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Pakistan-Arabia Saudita, la tenaglia del terrore
by mazzetta Monday, Jul. 18, 2005 at 12:33 AM mail:

Lo dicono i numeri.

Pare accorgersene anche il Corriere della Sera, che mentre ancora da risalto ai deliri allamiti, si interroga sul Pakistan.

I numeri non mentono, dagli attentori alle Twin Towers, fino ai kamikaze in Iraq e agli attentati antisiriani, e a quelli in Iran, in iraq contro gli sciiti, ad agire sono per oltre il 50 % cittadini sauditi.
E in Arabia Saudita nessuno muore di fame.
Come non sembravano morire di fame i presunti attentatori di Londra.

Da Riyahd non risulta alcun provvedimento preso a carico dei sauditi che vanno in Iraq a sparare, o a suicidarsi, sotto gli occhi di tutti. Come una volta partivano per l'Afghanistan, ora vanno e vengono dall'Iraq, attraverso confini che non sono giungle impenetrabili a ogni controllo.

Non risultano controlli alle frontiere per impedire ai sudditi sauditi di andare a sfogarsi sugli iracheni. Nessuno.
Come nessun provvedimento è stato preso dal Pakistan contro l'opposizione islamica nel suo contribuire alla destabilizzazione dell'Afghanistan, Musharraf subisce un attentato ogni due mesi, ma come i regnanti sauditi non è mai veramente aggressivo verso i ribelli.
I due paesi hanno i pesanti apparati di sicurezza pesantemente inquinati dalla fronda islamica, che nelle caste militari ha avuto compagni di trincea per anni. Amicizie e relazioni solide.
I due paesi collaborano anche sul piano nucleare; a far seguito all'annuncio con il quale, insieme all'Iran, dichiarono nel 1976 di voler costruire "l'atomica islamica", i primi test pubblici sono avvenuti nel 1998; un principe saudita è l'unico straniero ammesso all'interno del segretissimo programma nucleare pakistano, l'unico nel consiglio direttivo. I sauditi ci hanno messo i soldi, molti.

I due paesi sono sicuramente i maggiori responsabili della situazione in Afghanistan (dove pare abbiano deciso di liberarsi di Karzai) e in Iraq (dove fomentano e dirigono la guerriglia), e sono i principali alleati nella guerra al terrore bushista. I due paesi sono sicuramente responsabili degli attentati in Iran e della mini-sollevazione kurda in Siria, da molti letta come una provocazione.

George sembra fare la figura del fesso, mentre nelle opinioni pubbliche occidentali si cerca di aumentare il controllo sociale e nessuno raccoglie la chiamata alla paura.

Se anche l'obiettivo originale era quello di destabilizzare l'area, forse questa situazione sta ora sfuggendo di mano agli americani, come ai fedeli alleati che non brillano certo per autonomia e capacità di analisi.
La tensione cresce con i massacri, e con essa la possibilità che altre fazioni e altre parti scendano in campo, anche quelle che finora hanno mostrato di non volerlo assolutamente.

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??
by ? Monday, Jul. 18, 2005 at 11:21 AM mail:

ma che è sta marea di cazzate?

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fonti
by Please Monday, Jul. 18, 2005 at 11:26 AM mail:

"Non risultano controlli alle frontiere per impedire ai sudditi sauditi di andare a sfogarsi sugli iracheni"


"..in Iraq (dove fomentano e dirigono la guerriglia)...."



fonti please.

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fonti
by mazzetta Monday, Jul. 18, 2005 at 11:57 AM mail:

Veramente se affermo che non ci sono, toccherebbe a chi non ci crede dimostrare il contrario.
Se affermo che non ci sono è perchè non ne ho trovato traccia, a fronte di nnumerosi analisti e politici che chiedevano che questo tipo di controlli fosse messo in atto.

In ogni caso è noto che i confini iracheni, in generale, non sono guardati, e che in Arabia Saudita i "terroristi" di al Qaeda si muovono come vogliono.

