori di nuovo.."

> nonostante l'isterica reazione della folla all'azione
> successivamente alcune persone sono
> venute a congratularsi

Ah, però non l'avevate detto che la folla voleva linciarvi..
Ma scusa, ma non continuate a ripetere che il popolo è con voi, bla, bla, bla ?
E poi lanciate 2 volantini e vi vogliono linciare ?

Bel sostegno..

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quali occupazioni?
by Tito Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:23 PM mail:  

Quali sarebbero le occupazioni?
Italiana (nel 1918 Trieste e provincia era per il 55%slava), tedesca e angloamericana.
Spero che si consideri un'occupazione quella del Primo Maggio 1945, vera data della liberazione di Trieste.
Viva i partigiani!

comunque bravi per la contestazione!

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due cosine
by sempre uno che c'era Thursday, Nov. 04, 2004 at 5:47 PM mail:  

> Dopo pocosono arrivati alcuni digossini ed è stato deciso
> (valutata la situazione e sentito un nostro avvocato) di
> farli entrare. Questi dopo aver contato i presenti
> se ne sono andati.

Cioè.. NON VI HANNO IDENTIFICATO ?
Hanno fatto solo una conta e poi saluti ?
Cattiveria pura.

NON CI HANNO IDENTIFICATO PERCHE' CI CONOSCONO COGLIONE!

Mamma mia che cattivi questi sbirri, proprio fascisti come dite voi.

> Poco dopo sono tornati chiedendo pressantemente di
> togliiere lo striscione che già da 2 giorni capeggia
> fuori dal nostro
> balcone "Il militarismo produce violenza sfruttamento
> e morte".
> Dopo un tira e molla è stato temporaneamente tolto

Classico da litigata da bambini
"Sì, l'ho fatto ma tanto dopo lo metto fuori di nuovo.."

COSI' ABBIAMO VALUTATO DI FARE IN QUEL MOMENTO E NON DOBBIAMO GIUSTIFICARCI DI NULLA STRONZO

> nonostante l'isterica reazione della folla all'azione
> successivamente alcune persone sono
> venute a congratularsi

Ah, però non l'avevate detto che la folla voleva linciarvi..
Ma scusa, ma non continuate a ripetere che il popolo è con voi, bla, bla, bla ?
E poi lanciate 2 volantini e vi vogliono linciare ?

Bel sostegno..

MAI DETTO CHE IL POPOLO (CHE VORRà DIRE POI) E' CON NOI...

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ripetent
by chetelodicoafare Thursday, Nov. 04, 2004 at 9:49 PM mail:  

Ma avete il morbo per caso?
spero che non parliate come postate in internet altrimenti c'è da spararsi nei coglioni...minchia!

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Che azione!
by minchia! Thursday, Nov. 04, 2004 at 9:55 PM mail:  

Con tutto il rispetto, ma visto che avete il culo di avere la sede proprio dove passavano 'sti stronzi non è che riuscivate a inventarvi qualcosa di un po' più incisivo? Sembra che gli avete lanciato i coriandoli!
ALLA FACCIA DELL'AZIONE DIRETTA

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per Tito
by maxim Thursday, Nov. 04, 2004 at 9:58 PM mail:  

Vai a farti una bella passeggiata fino alla foiba di Basovizza e a tutte le altre, altro che partigiani liberatori di Tito.

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per maxim
by tu ci sei? Thursday, Nov. 04, 2004 at 10:13 PM mail:  

nel caso decidessi di levarti di mezzo e saltare nella foiba fallo sapere, che si viene ad annaffiare il sito!

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per tito
by maxim Thursday, Nov. 04, 2004 at 11:03 PM mail:  

Saltaci tu dentro una foiba così ti renderai conto di quello che hanno subito i nostri connazionali a quel tempo.

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tre occupazioni
by aso Friday, Nov. 05, 2004 at 12:33 AM mail:  

3 occupazioni: nazista, titina e alleata.
Quella Titina fu a tutti gli effetti un'occupazione militare. Nonostante ciò non bisogna dimenticare che furono per primi i soldati jugoslavi (titini), fra cui militavano anche molti partigiani italiani, ad entrare in città nel 1945 e liberarla dal giogo nazista.
Ogni nazionalismo è violenza, terrore, controllo. Ogni nazionalismo porta con sè sentimenti di odio e paura interminabili o quasi.
pensiamo un po' di + con le nostre teste e - con schemi ideologici di uno o dell'altro generale, duce o maresciallo di turno. Per la solidarietà tra sfruttati, guerra agli sfruttatori.

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nazionalismo pilotato
by . Friday, Nov. 05, 2004 at 4:28 AM mail:  

ci fu qualcuno a Roma,che è ancora vivo, che a Trieste pilotò il nazionalismo coi servizi segreti : Giulio Andreotti.
A Tremaglia che lo contestava ha detto l'altro ieri: "stai zitto, che se non c'eravamo noi voi (fascisti) non esistevate più!"
Una ammissione ed una conferma di quanto documentato in
http://italy.indymedia.org/news/2004/11/672838_comment.php#673240

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una cassa di alkaseltzer...
by sarmata Friday, Nov. 05, 2004 at 8:49 AM mail: sarmata@virgilio.it 

Che bella festa! Un'abbuffata di nazionalismo che mi ha lasciato tanto nauseato che mi ci vorrebbe una cassa di alkaseltzer. Bella questa Trieste italiana, impacchettata di tricolori e popolata da nostalgici e militari. Trieste italiana e democratica...bastava provare a dire alcune cose storicamente provate: la pulizia etnica attuata dal fascismo, le persecuzioni contro tutto ciò che era slavo, il cambio forzato dei cognomi, l'invasione e le stragi in Jugoslavia...oppure esternare lo scarso gradimento verso tutta l'ubriacatura patriottica che sta sconvolgendo questa povera città. Roba da linciaggio, sul serio. Ben che ti andava ti sentivi dire con odio viscerale "sciavo de merda, va in Jugo...".
Per fortuna non vedrò il centenario di questa squallida festa nazionalista.
Patrioti italiani, siete squallidi.

