presentazione del nuovo numero della rivista sarda Camineras

Dialoghi e brindisi

Alghero 18 novembre

Caffè letterario “Il Manoscritto” via Pascoli 43/45
Presentazione della Rivista Camineras

Dialogheranno col pubblico
Mauro Bulgarelli, Antoni Arca ed il Comitato di redazione della rivista

Ai presenti verrà servito vino offerto dalla Cantina Sociale Santa Maria La Palma

11 luglio 2006: 10 arresti e 44 perquisizioni domiciliari con una accusa infamante: terrorismo.
Perchè? Gli arrestati sono tutti comunisti-indipendentisti ma fra i 44 che hanno ricevuto l’avviso di garanzia vi è qualcuno che non è ne comunista ne indipendentista: perché?
Dobbiamo prendere atto che in Sardegna fare politica è un rischio? Dobbiamo pensare che l’unica ragione possibile sia quella del gregge? O dobbiamo, infine, pensare che effettivamente qui da noi sia proibito mettere in discussione gli assetti voluti da un potere che non può permettere il minimo scostamento da direzioni e direttive fissate in base a ruoli assegnati e ritenuti definitivi?
Non riusciamo a spiegarci, con le ragioni della razionalità, un’azione così devastante, così determinata, così incongrua con il reale stato delle cose. Ma davvero qualcuno può credere che lo scontro tra indipendentisti sardi e stato italiano sia arrivato al livello dell’uso delle armi (perché di questo sono accusati gli inquisiti) e che la forza dei primi sia talmente grande da mettere in discussione la pace sociale? No, il buonsenso è stato distrutto. La sensazione che abbiamo, la tremenda sensazione che abbiamo, è che si siano volute colpire le idee; non alcune idee ma tutte le idee che si avvicinano a sfiorare un limite che, a nostra insaputa, è stato posto in Sardegna alla loro circolazione. Quale sia questo limite possiamo solo immaginarlo e la memoria storica può venirci in aiuto: Bainzu Piliu ed un nutrito gruppo di aderenti al FIS, incarcerati; PSd’Az accusato nei suoi vertici di rapporti con la Libia per organizzare il distacco della Sardegna dall’Italia, sono i precedenti recenti. I tre casi hanno un unico filo conduttore: l’Indipendentismo...... (continua)

tutte le informazioni e i contatti sul nostro blog

http://camineras.blogspot.com/

A cosa brindiamo compagni? ai militanti incarcerati?allo stato italiano carceriere?..o è solo per dimenticare tutto?ooooplà!

La pubblicità del vino!Conoscete il nepente di Oliena?no?ai lasso!e come dimenticare il conturbante e pregevolissimo mamuthone di Mamoiada?..spostiamoci più a sud verso le rinomate vigne di Santadi!o perchè no inoltriamoci nelle misteriose e indecifrabili campagne galluresi!verso la zona di Monti dicono che il vermentino riaccende passioni sopite da tempo!o intavoliamo affabili discussioni sulla bontà della vernaccia campidanese o perchè mai dimenticare la magica malvasia di Bosa?Dimentico qualcuno ma sono sicuro che i compagni imprigionati sapranno rendermi onore, quando usciranno ,nell'accompagnarmi in viaggio alla scoperta dei nostri prelibati vini,nelle strade dei paesi di questa martoriata terra di cui hanno sentito,fieramente,il bisogno di lottare!buo brindisi e...salude!

a me sembra che il numero della rivista camineras sia quasi tutto monografico sugli arresti, che sul loro blog si sia pubblicizzata ampiamente la manifestazione di sabato (spero che chi scrive sia in piazza)..
per i brindis..

forse per una volta in sardegna si brinda al fatto che qualcuno sta resistendo...

Il problema non sono i brindisi ne la rivista Camineras il problema è il vedere accostato un incontro pubblico dove si discuteranno delicate questioni e repressive e carcerarie all'evidente pubblicità resa a una nota cantina sociale.Ho cercato di renderlo visibile con sarcasmo ma evidentemente non è servito!Tutto questo per esigere il rispetto dei carcerati stessi e dei loro familiari e compagni.Saro' presente alla manifestazione di sabato.Grazie

La presentazione avviene in una libreria ed è questa che ha deciso le modalità di presentazione, compresa la degustazione dei vini ed a noi è sembrato corretto. Mi sembra un ragionamento estremamente infantile pensare che se vi sono degli arrestati ( nella rivista viene dedicato ampio spazio alle loro ragioni - dal punto di vista di chi ci scrive) tutti si debbano mettere in gramaglie e rinunciare a qualsiasi cosa. Lo scopo principale di una rivista di questo tipo( che non è fatta con lo scopo di "fare soldi" ma di diffondere ragionamenti pacati) rimane sempre quello di veicolare dei messaggi alle persone, e più sono e meglio è. Inoltre questo numero della rivista non tratta solo un argomento ( 11 luglio) ma vi sono fondamentalmente 3 parti: 11 luglio - identità - ambiente. Nell'incontro di Alghero si parlerà di tutti gli argomenti citati.

