2004
Il 2004 si apre con una nuova seria di scioperi ATM (http://www.italy.indymedia.org/archives/archive_by_id.php?id=1217&category_id=12).
L’avvicinamento alla quarta Mayday Parade è caratterizzato dalla giornata del 29 Febbraio nella quale San Precario fa la sua apparizione all’Ipercoop di Viale Palmanova (http://www.italy.indymedia.org/archives/archive_by_id.php?id=1363&category_id=12).
Il Marzo del 2004 è caratterizzato dall’arresto di 4 compagni del Deposito Bulk accusati del sabotaggio di alcune telecamere. In merito alla questione legata alla videosorveglianza, tema lanciato dai compagn* di Bergamo con la campagna 052, ed alla campagna denominata VCC (Videocamere Contro il Controllo) si è a conoscenza di 11 persone indagate per il furto ed il danneggiamento di un centinaio di telecamere con l’aggravante dell’associazione a delinquere. Vengono contestati tre episodi: 22/23 Ottobre 2003, 11/12 Dicembre 2003 e 8/9 Marzo 2004 (http://www.italy.indymedia.org/archives/archive_by_id.php?id=1013&category_id=12 http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2003/12_Dicembre/12/telecamere.shtml)
Il 16 Marzo cade anche il primo anniversario della morte di Davide. Per commemorare la ricorrenza il movimento milanese organizza un corteo che termina con l’occupazione di uno stabile in Viale Umbria. L’occupazione verrà stroncata pochi giorni dopo dalle Forze dell’Ordine dopo forti pressioni politiche e dopo una resistenza sui tetti ed in strada di alcune ore (http://www.italy.indymedia.org/archives/archive_by_id.php?id=1367&category_id=12). Proprio al Bulk si terrà il concerto all’aperto in onore di Davide. Concerto che vedrà una grandissima partecipazione.
Non c’è tregua. La mattina del 24 Marzo su ordine della Procura di Genova, la Digos del capoluogo ligure in collaborazione con quella meneghina tra in arresto tre compagn* antifascisti: Milo, Marta ed Orlando. Le accuse sono relative allo scontro con alcuni skins razzisti su un treno antifascista per un corteo a Genova.
La mobilitazione è immediata. Vengono messi in piedi, oltre ad un presidio sotto la Questura ed un corteo fino a San Vittore, molti blocchi stradali in giro per la città di cui diversi in zona Monumentale. Pochi giorni dopo gli arresti si svolgerà a Genova un difficilissimo e blindatissimo corteo in solidarietà con gli arrestati. I manifestanti in partenza da Milano vengono caricati dalle Forze dell’Ordine in Stazione Centrale. In Aprile viene arrestato per la stessa vicenda Federico (http://italy.indymedia.org/news/2004/04/528633.php).
Il 25 Aprile avrà una connotazione fortemente incentrata sul tema della liberazione dei 4 arrestati. Lo spezzone di movimento terminerà davanti al Consolato Americano con alcuni momenti di tensione (http://italy.indymedia.org/news/2004/04/533372.php).
La Mayday Parade 2004 vedrà per la prima volta la partecipazione di 100.000 persone. Forse, si tratta della parade meglio riuscita, sia per la qualità del dibattito che per la ricchezza e diversità delle azioni messe in campo in quella giornata (blocchi della grande distribuzione, azioni contro le immobiliari e molto altro).
Nel Maggio 2004 si diffonde la notizia (vera) che la magistratura milanese ha emesso un’ordinanza di sequestro dell’area di Via Niccolini. L’ordinanza riconosce il valore dell’esperienza del Deposito Bulk, ma sostanzialmente chiede lo sgombero per riconsegnare l’area alla proprietà (ed in questo ha impressionanti somiglianze con la sentenza di condanna contro il Leoncavallo per la resistenza allo sgombero del 16 Agosto 1989 dove, il tribunale affiancava alle condanne dei militanti considerazioni sull’altro valore morale e sociale del centro). In quell’estate striscioni in solidarietà al Bulk compariranno un po’ ovunque in giro per Milano (Torchiera, Orso, Vittoria, Pergola…).
L’ultimo appuntamento di massa dei primi 6 mesi del 2004 è la grande contestazione contro la visita del Presidente Americano Bush a Roma (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2004/06_Giugno/04/corteo.shtml).