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per minchia
by sempre uno che c'era Friday, Nov. 05, 2004 at 9:32 AM mail:  

mi pare ovvio che non sapessimo che passavano sotto di noi se no è ovvio che ci saremmo organizzati meglio.
cmq già così te l'assicuro è venuto fuori un buon casino!
ciao

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Ben fatta!
by Ccvi Friday, Nov. 05, 2004 at 10:20 AM mail:  

Credo che il questore, un tipo assai presuntuoso e con il gusto della "azione diretta", ci sia rimasto male. Non aveva previsto che qualche sconsiderato anarchico potesse essere in sede quando la banda (!) dei CC e i corazzieri sarebbero rientrati dopo la sfilata!
Quando si dice che ti offrono su un vassoio la possibilità di contestare, si intende proprio questa serie di circostanze fortuite e fortunate. Ancora felicitazioni.
E non si dimentichi che a Trieste esiste una sede centralissima dal 1969. Da allora hanno chiuso molte sedi politiche e gli anarchici, autogestiti e autofinanziati, sono ancora lì. Attivi e vispi.

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beh
by un altro che c'era Friday, Nov. 05, 2004 at 11:25 AM mail:  

beh, diciamo che abbiamo avuto piu' culo che altro ad avere degli organizzatori talmente idioti da farci passare sotto la sfilata, e ancora di piu' ad essere in sede mentre passavano...certo che mentre "uno che c'era" ha fatto un sorrisetto satanico ed ha cominciato a dire: ho un'idea fantastica" , il mio primo pensiero e' stato:"...oddio, non vorra' mica bombardarli con le bottiglie di vino di Urupia?????"

comunque raga', la rivoluzione si fa anche cosi'...cogliendo l'occasione! ciau

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nazititini
by rekord Friday, Nov. 05, 2004 at 12:54 PM mail:  

Comunque Trieste è l'unico posto in Italia dove l' "estrema sinistra" assume tinte paraleghiste. Sul tricolore i titini hanno le stesse idee di Bossi. Immagino il loro grande rincrescimento quando tra due anni il governo del banana e di calderoli cadrà.

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rincrescimento
by sarmata Friday, Nov. 05, 2004 at 6:23 PM mail:  

Caro rekord, quando e se cadrà il governo attuale non ci saranno rincrescimenti ma ulteriori attorcigliamenti di budella nel vedere le solite facce centrosinistre che si bulleranno blaterando di trionfi e consensi popolari. Preparando scippi di TFR, mantenendo leggi oscene su pensioni, precariato e privatizzazioni. NOn si tratta di essere di estrema sinistra (non lo sono), così come non serve essere paraleghista per vedere criticamente il tricolore con annessi patrioti.Basta essere di TRieste e dintorni ed avere ascoltato le storie dei vecchi o aver letto qualche buon libro di storia, o magari entrambe le cose.
SEnza rancore, sul serio.

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x sarmata
by rekord Friday, Nov. 05, 2004 at 6:44 PM mail:  

La questione, posta nei termini in cui la poni tu, è rispettabile e anche condivisibile. Mi pare che però una parte degli 'antifascisti' triestini abbiano un profilo ideologico assai ambiguo. Criticano il nazionalismo italiano e questo è giusto. Danno un'apertura di credito incondizionata al nazionalismo sloveno-croato e questo non è giusto. Tanto più che nel contesto attuale, Slovenia e Croazia non sono certo Paesi di sinistra.
La sostanziale apologia della rappresaglia delle foibe ( alla maniera della Cernigoi ) oppure l'esaltazione della "liberazione" titina del 1 maggio ( quando, che io sappia, i primi a insorgere per la liberazione di Trieste - il 30 aprile - furono i partigiani italiani del CLN ) hanno una sola conseguenza: quella di 'schiacciare' verso la destra post-fascista (AN), voti magari moderati, magari non di sinistra, ma lontani dal retroterra ideologico fascista.
Come pure la condanna ideologica dei "conigli" istriani, considerati razzisticamente come una categoria oggettiva, priva di articolazioni sociali e politiche al suo interno.
Sarebbe magari il caso che qualcuno riflettesse un po' di più su queste cose.

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x rekord
by . Friday, Nov. 05, 2004 at 7:50 PM mail:  

Si può essere italiani e contro l'Italia, intesa come Stato?
SI!!!!!
Gli svizzeri italiani ne sono un esempio; infatti si guardano bene dall'"irredentismo".

Questa stronzata dell'irredentismo adriatico venne già giudicata UNA DISGRAZIA da Angelo Vivante nel libro omonimo. Vivante apparteneva alla sinistra triestina, socialista e democratica della Seconda Internazionale: non lo puoi sospettare di xenofobia!!!!!
Gli italiani dell'impero asburgico erano "italianissimi sudditi degli Asburgo", come Domenico Rossetti si proclamava, di cui l'irredentismo si impossessò indebitamente in seguito - ed erano reazionari - o cittadini di quell'Impero multietnico che volevano trasformare in una Federazione , come Pittoni e lo stesso Vivante.
Trieste era sotto gli Asburgo la città più socialista e internazionalista dell'Impero, con una borghesia cosmopolita.
A Trieste c'erano turchi, greci, serbi, albanesi, croati, furlani e via discorrendo, omogeneizzati dal dialetto triestino che si parlava sinanco a scuola, circondata da pastori e contadini sloveni presenti anche in città sin dall' epoca carolingia ( presenza slava testimoniata dal "Placito del Risano", documento carolingio dell'810 registrato dai "missi dominici" e conservato ad Aquisgrana!)

Dal 1914 al 15 Mussolini stesso, direttore dell'Avanti, scrisse parole di fuoco contro gli irredentisti e gli interventisti...
Poi venne la guerra voluta dalla destra italiana, cui si opposero i socialisti italiani sino all'ultimo, assieme agli anarchici. Ma fu inutile!
I triestini hanno servito sino all'ultimo, con lealtà, l'Impero multietnico.
Poi venne la famosa "redenzione": 120.000 prigionieri "italiani rinnegati", i soldati italiani dell'Impero defunto, marcirono nei lagher italiani dal 18 al 20 (e 20.000 morirono di tifo petecchiale, di spagnola e di fame e freddo nel solo Silos di Trieste!)

L'irredentismo fu fenomeno di esigua minoranza.
La retorica patriottarda ingannò il popolo italiano facendogli credere che i triestini e gli istriani "ardevano" dal desiderio di far parte dell'Italia come Stato, ma , tolta un'esiguissima minoranza, non era così.
I triestini stavano bene nel grande impero: godevano da secoli di una autonomia simile alle città anseatiche- Trieste era infatti, sin dal giorno della sua dedizione all'Asburgo nel 1382, città "immediata", cioè non mediata da qualche sangue blu, nei confronti del sovrano.
Perchè perdere tutto per sottomettersi ad una monarchia molto più arrogante e retriva - tra l'altro così italiana che i Savoja a casa parlavano francese- ?
Era lo stesso ragionamento che fece Cattaneo durante le 5 giornate, quando diede l'ordine di impedire che i Piemontesi subentrassero agli Austriaci...