Se ricordate l'attacco nel quale morì il cuoco italiano, il commando "terrorista" riuscì a dileguarsi da una minuscola cittadina circondata dalle forze speciali e dal deserto; impossibile senza complicità.

x quello delle cazzate:
sarebbe bene che tu integrassi la tua opinione con qualche appoggio, comunque:

Per oltre il 50% i kamikaze saltati in Iraq sono sauditi, il reddito pro-capite saudita è a livelli troppo alti per permettere una analisi che indichi la mancanza di benessere come motivo scatenante, gli stessi attentatori delle Twin Towers, come quelli di Londra, non erano certo tra i diseredati sul pianeta; non parliamo di talebani straccioni e senza istruzione. Se poi si provasse ad indagare sugli autori degli oltre 1500 omicidi-esecuzioni ai danni della società civile irachena, si scoprirebbero probabilmente dati simili.

per chi non fosse convinto delle qualità degli "alleati", un po' di cose a caso....

http://italy.indymedia.org/news/2004/12/693209.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/07/828143.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/12/690253.php
http://italy.indymedia.org/news/2004/10/664091.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/812441.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/823963.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/02/740352.php
http://italy.indymedia.org/news/2005/02/739978.php

http://italy.indymedia.org/news/2005/07/835380.php

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e poi
by >>>>> Monday, Jul. 18, 2005 at 12:24 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/07/835724.php

e questo vale per il "La tensione cresce con i massacri, e con essa la possibilità che altre fazioni e altre parti scendano in campo, anche quelle che finora hanno mostrato di non volerlo assolutamente."

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please please please
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 12:32 PM mail:

che i sauditi e i pakistani (poteri) siano alleati con gli Usa non ci piove, che abbiano problemi interni anche,
che il rapporto con gli Usa sia ambiguo ed eventualmente destinato ad implodere probabile.
che i combattenti iracheni siano diretti, come affermi, dai pakistani e dai sauditi è un emerita cazzata.
che" i sauditi si vadano a sfogare sugli iracheni" pure.

- la teoria dei combattenti stranieri e delle forze esterne che terrorizzano il paese. propaganda che ha il solo scopo di negare che in irak, ci sia una consolidata resistenza armata contro gli occupanti, notizia poco presentabile all' opinione pubblica occidentale, meglio riccorrere al fantomatico Al Zarqawi e altre scemenze.
inoltre, le ingerenze esterne sono iraniane, in affari con gli Usa per la torta irachena.


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e....
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 12:38 PM mail:

.......e......la stragrande maggiornaza degli iracheni, Moqtada in testa, hanno sempre accusato apertamente gli occupanti (USA) per le autobombe che saltano in mezzo alla folla, poi possiamo parlare di manovalanza ma è un altro discorso...

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hai idee confuse
by mazzetta Monday, Jul. 18, 2005 at 12:44 PM mail:

forse vuoi vederla come pare a te, ma:

"che i combattenti iracheni siano diretti, come affermi, dai pakistani e dai sauditi è un emerita cazzata.
che" i sauditi si vadano a sfogare sugli iracheni" pure. "

Solo per dire che l'ISI ha creato i talebani, che i sauditi li hanno finanziati, che oltre la metà degli "stranieri in Iraq è saudita (se non dirigono essendo in maggioranza....), che l'ambasciatore in Iraq era prima in Afghanistan, dove ha permesso il riassetamento di quei talebani che vanno a bracetto con il Pakistan.
Gli attentati contro i sunniti e contro i kurdi, e anche quelli in Iran hanno la matrice tipica di quella partorita dall'esercito islamico allevato a Kandahar.

L'Iran è parte terza, si deve guardare dagli americani come da questi, così sciiti e kurdi in Iraq.
Il che non toglie che esista una resistenza irachena, che probabilmente non usa i kamikaze, o li usa in maniera più selettiva, ma, soprattutto, che in Iraq TUTTI gli schieramenti vogliono che gli americani se ne vadano, anche per regolare i conti con i "combattenti stranieri", non esattemente benvoluti anche se non ancora osteggiati frontalmente.

