NO GLOBAL: INTERCETTAZIONI; IMPUTATI, E' TELELAPIDAZIONE IN FICTION
GIUDIZIARIA NON SEGUITA CONSEQUENZIALITA' EVENTI (ANSA) - COSENZA, 25 FEB
''Ieri si e' consumato il primo caso di teleprocesso ai tredici attivisti del movimento no global sotto inchiesta a Cosenza per cospirazione e sovversione, ed in particolare la telelapidazione di due di loro, Francesco Caruso e Luca Casarini, secondo il teorema portato avanti da pezzi dei Ros e dei servizi segreti e che vuole ridurre le contestazioni politiche contro il G8 ad un' enorme e verticistica macchinazione criminale''. A sostenerlo sono i 13 imputati in un comunicato diffuso dai disobbedienti di Napoli. ''In questa fiction giudiziaria - sostengono - gli eventi non seguivano la consequenzialita' logica della realta', ma quella della 'sceneggiatura' ed i collegamenti erano arbitrariamente partoriti dalla fantasia del montatore. Completamente rimosse ovviamente le violenze delle forze dell' ordine, le sevizie di Bolzaneto, i pestaggi della Diaz, le cariche gratuite e indiscriminate, l' uso delle armi da fuoco fino all' assassinio del nostro fratello Carlo Giuliani. Ne esce fuori un clamoroso ribaltamento sulle responsabilita' giuridiche, politiche e morali sui fatti di Genova. Questo messaggio, prima ancora che la miseria degli attacchi personali, e' per noi inaccettabile. Ed ancor piu' le miserabili logiche per cui si e' consumato: una strumentalizzazione pre-elettorale di An e del governo, tramite il ministro Gasparri, contro il centrosinistra''. ''Anche quest' informazione di regime - sostengono gli imputati - e' il frutto dello stato di guerra permanente in cui viviamo, una guerra che dispone dell' informazione a suo piacimento: in Iraq non c' e' piu' nessun giornalista indipendente e in Italia in regia della Tv pubblica o delle Tv presidenziali Mediaset siedono i Ros dei Carabinieri''. Entrando nel dettaglio, gli imputati sostengono che ''sul piano giuridico le intercettazioni audio sono ancora oggetto di perizia e non sono state acquisite nel fascicolo dibattimentale perche' ancora non e' stato escusso il perito. Gli atti non sono percio' pubblici''. Le immagini, inoltre, aggiungono, ''sono tratte da materiale video depositato nella segreteria del pm questa estate e oggetto di attivita' integrative di indagine ex art 430 cpp e quindi allo stato affidate alla custodia e all' autorita' del pm; quindi non ancora nella disponibilita' del giudice terzo, atteso anche che la fase dell' acquisizione delle prove nel processo non e' nemmeno cominciata (ancora deve concludersi la parte delle eccezioni preliminari). Anche queste immagini quindi non sono pubbliche e si pone il problema di come siano state acquisite dalla tv''. ''Molto piu' grave'', pero', viene considerata la ''sostanza politica sul piano della correttezza delle informazioni di quello che dovrebbe essere un servizio pubblico, il tutto alla presenza del ministro delle telecomunicazioni. La trasmissione - affermano gli imputati nel comunicato - ha dimenticato di dire che il materiale audio prodotto era stato intercettato dal Ros di Benevento su mandato della procura di Napoli, ma che la stessa procura aveva ritenuto del tutto insignificante, procedendo all' archiviazione. Che questo materiale e' stato a sua volta archiviato dalla procura di Genova finche' il nostro 'biografo' Domenico Fiordalisi lo ha raccattato dai cestini dei rifiuti delle varie procure per assemblarlo e presentarlo a Cosenza''. ''C' e' inoltre - prosegue la nota - un uso del tutto tendenzioso del materiale video proposto che viene tagliato e montato ad hoc. Ad esempio si vede Caruso che dichiara in corteo 'rispettiamo tutte le forme di lotta, Genova e' grande', ma non quelle in cui dice che pero' 'questo e' il corteo della disobbedienza civile' e quelle in cui dalle amplificazioni si dice che la disobbedienza richiede ai manifestanti di non portare con se oggetti atti ad offendere. Invece si mostra subito dopo la scena del furgone dei carabinieri, anche quella espunta dal contesto in cui e' nata e cioe' la carica violenta, gratuita ed in zona autorizzata del corteo, e una persona che prende un fucile, di cui per altro esistono anche immagini in cui si vede che viene distrutto, tentando evidentemente di accreditare le parole di Caruso come una 'preparazione' a quegli avvenimenti. Vengono in generale mostrati atti di cui non e' dato capire la consequenzialita' logica ne' il rapporto con gli imputati in una trasmissione comunque presentata come un approfondimento sul processo di Cosenza e sulle responsabilita' delle 13 persone che vi sono imputate''. (ANSA). SGH/MED 25-FEB-05 17:28
G8: INTERCETTAZIONI - LEGALE CARUSO, SIAMO ARRIVATI A CRIMINALIZZAZIONE MEDIATICA = Napoli, 25 feb. (Adnkronos) - ''Siamo arrivati al punto piu' basso e pericoloso di criminalizzazione mediatica di liberi cittadini sottoposti a procedimenti giudiziari''. E' quanto ha dichiarato, in una nota, l'avvocato Annalisa Senese, uno dei difensori di Francesco Caruso nel processo di Cosenza in merito alla trasmissione ''Punto e a capo'' durante la quale sono state trasmessi video e intercettazioni riguardanti i no-global. ''Stiamo valutando la possibilita' di querelare i responsabili della trasmissione laddove ne ravvisassimo gli estremi di legge -ha aggiunto- certamente presenteremo un esposto all'autorita' giudiziaria competente per capire come sia stato possibile che, a dibattimento non ancora iniziato, atti a disposizione solo delle parti siano finiti nelle mani di giornalisti televisivi''. ''E' una gravissima violazione delle garanzie processuali e mette in discussione la credibilita' stessa della giustizia- ha continuato l'avvocato Annalisa Senese- Peraltro le intercettazioni ed i video sono stati trasmessi in maniera parziale e decontestualizzata''
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