L'Italia arrivò con la bestialità rappresentata dai fascisti che resero odioso solo il nome di Italia...

Lascia stare la Lega Nord: quelli sono solo dei provincialotti razzisti e xenofobi che nemmeno si sognano di quanto multietnica era la Trieste asburgica!

Quanto alla tua ironia su Tito, sappi che tutte le etnie , le lingue, le religioni della jugoslavia furono rispettate dalla Costituzione jugoslava. Tito era di formazione asburgica infatti, ostile ad ogni nazionalismo. Ma era anche uno stalinista duro, per cui ho detto che è stato un bene non essergli rimasti sotto.
---------------------------------------------------------
conclusione: la sinistra italiana ha liquidato pure quel nobile passato internazionalista, e, con Violante in testa, ha sposato definitivamente le tesi nazionaliste e fasciste!

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x rekord
by x rekord Saturday, Nov. 06, 2004 at 10:08 AM mail:  

rekord non replichi a "." ?
è un dibattito interessante!

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risposta
by rekord Saturday, Nov. 06, 2004 at 12:38 PM mail:  

^^Si può essere italiani e contro l'Italia, intesa come Stato?
SI!!!!!
Gli svizzeri italiani ne sono un esempio; infatti si guardano bene dall'"irredentismo".^^

Su questo siamo perfettamente d'accordo. Per formazione culturale sono un'individualista, per orientamento politico un socialista liberale nel senso in cui lo era Rosselli.
Quindi rifuggo da categorie olistiche in base alla quale dall'essere linguisticamente italiani derivi un "dover-essere" politico.


^^Questa stronzata dell'irredentismo adriatico venne già giudicata UNA DISGRAZIA da Angelo Vivante nel libro omonimo. Vivante apparteneva alla sinistra triestina, socialista e democratica della Seconda Internazionale: non lo puoi sospettare di xenofobia!!!!!^^

Magari ci fossero altri Vivante a Trieste... Ci sono comunque ottime persone come Magris e Rumiz. Ma credo che a Trieste, così come esiste un nazionalismo italiano chiuso e regressivo, esista parimenti un nazionalismo sloveno chiuso e regressivo e un'indipendentismo triestino chiuso e regressivo.


^^I triestini hanno servito sino all'ultimo, con lealtà, l'Impero multietnico.
Poi venne la famosa "redenzione": 120.000 prigionieri "italiani rinnegati", i soldati italiani dell'Impero defunto, marcirono nei lagher italiani dal 18 al 20 (e 20.000 morirono di tifo petecchiale, di spagnola e di fame e freddo nel solo Silos di Trieste!)^^

Sì. Senza nulla togliere a ciò, ricordati che comunque anche gli Austriaci avevano la mano parecchio pesante. Ricordati i migliaia di internati trentini sospetti "irredenti", con annesse famiglie, a Katzenau.
E ricorda gli "erhanger bataillon", i battaglioni di impiccatori che l'esercito imperial-regio impiegò massicciamente durante la guerra contro la popolazione civile in Galizia.
Inoltre se l'Austria-Ungheria era sotto alcuni aspetti (diritto di famiglia, legislazione sociale ) più avanzato dell' 'Italietta', era comunque sotto altri aspetti uno stato clericale e poliziesco. Paesi come Francia e Gran Bretagna hanno contribuito allo sviluppo del concetto di democrazia in Europa molto più dell'Austria-Ungheria e della Germania.Il concetto di mitteleuropa può essere interpretato ^anche^ come un concetto di 'ordine' sostanzialmente statico e regressivo.

^^L'Italia arrivò con la bestialità rappresentata dai fascisti che resero odioso solo il nome di Italia...^^

Questo avvenne in tutte le province annesse, prendi il Sudtirolo. Ma i sudtirolesi, rispetto ai triestini, hanno una maggiore propensione al pragmatismo e una minore tendenza ad abbandonarsi alla mistica del vittimismo. Infatti hanno saputo sfruttare le possibilità offerte dai crescenti spazi di autogoverno - soprattutto dal "pacchetto" del 1973 - senza stare a fare costantemente delle geremiadi riguardo l'"Italia" e gli "Italiani".

^^conclusione: la sinistra italiana ha liquidato pure quel nobile passato internazionalista, e, con Violante in testa, ha sposato definitivamente le tesi nazionaliste e fasciste!^^

La sinistra italiana, di cui quella triestina è una parte molecolare e atipica, non è abituata a misurarsi con il cosmopolitismo. Il cosmopolitismo con cui ci si misura a Roma o a Milano non è fatto di minoranze autoctone, ma di migliaia di immigrati di prima e seconda generazione. E' in questo, più che da una diversa lettura storiografica della storia triestina, che confido per una maggiore apertura internazionalistica della sinistra italiana. Ci avviamo verso un futuro per fortuna caratterizzato da una sempre maggiore interdipendenza tra i diversi popoli.

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by . Saturday, Nov. 06, 2004 at 6:25 PM mail:  

"...credo che a Trieste, così come esiste un nazionalismo italiano chiuso e regressivo, esista parimenti un nazionalismo sloveno chiuso e regressivo e un'indipendentismo triestino chiuso e regressivo..."

Non mi interessano i due nazionalismi, ovviamente regressivi.
Se parli dell'indipendentismo attuale, ridotto al lumicino, sono pure d'accordo.
Se invece ti riferisci a quello precedente la "seconda redenzione" , quando figure come Fabio Cusin scrivevano sul Corriere di Trieste, allora non sai quello che dici! Hai mai avuto fra le mani gli scritti di Cusin? (ultimamente la Mondadori ha rieditato un suo capolavoro del '46 che sembra scritto oggi: ANTISTORIA D'ITALIA.
Eppure il Corriere di Trieste era finanziato da Tito!
Ma anche comunisti come Rodolfo Ursini -Rudolf Ursic- (Qui tutti o quasi hanno cognomi tradotti dal fascismo), che fu "sindaco" durante i 40 giorni della tanto denigrata "occupazione jugoslava", erano indipendentisti.
Cancellati da Vidali nella sua furia staliniana del '48!

Quanti erano i triestini che essi hanno rappresentato? Tanti!
Basti pensare che fra PCRG (Partito Comunista della Regione Giulia ) e Fronte d'Indipendenza del Libero Stato Giuliano, alle prime elezioni libere del dopoguerra i voti superavano il 50%.
Infatti per anni una delle parole d'ordine di quella sinistra indipendentista fu PLEBISCITO, per poter contare quanti erano favorevoli al TLT, Territorio Libero di Trieste, che era stato deciso al Trattato di Pace del '47 .
Plebiscito e TLT non furono mai realizzati per il disaccordo dell'Italia.