Dal momento che sono parte in causa succede che: sono un militante di a mancab pro s'indipendentzia:mi da fastidio il binomio pubblicità e discussione politica ,vi chiedo,pacatamente ma risolutamente di:Evitare di nominare i compagni incarcerati e di evitare ogni discussione che possa interessare loro fino a prossima decisione nostraq.

non voglio fare polemiche, ma a me sembra che a manca si esprima come organizzazione e non anonimanete su indymedia.
per cui sono costretto a dubitare che tu sia un militante di aMpI (che in queste cose è rigorasa) e se lo fossi sono certo che non stai parlando a nome di aMpI perchè questa è una organizzazione seria.

AMpI non ha mai espresso dubbi sulle varie iniziative organizzate a favore dei compagni sotto sequestro dall'11 luglio, nè esprime alcuna perplessità sull'iniziativa organizzata per la presentazione del nuovo numero di Camineras.

Chi ha manifestato perplessità lo ha fatto esclusivamente a titolo personale e, anche se lo ha scritto, non parla a nome della nostra organizzazione.

AMpI è grata a tutte quelle realtà, e tra queste c'è sicuramente la redazione di Camineras, che si sono attivate a sostegno della mobilitazione per la liberazione dei compagni ingiustamente incarcerati e contro il tentativo di criminalizzazione delle opinioni politiche operato con l'operazione "Arcadia".

Erricu Madau

Molto pacatamente ringrazio Erricu per la precisazione ma voglio aggiungere alcune cose:
I fatti dell’undici luglio, non riguardano solo Ampi; la nostra preoccupazione si estende a tutto il movimento politico in Sardegna; gli arresti sono una dolorosa svolta nella contrapposizione politica e sociale tra popolo sardo e stato italiano e coinvolgono tutte le persone sensibili alla libertà senza aggettivi. Non solo il sonno della ragione, ma anche la repressione delle idee può produrre mostri che amano sentirsi braccati ed accerchiati da tutto il mondo e non sanno distinguere più gli amici dagli avversari. Sparare da dietro il muretto a secco dell’anonimato non è nello stile di a Manca che anzi, in questa occasione, rischia di essere colpita essa stessa da fuoco amico. Se qualcuno riesce a confondere un incontro di discussione con in incontro conviviale, deve avere forti problemi di percezione della realtà ed alla fine colpisce a casaccio tutto ciò che si muove. Per conto nostro, continueremo a muoverci; il nostro logo è una tartaruga: lenta ma di guscio forte.
Antoni

Non è mia abitudine sparare da dietro i muretti a secco e la repressione delle idee non ha creato quel mostro o quell'infantile e poco serio militante di A manca.Ha creato un militante ancora più tenacemente ancorato all'idea propria e dell'organizzazione in cui milita,di libertà e di giustizia ma anche di coerenza.Non ho voluto mettere in discussione la validità di questo incontro pubblico ne la serietà dei promotori e di tutti quelli che parteciperanno a esso.Ho sbagliato nel parlare a nome di tutta una organizzazione e comprendendo ciò faccio autocritica.Ciò nonostante continuo a credere scorretto accostare la pubblicità a un dibattito così importante,lo ritengo dannoso per la serietà dello stesso.Come reagirete se,organizzando un dibattito politico scriva:ai presenti verrà offerta coca cola fresca ghiaccio e limone?penso non bene almeno per chi crede in certi valori.Non mi voglio lanciare in una battaglia o polemica infinita..ma nel valore della coerenza sta la radice del pensiero politico di A manca..e se questa radice ha intenzione di penetrare a fondo credo che non si debba (e questo vale per militanti o no)far finta di niente,questo è successo a me.Mi ha infastidito quella pubblicità el'ho detto.Se questo significa essere lontani dalla realtà ne sono contento.Non vedo dunque in voi avversari o nemici ma persone serie con cui confrontarsi appunto seriamente.Bos saludo chin amistade