Dire che gli iraniani sono in affari con gli Usa, è una bestialità, gli iraniani hanno mostrato collaborazione, ma gli americani li trattano come i peggiori nemici, presentando false accuse e sostenendo i fautori dei recenti attentati.

Non è utile piegare la storia alle proprie necessità, e neanche banalizzarla, le questioni sono complesse e i poteri contesi, schematizzare come fai tu è autolesionistico.

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ma per favore
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 1:11 PM mail:

se spari cazzate non è colpa mia. il fatto di insistere con delle mezze verità non ti darà ragione.
se non ti sei ancora reso conto che i due 'Grandi Nemici' in realtà collaboranno è meglio che ti informi, articoli ne trovi quanti ne vuoi. Che i pachistani abbiano addestrato i talebani dittelo da solo ma chiediti anche per conto di chi. che TUTTA la popolazione voglia fuori gli occupanti dall' iraq è una cosa, altra è per i poteri, primo fra tutti quello sciita filoiraniano.
la parte terza iraniana, come la chiami è quella che permette agli Usa di rimanere nel paese senza la quale non potrebbero stare un minuto di più. per il resto corri pure dietro alle minchiate sui combattenti stranieri, ed amenità varie.


riguardo al banalizzare gli articoli, come sopra, guardati in casa, fare del bla bla bla con articoli con due mezze verità e tre cazzate può dare soddisfazione a chi li scrive, meno a chi li legge, spiacente.


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codino
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 1:40 PM mail:

"Solo per dire che l'ISI ha creato i talebani, che i sauditi li hanno finanziati,"

mezza verità . per completezza d' informazione aggiungo io:

l' operazione si chiamava "Operazione Ciclone" gestita e messa su dagli Usa con la CIA. I pachistani erano incaricati della gestione sul terreno e la logistica, furono anche affiancati dai britannici e dagli stessi Usa, i francesi alla sorveglianza delle comunicazioni e Israele al rifornimento d' armi.



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ue' ciclone
by mazzetta Monday, Jul. 18, 2005 at 2:36 PM mail:

allora chiedi agli americani chi sono i pakistani a Kandahar e quali che attentano a Musharraf

l'unica verità alternativa, anche partendo dalle tue "verità" su pakistani e sauditi collaboranti con gli Usa (il punto è "per fare cosa"?, semmai), a questo punto è che il terrorismo in Iraq è gestito proprio dagli Usa tramite i loro "alleati"

In realtà pensare ai pakistani e ai sauditi come fedeli esecutori, è la solita maialata che compie chi è abituato a pensare che l'intelligenza politica appartenga solo a cretini come i Fob's.

Anche i pakistani hanno, ciascuno per conto loro, le loro priorità, spesso non coincidenti con quelle degli Usa & friends, tanto più che venhono accusati a granvoce, insieme ai sauditi, di fare il doppio gioco.

Lamentati con gli americani, che non ti dicono neanche le mezze verità.

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x il ciclone
by bravo! Monday, Jul. 18, 2005 at 3:02 PM mail:

e se i talebani erano "della Cia", perchè alla fine li hanno dovuti bombardare, coglionazzo comunistro?

l'operazione ciclone te l'hanno fatta nella testa, a botte di articoli di geniali occidentali portatori di intelligenza e cinismo politico; quelli che ammiri.

Quelli come Massimo Fini, che oggi perchè ne aveva bisogno per le sue tesi ha scritto che il PKK non ha mai messo bombe, e ora lo farebbe sull'esempio dato da al Qaeda

ve la raccontano come vogliono, tanto non ne sapete un cazzo e vi arrabbiate pure se quel poco che credete di sapere viene messo in dubbio

invece di fare i cagnazzi con mazzetta, prendetevela con le vostre "intelligenze", e non con mazzetta, poveri pirla

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x please
by facce ride Monday, Jul. 18, 2005 at 3:08 PM mail:

adesso le mostri anche tu le fonti delle tue stronzate?

o quelle degli altri sono mezze verità?
o sei quell'idiota dell'americano?