Tutto questo è stato archiviato dalla sinistra italiana, accodata oggi al recupero del sentimento di Patria...Quella di Vittorio Veneto e del neoirredentismo alla Violante Fini.

Oggi ricordare quei sentimenti d'indipendenza dei triestini, ma anche di chissà quanti istriani - prima del loro esodo - sembra lesa italianità!



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x rekord
by x rekord Sunday, Nov. 07, 2004 at 7:12 AM mail:  



"...Paesi come Francia e Gran Bretagna hanno contribuito allo sviluppo del concetto di democrazia in Europa molto più dell'Austria-Ungheria e della Germania..."

Beh, la Prima Guerra mondiale, voluta da TUTTE le classi dirigenti d'Europa, in nome del nazionalismo, HA FORSE SVILUPPATA LA DEMOCRAZIA? In Italia ha prodotto il fascismo, come infine in Germania, ma tutta l'area ex asburgica è precipitata in regimi reazionari retrogradi, o no?

"...Ricordati i migliaia di internati trentini sospetti "irredenti", con annesse famiglie, a Katzenau.
E ricorda gli "erhanger bataillon", i battaglioni di impiccatori che l'esercito imperial-regio impiegò massicciamente durante la guerra contro la popolazione civile in Galizia..."

Hai letto "Il buon soldato Svejk" ? Descrive bene di che genere era il militarismo asburgico...
Ma l'avventura militare contro la Serbia , iniziata all'insaputa di Frantz Joseph, che a detta dei generali si doveva concludere in TRE giorni rivelò l'assoluta imbecillità che regnava sovrana a Vienna! Ma chi vuol difendere qull'imbecillità?
Ma Diaz e Cadorna erano forse migliori? Non dissero a Vittorio Emmanuele che la guerra sarebbe durata 15 giorni? Che sarebbe costata mille morti al massimo? che c'era da conquistare almeno mezzo impero asburgico, Dalmazia, Istria, Trento, trieste, ma anche Lubiana e Zagabria....
Eppure sono loro dedicate vie e piazze, e nessuno si sogna di ricordare la loro fellonia criminale!

Bertrand Russell, come i nostri Turati, Malatesta e persino ...Mussolini (si!si!) avevano previsto la regressione che avrebbe portata quella guerra. Jacques Jaurés , il compilatore nel 1913 del Proclama antiguerra dell'Internazionale Socialista Democratica, lo scrisse: fine della civilizzazione!
E' vittimismo ricordare l'errore e l'orrore di quella guerra? E' onesto gettare a mare tutto il patrimonio socialista per giustificare il falso della...IVa Guerra d'Indipendenza? Trieste italiana valeva quel masacro? E' lecito ancora rievocarlo ed esaltarlo con celebrazioni assurde?


"... i sudtirolesi, rispetto ai triestini, hanno una maggiore propensione al pragmatismo e una minore tendenza ad abbandonarsi alla mistica del vittimismo..."

che paragone fai?
semmai i tirolesi potrebbero assomigliare agli sloveni del Carso, (secoli di dominio tedesco infatti li hanno resi molto simili...). Loro si che potrebbero offrire salsicce e folcklore (e lo fanno, in effetti!)
cittadini e contadini pastori, cosmopolitismo e maso chiuso? cosa potevano fare gli operai disoccupati? suonare l'armonica nelle osterie per i turisti? ma a Trieste non ci sono mai venuti i turisti! Come non vanno a Milano o Genova! restava loro solo di emigrare! Ed è quello che è loro toccato fare...
e dirlo sarebbe "mistica vittimista"?


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x puntino
by rekord Sunday, Nov. 07, 2004 at 12:05 PM mail:  

^^Non mi interessano i due nazionalismi, ovviamente regressivi.^^

Meno male che siamo d'accordo.

^^Se parli dell'indipendentismo attuale, ridotto al lumicino, sono pure d'accordo.^^

Mi riferisco a quello. Roba come il Fronte Giuliano, ad esempio.

^^Se invece ti riferisci a quello precedente la "seconda redenzione" , quando figure come Fabio Cusin scrivevano sul Corriere di Trieste, allora non sai quello che dici! Hai mai avuto fra le mani gli scritti di Cusin? (ultimamente la Mondadori ha rieditato un suo capolavoro del '46 che sembra scritto oggi: ANTISTORIA D'ITALIA.
Eppure il Corriere di Trieste era finanziato da Tito!
Ma anche comunisti come Rodolfo Ursini -Rudolf Ursic- (Qui tutti o quasi hanno cognomi tradotti dal fascismo), che fu "sindaco" durante i 40 giorni della tanto denigrata "occupazione jugoslava", erano indipendentisti.
Cancellati da Vidali nella sua furia staliniana del '48!
Quanti erano i triestini che essi hanno rappresentato? Tanti!
Basti pensare che fra PCRG (Partito Comunista della Regione Giulia ) e Fronte d'Indipendenza del Libero Stato Giuliano, alle prime elezioni libere del dopoguerra i voti superavano il 50%.^^

Il prevalere di tendenze di segno opposto, dalla fine degli anni quaranta, è dunque riconducibile all'inserimento in città degli esuli istriani? Solo a quello e a Vidali? O ci sono anche altri fattori? (E' una domanda non retorica).

^^Infatti per anni una delle parole d'ordine di quella sinistra indipendentista fu PLEBISCITO, per poter contare quanti erano favorevoli al TLT, Territorio Libero di Trieste, che era stato deciso al Trattato di Pace del '47 .
Plebiscito e TLT non furono mai realizzati per il disaccordo dell'Italia.^^

Non solo per il disaccordo dell'Italia. Tito promosse negli anni successivi un'annessione, neppure molto larvata, della zona B del Territorio Libero di Trieste. Riguardo al plebiscito, sai bene che le intenzioni italiane erano quelle di avvalersene precisamente per consentire il ritorno dell’interno Territorio Libero all’Italia. L’ipotesi plebiscito, sostenuta dal capo del governo italiano Pella, venne sempre categoricamente respinta da Tito.

^^Tutto questo è stato archiviato dalla sinistra italiana, accodata oggi al recupero del sentimento di Patria...Quella di Vittorio Veneto e del neoirredentismo alla Violante Fini.^^

Forse sopravvaluti la centralità della questione triestina nella sinistra italiana nel suo complesso. Comunque se ciò è avvenuto, è anche a causa di taluna storiografia e pubblicistica filo-titina, la quale ha per anni accreditato l'idea che i partigiani del CLN triestino fossero degli antislavi, dei parafascisti da considerare alla stregua dei repubblichini. Una diversa condotta da parte di questa pubblicistica avrebbe forse contribuito ad evitare il tracimare di quelle tendenze che tu stigmatizzi.

