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Indymedia negazionista antisemita?
by Raffaele Jenda Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:00 PM mail:

Premetto che non visitavo più Indymedia da diverso tempo e che sono venuto qui solamente perchè un mio conoscente mi ha riferito cose che credevo finanche impensabili, fin quando non ho visto e constatato tutto coi miei stessi occhi.

Cosa ho visto? Semplice, che un sito come Indymedia Italia pubblica un suo articolo teso a minimizzare, seppur in maniera assai furbesca, l'entità della tragedia patita durante la guerra dal popolo ebraico, che come tutti ben sappiamo (o almeno spero, visto un certo andazzo preso pure da queste parti) è stato perseguitato con un' accanimento che non ammette paragoni.

Alla luce di tutto ciò verrebbe da pensare che Indymedia sia diventato un covo di negazionisti e revisionisti della peggior specie, ma siccome non ho alcuna intenzione di esasperare i toni - nonostante rimanga tutta la gravità per quanto avete appena fatto, intendiamoci bene! - sono sicuro che ovvierete al più presto a questo vostro sinistro... "errore" inserendo accanto alla parola Shoa (che tra le altre cose si scriverebbe Shoah, ma anche stavolta lasciamo perdere) la parola ebrei.

Solleciterei infine una vostra netta presa di distanza da questo tragico errore magari spiegando a tutti, e nella maniera più chiara possibile, che appunto di errore si è trattato. Sicchè da evitare equivoci e cattivi pensieri.

In caso contrario credo proprio che il punto interrogativo posto nel titolo del mio intervento non abbia più ragion d'essere e che lo si possa tranquillamente sostituire con un grosso punto esclamativo.

In breve, se non volete più essere accusati di antisemitismo, semplicemente dovete smetterla di comportarvi da antisemiti.

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è arrivato lui
by gobbo Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:11 PM mail:

con sto tono tra il minaccioso e i dittatoriale dove credi di andare a parare? per me corri solo il rischio di dar ragione a chi la pensa diversamente da te....
comunque fai come credi che tanto la polvere del tempo cade dove gli pare

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usa
by alex Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:17 PM mail:

Per non dimenticare

http://www.cronologia.it/mondo35e.ht

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usa
by alex Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:18 PM mail:

Per non dimenticare


http://www.cronologia.it/mondo35c.htm

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abbiamo già dato
by leggere prima di dire cagate Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:18 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/01/718999.php

e commenti

auguri

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Sono stato assolutamente pacato e conciliante
by Raffaele Jenda Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:38 PM mail:

Se avessi voluto minacciare qualcuno avrei fatto soltanto notare che in Italia esiste una legge la quale condanna penalmente, e sottolineo penalmente, la negazione o la revisione della Shoah, qualora tale atteggiamento venga perseguito da gruppi composti almeno da 5 individui (e credo proprio che il gruppo di Indymedia Italia superi di gran lunga le 5 unità), giacché tale comportamento è riconosciuto essere come tipicamente fascista.

Libertà di parola non significa poter commettere ogni sorta di nefandezza senza poi dar conto a nessuno. E questo vale per tutti, Indymedia compresa.

Saluti

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per jenda
by ao' Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:40 PM mail:

leggi al link

c'e' la dimostrazione che ti sbagli

leggi bene bene, che mi pari duretto

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Gli unici antisemiti e antiumani sono i sionisti e le espressioni dell'imperialismo
by rivoluzionario Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:43 PM mail:


Lezioni di matematica.

Se i fascisti sono come Perlasca e Palatucci non sono fascisti.

Se sono "SS Teste (di cazzo) di morto" sono fascisti.

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Per Raffaele Jenda
by xxx Thursday, Jan. 27, 2005 at 4:44 PM mail:

Scusa, mi faresti un bell'esempio di come modificheresti la ftr per rendere giustizia agli errori (secondo te) commessi?
Mi piacerebbe che la stessa cosa facessero anche tutti gli altri che hanno postato commenti simili.
Giusto per capire di cosa minchia state parlando.
Mi pare sia abbastanza chiaro che la ftr sia polemica a riguardo delle strumentalizzazioni della shoah e, a differenza di altri, vorrebbe che non si facessero differenze tra le vittime. E come avrebbero dovuto esprimersi? Cosa sia la "giornata della memoria" e la "shoah" e' universalmente noto, parecchio meno il considerare vittime categorie a tutt'oggi scomode e figlie di un dio minore.
Si ricorda inoltre nella ftr che grazie a squallide strumentalizzazioni sulla pelle di milioni di morti, si sta procedendo ad un revisionismo storico rivoltante dove si confondono carnefici e vittime.
Mio zio e suo fratello sono stati internati a Dachau (non erano ebrei, ma dissidenti), il fratello e' morto durante la prigionia. Non mi sento offeso per la ftr di Indymedia, anzi la condivido pienamente, ti confesso pero' che mi si rivolta lo stomaco quando vedo quel topo di fogna di fini e suoi merdosi camerati che da qualche hanno a questa parte celebrano una ricorrenza che non gli e' mai appartenuta.
Purtroppo nei vostri post mi sembra di cogliere quel buonismo peloso distintivo della cultura italiota-clerico-fascista, meglio un cumulo di merda retorica sotto cui seppellire di nuovo milioni di trucidati che avere la chiarezza intellettuale di sapere chi sta dall'altra parte.

