Stop a Internet
A partire dagli ultimi giorni di ottobre la redazione di
Punto
informatico
comincia a ricevere segnalazioni di clienti di Grapes rimasti senza
connessione al Web. Lamentano di essersi rivolti all'assistenza clienti
per ricevere delucidazioni, ma di essersi visti opporre il silenzio.
Una visita al sito dell'azienda (
www.grapes.it)
assicura assistenza legale gratuita ai clienti, ma non offre soluzioni
per risolvere i problemi immediati di connettività. "Di colpo la
linea
è stata interrotta e ci ho messo un giorno a capire che non
c'erano
problemi di rete, ma si era trattato di un'azione voluta", osserva un
utente. "Sto cercando di ricostruire la mia connettività verso
Internet
e di far ripartire i servizi ai miei clienti - commenta un altro -
sapendo che ci metterò almeno altri 15 giorni per avere una
connessione
in sede". Infine un terzo chiede: "Parlatene - chiedeva un'altra-
comunque mi sto rassegnando al fatto che questo diverrà uno dei
tanti
misteri italiani".
La società Grapes
Grapes
Network Service è un gestore di linee telefoniche con poco meno
di
3mila clienti, per lo più piccole e medie aziende che si trovano
nel
Nord Italia. Una società nata negli anni Novanta con il boom
dell'Ict.
E che aveva creato anche una divisione statunitense, colpita dallo
scoppio della bolla della New Economy e finita con ricorrere al Chapter
11, una sorta di cassa integrazione in salsa americana. L'azienda
italiana, tuttavia, resta in piedi: i debiti contratti con Telecom
Italia per l'affitto delle linee telefoniche non sono tanto gravi da
comprometterne la sopravvivenza e, a partire dal 2002, i bilanci si
chiudono in pareggio. Circa 20 milioni di euro di fatturato e
altrettanti di spese, con la prospettiva di tornare agli utili e
coprire il debito entro il 2007-08.
La catena di controllo di
Grapes non è immediatamente visibile a tutti. "In un incontro
con la
dirigenza - rivela una fonte interna a
Punto Informatico - ci
è stato comunicato che la proprietà della società
appartiene due
holding di diritto lussemburghese". Alpha plus ed Eight i nomi delle
due aziende "che controlli sulle visure camerali - prosegue - hanno
permesso di individuare come controllate della famiglia Landi". Ma,
formalmente, il controllo operativo è da due mesi in mano a
un'altra
società, Eutelia, controllata dagli stessi Landi. "In
realtà Eutelia -
sostiene la fonte - vanta 45 milioni di crediti nei confronti di
Telecom Italia. Soldi guadagnati grazie ai numeri "899" e "799", quelli
dei telefoni erotici e dei dialer (quegli odiosi sistemi che
reindirizzano le connessioni Web verso lidi lontanissimi, con il
malcapitato che si vede poi recapitare bollette da capogiro)".
Le tensioni con Telecom Italia
Dunque
il gioco sembrerebbe chiaro: Eutelia acquisisce il controllo di Grapes
per non pagare i 3,5 milioni a Telecom Italia, lamentando che deve
riceverne 45 dall'azienda di Marco Tronchetti Provera. E dalle parole
passa immediatamente ai fatti, sospendendo il pagamento a rate (21
mensilità) precedentemente pattuito. Questi crediti non sono
finiti
nelle casse di Eutelia apparentemente perché contestati dagli
utenti
destinatari delle bollette. Telecom a fine settembre minaccia di
tagliare le linee telefoniche, ma Eutelia ricorre al giudice. Il
tribunale di Roma respinge il ricorso per le difficoltà di
esigere i
crediti e si arriva così al 20 ottobre, quando Telecom Italia
stacca i
fili. Senza preavviso.
Al momento, da parte di Eutelia non c'è
alcuna volontà di commentare questa ricostruzione, né da
Telecom
arrivano spiegazioni sul perché non siano state messe a
disposizione
dei clienti linee alternative temporanee.
Al di là di questo
emergono poi dubbi sul futuro dei lavoratori di Grapes, una cinquantina
in tutto. Con l'attività ferma e i clienti che nel frattempo si
sono
dovuti cercare un altro fornitore di connettività, il destino
dell'azienda sembra segnato. I dipendenti chiedono di essere
riassorbiti da Eutelia, ma per ora nessuno li ha informati in merito.
