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Così Milano celebra il 27 gennaio...
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da Milano Thursday, Jan. 26, 2006 at 10:50 PM |
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Mostre, incontri, testimonianze, film per non dimenticare l'Olocausto. Quei tempi maledetti non devono tornare.
Sconcerto, incredulità, commozione, rabbia. Sono le emozioni che colgono il visitatore della mostra «La persecuzione degli ebrei in Italia», al Museo di Storia Contemporanea. Per il Giorno della Memoria, domani 27 gennaio, Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea), Assessorato alla cultura del Comune e Civiche raccolte storiche hanno collaborato nel promuovere una rassegna sulle vicende ebraiche in Italia, e in particolare a Milano, negli anni Trenta e Quaranta. Anni cruciali, in cui si preparò e si svolse la tragedia della Shoah, vocabolo ebraico che significa catastrofe, distruzione. Articolato in quindici brevi tappe cronologico-tematiche (si parte da «Ebrei nell'Italia Unita» per arrivare a «Il ritorno alla vita»), il percorso espositivo si suddivide anche in due sezioni temporali: dal 1938 al 1943, dove si analizzano la situazione degli ebrei sotto il fascismo e le leggi razziali, e poi dal '43 al '45, dove si affrontano i temi della «caccia all'ebreo», dei campi di concentramento italiani e della deportazione. Pannelli, vetrine, schermi tv: la conoscenza passa anche attraverso testimonianze filmate di sopravvissuti, come lo storico milanese Guido Lopez, e molte immagini fotografiche, lettere, pagelle, diari, libri, carte e ogni tipo di memoria scritta. La tragedia s'intuisce a ogni passo, ma non è esibita: scopo della mostra è mettere a fuoco le condizioni in cui gli Ebrei vissero in quegli anni, a Milano. Spiegare come la persecuzione si traducesse in realtà nelle vite degli individui. Basti citare i registri di San Vittore, dove i detenuti ebrei erano catalogati come numeri, senza identità. Oppure il manifesto che pubblicizza (per i giovani!) un corso di «Fascismo e studio del problema ebraico», o vignette e scritte insultanti, regole e obblighi assurdi, cui i cittadini italiani «di razza ebraica» erano tenuti a obbedire. Impressionanti le foto di un arresto, le lettere di denuncia, anonime e volontarie, che fanno capire come allora non tutti gli Italiani fossero «brava gente». Testimonianze angoscianti, che dobbiamo tenere sempre presenti. Non a caso la mostra si chiude con le parole emblematiche dello scrittore Primo Levi: «Meditate che questo è stato».
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA. 1938 -1945, fino al 26 febbraio, Museo di Storia Contemporanea, via Sant'Andrea 6, tutti i giorni ore 9.30-13 e 14-17.30, chiuso lunedì, ingr. libero, tel. 02. 76.00.69.64, prenot. scuole tel. 02.31.63.38
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SI VOTA NELL'AREA HEMPBAR-LIBRERIA
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Leoncavallo non si tocca... Thursday, Jan. 26, 2006 at 11:21 PM |
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SI VOTA NELL'AREA HEMPBAR-LIBRERIA
29 gennaio 2006: primarie dell’Unione per decidere il futuro sindaco di Milano. Non abbiamo ancora capito cosa, nel concreto, Fo, Ferrante, Moratti (Milly) e Corridore intendono fare quando governeranno la città.
Problema non piccolo dato che il 26 costruiamo le primarie ufficiose, non proibizioniste, al Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito, che, per il suo, vede il 27 mattina un nuovo tentativo di sfratto.
Quale edilizia residenziale pubblica dopo 13 anni di dolosa latitanza, se e quale sanatoria per gli occupanti per necessità (5000 famiglie). Quale piano straordinario per riassorbire le decine di migliaia di domande giacenti.
Sarà Milano finalmente all’altezza dei 150.000 migranti che vi abitano, città deCPTzzata, al lavoro per chiudere la vergogna di via Corelli. Città capace di strutturare servizi e cittadinanza.