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x raffaele, l'ingenuo
by marcos Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:04 PM mail:

Purtroppo il 90% dei postatori in questo sito è ferocemente antisemita, in nome di un becero terzomondismo filoarabo che giustifica sempre le nefandezze di Hamas e degli assassini islamici e chiama "sionazista" l'unica democrazia del medio oriente.
E che perfino critica ed irride agli sforzi di Abu Mazen di combattere il terrorismo.
E' quindi del tutto evidente che la giornata della memoria viene vista come una "fastidiosa" ricorrenza.

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Ho letto il link, ma qui evidentemente il duretto non sono io
by Raffaele Jenda Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:10 PM mail:

Come tutti sanno non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

Ma potrebbe anche darsi che le mie spiegazioni non siano state abbastanza chiare:

Ricordare le altre minoranze che furono sterminate dai Nazisti non significa dover togliere risalto e minimizzare subdolamente lo sterminio degli ebrei, che è stato eseguito con un accanimento che gli altri non hanno avuto la sfortuna di conoscere, quantunque siano stati anch'essi duramente colpiti. Adesso sono stato sufficentemente chiaro?

Il bell'esempio su come modificare l'articolo l'ho già fatto (e poi il duretto sarei io!): inserire la parolina ebrei in quell'articolo che già di per sé risulta pessimo, se non addirittura beffardo - Aprendo il link sulla Shoah sono stato catapultato su una pagina che mi ha sbattuto in piena faccia la definizione Olocausto, adesso occorre anche spiegarvi il perché quella definizione è totalmente fuori luogo o siete in grado di arrivarci da soli?

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ma di che cazzo parli marcos ...sei ebreo?
by sticazzi Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:16 PM mail:

certo marcos d'altronde da 60 anni questa cerimonia la fa fini mica la sinistra....
senti trool di caverna posso sapere chi ti ha assunto per stare tutto il giorno su indy (è chiaro che sia il tuo lavoro) a modificare la realta .
Ps
una domanda ?
Ma gli ebrei che sono contrari al disegno sionista e contro la dx xenofoba israeliana e contro sharon...sono antisemiti??

no perchè ti avverto che ce ne sono milioni nel mondo ma anche in israele.

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per causa
by busharon Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:20 PM mail:

l antisemitismo,io lo chiamerei antigiudaismo,sta risalendo la china,e finquando il furto delle terre non sara ricompensato con adeguati indennizzi ai palestinesi,come hanno preteso gli ebrei dalla germania,che paga ancora a loro diversi miliardi di$ ogni anno da 60 anni,non fara altro che aumentare,perche furto e ,e furto rimane,ora stefano,puoi dire cio che vuoi ma e questa arroganza che sta sul cazzo ai goym.

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marcos ricordati che anche tu
by devi morire... Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:22 PM mail:

marcos ricordati che...
marcos_defunto_cagando_stronzate.....jpg, image/jpeg, 504x494

...di diarrea!eheh

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tipico
by x Raffaele Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:25 PM mail:

Era ovvio che questi bastardi non aspettavano altro che il 27 gennaio per vomitare insulti sugli ebrei o postare articoli infamanti (come quell'altro nazi che dice che gli ebrei erano coinvolti nell'industria dello sterminio). Se Indymedia è la culla dell'antisemitismo, il 27 gennaio è la loro piccola festa chiamata "insulta l'ebreo".

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heheheh
by mavaacagàpirla Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:28 PM mail:

"In breve, se non volete più essere accusati di antisemitismo, semplicemente dovete smetterla di comportarvi da antisemiti."
forse non ve ne siete accorti (dubito) ma la vostra analisi è cosi stupida e delirante da essere troppo lontana dai reali accadimenti x essere presa seriamente in considerazione! che c'entra la shoa con lo scempio che state facendo (o appogiando) di un popolo e di una terra che non vi appartiene ma che voi ritenete vostra per diritto "divino"??? oggi siete solo fascisti e integralisti da 4 soldi che possono disporre di un rapporto di forza tale da schiacciare un'intera popolazione grazie alla pioggia di soldi e armamenti di un'altra potenza integralista (diversa religione ma stesso dio di vendetta e di guerra). massimo rispetto x le vittime di un genocidio che non ha eguali nella storia, altrettanto disprezzo x chi oggi si sente razza eletta e quindi autorizzata x grazia ricevuta a perpetrare altri tipi di genocidio.
naturalmente non mi interessa parlare con voi (diciamo con te), ormai vi (ti) conosciamo bene, e conosco già a priori le argomentazioni (o gli insulti) che sei solito portare, naturalmente senza rispondere nello specifico delle violazioni sui + elementari diritti di uomini e donne di palestina!
è inutile che cerchi di provocare, qui di antisemiti non ne trovi, magari ci trovi i figli e i nipoti degli altri perseguitati,come quei 2.000.000 di "antisociali" anche loro passati per il camino!

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E cosa diavolo c'entra Israele?!
by Raffaele Jenda Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:30 PM mail:

Stiamo parlando di un'articolo sullo sterminio di milioni di persone e tu mi vieni a parlare di Israele? Ma ti rendi conto che se Sharon e chi l'ha preceduto avrebbero voluto togliere di mezzo tutti gli arabi dai territori gli sarebbe bastato un giorno soltanto?

Effettivamente credo che marcos abbia ragione, vi servite dei guai degli arabi (che, beninteso, derivano più dai loro pessimi governanti e miserabili despoti che da Israele) per mascherare il vostro becero antiebraismo, in questo avete dimostrato di essere pure peggiori dei Nazisti, infatti loro per attaccare gli ebrei non ricorrevano al perfido sciacallaggio delle distrazie altrui.