Luigi dell'Olio
articolo censurato...
manca tutta la parte relativa alla famiglia Landi!!!
Grapes,
migliaia di aziende senza rete
Quasi
3mila aziende senza connessione, futuro incerto per i 50 dipendenti:
molti chiedono spiegazioni ma gli operatori coinvolti mantengono per
ora il silenzio stampa
Roma
- Di aziende della net economy scoppiate assieme alla bolla di Borsa
negli anni scorsi sono piene le cronache dei giornali. Di crisi nei
rapporti tra gestori e fornitori di linee telefoniche altrettanto. Ma
della storia che coinvolge Grapes, la holding lussemburghese che ne
detiene il controllo e Telecom Italia, fin qui non è filtrato
nulla. Si
sa soltanto che da alcune settimane i clienti (circa 3 mila aziende)
sono rimasti senza connessione al Web e non riescono a comprenderne i
motivi. L'azienda, i manager della controllante e l'incumbent si sono
chiusi in un silenzio in cui è difficile penetrare.
Stop a Internet
A partire dagli ultimi giorni di ottobre la redazione di
Punto
informatico
comincia a ricevere segnalazioni di clienti di Grapes rimasti senza
connessione al Web. Lamentano di essersi rivolti all'assistenza clienti
per ricevere delucidazioni, ma di essersi visti opporre il silenzio.
Una visita al sito dell'azienda (
www.grapes.it)
assicura assistenza legale gratuita ai clienti, ma non offre soluzioni
per risolvere i problemi immediati di connettività. "Di colpo la
linea
è stata interrotta e ci ho messo un giorno a capire che non
c'erano
problemi di rete, ma si era trattato di un'azione voluta", osserva un
utente. "Sto cercando di ricostruire la mia connettività verso
Internet
e di far ripartire i servizi ai miei clienti - commenta un altro -
sapendo che ci metterò almeno altri 15 giorni per avere una
connessione
in sede". Infine un terzo chiede: "Parlatene - chiedeva un'altra-
comunque mi sto rassegnando al fatto che questo diverrà uno dei
tanti
misteri italiani".
La società Grapes
Grapes
Network Service è un gestore di linee telefoniche con poco meno
di
3mila clienti, per lo più piccole e medie aziende che si trovano
nel
Nord Italia. Una società nata negli anni Novanta con il boom
dell'Ict.
E che aveva creato anche una divisione statunitense, colpita dallo
scoppio della bolla della New Economy e finita con ricorrere al Chapter
11, una sorta di cassa integrazione in salsa americana. L'azienda
italiana, tuttavia, resta in piedi: i debiti contratti con Telecom
Italia per l'affitto delle linee telefoniche non sono tanto gravi da
comprometterne la sopravvivenza e, a partire dal 2002, i bilanci si
chiudono in pareggio. Circa 20 milioni di euro di fatturato e
altrettanti di spese, con la prospettiva di tornare agli utili e
coprire il debito entro il 2007-08.
La catena di controllo di
Grapes non è immediatamente visibile a tutti. "In un incontro
con la
dirigenza - rivela una fonte interna a
Punto Informatico - ci
è stato comunicato che la proprietà della società
appartiene a due
holding di diritto lussemburghese". Ma, formalmente, il controllo
operativo sarebbe da due mesi in mano a un'altra società che,
sostiene
la fonte, "vanta 45 milioni di crediti nei confronti di Telecom Italia".
Le tensioni con Telecom Italia
Dunque le cose sembrerebbero chiare, come già indicato dal
quotidiano
Libero
nelle scorse settimane: in ballo ci sono i 3,5 milioni da pagare a
Telecom Italia, ma Grapes deve riceverne 45 dall'azienda di Marco
Tronchetti Provera, crediti che però il Tribunale di Roma,
interpellato
dall'azienda, ritiene "una posta contabile incedibile". Una questione
complessa che porta, il 20 ottobre, al distacco delle linee da parte di
Telecom. Quest'ultima, almeno per ora, non ha dato spiegazioni
ulteriori, e c'è chi si è chiesto perché non siano
state messe a
disposizione dei clienti linee alternative temporanee.
Inevitabile
che i lavoratori di Grapes, una cinquantina in tutto, nutrano dubbi sul
proprio futuro, con l'attività ferma e i clienti che nel
frattempo si
sono dovuti cercare un altro fornitore di connettività.
Luigi dell'Olio