Riusciremo a fare “Milano meglio di Amsterdam” con nuove politiche municipali in materia di droghe e strategie alternative per la sicurezza dei cittadini nel fallimento, tragico e palese, della tolleranza zero in salsa meneghina.
Moriremo recintati e videosorvegliati o potremo fare una grande bonifica metropolitana verso la liberazione del suolo pubblico, dei parchi e delle piazze.
Quale soluzione per i centri sociali e quali politiche verso i giovani dove poco o nulla è stato fatto, sprecando oceani di energie, creatività, soggettiva e collettiva messa a disposizione.
Quali politiche culturali dopo un decennio di torrenziale denaro versato nelle casseforme della cultura come opera edile, la Scala come gli Arcimboldi. Verso innovazione, contemporaneità, sperimentazione.
* Quale parziale risarcimento è possibile per la grande occasione sprecata nelle aree ex industriali dimesse e l’uso speculativo delle superfici come del sottosuolo. *Che welfare municipale costruiremo a tutela del lavoro nella precarietà, degli anziani, dei senza fissa dimora. Mentre la legge 30 ha invaso anche la pubblica amministrazione. *Continueremo a soffocare nel traffico e in caso contrario è proprio necessario Ken Livingston dato che Londra non è proprio Milano.
Domande senza punto interrogativo che giriamo ai candidati: invitati, tutti, il 26 gennaio. Le nostre risposte emergono dalle parole chiave, ma siamo i non proibizionisti, i solidali, gli antifascisti, i precari....
LEONCAVALLO Spazio Pubblico Autogestito
http://www.leoncavallo.org
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MILANO LABORATORIO DI "NUOVA" LEGALITA' E VECCHIA REPRESSIONE ?
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CANTIERE milano Thursday, Jan. 26, 2006 at 11:23 PM |
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MILANO LABORATORIO DI "NUOVA" LEGALITA' E VECCHIA REPRESSIONE ? NO GRAZIE! No agli articoli uno, no alle minacce ed alle intimidazioni, no alle zone rosse. Per una Milano città viva, in movimento.
Giusto a poche ore dall' assemblea pubblica di Martedì 24 indetta per discutere e confrontarsi sull'alternativa netta tra partecipazione>, Mentre e' ancora tutta aperta la questione Parini scuola in cui è in corso una vera e propria nuova "caccia alla streghe" contro tutti gli studenti che osano essere politicamente attivi, Vengono notificati oggi a due nostri fratelli, compagni attivisti del Cantiere "i famigerati" articoli 1.
Il questore Scarpis in persona ci avverte che esistono "elementi sufficienti" ad avvisarci che se "non cambiamo condotta", se cioè non ci arrenderemo all'dea di stare "buoni" cioè fermi e zitti, la pagheremo in modo caro con restrizioni alla nostra libertà. Questi provvedimenti ci hanno colto di sorpresa ma non ci sorprendono. Non c'era bisogno di tale notifiche per renderci conto che è in corso nella nostra città un chiaro disegno di mettere a tacere ogni ipotesi di movimento. Questa velleità cerca anche spiragli di affermazione in un periodo decisivo, per molti strumentale a nuovi risposizionamenti ed avanzate in carriera quale quello pre-elettorale. Queste aggressioni alla libertà di movimento trovano sponda nella retorica della "nuova" legalità irresponsabilmente portata avanti da un centro-sinistra desideroso di alternarsi al governo della destra puntando sulla continuità delle politiche liberticide e reazionarie che sono la bandiera dell'accozzaglia berlusconiana, una ottusa strategia che non può che portare ad una nuova sconfitta non solo elettorale ma anzitutto politica e sopratutto culturale di ogni possibilità di sinistra ed alternativa reale. Milano è una città immensamente ricca di percorsi ma è nell'ultimo anno sempre meno abituata ad essere attraversata da quei movimenti e mobilitazioni che ne costituiscono comunque in ogni fase tessuto primario, vera ricchezza e linfa vitale. Milano è una città immensamente ricca di bisogni che nessuno può mettere a tacere. Il repulisti che si vuole fare ad iniziare dalle scuole, la zona rossa troppo a lungo tollerata che da ormai un anno esclude i giovani dal centro della città, le minacce e i provvedimenti verso chi osa mobilitarsi non