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ah ecco .....pssss jenda ...PRRRRRRRRRRRR!
by 6 UN BUFFONE Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:33 PM mail:

ed ecco che si svela il pulpito

ahahhahahhahah
uno di quei fanatici "israele potrebbe bombardare tutti"
che schifo, vi tradite subito, non siete capaci.....

"marcos ha ragione" è IMPOSSIBILE
MARCOS E' IN MALAFEDE SEMPRE, e lo sanno tutti.

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senti
by rabbi raffi Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:35 PM mail:

non e`che sei stefano jesurum e ti nascondi dietro una etichetta???????????????????ciao bello,ricordati che un furto rimane un furto.

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prove tecniche di antisemitismo
by marcos Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:35 PM mail:

"di una terra che non vi appartiene"

E che facciamo dei sei milioni di israeliani, una deportazione di massa ?
Come definire chi nega il diritto all'esistenza dello stato di Israele se non ferocemente antisemita?
La pagina iniziale di Indymedia è semplicemente oscena, sembra provenire da una televisione hezbollah, laddove tace sui sei milioni di ebrei sterminati.

Comunque per il coglione che mi augura la morte mi tocco le palle e gli ricordo che uso un macintosh, non quello sgorbio di pc che ha disegnato.

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non tace niente
by mollala con le balle Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:46 PM mail:

6 senza ritegno, manco l'hai letta, pagliaccio.

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a me mi
by gobbo Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:48 PM mail:

voi dite quel che volete ma io di una cosa MI SONO ROTTO IL CAZZO: CHE DA DIECI ANNI A QUESTA PARTE E FORSE PIU' NON C'E' UN CAZZO DI EDIZIONE DEL TELEGIORNALE CHE NON PARLI DI ISRAELE E DEI PALESTINESI

Che palle: ma lo capite che non frega un cazzo alla maggioranza degli italiani....QUESTA SI CHE E' VIOLENZA: portare nelle case (da 10 anni e più) sta rottura di marroni

E' dalla guerra in Libano in poi che c'è sto spazio fisso al TG....non se ne può più

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Una breve osservazione sul rapporto Israele-antisemitismo
by Raffaele Jenda Thursday, Jan. 27, 2005 at 5:58 PM mail:

Vedo che molti di voi dicono di essere contro Israele, ma non contro gli ebrei, allora se ne siete veramente convinti rispondete a questa mia semplice domanda: chi abita in Israele, gli Unni o i Longobardi?

Concludendo faccio notare che a parte tutte le diverse realtà componenti la società israeliana, come la vastissima comunità russa, in Israele vivono anche moltissimi arabi e che dall'altra parte gli arabi non sono altrettanto tolleranti. Facendo notare questa semplice verità divento automaticamente un integralista o provocatore? Gradirei che mi si rispondesse in modo sincero e senza un'inutile marea di insulti.

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X i postatori dei bombardamenti
by antinazista Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:01 PM mail:

In sassonia i NAZISTI si sono rifiutati di rispettare il minuto di silenzio per le vittime dei nazisti con la stessa argomentazione dei signori che qui hanno postato e postano le loro schifezze: bisogna ricordare le vittime dei bombardamenti degli alleati.

Alcuni indyani come i nazisti tedeschi? direi di si

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io ricordo che
by gobbo Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:05 PM mail:

1.Sotto l'imperatore Adriano il nome del posto fu cambiato in Palestina (e da qui si capiscono tante cose)
2. Anche 2000 anni fà i problemi di ordine pubblico nascevano sempre da quelle parti tanto che sti Romani che hanno convissuto bene con tutti i popoli conquistati e poi integrati in Palestina sono dovuti andare a tirare mazzate ogni 20 o 30 anni. E sempre per sedare te teste calde
3. I Romani hanno eletto Imperatore le migliori figure che nascevano dentro i confini dell'Impero: Traiana e Adriano dalla Spagna, Settimio Severo era Slavo etc...Cazzo dalla Palestina non è venuto fuori nessuno (tranne Flavio Giuseppe che però era solo uno storico). Lezione: li l'arte del governo non ce l'hanno proprio in testa (vedasi oggi per conferma)

QUINDI RIBADISCO IL CONCETTO: mi sono rotto le palle che da 2000 anni siete in mezzo ai coglioni al telegiornale (che esisteva qualcosa di analogo anche ai tempi dei romani)

E RISPONDIMI TU AI PUNTI, 1,2,3....

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Gia' cambiato argomento?
by :) Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:06 PM mail:

>>Gradirei che mi si rispondesse in modo sincero e senza un'inutile marea di insulti.

Invece non ti rispondo perchè la tua malafede è evidente.
Non ti insulto e sai perchè? Perche' ti faccio piu' male se non ti cago e se non cago i tuoi 2 argomenti pret a porter.

Era tanto tempo che non tornavi in indymedia? Tipo un paio d'ore?
Sei ridicolo, e sei sempre lo stesso.



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rabbi
by rabbi raffi Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:19 PM mail:

un furto rimane un furto,per le terre acquistate regolarmente dagli arabi nessuno nemmeno gli arabi hanno qualcosa contro,ma quelle rubate e violentate da piu di 40 anni,rimane o dicasi FURTO:se tu caro rabbi vuoi chiamarlo diversamente non farai altro che contribuire alla rinascita dell anti ebraismo.

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studia, somaro
by x rr Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:21 PM mail:

Secondo il tuo discorso, l'Alsazia e la Lorena dovrebbero essere Tedesche, il Sud Tirolo Austriaco, etc.

p.s. come si "violenta" una terra?