Dopo quella data inizi a palesarsi con sempre più evidenza la crisi del movimento. Una crisi dovuta alla sempre minore capacità di mobilitazione di massa, alla frammentazione degli spazi sociali sul territorio e ad una vera e propria “crisi storica” (o sarebbe meglio dire passaggio di fase) nell’idea stessa di centro sociale. Il Deposito Bulk è colpito in tutto e per tutto da questa situazione e dopo un anno di lavoro incessante già a Settembre dimostra di essere alla corda in una realtà milanese in piena disgregazione.
Già il mese di Agosto è segnato da una drammatica impennata degli assalti fascisti. Prima volano coltellate a Bergamo. Poi è la volta del vero e proprio assalto a Conchetta nella notte del 6 Agosto 2004. Raid che vedrà sei accoltellati di cui due rischieranno concretamente di perdere la vita (http://www.italy.indymedia.org/archives/archive_by_id.php?id=1661&category_id=12 http://www.ecn.org/antifa/materiali/accusa_mi-bg_agosto2004.txt). Il movimento milanese non riuscirà a dare la risposta necessaria a quest’attacco infame dimostrando la sua crisi. Un tentativo di risposta si avrà col corteo del 2 Ottobre giorno in cui il Bulk disegnerà sul muro del carcere di San Vittore un enorme graffito (http://italy.indymedia.org/uploads/2004/10/garibaldi_080.jpg).
L’autunno di quell’anno vedrà alcuni presidi per il diritto agli spazi in Piazzale Cadorna organizzati da Bulk, Torchiera e Malamanera (http://italy.indymedia.org/news/2004/10/664926.php). Un’azione sul tema della grande distribuzione all’Esselunga di Via Ripamonti vedrà l’invio di denunce con accuse mirabolanti ed incredibili (http://www.chainworkers.org/dev/node/view/103). Il tutto dopo la dura repressione invocata dal Ministro dell’Interno Pisanu contro le spese sociali durante un corteo sulla precarietà a Roma (http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/cronaca/panorama/panorama/panorama.html http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/cronaca/panorama/arrefra/arrefra.html http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/01_Gennaio/12/espropri.shtml).
Si susseguono anche gli episodi di repressione di piazza contro gli studenti. In successione: le cariche alla contestazione della Settimana della Moda Milanese, le cariche davanti al Libraccio durante un’azione di autoriduzione sul caro-libri e le cariche in Via De Amicis durante il corteo per Piazza Fontana.
2005
Se il 2004 si era aperto male il 2005 si apre anche peggio… Con una serie impressionante di attacchi di matrice fascista. Vengono incendiati in rapida successione il centro sociale Orso, il Pacì Paciana di Bergamo (due volte) ed il Magazzino 47 di Brescia (forse in risposta ad uno scontro in cui gli estremisti di destra hanno avuto la peggio).
Il movimento tenta di rispondere con una serie di cortei nelle tre città (http://italy.indymedia.org/news/2005/02/730370.php http://italy.indymedia.org/news/2005/02/731586.php) e con la costruzione collettiva di una serie di piazza antifasciste in giro per Milano (http://italy.indymedia.org/news/2005/02/726415.php).
La situazione rimane tesa fino a Marzo con uno stillicidio di episodi che convinceranno il Ministro Pisanu a mandare a Milano i più alti vertici degli apparati repressivi. Tra questi la devastazione del centro sociale Vittoria e l’arresto di un suo militante, Daniele, dopo una dura campagna contro l’ex-tesoriere dei NAR Guaglianone candidato di AN alla regionali nel tentativo di ragranellare i voti dell’estrema-destra lombarda.
I due momenti che fanno riprendere un po’ fiato in una situazione plumbea. La fantastica beffa dei precari allo scintillante mondo della moda milanese dove, per la prima volta, invece che contestare il “nemico”, lo si spiazza appropriandosi dei suoi mezzi (http://italy.indymedia.org/news/2005/02/739503.php http://www.chainworkers.org/dev/node/view/121). Rimarrà spiazzata anche la Digos di Milano, solitamente ben informata…. Ed il corteo per il secondo anniversario della morte di Dax caratterizzato dal tema dei migranti e terminerà proprio davanti al CPT di Via Corelli riattivando il lavoro politico su quella struttura (http://italy.indymedia.org/news/2005/03/755587.php http://italy.indymedia.org/news/2005/03/755819.php).