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dimenticavo
by bravo! Monday, Jul. 18, 2005 at 3:19 PM mail:

http://www.hri.org/news/greek/eraen/2005/05-04-30_1.eraen.html
http://www.turkishweekly.net/news.php?id=14713
http://www.ataa.org/ataa/ref/pkk/mfa/report-pkk-terrorism.html
le fonti sui Kurdi :)

sono i coglioni come voi che distinguono in "buoni" o "cattivi" a seconda che siano o no alleati con l'Occidente

siete dei coglioni, dalla violenza nasce solo violenza, e quella vi piace, cosi' poi potete giocare a raccontarvi l'operazione ciclone, Desert Storm e a fare i Rambo con il sangue degli oppressi

fate cagare

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mezze verità
by sai l'inglese? Monday, Jul. 18, 2005 at 3:24 PM mail:

mezze verità...
tragica_realt_.jpg, image/jpeg, 500x363

OBL = Osama Bin Laden

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inutile casino
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 3:34 PM mail:

ma quanto casino fai.
personalmente ti ho solo contestato il fatto di scrivere che la guerriglia in iraq è diretta dai sauditi e dai pakistani. è una cazzata, hai voglia a scrivere, cazzata è, cazzata rimane.
può darsi che tu ti sia espresso male ma è inutile che la difendi...

Quello che vogliono annientare gli Usa è il nazionalismo iracheno, arabo, pericoloso per i loro interessi e non solo per i loro....
Spingono le diverse fazioni, senza successo, verso la guerra civile e lo fanno chiaramente utilizzando la risorsa terrorismo, che hanno creato. Al Qaeda, come ampiamente documentato, è una creatura made in CIA, creata con la collaborazione dei paesi che citi, non il contrario

per quanto riguarda le ambiguità....
il gioco sporco, le coltellate nella schiena. nulla di nuovo.

quando ti dico che l' iran collabora con gli Usa non dico che sono eterni amici, fedeli l' uno all' altro o cazzate del genere, ti dico che ora, come in passato, i due paesi si utilizzano a vicenda più di quanto non diano a vedere. la cosa è lampante sulla questione irachena.

gli amici di oggi i nemici di domani e viceversa.

scemenze tipo quelle sulla guerriglia che, guarda caso è quello che sostengono TUTTI i media maistream imbeccati dai neocons, 'in irak non c'è resistenza c' è un terrorismo straniero.' lasciamole stare.............o diamo l' informazione completa, il terrorismo straniero c' è eccome: è quello nordamericano.


parlare di terrorismo in iraq omettendo di citare gli USA, e facendo apparire i pakistani e i sauditi come i manovratori mi pare un pò demenziale.

poi, che abbiano scoperchiato il vaso di pandora, non ci piove.

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il motivo
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 3:40 PM mail:

"e se i talebani erano "della Cia", perchè alla fine li hanno dovuti bombardare, coglionazzo comunistro?"


semplice, perchè sei un idiota. Li hanno bombardati come omaggio alla tua idiozia.

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wow
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 3:54 PM mail:

wow, l' orda di fedeli si è scatenata come cani rabbiosi contro chi ha contestato il Maestro .

per rispondere hai fedeli utilizzerò quello che ha detto Robin Cook
ex ministro degli esteri di Blair in un intervista al Guardian l' 8 luglio:

" per quanto ne so io Al Qaeda (la Base) era il nome del database della CIA con tutti i nominativi dei combattenti talebani per la guerra afghana"

aggiungo io, che Ronald Reagan chiamava i suddetti combattenti:

"combattenti per la liberà, l 'equivalente dei padri fondatori americani "


le fonti sono i quotidiani mainstream dell' epoca e di adesso. Buona lettura.