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alsazia e lorena
by gobbo Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:27 PM mail:

Alsazia e Lorena mi danno l'idea di una coppia di lesbice infoiate che non disdegnano el hombre latino....hahahaha

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Messi davanti all'evidenza dei fatti quelli di Indymedia sfoderano l'arma della diffamazio
by Raffaele Jenda Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:28 PM mail:

Ho posto delle domande serie e precise, ma soprattutto poste in modo civile e sincero. Quali sono state le risposte? 1) che sono in malafede 2) che sono un'integralista 3) che sono un provocatore al soldo del Mossad.
Tuttavia il comportamento di questi sedicenti "filoarabi" non mi dispiace affatto: è la miglior dimostrazione della loro assoluta mancanza di controargomenti!

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rabbi
by rabbi Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:31 PM mail:

se non offendete non siete contenti,la terra si violenta rubandola ai propritari ed edificando mostruosi muri di recinzione ai campi profughi,lascia perdere l alsazia e roba troppo complicata per un prolet come te,e pensa a mettere abbastanza allarmi a casa tua prima che entra un arabo a casa tua si scopa tua moglie e ti butta fuori a calci in culo,cosi puoi diventare kamihaze anche tu e mostrare il tuo coraggio e non sempre la tua imfamita`.

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hai ragione
by x Raffaele Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:35 PM mail:

Come vedi, questi imbecilli sono capaci solo di rispondere con insulti, slogan, frasi fatte e propaganda.

D'altronde anche questo e' molto, considerando il loro (scarso) livello intellettuale.

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rabbi
by rabbi Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:40 PM mail:

ma che cazzo ti fai i complimenti da solo?sei la dimostrazione lampante del risultato della chiusura dei manicomi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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dc
by mknjhbgv Thursday, Jan. 27, 2005 at 6:54 PM mail:

poplo d'indymedia: SIETE DER GATTO


HAHAHA


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basta pagliaccietti
by pls Thursday, Jan. 27, 2005 at 7:14 PM mail:

le risposte sono sull'altro thread

la spiega di smazz a tiresia è più che sufficiente, e da la misura della malafede di queste accuse da idioti.

cosi' aizzate solo i fasci che sguazzano.

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X TUTTI i busharoniti...
by Alois Thursday, Jan. 27, 2005 at 7:21 PM mail:

X TUTTI i busharonit...
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ah ah ah
by x mavaacagàpirla Thursday, Jan. 27, 2005 at 7:39 PM mail:

"che c'entra la shoa con lo scempio che state facendo (o appogiando) di un popolo e di una terra che non vi appartiene ma che voi ritenete vostra per diritto "divino"???"

Io non sto facendo nessuno scempio. Sono italiano, romano, attualmente in cerca d'occupazione. Devo preoccuparmi di sfamare la mia famiglia, figurati se ho tempo o voglia di fare scempio di un popolo. La tua frase la dice lunga: quando sostengo che siete dei mentecatti che confondono Sharon con TUTTI gli ebrei facendo di tutta un'erba un fascio, dico l'assoluta verità. Un ebreo può essere comunista, reazionario, gay, etero, apolitico, ateo, nichilista, menefreghista, ladro, genio, generoso, avaro, zozzo, pulito ecc. ecc. non vedo perché se un ebreo scurrile dice una parolaccia devo essere io a pagarne le conseguenze e a passare per ignorante. LA FINITE DI GENERALIZZARE? E' COSI' CHE RAGIONA UN RAZZISTA E UN ANTISEMITA: GENERALIZZA E FA DI TUTTA UN'ERBA UN FASCIO. CLARO?

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Siamo contro il fascismo
by rivoluzionario Thursday, Jan. 27, 2005 at 8:37 PM mail:



Noi comunisti siamo contro il fascismo sia che esso sia attuato da un ebreo, u africano o un maori.

Siamo a favore delle vittime sia che esse siano ebree, africane o maori.

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illirico non slavo
by . Friday, Jan. 28, 2005 at 8:52 AM mail:

gobbo dice

"...Settimio Severo era Slavo ."
Illirico non è sinonimo di Slavo!

Gli Illiri sono stati sommersi dall'immigrazione , o meglio, dall'invasione degli Slavi nel V-VI secolo, scomparendo come popolo.

Napoleone, mal consigliato, chiamò Province Illiriche Slovenia e Croazia, creando una confusione che dura ancora.
L'"illirismo" fu il movimento nazionalista degli Sloveni e Croati ostili all'impero austro ungarico della prima metà dell'Ottocento.

Pare che l'ultima traccia della lingua illirica (di cui non sappiamo praticamente nulla) sia l'albanese, lingua non slava.

Dal che si può dedurre che gli Albanesi siano discendenti dagli Illiri ...

ergo Settimio Severo era albanese, casomai, e non slavo!
Quanto alle elezioni dell'imperatore romano, beh, erano i soli Pretoriani a farle!

.........................................................

Noto anch'io un eccessivo accanimento anti semita su Indy, come anche la facilità del prefisso "nazi" applicato praticamente a qualsiasi avversario.( non solo nazisionista)

E' semplicemente un infantilismo semplificatorio dell'estremismo infantile da tastiera, ultimo stadio della degenerazione del comunismo!