^^Beh, la Prima Guerra mondiale, voluta da TUTTE le classi dirigenti d'Europa, in nome del nazionalismo, HA FORSE SVILUPPATA LA DEMOCRAZIA? In Italia ha prodotto il fascismo, come infine in Germania, ma tutta l'area ex asburgica è precipitata in regimi reazionari retrogradi, o no?^^

Con l'eccezione - da ricordare - della democratica Cecoslovacchia, Stato che divenne ben presto la "bestia nera" dei pangermanisti tedeschi e del nazionalismo della dirigenza reazionaria ungherese guidata da Horthy, in un disegno disgregatore che giunse a compimento con la conferenza di Monaco del 1938 e poi con l'annessione della Sudetenland. Ma era il clima fondamentalente antidemocratico prevalente nelle relazioni internazionali tra le due guerre - e non solo la mancanza di democrazia interna di molti regimi europei- che rese possibile ciò e il successivo scatenamento della seconda guerra mondiale.

^^E' vittimismo ricordare l'errore e l'orrore di quella guerra? E' onesto gettare a mare tutto il patrimonio socialista per giustificare il falso della...IVa Guerra d'Indipendenza? Trieste italiana valeva quel masacro? E' lecito ancora rievocarlo ed esaltarlo con celebrazioni assurde?^^

Anche se il thread in cui è inserito può suggerire interpretazionidiverse, la mia polemica non è contro gli internazionalisti, gli antimilitaristi e gli anarchici, ma contro i vari spammatori che fanno l'apologia delle foibe, del nazionalismo titino versus quello italiano, di una concezione politico-ideologica che non è meno settaria di quella dei nazionalisti italiani.
Comunque, per fortuna, nel contesto dell'Unione Europea i confini perderanno il loro significato retoricamente nazionalistico per assumerne sempre di più uno per così dire 'amministrativo'. E coloro che attizzanno odii ideologico-nazionalistici, da figure inquietanti, diverranno sempre più macchiette folkloristiche.

^^che paragone fai?
semmai i tirolesi potrebbero assomigliare agli sloveni del Carso, (secoli di dominio tedesco infatti li hanno resi molto simili...). Loro si che potrebbero offrire salsicce e folcklore (e lo fanno, in effetti!)
cittadini e contadini pastori, cosmopolitismo e maso chiuso? cosa potevano fare gli operai disoccupati? suonare l'armonica nelle osterie per i turisti? ma a Trieste non ci sono mai venuti i turisti! Come non vanno a Milano o Genova! restava loro solo di emigrare! Ed è quello che è loro toccato fare...
e dirlo sarebbe "mistica vittimista"? ^^

Conoscendo un poco la situazione, credo che di questi tempi il problema di Trieste non sia tanto rappresentato dalla formula istituzionale che la governa o dal fatto che si trovi in Italia, ma da una parte dei cittadini e del personale politico e imprenditoriale che sovraintende alla cosa pubblica.
Perché, ad esempio, non si promuovono infrastrutture di collegamento con i Paesi limitrofi, che potrebbero rappresentare il volano per il rilancio economico della città? Perché non c’è un tubo di ferrovia e autostrada che colleghi Trieste a Lubiana? Probabilmente ciò avviene anche perché esistono lobbies e gruppi di tuoi concittadini che magari temono che ciò potrebbe far aumentare il numero di “sciavi” in città. Anche i furlani si trovano in Italia, ma hanno saputo sfruttare quasi al meglio le possibilità di interscambio economico con Slovenia ed Austria…


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by . Sunday, Nov. 07, 2004 at 8:42 PM mail:  

"...la mia polemica non è contro gli internazionalisti, gli antimilitaristi e gli anarchici, ma contro i vari spammatori che fanno l'apologia delle foibe, del nazionalismo titino versus quello italiano, di una concezione politico-ideologica che non è meno settaria di quella dei nazionalisti italiani..."

E mi trovi perfettamente in sintonia. L'apologia delle foibe è una follia. Ma come non pensare all'apologia della ghigliottina dei giacobini? E' piuttosto antico questo modo d'intendere la Rivoluzione, vista solo come stupido bagno di sangue, convieni? Leggiti cosa dice in proposito la Hannah Arendt in "Sulla Rivoluzione"...

Ma se la Rivoluzione talvolta (quasi sempre) è anche (e talvolta solo) spargimento di sangue, che dovrebbe suscitare orrore in chi rivoluzionario lo è veramente, tanto più dovrebbe suscitare orrore la guerra. E vedo con dispiacere invece che scansi un giudizio sulla Ia Guerra mondiale, matrice dell'orrore del Novecento...

Ma rispondo volentieri alle tue domande "non retoriche".A quale scopo me le poni?

"...Il prevalere di tendenze di segno opposto, dalla fine degli anni quaranta, è dunque riconducibile all'inserimento in città degli esuli istriani? Solo a quello e a Vidali? O ci sono anche altri fattori? (E' una domanda non retorica)..."

Il mio parere in proposito, condizionato ma anche arricchito dall'avere avuto parenti coinvolti nella tragedia, è questo:
La svolta nella sinistra maggioritaria triestina, rappresentata massicciamente dal PCRG, fu la Risoluzione del Kominform. Sino allora (il '48) il mito del comunismo come rivoluzione sociale anticapitalista ed internazionalista, come soluzione di tutti i mali derivati dal capitalismo guerrafondaio, era ancora intatto, ed il suo fascino era predominante nelle classi inferiori, a Trieste come altrove.
Ma Trieste più che altrove fu sconvolta da quella rottura.
Trieste operaia aveva visto nella Jugoslavia non Tito, ma il "socialismo realizzato"! E c'era stato, sia pur per soli 40 giorni, un potere "popolare".
Per rendere l'idea era come se a Milano, o Genova, avesse avuto per 40 giorni l'Armata Rossa nel 45 (quando il mito era ancira intatto).
A Trieste si era creata sin dal '44 una organizzazione, Unità Operaia, che aveva fornito i quadri della lotta clandestina e dell'insurrezione, con centinaia di arrestati, torturati, deportati e uccisi, ed una guardia bolscevica, la "Guardia del Popolo", che fiancheggiò l'Armata Popolare Jugoslava il 29 aprile e nei 40 giorni.