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ma no
by mazzetta Monday, Jul. 18, 2005 at 3:57 PM mail:

non ho fatto casino, ti ho risposto, quello che ho firmato, e la vignetta

quello che interessa agli americani è giocarsi la fronda islamica contro gli sciiti e non contro i governi di pakistan ed arabia saudita

una linea che non piace poi tanto ai diretti interessati, anche se hanno poche opzioni, tra le quali la principale è il doppio gioco.

non dico che in Iraq non esista una resistenza, ma che ne esistano 2, con obiettivi diversi, anche se a tratti collaboranti.

le convergenze momentanee non sono alleanze; il potere pakistano e quello saudito sono invece sicuramente alleati con la fronda islamica, composta in gran parte da insiders agli stessi governi ed appartati di sicurezza.

insisto, presentare gli iraniani come complici/alleati degli Usa fa ridere, gli iraniani, come tuti, si rapportano agli americani sulla base del loro interesse; chiamarla collaborazione è una forzatura.


dove siano le mezze verità....

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guinzaglio ai cani
by please Monday, Jul. 18, 2005 at 4:28 PM mail:

ok, allora tieni i cani al guinzaglio, se non gli do la polpetta.....

mi pare palese che per gli Usa il problema non venga dagli sciiti, (filoiraniani) questi compongono una buona parte dell' esercito e offrono le loro milizie agli occupanti per il lavoro di macelleria. questi sono fatti verificabili. per adesso. Indubbio che tutta la popolazione sciita voglia fuori gli invasori comunque.

il problema per gli occupanti arriva dalla resistenza, in prevalenza sunnita ( ma non solo) e che ha un forte appoggio popolare, agli occupanti non rimane che fomentare la guerra civile piazzando bombe in mezzo alla popalzione sciita, comunque restia a combattere i fratelli iracheni .

inoltre la componente sciita popolare, quella di Moqtada al Sadr ha le idee molto chiare su chi mette le bombe.

il terrorismo, quello delle bombe nelle moschee è perfettamente funzionale agli occupanti.
non è un problema per loro, ripeto, è una risorsa.

è di oggi la notizia che l' Iran verserà un milione di dollari (?) per la "ricostruzione" dell' iraq.
sappiamo a chi giova la "ricostruzione" del paese..... quando sappiamo che il governo non ha nessuna autonomia....

quanto credi che possano rimanere in Iraq gli occupanti con un esplicita deadline di tutti i poteri sciiti, Sistani in testa?



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Iran Iraq
by Sistani Monday, Jul. 18, 2005 at 5:18 PM mail:

l' Iran grantira un credito di mille milioni di dollari.
http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.86309482

beh, non male, per aiutare il Grande Satana.

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viaggi pakistani
by musharraf Tuesday, Jul. 19, 2005 at 12:36 AM mail:

il miliardo lo daranno all'Iraq, non certo agli americani, ed è meno di un miliardo di euro, non esattamente un miracolo.

Berlusconi ne ha promessi almeno 5 per la Palestina, quando ci sarà il governo......capirai la fatica e l'aiuto....


http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/4693001.stm

Three UK bombers visited Pakistan
Mohammad Sidique Khan, pictured at Karachi airport November 2004
Mohammad Sidique Khan pictured at Karachi airport in November
Three of the four London suicide bombers visited Pakistan last year, officials there have confirmed.

Mohammad Sidique Khan and Shehzad Tanweer arrived and left together, and spent three months in the country.

Hasib Hussain flew in last July. It is not clear how long he stayed. Security officials have been trying to establish what the men did during their visits.

The three, all Britons of Pakistani descent, and one other bomber were among 56 people killed in the blasts.

Police have confirmed they were the UK's first suicide bombings.

Movements unclear

The three men, all from the Leeds area of northern England, were tracked by a system called Pisces in which everyone who comes into Pakistan legally, via any port of entry, is photographed.