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hehehhe
by mavaacagàpirla Friday, Jan. 28, 2005 at 9:55 AM mail:

allora è vero che sei in malafede, e lo sei anche in maniera maldestra, diciamo pure che se è vero che sei "finanziato" x provocare e raccogliere risposte antisemite sei veramente uno stupido incapace.
ho mai parlato di "ebrei"? sei tu che ne parli e quindi dai a israele una connotazione di "razza"! se proprio vogliamo parlare di ebrei ti dirò che in primo luogo sono uomini e donne, nè inferiori nè superiori a chiunque altro, qlcuno + sopra si domandava se ritenete (+ che voi che scrivete coloro che probabilmente vi finanziano x scrivere qui e altrove, capisco che voi non siate finanziati x pensare...) che anche i milioni di ebrei che non sono d'accordo con la poltica di genocidio di israele verso altri uomini e donne siano antisemiti, perchè non rispondi a questo? oppure rispondi al pezzo di frase che hai riportato: perchè qlcuno dovrebbe accettare di venire cacciato dalla terra che ha abitato x millenni? perchè altri uomini e donne hanno letto su un libro che quella terra è loro?
e sei un radicale(hahahahah) mi basta ricordarti la figura di merda che avete fatto a milano: ricordi la vostra campagna di provocazione verso i centri sociali quando vi presentavate davanti ai centri sociali con le bandiere israeliane e degli stati uniti in cerca di facili sberle e utile propaganda? e ricordi quando da "quel" centro sociale uscirono a cacciarvi cittadini e soldati israeliani sotto processo x essersi rifiutati di combattere x quel pazzo integralista di sharon?
MAVAACAGA'PIRLA!

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sì però
by Una comunista Saturday, Feb. 05, 2005 at 10:09 PM mail:

Sì, però...io mi sento di dire che sono comunista, nonostante la propaganda e nonostante tutto. Però, appunto, è vero che l'antisemitismo trova terreno fertile anche tra la sinistra. Degli zingari e dei prigionieri politici ne hanno parlato nel giorno della memoria e mi sembra assurdo sia l'atteggiamento di certi che l'atteggiamento vostro. Sharon è un fascista, un bastardo e spaccia il suo terrorismo per guerra al terrorismo. Ma non ha alcun senso sottolineare ogni marcia volta che "si parla troppo degli ebrei". Di qualsiasi massacro non se ne parla mai abbastanza e forse, compagni, non vi rendete conto che anche voi siete vittime di un certo odio. E' celato, nascosto, ma viene fuori. Quando qualcuno risponde con l'olocausto al problema palestinese non si dovrebbe nemmeno ribattere, non è quello il terreno giusto per una discussione. Non fate il loro gioco e soprattutto, per quanto la rabbia con certa gente sia legittima, rispondere con gli insulti fa passare inevitabilmente dalla parte del torto. Echeccazzo :-)

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Antisemitismo, rivalsa vittimistica
by http://www.hakeillah.com/5_04_01.htm Saturday, Feb. 05, 2005 at 10:19 PM mail:

Antisemitismo,

rivalsa vittimistica

di Stefano Levi Della Torre



In che cosa siamo diversi dagli altri, noi ebrei? Abbiamo storie particolari che in parte ci accomunano; abbiamo culture e tradizioni particolari per chi di noi le vive e le studia; abbiamo anche una religione particolare, per chi di noi ci crede e la pratica. Ci capita però di sospettare di razzismo chi ci considera diversi, e al tempo stesso di offenderci se non viene riconosciuta la nostra diversità. In che cosa vogliamo essere considerati uguali e in che cosa vogliamo sia riconosciuta una nostra differenza? Mi sembra una buona domanda per chiarire i rapporti tra noi e tra noi e gli ‘altri’. Ma occorre considerare che ogni seria differenza può produrre contemporaneamente diffidenza e attrazione, come succede ad esempio tra donne e uomini. Per cui non è logico vantare una nostra diversità pretendendo che questa sia del tutto esente da qualche attrito con coloro rispetto a cui ci differenziamo. Un certo attrito tra noi e gli altri è fisiologico. Qual è la soglia oltre alla quale questo attrito diventa patologico e possiamo parlare lucidamente di sintomi antisemitici?

L’‘odio per il diverso’ comprende l’antisemitismo ma non lo definisce specificamente: è una definizione così generica da abbracciare senza distinzioni qualunque ostilità verso gli ‘altri’, dal campanilismo fino al razzismo. Il perturbante, d’altra parte, non nasce propriamente dall’alterità, ma piuttosto dall’alterazione. Il canguro ad es., presenta un grado molto alto di alterità dall’homo sapiens, ma siamo maggiormente perturbati dallo scimpanzè proprio perché è meno diverso, e anzi vi leggiamo qualcosa di noi, un’alterazione dell’umano. Per cui l’antisemitismo non si sviluppa in proporzione della diversità ebraica, ma piuttosto di una somiglianza che proprio in quanto tale è percepita come minacciosamente concorrenziale. Nell’immaginario antisemita, più che un diverso l’ebreo è un deviante che grazie a un suo potere globale deforma e conforma ai suoi interessi l’andamento della politica, della cultura, dell’economia. Ora, la diaspora ebraica in Europa, Asia, Africa, America, ha avuto ed ha effettivamente la dimensione di un impero su cui ‘non tramonta mai il sole’. Non è un impero degli ebrei, ma l’effetto che gli imperi (a partire da quello babilonese, attraverso quello romano fino ai nostri giorni) hanno avuto sugli ebrei. Sono le dimensioni intercontinentali della nostra dispersione ad alimentare l’immaginazione di un impero informale e di un imperialismo attivo degli ebrei, oggi con il suo perno in Israele come stato guida. È appunto una questione di imperi. Nell’analisi di Hannah Arendt, l’antisemitismo tra il 19° e il 20° secolo si è sviluppato soprattutto in relazione al nazionalismo dell’epoca dell’imperialismo, alla competizione tra nazionalismi imperialistici. È in questo periodo soprattutto che la diaspora ebraica appare all’immaginazione ostile come fantasma di un impero avverso e infiltrato, quasi che il nazionalismo imperialista proiettasse sugli ebrei la propria paura di veder ribaltata contro di sé la propria stessa vocazione all’appropriazione e al dominio. È attraverso questa proiezione, questo rispecchiamento di sé in ciò che immaginano di troppo simile e concorrenziale negli ebrei che gli antisemiti si proclamavano o si proclamano vittime degli ebrei.