Tito? Era visto con una certa antipatia da coloro che erano entrati in contatto con lui: azzimato, truccato, profumato, elegantemente vestito. Era la reincarnazione della borghesia (di allora beninteso)! Ursic nel suo libro "Attraverso Trieste" ne dà un ritratto pieno di disprezzo. Anche Jaksetic , non nominandolo mai, nel suo "Trieste nella Lotta di Liberazione", stampato a Capodistria, dimostra che non lo considerava nemmeno. I comunisti non avevano certo lottato nel ventennio e nella terribile lotta partigiana così duramente per finire sotto una dittatura parafascista di un damerino!
Vidali trovò quindi un clima propizio all'antipatia per Tito e scatenò un'abile campagna diffamatoria nei confronti non solo di Tito, ma di tutta la classe dirigente comunista triestina di estrazione partigiana, sino allora compattamente internazionalista.
I suoi quadri infatti erano misti, sloveni e italiani. C'era sino allora la UAIS, Unione Antifascista Italo Slovena, in grado di mobilitare gigantesche manifestazioni operaie e contadine (che a Trieste era come dire italiani e sloveni) nel centro cittadino.
Vi furono innumerevoli scontri col Fronte Nazionale, formato da tutti i partiti "democratici", ma dominato in piazza da squadristi riciclati dai Servizi segreti italiani (il III° Corpo Volontari della Libertà).(Vedi "Nazionalismo e neofascismo nella lotta politica al confine orientale 1945-75").
La rottura fra comunisti ebbe un effetto devastante.
Il mito del socialismo jugoslavo crollò.
Coloro che seguirono Tito furono in pochi, tutti quadri dell'ex OF legati alla Jugoslavia anche per la paga, e dopo un tentativo di formare un Partito comunista titoista, confluirono alla fine (nel '53) nel... Partito Socialista Democratico di Saragat!
Ma anche il Partito Comunista vidaliano ebbe un tracollo. La città, o almeno il centro, cadde in mano al Fronte Nazionale.Fu una débacle.

Il PCI abbandonò al loro destino i comunisti italiani istriani - anche gli operai monfalconesi con le loro famiglie emigrati in Jugoslavia "per costruire il socialismo" ed anche per sfuggire al terrore dei Servizi Segreti italiani (centinaia di attentati terrorizzavano i comunisti, con diversi morti...).
Questi operai idealisti nel '48 furono con l'URSS e tutti i Partiti comunisti europei rappresentati dal Cominform, e vennero arrestati e deportati nel lugubre lagher di Goli Otok - riservato ai soli comunisti - e trattati peggio di fascisti...(Leggi le memorie di Ligio Zanini, rovignese, pubblicate ne "La battana". C'è ora un'ampia memorialistica al riguardo, ed anche Giacomo Scotti ha scritto "Goli otok" , pur non essendoci mai stato - sebbene fosse lì...?)

Allora (sino al '48) a Trieste di profughi ce n'erano pochi: provenivano in gran parte da Zara rasa al suolo dagli Inglesi nel '43. Dall'Istria cominciavano appena ad arrivare, da Pola soprattutto.
Arrivarono a valanga negli anni successivi, anche per la terribile carestia che colpì la jugoslavia isolata (anche miei parenti) quando la lotta "antistalinista" in Istria divenne anche antiitaliana: la città fu sommersa da questi disperati. Molti fra di loro erano comunisti, ex partigiani, storditi e demoralizzati...Ma fra di essi furono la DC ed il MSI a mietere maggiori simpatie.

I voti della sinistra triestina allora si riversarono sul Fronte d'Indipendenza e non certo sul Fronte Nazionale , percepito come una rinascita del fascismo. (Junio Valerio Borghese ben donde ereditò quel nome , dato che a Trieste attraverso di esso i fascisti furono tutti riciclati!)
Altri partiti antifascisti non ce n'erano, tolto un piccolissimo Partito d'Azione (che però diede alla città nel periodo immediatamente successivo ai 40 giorni il miglior sindaco della sua storia democratica, Michele Miani)

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risposta
by rekord Monday, Nov. 08, 2004 at 10:48 AM mail:  

Mi pare che si sia giunti a un punto di sintesi tra le nostre opinioni.
Rispetto alla prima guerra mondiale, penso che sia stato un assurdo spargimento di sangue e sono ben contento di vivere in una fase storica in cui nella coscienza comune dei cittadini si percepisca bene l'assurdità di un tale macello. Non posso che auspicare che il processo di integrazione europea possa rappresentare la definitiva pietra tombale degli strascici di due guerre mondiali.
Gli scambi non solo economici, ma culturali e affettivi tra persone di diversi Paesi europei - e non solo - nella misura in cui diventano sempre più comuni, rendono sempre più improbabile e meschina una chiusura nazionalistica centrata sulla negazione dell'"altro",negazione che è sostanzialmente alla base di tutte le guerre.

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x maxim
by . Monday, Nov. 08, 2004 at 6:57 PM mail:  

"per Tito
by maxim Thursday, Nov. 04, 2004 at 9:58 PM mail:
Vai a farti una bella passeggiata fino alla foiba di Basovizza e a tutte le altre, altro che partigiani liberatori di Tito."

Calunnia, calunnia, qualcosa resterà...
Sulla cosidetta "foiba di Basovizza" leggiti questa relazione:
------------------------------------------------------------

Da Il Piccolo del 10 gennaio 1995.

articolo a firma di Pietro Spirito (giornalista) e Roberto Spazzali (noto storico collaboratore della Lega Nazionale!),
colla collaborazione di Ruggero Calligaris e Galliano Fogar.
"A poche decine di metri dalla foiba di Basovizza, c'e una fossa comune con i resti di alcune delle vittime infoibate nel pozzo della miniera nel maggio del 1945. Si tratta degli unici resti riesumati dalla foiba di Basovizza di cui si abbia notizia certa e documentata.
In gran parte sono soldati tedeschi, recuperati dal pozzo dagli anglo-americani tra l'agosto e l'ottobre del 1945 in seguito a una campagna di ricerche voluta dai comandi alleati sulla base delle notizie tratte dalla stampa dell'epoca e dal Cln.

La circostanza è emersa in seguito a una ricerca compiuta
dopo la comparsa di alcuni documenti inediti provenienti dagli archivi del Public Record Office di Londra.
Sono cinque rapporti classificati "top secret" che
permettono di ricostruire nel dettaglio alcune fasi del recupero da parte degli uomini del Genio del 13.o Corpo, di salme, resti umani e carcasse di cavalli dalla foiba di Basovizza.

Allora la notizia dei recuperi, effettuati utilizzando una benna, era ben nota in citta, tanto che a più riprese il Cln si lamentò per il metodo adottato chiedendo alle autorità alleate di utilizzare un altro sistema e di autorizzare l'accesso alla zona, che era off-limit,
agli organi di stampa.