Terrorism in the name of Islam, launching bomb attacks in London in the name of Islam, is not Islam
President Pervez Musharraf

Madrassa students' dismay

Mohammad Sidique Khan, 30, and Shehzad Tanweer, 22, flew into Karachi together on Turkish Airlines flight 1056 on 19 November, 2004 and both left on Turkish Airlines flight 1057 on 8 February this year.

Records show Hasib Hussain, 18, arriving in Karachi last July, on Saudi Arabian Airlines flight SV-714. His port of exit has not been established.

What the men did during their visits is also not clear.

There has been no official confirmation of reports that Shehzad Tanweer visited both the eastern cities of Lahore and Faisalabad.

His family says he attended an Islamic school, or madrassa, during his most recent visit.

Pakistani security officials have previously said he visited the country briefly on at least one other occasion, possibly at the end of 2003.

Musharraf plea

Intelligence officials want to know whether the men were in contact with the al-Qaeda network or other Islamic militant groups operating in Pakistan, or if there was a Pakistan-based mastermind behind the attacks on 7 July.


LONDON BOMBERS
Shehzad Tanweer, pictured at Karachi airport November 2004
Shehzad Tanweer (above): Aged 22, born Bradford, lived Beeston, Leeds. Studied religion in Pakistan. Forensic evidence linking him to Aldgate blast.
Mohammad Sidique Khan: Aged 30, from Beeston, Leeds, recently moved to Dewsbury, married with baby. ID found at Edgware Road blast site.
Hasib Mir Hussain: Aged 18, lived Holbeck, Leeds. Reported missing on day of bombings. Said to have turned very religious two years ago. ID found in No 30 bus.
Germaine Lindsay: Jamaican-born man living in Buckinghamshire. Believed to have carried out King's Cross attack.

Bomb suspects: Key facts
Pakistan's failed crackdowns

Sources say Pakistani intelligence and investigation agencies are working flat out to accommodate British demands for leads on any of the three London bombers of Pakistani descent.

On Sunday in an attempt to find out more about the bombers' final movements, UK police released a CCTV image of them as they set out from Luton.

They also confirmed the names of all four men for the first time. The fourth was a Jamaican-born Briton, Germaine Lindsay, 19.

Three bombs exploded on the London underground at 0850 BST, and one on a bus at 0947.

It is thought Hussain was responsible for the bus bombing, in which 13 people died, Khan the Edgware Road blast that killed six people; Tanweer for the Aldgate blast, which killed six, and Lindsay for the Russell Square explosion where 26 people were killed.

More than 700 other people were injured in the explosions.

On Monday, Pakistani President Pervez Musharraf condemned the attacks.

He told a youth convention in Islamabad: "Terrorism in the name of Islam, launching bomb attacks in London in the name of Islam, is not Islam.

"The entire nation has to reject extremism."

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scusa
by please Tuesday, Jul. 19, 2005 at 9:35 AM mail:



"il miliardo lo daranno all'Iraq, non certo agli americani,"

già, scusa, è vero, mi ero dimenticato che l' iraq ora è un paese sovrano e indipendente. che scemo che sono.

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prego
by sai com'e' Tuesday, Jul. 19, 2005 at 9:56 AM mail:

promettere non costa niente

mica han detto che glielo danno subito, come Berlusconi e come tutti i "donatori" aspetteranno quando le "condizioni" saranno compatibili con i loro interessi.

e poi non è questa gran cifra per l'Iran

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aspetteranno....certo
by please Tuesday, Jul. 19, 2005 at 10:08 AM mail:

certo, aspetteranno, come no, intanto che aspettano 'offrono' le milizie Badr (addestrate a Theran) per la macelleria richieste dal governo fantoccio iracheno a gran voce per combattere il "terrorismo sunnita"
http://www.csmonitor.com/2005/0718/p06s01-woiq.html


aprite gli occhi, gli iraniani collaborano ATTIVAMENTE con gli Usa, probabilmente forti del fatto che gli americani sono impantanati, si sentono al sicuro controllando le masse sciite, ma rischiano di bruciarsi...