Vittime e vittimismo

Da quanto detto, vorrei desumere tre caratteri che, combinati insieme, convergono nell’antisemitismo:



1) il primo è il carattere proiettivo dell’antisemitismo, il proiettare sugli ebrei al meno una parte di se stessi; questo avviene più che dal lato della differenza ebraica, dal lato invece della somiglianza: della somiglianza deviante ed alterata attribuita agli ebrei; la quale induce ad espellere da sé quella immagine e quella somiglianza inventando differenze anche biologiche.

2) Il secondo è l’immaginazione di una strapotenza ebraica nei processi storici mondiali. E questo punto distingue particolarmente l’antisemitismo dalla generica ‘ostilità all’altro’.

3) Il terzo, conseguente al secondo, è il carattere vittimistico dell’antisemitismo, che lamentandosi vittima degli Ebrei e del loro presunto potere globale proclama la discriminazione o la persecuzione o il genocidio degli ebrei come missione di autodifesa e guerra preventiva. Nel nazismo tale combinazione tra vittimismo e aggressività ha raggiunto come è noto la massima evidenza. Tra le due guerre mondiali le masse tedesche si sentirono (ed erano) vittime della pace vendicativa di Versailles, – della devastante crisi economica e dell’occupazione. Il Nazismo ebbe successo nel proporre una versione vittimistica dell’umiliazione tedesca che scaricava la Germania dalle sue responsabilità, le proiettava sugli altri, sulla democrazia, sul bolscevismo – e sugli ebrei come motori occulti di entrambi e come veri persecutori dei tedeschi.

Ora, si può essere stati vittime nella maniera più grave senza necessariamente abbracciare un’ideologia vittimistica. Nella storia recente ne è stato un grande esempio Nelson Mandela, che ha guidato la strordinaria transizione pacifica, democratica e inter-razziale del Sud Africa.

Che cosa propugna invece la demagogia vittimistica? L’idea seducente che chi si sente vittima – reale o presunta – sia perciò esente da responsabilità, e che abbia acquisito un diritto assoluto di rivalsa senza limiti. Sono, questi, i connotati di una regressione infantile: innocenza, irresponsabilità, perdita dei limiti. Regressione infantile che rende disponibile la massa a due figurazioni: da un lato quella di una guida paterna, un Führer o un grande ‘padre’ (qual era Stalin), che punisce e lusinga dicendo ‘ siete, siamo i migliori, e vi regalerò il mondo’, ‘ siamo il Bene contro il Male’; dall’altro il Babau, il nemico/capro espiatorio, su cui condensare e proiettare tutta la propria paura e la propria aggressività.

Vittimista non è la vittima che vuole riparare l’offesa secondo giustizia, con la condanna dei colpevoli, e della loro ideologia, affinché il crimine non si ripeta né per sé né per altri; vittimista è colui che mette a frutto nei suoi rapporti personali e in politica il suo statuto di vittima – vera o presunta – per accampare un proprio diritto incondizionato, e dunque un proprio privilegio. "La sola giustizia era ciò che giovava al nostro popolo", fa dire Primo Levi ai nazisti ne I sommersi e i salvati (p. 17, Einaudi, 1986). L’ideologia vittimistica pretende il privilegio, cioè una privatizzazione del diritto, a scapito di ogni convenzione civile e internazionale e di ogni criterio universalistico di giustizia: "non fare ad altri ciò che non vuoi sia fatto a te". E nel sancire l’arbitrio, il vittimismo ha come sue prime vittime le minoranze politiche, religiose, culturali e sessuali.

È da questa combinazione di vittimismo e aggressività che dovremo soprattutto guardarci: essa è anche il terreno più fertile dell’antisemitismo.

Siamo, noi ebrei, esenti da un’elaborazione vittimistica e strumentale della nostra immane tragedia?





Idolatria delle identità



In Russia, il cui governo conduce una guerra di sterminio in Cecenia, e che è colpita dal terrorismo islamista ceceno, è in aumento la xenofobia. Nella suppurazione dell’impero sovietico decadente c’è chi grida la Russia ai Russi; così in Francia, la Francia ai Francesi. In Germania, in Sassonia, l’NDP neonazista, ha raggiunto il 9,2% nelle elezioni di settembre. E l’assassinio del regista Van Gogh in Olanda è uno dei tanti episodi che rivelano come gruppi fondamentalistici islamici facciano da quinta colonna della loro versione della ‘Guerra di civiltà"; e ci sono aree della sinistra che, per degenerazione ideologica ‘relativistica’, confondono vittime con vittimisti e fanno da sponda alle loro pretese reazionarie, mutilazioni ‘tradizionali’ della donna e antisemitismo compresi. Ma in Europa c’è pure una risposta a queste tendenze.