Ma le autorità alleate mantennero sempre il massimo riserbo sulle
operazioni, e a parte qualche immagine furtiva scattata a distanza
(in cui si notava l'impalcatura per la benna) e qualche testimonianza
oculare, nulla si seppe di preciso sull'esito di quei tre mesi di scavi.

Oggi grazie a questi documenti siamo in grado di sapere che dal pozzo della miniera furono riesumati diversi resti umani, e in base ad alcune testimonianze incrociate {anche scritte), che quei resti furono sepolti in una fossa comune scavata poco distante. E molto probabilmente si trovano ancora lì.
Evidentemente l'impossibilità di dare un'identità precisa ai resti recuperati con la benna e la segretezza dell'intera operazione convinsero gli alleati a non traslare quei resti in un cimitero cittadino, come avvenne per altri recuperi di quell'epoca e del periodo successivo. (...)


--------------------

Pubblichiamo di seguito l'elenco dei resti esumati dagli angloamericani tra 11 settembre e 11 ottobre del 1945.
Al momento è l'unico rapporto ufficiale dettagliato su quanto fu riesumato dalla "foiba di Basovizsa.
L'elenco - tratto dal punto 3 del rapporto segreto datato 15 ottobre 1945, fu inviato dal colonnello Earle B. Nicols
della sezione informativa G- 2 del Quartier Generale delle Forze alleate all'Assistant Chief of Staff, il tenente colonnello J.G. Sweetman.

Il documento è conservato negli archivi del Public Record Office di Londra.

{3. L'operazione è iniziata il 7 agosto, ma a causa di molti problemi fastidiosi dovuti all'equipggiamento non idoneo, i lavori rimasero bloccati per due settimane fino alla sostituzione della benna, e nessun soddisfacente recupero fu possibile fino al 21 settembre 1945.

Il materiale recuperato durante tale periodo comprende sia molti oggetti vari mescolati a pietrisco, sia stivali contenenti i resti di piedi d'un cadavere senza testa.
Su 52 tentativi solo 38 furono portati a termine con successo.
Il migliore e più efficace recupero fu iniziato il 22 settembre e fu stilato un rapporto giornaliero del materiale recuperato qui sotto elencato.
22 settembre una tunica e un braccio umano
23 settembre: recupero insoddisfacente
24 settembre: due carcasse di cavallo, parti di un'arma automatica e il fodero di una spada.
25 settembre: resti di un cavallo e tre corpi umani (uno di un tedesco WO, un altro presumibllmente di un tedesco), il terzo presumibilmente di sesso femminile.
26 settembre: quattro corpi umani, resti di cavalIo e indumenti
27 settembre: resti umani (human flesh) resti di cavallo e zoccoli.
28 settembre: un corpo umano, resti umani
29 settembre: giorno dedicato alla manutenzione.
4 ottobre: resti umani, resti di cavallo, indumenti e uno stivale.
5 ottobre: resti umani, due piedi, resti di cavallo, capelli.
6 ottobre: resti umani, pietrisco, legname.
8 ottobre: pletrisco, due piedi, uno stivale, un berretto inglese "G.S."
(si pensa appartenuto per ultimo a un membro della guardia). (la bora?)
9 ottobre un corpo, due piedi, una mano, pletrisco.
Nota: durante il mese di ottobre i rapporti non sono stati ricevuti con continuità.

(...)

Si tratta, per ora, dell'unico elenco oggettivo e ufficiale di quanto è stato recuperato dalla foiba di Basovizza.
E' probabile che altri rapporti del genere siano conservati negli archivi di Londra e di Washington, tuttavia questo documento - incompleto per sua stessa ammissione - permette di avere la conferma che almeno una decina di corpi umani furono recuperati dagli anglo-americani.

...

Il 23 marzo 1946 la Commissione alleata informa il governo italiano della cessazione delle indagini alla foiba di Basovizza; cessazione, specifica il documento
"dovuta unicamente alla mancanza di adeguate attrezzature e a difficoltà materiali", sottolineando che "tale cessazione non implica il fatto che le denunce fatte da fonte italiana siano state provate essere senza fondamento".

...
Lo avevano fatto lontano da occhi indiscreti, anche se lo scopo finale doveva proprio essere quello di rendere pubbliche quelle atrocità.

Ma una decina di corpi smembrati e irriconoscibili non dovevano sembrare un risultato soddisfacente, e alla fine - si preferì sospendere il lavoro.
...

Secondo varie testimonianze nella tarda estate del '45
gli inglesi avevano allestito un grosso deposito di munizioni nei pressi del pozzo, con alcune baracche adibite a cucine collocate poco distanti all'imboccatura. Tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre testimoni oculari assistono a sondaggi nel pozzo: secondo i loro ricordi il materiale estratto dalla benna veniva collocato sul piano di un camion ribaltabile, dove alcuni militari protetti con tute e guanti di gomma pesante, provvedevano a distinguere sommariamente i resti umani rinvenuti.
Dopo le operazioni di distinzione i miseri resti venivano rovesciati in una fossa scavata a circa 10 metri daI pozzo, e poi ricoperti da uno strato di calce e di terra
L'esistenza della fossa è testimoniata anche in un articolo del quotidiano "Il lunedì" del 19 luglio 1948, dove si parla esplicitamente di "detriti, sedimenti ossei e materiale vario estratti dalla foiba che gli angloamericani bruciarono in una fossa scavata da loro stessi".

Questo ultimo particolare, che cioè i resti furono cremati nella fossa, viene già menzionato nella relazione che accompagnava un primo elenco di denunce di deportazioni, fatto pervenire il 21 dicembre 1945 dal vescovo
di Trieste Santin al ministero degli esteri italiano (documenti conservati nell'Archivio storico diplomatico del Ministero degli Affari esteri).

Una fotografia in cui si nota il traliccio della benna accompagna un articolo comparso su "La Voce libera" dell'8 novembre 1945, e negli archivi del Ministero degli Esteri sono conservate delle immagini attribuite al pozzo della miniera di Basovizza.

Il giornalista Giovanni D'Alò del "Giornale della sera" pubblica nell' edizione del 30 novembre 1945 una descrizione dell'attività di recupero con la benna e propone, per la prima volta, il calcolo a metri cubi delle salme.
" A 190 metri di profondità-dice il giornalista-uno strato di 18,20 metri di spessore su una superficie di 24 metri quadrati:
tre corpi per metro cubo moltiplicati per i 430-480 metri cubi di riempimento ed ecco il prodotto di 1.200-1.500 salme."