sono più, e per noi non sono mai stati, questione che riguarda i soli diretti coinvolti. Oggi più che mai sono nodi decisivi nel determinare e definire cosa sarà di Milano, le politiche che andranno a delineare questa città, sempre più grigia, controllata, piegata, chiusa, fredda, culturalmente vuota e quindi in sostanza povera o una "Milano città aperta", metropoli meltingpot di percorsi vivi, iniziative, culture, laboratorio di nuove politiche di diritti e nuove forme di partecipazione. In effetti ha ragione il grande affabulatore quando parla di "guerra tra due mondi". E' netto e frontale lo scontro tra due ipotesi, in questo non si può essere in alcun modo moderati, ambigui, incerti, stretti tra molti "se" e troppi "ma". La scommessa ancora prima che legale è poltica e culturale. Se la perdiamo perdiamo tutti, compreso quel centro sinistra così desideroso da vincere le elezioni ad ogni costo. A queste intimidazioni e minacce rispondiamo con un immediato rilancio delle iniziative e mobilitazioni. Invitiamo questi governanti cittadini, i vari controllori, gli aspiranti tutori dell'ordine della Milano-vetrina ad occuparsi dei reali problemi della nostra città, in primis a dare finalmente un lieto fine alla vergogna della continua odissea cui sono costretti profughi di guerra cioè una casa ed una esistenza dignitosa per quei migranti ancora ad oggi costretti a vivere in baracche, dormitori e container, nella speranza che si concretizzi l'ennesima promessa. Alla luce di questi nuovi fatti rilanciamo : Martedì 24 ore 16 presidio sotto la questura. In comporanea mobilitazione informativa e di monitoraggio attivo al Parini dove dovrebbero svolgersi nuovi consigli di classe-processo. Sopratutto anche alla luce di queste ultime novità, rilanciamo ed invitiamo tutte e tutti a partecipare all'assemblea pubblica con Dario Fo, Paolo Cento e Franco Berardi (Bifo) su <"nuova" legalità O nuove politiche di diritti e nuove forme di partecipazione>> Martedì 24 alle 18 in Cantiere, via monte rosa 84. MM1 Lotto. Info 02.36511380. http://www.globalproject.info e http://www.cantiere.org
CANTIERE milano
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che coraggio
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unochepassa Friday, Jan. 27, 2006 at 10:29 AM |
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mettere un vs comunicato sotto quello del leo... l'altro ieri nascosti e protetti dal leo, ieri con un giro di valzer di 180° a rovesciargli addosso tonnellate di merda, e oggi.. cos'è in cerca di nuove verginità??? gli errori si pagano, non ve l'hanno spiegato i vostri nuovi amichetti (sfruttatori?) del nordest?
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Comunicato sul 27 Gennaio
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Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito Friday, Jan. 27, 2006 at 3:16 PM |
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info@leoncavallo.org |
Questa mattina un ufficiale giudiziario accompagnato dalla proprietà dello stabile di via Watteau, sede dal 1994 del Centro Sociale Leoncavallo ha notificato il rinvio dello sfratto previsto per l’Associazione delle Mamme Antifaciste del Leoncavallo. La data prescelta è il 27 marzo 2006. Prescelta è il termine giusto in quanto non sfugge a nessuno la vicinanza con le elezioni politiche. Si concretizza l’idea che questa vicenda possa diventare materia di campagna elettorale per un centro destra in palese difficoltà e alla ricerca disperata di motivi di rimonta. Per il nostro non possiamo che ribadire quel "QUI SIAMO E QUI RESTIAMO" che andiamo ripetendo dall’inizio di questa vicenda. Riteniamo necessario richiamare l’attenzione del movimento e delle forze politiche sociali sugli sviluppi di questa lunga vertenza, e continuiamo a lavorare per una soluzione positiva che sfugge ancora, non casualmente, alla città di Milano. Ringraziamo tutti coloro che in questa occasione hanno offerto la loro presenza e la loro solidarietà, determinando, comunque, il rinvio dell’odierna esecuzione
Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo
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