Sostengo che i territori più fertili per uno sviluppo dell’antisemitismo corrispondono alla geografia del vittimismo (come l’ho definito) nel mondo. È il vittimismo di chi si sente defraudato dalle contaminazioni etniche, culturali, politiche indotte dall’interdipendenza, dalle migrazioni, dalla globalizzazione, dalla storia. È il vittimismo del privilegio che si sente minacciato, o che rivendica privilegio, gerarchia – dei ricchi sui poveri, dell’uomo sulla donna, della patria o delle comunità o delle religioni sugli individui – in funzione della competizione e della guerra. È un’idolatria delle identità, delle purezze, delle religioni degradate a vessillo di identità. Cuius religio, eius regio, se vogliamo invertire il motto della pace di Westfalia, per renderlo attuale.

Dove vediamo oggi manifestarsi nella sua forma più violenta questo vittimismo armato? In primo luogo nel terrorismo globale islamico e in secondo luogo nell’ideologia della guerra preventiva del dopo l’11 settembre 2001. L’area del fondamentalismo islamico si proclama vittima dell’occidente e alimenta l’aggressione terroristica; l’area del cristianesimo fondamentalista si proclama vittima dell’Islam e giustifica l’arbitrio della guerra. Proclamano entrambe ‘Dio è con noi’, e privatizzano Dio come privatizzano il diritto internazionale. Ma hanno un nemico in comune: lo spirito democratico, pluralistico e dunque laico della concezione liberal o liberal-socialista della giustizia sociale e delle libertà politiche, culturali e religiose. Il moralismo cinico che ha confermato Bush il 2 novembre non si riferisce a valori morali intesi alla giustizia e la libertà, ma al contrario all’affermazione e al restauro di un ordine gerarchico dentro e fuori dal grande paese, caratterizzandosi proprio sulla discriminazione esemplare di una minoranza emblematica (i gay).

Scriveva Thomas Friedman sul New York Times a immediato commento delle elezioni: ‘Quello che mi preoccupava era l’ondata a favore di George Bush che non solo sostiene politiche diverse dalle mie, ma un tipo di paese diverso dal mio. Non solo non siamo d’accordo sul quel che dovrebbero fare gli States, ma su cosa siano gli States’. Friedman ci mette in allarme persino su una possibile mutazione degli Stati Uniti, quanto ai valori di cittadinanza, di libertà, di laicità, di diritti delle minoranze.

Per quanto mi riguarda, amo le tradizioni, le sapienze dei maestri ebrei e non ebrei trasmesse di generazione in generazione: esse danno profondità al nostro presente e al nostro futuro. Qui parlo del richiamo reazionario alle tradizioni, dell’istinto di conservazione dell’ordine e del privilegio costituiti, che si oppongono alla trasformazione e al miglioramento. E dunque, alle tre caratteristiche (dette sopra) che convergono nell’antisemitismo, voglio aggiungerne una quarta: ed è il fatto che l’antisemitismo non è solo una reazione a una congiuntura storica, come può essere ad esempio una risposta xenofoba all’immigrazione; l’antisemitismo è anche una tradizione trasmessa nei secoli come una nervatura dell’identità nazionalistiche e integralistiche in occidente. Forse oggi latente, ma per quanto, se è stagione di rivalsa dell’identità declinate in forma retriva? Forse fino a quando Israele sarà visto, col suo sacrificio di sangue, come utile barriera contro l’Islam, e per questo incoraggiato alla guerra e non alla soluzione politica e al compromesso? E così pure nell’Islam fondamentalista, nel suo sogno totalitario di società irrigidite in gerarchie soffocanti, l’antisµemitismo è una tradizione che se è storicamente meno profonda che nel cristianesimo, cerca ora alimento nei testi della tradizione antisemita europea, compresi i Protocolli dei Savi anziani di Sion.





Tra fondamentalismi



Noi Ebrei, e con noi Israele, siamo presi in mezzo tra fondamentalismo cristiano e fondamentalismo islamico, che si combattono ma sono consonanti, col loro integralismo, nel non promettere nulla di buono né ai diritti degli individui né a quelli delle minoranze. Crediamo che sia una scelta lungimirante, per noi e per Israele, buttarci nelle braccia dei fondamentalisti cristiani risvegliati e dei clericali per combattere i fondamentalismi islamici? Alcuni di noi credono di sì.

Anzi certi nostri ebrei arrivano a tanto che mentre gridano al sacrilegio e all’antisemitismo se qualcuno insinua che l’occupazione israeliana dei territori infligge ai palestinesi cose simili a quelle che gli ebrei hanno sofferto, applaudono con ossequio se qualche prelato o clericale lamenta che i cattolici in Europa sono ormai perseguitati come furono perseguitati gli ebrei (perseguitati per altro con la partecipazione o il consenso di tanti prelati o clericali). E anzi vorrebbero zittire in pubblico il presidente degli ebrei italiani che giustamente obiettava a questo spudorato strumentale vittimismo-clericale.

Ma come nota Primo Levi ne I sommersi e i salvati, " il privilegio difende e protegge il privilegio (p. 28)" e questi ebrei apostolici romani corrono in pietoso soccorso agli integralisti cattolici che pretendono il privilegio d’essere esenti per principio da critiche e da bocciature parlamentari, per poter rivendicare lo stesso principio per sé e per le loro posizioni: come se il diritto di critica fosse di per sè persecuzione: antireligiosa se rivolta a un clericale, e antisemita se rivolta a ebrei della loro risma.