Da tomba a discarica

Nell'agosto 1948 il " Messaggero veneto" e la "Voce libera"
descrivono una esplorazione del pozzo ad opera di privati che constatano come la profondità sia salita a 192 metri contro i 226 indicati originariamente, e nell'aprile del 1947 il Consiglio comunale di Trieste delibera la spesa per il recupero delle salme ivi contenute. Il pozzo, all'inizio degli anni Cinquanta viene abbandonato e si trasforma in discarica del Governo militare alleato.

La copertura temporanea è del 1959 per opera del Commissariato generale per le onoranze in guerra, del ministero della difesa, su sollecitazione di padre Flaminio Rocchi.

Oggi il pozzo di Basovizza è monumento nazionale.
-------------------------------------------------------------------

Commento personale:

Con ogni evidenza il GMA non prese in considerazione i calcoli di quel giornalista di Napoli, ne le esplorazioni "private" di speleologi appartenenti ad associazioni di estrema destra con le loro misurazioni.

Quanto alla delibera del Comune di Trieste perchè non ebbe alcun seguito?

Perchè il sindaco Gianni Bartoli, democristiano ed esule istriano, autorizzò la discarica delle immondizie comunale quando gli Alleati se ne furono andati?

Perchè padre Flaminio Rocchi potè far chiudere appena nel 1959 quella che poi è divenuta il principale atto d'accusa contro la Resistenza comunista dapprima jugoslava ed oggi anche italiana?

PERCHE' SERVI' E SERVE TUTTORA?

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Basta
by stremato Tuesday, Nov. 09, 2004 at 3:30 AM mail:  

Il nazionalismo sloveno è altrettanto asfisiante di quello italiano. Entrambi governano i rispettivi paesi.
Liberiamoci da questi nazionalisti/patriottici di Sinistra che parallizzano i discorsi seriamente internazionalisti!
Basta! Fuori i nazionalisti dai movimenti!



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x stremato
by stremato e confuso Tuesday, Nov. 09, 2004 at 10:54 AM mail:  

caro "stremato", non potresti almeno obbiettare qualcosa sugli interventi di questo thread per stanare le tesi "nazionaliste"?
Non pare che nè rekord ne puntino siano nazionalisti, anzi!
e allora? Leggi almeno!

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Mi spiego
by ex stremato Tuesday, Nov. 09, 2004 at 12:18 PM mail:  

Mi riferivo ai titoisti + infiltrazioni nostrane ad inizio dibattito, poi tutto si è risolto in maniera inteligente

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conclusioni?
by per rekord Tuesday, Nov. 09, 2004 at 7:07 PM mail:  

"...Mi pare che si sia giunti a un punto di sintesi tra le nostre opinioni.
Rispetto alla prima guerra mondiale, penso che sia stato un assurdo spargimento di sangue e sono ben contento di vivere in una fase storica in cui nella coscienza comune dei cittadini si percepisca bene l'assurdità di un tale macello. Non posso che auspicare ...ecc.ecc."

Quindi?

Il 4 novembre è un lugubre giorno di morte, o la luminosa vittoria da festeggiare con parate militari?

Una sinistra erede del glorioso socialismo italiano dovrebbe contestarla, non celebrarla!

Per il resto auspico anch'io, ma i segnali non sono certo buoni: se non si ha nemmeno il coraggio di condannare quella falsa "redenzione" pagata con tanto sangue inutilmente sparso! Eppure anche il papa condannò "l'inutile massacro".

Cristiani e socialisti, dove siete? Sul palco a festeggiare?

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x puntino
by rekord Wednesday, Nov. 10, 2004 at 2:52 PM mail:  

^^Quindi?

Il 4 novembre è un lugubre giorno di morte, o la luminosa vittoria da festeggiare con parate militari?^^

La mia opinione sul piano della sofferenza umana, dell'inutilità della guerra è chiara. Il 4 novembre è stato semmai l'epilogo di un lungo periodo di morte. Salvo poi essere seguita negli anni a venire da miseria economica, squadrismo, fascismo, snazionalizzazione delle minoranze slave e tedesche etc.
Io condanno la guerra, non la sua conclusione. Che poi la sua conclusione, purtroppo, non abbia affatto impedito le violenze successive è un altro discorso.
Si può anche parlare delle ingiustizie del trattato di Versailles o di Rapallo dell'epoca. Ma non facciamo fughe in avanti. Non si può decontestualizzare la storia. Il nazionalismo è stato a suo tempo un mito potente, ora per fortuna (in Italia) non più.
Ciascun popolo ha una sua memoria storica. Sai bene che se chiedessi a un uomo politico francese (di sinistra) di considerare la data di conclusione della grande guerra come un momento di lutto avrebbe delle perplessità.
Perchè questa attenzione preferenziale verso gli italiani? Il processo che porta al rifiuto del nazionalismo deve egualmente coinvolgere tutti i popoli dell'Europa; e tale rifiuto avverrà verosimilmente soprattutto attraverso un crescente cosmopolitismo piuttosto che attraverso una rilettura in chiave negativa delle rispettive storie patrie ( non stiamo parlando, beninteso, del ventennio fascista ).

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tre occupazioni?
by dalmatian39 Wednesday, Nov. 24, 2004 at 5:28 PM mail: bsfucci@yahoo.com 

Come si può chiamare di occupazione il periodo austriaco durato, quasi ininterrottamente, 536 anni? La città di Trieste fece nel 1382 un atto di dedizione al duca d'Austria per difendersi da Venezia. L'Austria inoltre praticamente creò Trieste che, prima del 1719, quando divenne porto franco, non passava di una cittadina di 15 mila abitanti. Mi sembra che la vera 3a occupazione è proprio quella italiana!

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tre occupazioni?
by dalmatian39 Wednesday, Nov. 24, 2004 at 5:28 PM mail: bsfucci@yahoo.com 

Come si può chiamare di occupazione il periodo austriaco durato, quasi ininterrottamente, 536 anni? La città di Trieste fece nel 1382 un atto di dedizione al duca d'Austria per difendersi da Venezia. L'Austria inoltre praticamente creò Trieste che, prima del 1719, quando divenne porto franco, non passava di una cittadina di 15 mila abitanti. Mi sembra che la vera 3a occupazione è proprio quella italiana!

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by però... Wednesday, Nov. 24, 2004 at 8:54 PM mail:  

La bottega austro-ungarica ha chiuso i battenti 85 anni fa e non sarà con i ricordi delle anticaglie ammuffite che risolleverete la città. Per inciso, esistono i giovani a Trieste?

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