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chi non aspetta
by e spera.... Tuesday, Jul. 19, 2005 at 10:23 AM mail:


Musharraf and his Taliban 'pals'
By Kaushik Kapisthalam

The signs are unmistakable: America's "war on terror" is in jeopardy in Afghanistan, although the locus of the renewed Taliban-led efforts seems to be across the border in Pakistan.

Playing favorites
US and other Western government officials have always been lavish in their praise of Pakistan's President General Pervez Musharraf. Indeed, Musharraf's supposed about-turn on supporting the Taliban after the September 11 attacks is now accepted without question. Most Taliban emerged from madrassas (seminaries) in Pakistan. However, it has always been a reality that Musharraf has treated the Taliban differently than he did al-Qaeda. For instance, even though Pakistan has arrested and handed over to the US many senior al-Qaeda leaders, not a single senior Taliban commander has been handed over by Pakistan to either the US or the Afghan government.

It is an open secret in Pakistan that virtually the entire leadership of the Taliban military hierarchy lives and operates out of the city of Quetta, which is the capital of Pakistan's Balochistan province. Since the fall of the Taliban in Kabul in late 2001, Western and Pakistani reporters have been able to interview Taliban commanders and other leading figures well inside Pakistan, especially around Quetta. Despite the documented facts, the Pakistan government has always flatly denied the presence of Taliban commanders in Quetta, or elsewhere inside Pakistan for that matter.

Afghan anger
The Afghan government led by President Hamid Karzai has for some time been angry at the role of Pakistan in the recent resurgence of the Taliban. In the run-up to the Afghan presidential elections last year, Karzai complained about Taliban bases inside Pakistan to US President George W Bush. In the days that followed, Bush reportedly had a quiet conversation with Musharraf, asking him to look into Taliban activity emanating from Quetta. The Taliban attacks ended almost immediately.

The outgoing US ambassador to Kabul, Zalmay Khalilzad, was a staunch critic of Pakistan's support for the Taliban. However, his anger was especially evident when he excoriated Pakistan a few weeks ago after a Pakistani television network was able to interview a Taliban commander named Mullah Usmani. Khalilzad questioned Pakistan's sincerity and wondered how a television network was able to talk to a Taliban commander even as Pakistani officials denied a Taliban presence in the country. What was left unsaid was that the US government soon came to know that Mullah Usmani gave the interview not from the tribal areas of Pakistan on the border with Afghanistan, but from the port city of Karachi.

To add substance to the allegations, Anis, the Afghan government daily, noted in its June 23 issue that Taliban were openly living in the Kachlogh and Pashtunabad regions of Quetta, and based their military presence in those regions. The report quoted people who recently visited Quetta and adjoining areas. The government-sponsored daily then went on to claim that senior Taliban leaders lived in residential blocks belonging to the Pakistani army in a place called Choni, which "is a military base and training center for the Pakistani army". Taliban commanders were being ferried inside Pakistan by the Inter-Services Intelligence directorate (ISI), the report added.

Pakistan's fears
Ahmed Rashid, a noted expert on the Taliban, recently commented that behind Pakistan's continuing sponsorship of the Taliban and their destabilization efforts in Afghanistan lies a fear of India. During the Taliban years after they came into power in 1996, Pakistan essentially shut out other countries from Afghanistan. However, since the Taliban were deposed, India has moved into Afghanistan in a big way, with sponsorship of massive reconstruction projects, such as building key roads, hydroelectric facilities, schools and hospitals. While this may not seem dangerous to most observers, Pakistan's ruling elite have always taught themselves to see a sinister plot behind every Indian effort and the idea of an Indian presence on their Western borders accentuates Pakistani fears.