È bene dunque buttarsi nelle braccia del fondamentalismo cristiano, perchè almeno qualche briciola della sua mensa cada su di noi? La maggioranza degli ebrei americani (che non sono nemici di Israele) non lo credono, visto che hanno votato per il 76% contro Bush e con l’altra metà dell’America.

Malgrado questo dato vistoso, non è mancato a sinistra un riflesso condizionato: Bush è stato favorito dalla ‘lobby ebraica’. È uno stereotipo ora diffuso nella sinistra come lo è nella tradizione della destra: gli ebrei eminenza grigia dei poteri forti nel mondo. Quasi che Wolfowitz, consigliere neo-conservatore di Bush, rappresentasse ‘gli ebrei’, mentre, sul fronte opposto, un Michael Walzer o una Naomi Klein non fossero che delle eccezioni che confermano la regola. Questo condensare in uno stereotipo univoco un popolo, una cultura, una religione è alla base della xenofobia, dell’antisemitismo e anche dell’anti-islamismo, (nella versione, per intenderci, della Fallaci, il cui messaggio ha la stessa struttura – cambiato l’oggetto – del discorso antisemita, lo stesso tipo di generalizzazione, di livore persino fisico, di caricatura unilaterale e rabbiosa buttata su milioni di esseri umani tra loro diversi e anche in conflitto). Ma quale vizio mentale ha fatto sì che a sinistra allignassero criterî di giudizio in tutto simili a quelli tradizionali della destra? E l’aver perso il senso della dialettica interna alla società e alla cultura, il senso della contraddizione interna ai gruppi umani, che è la dinamica della loro trasformazione, e il trasferire dunque l’idea di conflitto nell’antagonismo tra blocchi considerati omogenei: per cui esisterebbero popoli buoni e popoli cattivi, nazioni buone e nazioni cattive. In questo caso la differenza tra destra e sinistra si ridurrebbe al fatto che gli uni parteggiano per l’un popolo e gli altri per il suo nemico, ma usando criteri di analisi dello stesso tipo: nazionalismo contro nazionalismo. E perchè una parte della sinistra raggruppa in particolare gli ebrei in un unico stereotipo negativo? Lo spiegava Asor Rosa in una sciocca pagina di un suo libro: perchè gli ebrei da ‘puro oriente’ (buono) sono diventati grazie a Israele, ‘puro occidente’ (cattivo). Ora, per qualunque pensiero dialettico il termine ‘puro’ è un non senso idealistico, o con parole più povere, una pura sciocchezza, cieca appunto alle contraddizioni interne alle cose. Ma che noi in quanto ebrei siamo la quintessenza della negatività dell’occidente è una figurazione che circola a sinistra.

Dicevo all’inizio che l’antisemitismo è anche la ripulsa di una somiglianza, e così nella sinistra dell’occidente c’è chi proietta su Israele e sugli ebrei tutto il negativo di quell’occidente (di cui la sinistra in questione è anche un’immagine e una somiglianza), mentre magari accetta le barbarie delle mutilazioni genitali femminili perchè sono espressione di una cultura ‘altra’, e in quanto tale degna di rispetto e di ossequio.

Certo, abbiamo molti conti da regolare a sinistra. Ma è forse da quella parte che viene il pericolo principale, o anzi l’unico come vogliono far credere i nostri ebrei abbracciati ai cattolici integralisti e alla destra revisionista e teneramente memore di Mussolini? Credo proprio di no. Il pericolo maggiore viene dalla montata reazionaria, fondamentalista e nazionalista, e sopratutto là dove è armata e animata da volontà di potenza.

Quel che mi sembra ci divida in due campi e secondo due impostazioni l’ha condensato Bernard Lazare – il primo a sollevarsi a favore di Dreyfus nel 1894- alla fine del suo ultimo scritto Le fumier de Job. Di fronte all’antisemitismo diceva dunque Lazare agli ebrei: "Difendetevi. Come? Difendendo la libertà": non dice la ‘vostra’ libertà, ma la libertà. L’alternativa implicata in questa affermazione è se sia meglio rivendicare diritti particolari a favore della propria particolarità, o non piuttosto i diritti di tutti, la libertà e la dignità di ognuno a garanzia anche della propria; se sia non solo più giusto ma anche più efficace per gli ebrei e per il loro futuro puntare su criteri universalistici piuttosto che particolaristici. È un’alternativa tra diritti umani e rivendicazioni corporative dell’identità; un’alternativa che si presenta ad ogni minoranza, e agli ebrei in particolare. Perchè la nostra storia ha più volte dimostrato che i diritti particolari (come quelli degli ‘ebrei di corte’ di un tempo) si sono facilmente ribaltati in argomento di discriminazione e di persecuzione; mentre i più importanti esiti emancipatori si sono verificati quando nelle leggi e nel senso comune avevano prevalso principî universalistici. Spetta poi a noi valorizzare le nostre differenze, le nostre tradizioni e le nostre fedeltà.

Stefano Levi Della Torre

Münster, novembre 2004

PS: non perdete tempo con chi usa la shoa e l'antisemitismo per far tecere le critiche ad israele e ha perso il significato di queste parole svendendola per giustificare il proprio nazionalismo e la propria squallida propaganda

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quoto
by quoto Sunday, Jul. 23, 2006 at 6:37 PM mail:

è un sito pieno di gente di merda

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