Pakistan's Urdu newspapers, whose content is tightly controlled by the government and intelligence agencies, routinely publish stories of "Indian agents" being involved in the separatist violence in Balochistan, and even the sectarian attacks deep inside Pakistan. Pakistan's military commanders and other leaders have also continued to point the finger at Indian "consulates" in the Afghan towns of Kandahar and Jalalabad as the source of troubles between Afghanistan and Pakistan. These fears, which many believe are unfounded, are used as a basis by the Pakistani establishment to justify continued support to the Taliban.

However, not many in Pakistan acknowledge what some see as extraordinary efforts by the US to accommodate Pakistani concerns in Afghanistan. To begin with, the US had pressed the Karzai government to restrict its security ties with India. The US also allowed Pakistan to veto a possible Indian military presence in Afghanistan, even though Indian troops there could have relieved the US of a tremendous burden, given the global American military deployment. American diplomats also pressured Karzai to curtail the power of former Northern Alliance elements, many of whom have been sidelined since 2004. This was done solely to assuage Pakistani concerns.

After the Afghan presidential election last year, the US negotiated a deal between the Karzai government and Pakistan under which former Taliban leaders would receive amnesty and be given roles in the government if they surrendered and renounced violence. For its part, Pakistan was supposed to hand over senior hardcore Taliban commanders to the Afghan government. However, when the time came for Pakistan to live up to its end of the bargain, the Musharraf government reneged. One former Western diplomat commented to Asia Times Online, "The Paks got greedy. They have figured that they need not settle for partial influence in Kabul when they can use the Talibs to control most of Afghanistan." The Pakistanis simply did not want to see a strong central government in Kabul, the diplomat added.

Musharraf's promise
Western leaders tout Musharraf's speech to Pakistanis a couple of days after September 11, in which he justified his decision to join the US side against jihadis. But few seem to recall that Musharraf made another less publicized speech on September 19, 2001 in Urdu, Pakistan's national language, in which he made it clear that he would do everything within his power to make sure that the Taliban emerged unharmed in the "war on terror". While the English-language speech was for Western consumption, the Urdu speech was meant to assuage his countrymen regarding the Taliban. Whether the US wants to admit it or not, it is patent now that Musharraf has kept that particular promise to protect the Taliban.

In a speech to the Australian Press Club in June this year, Musharraf justified Pakistan's support for the Taliban and insinuated that the US was to blame for September 11 because of its refusal to engage the Taliban regime before that event. To some, this was proof that the Pakistani establishment still felt that supporting the Taliban was in Pakistan's interests.

The former Western diplomat added that many in US military circles were deeply unhappy about Pakistan's role. The recent killing of US Navy special forces operatives and the downing of a US helicopter in northern Kunar province of Afghanistan were the handiwork not of the Taliban but of militiamen loyal to Afghan warlord Gulbuddin Hekmatyar, according to the diplomat. Hekmatyar, who was based in Iran during the Taliban rule over Kabul, had now teamed up with Taliban commander Jalauddin Haqqani, both of whom were currently under the protection of the ISI, he said.

Musharraf and the Pakistani military establishment are unlikely to end their sponsorship of the Taliban, regardless of what the Afghan government or the coalition field commanders in Afghanistan may say or do. Some experts feel that it may be time for Bush to remind Musharraf that Pakistan can either be with the Taliban, or with the US - a choice that Musharraf supposedly made in favor of the latter soon after September 11. Without such pressure, however, it seems certain that America's Afghan project is inexorably heading towards disaster.

Kaushik Kapisthalam is a freelance defense and strategic affairs analyst based in the United States. He can be reached at contact@kapisthalam.com

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Macchè...
by Badabozzi Monday, Sep. 19, 2005 at 12:14 AM mail:

ma vi siete accorti che questo non è il vero Mazzetta?
Questo è il solito clone che approfitta della discussione nei commenti al post di Reporte Associati per fare casino.
http://italy.indymedia.org/news/2005/09/873742_comment.php#875602

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