La primavera vede una serie ininterrotta di rivolte all’interno del CPT di Via Corelli e l’occupazione del dormitorio comunale di Via Maggianico per far fronte alla drammatica carenza di posti letto nei dormitori milanesi. Le rivolte dei migranti saranno represse con durezza. Il dormitorio di Maggianico verrà sgomberato su ordine dell’autorità comunali e gli occupanti verranno ospitati dal Deposito Bulk per un periodo.
La Mayday Parade 2005 con le botte tra compagni mette alla luce in tutta la sua miseria l’ormai netta divaricazione tra il corpo militante (tutto intento nelle sue faide) ed il soggetto sociale, il precariato, che qualcuno vorrebbe pure rappresentare… Il dato politico dei 150.000 partecipanti passa purtroppo in secondo piano di fronte alle cinghiate ed alle bastonate contrapposte.
Nella vicina Torino l’assalto un assalto dei nazi al Barrocchio darà vita ad un corteo antifascista duramente represso sia a livello di piazza che a livello giudiziario con una montatura in tutto e per tutto simile a quella che aveva portato in carcere i “famigerati” squatters torinesi sette anni prima. La Procura di Torino otterrà le misure cautelari per 10 militanti accusati di reati pesantissimi. Il tutto nel quadro di un ondata “normalizzatrice” fatta di sgomberi, cariche ed arresti in vista delle Olimpiadi di Torino 2006.
In Luglio, dopo due anni d’esistenza arriva lo sgombero che pone fine all’esperienza di Malamanera (http://italy.indymedia.org/news/2005/07/838422.php). Usiamo le parole degli occupanti: “Una giornata che fosse un momento di denuncia della situazione cittadina: affitti fuori dalla realtà, condizioni lavorative sempre più precarie, un crescente e soffocante controllo sociale. Questa è Milano nel 2005, metropoli delle vetrine e dei futuri grattacieli e allo stesso tempo città della deportazione di Via Adda e del lager di Via Corelli. Il tentativo, anche ieri, è stato quello di isolare l'area dal resto del quartiere, opponendo alla solidarietà delle persone le camionette delle forze dell'ordine. Ciononostante nel giro di un'ora un nutrito gruppo di compagni e di abitanti della zona si è concentrato davanti ai cancelli di Malamanera. Una settimana di presidio permanente ci ha fatto respirare la solidarietà degli abitanti della Bovisa, quartiere in cui abbiamo deciso di insediarci due anni fa perché ancora popolare, soggetto a grandi trasformazioni urbanistiche e sociali. Una bottiglia d'acqua fresca o qualche panino dicono di più di una forbita analisi politica. Questo è un quartiere di gente semplice e proprio per questo ci accorgiamo di parlare la stessa lingua”.
In autunno, si respira una certa aria di ripresa delle lotte. Questo anche grazie alla rifiorire di un movimento universitario contro la Riforma Moratti. Gli epicentri della lotta saranno, come già altre volte in passato Bologna e Roma. Il movimento del capoluogo emiliano è alle prese con il Sindaco “sceriffo” Cofferati pronto a lanciare la nuova parola d’ordine della sinistra: “legalità” (http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/politica/cofferati/cofferati/cofferati.html). Il cuore della protesta a Roma è ovviamente la Sapienza occupata dalla quale partire uno degli spezzoni dell’imponente corteo del 25 Ottobre che arriverà ad assediare la Camera (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/10_Ottobre/25/manifestazione.shtml). Milano però non rimane con le mani in mano e dopo un corteo in Bocconi contro la Moratti la Statale viene occupata il 28 Ottobre (http://italy.indymedia.org/news/2005/11/916835.php http://italy.indymedia.org/news/2005/11/916100.php). Si tratta della prima occupazione dopo 15 anni e cioè dalla movimento della Pantera del 1990.
Dopo aver covato sotto la cenere per almeno 10 anni, in Val di Susa divampa l’incendio della lotta contro il progetto dalla TAV. E’ una delle tante lotte degli ultimi anni in cui i soggetti sociali prendono la parola in prima persona senza più bisogno di mediazioni e portavoce. Era già successo alla FIAT di Melfi in una durissima vertenza sui turni di lavoro, a Scanzano Ionico contro la discarica di rifiuti nucleari, ad Acerra contro il termovalorizzatore ed ora in Val di Susa. Questo scavalcamento della rappresentanza politica sembra spaventare molto lo Stato ed infatti, in tutti i casi la repressione è durissima. Ma in Val di Susa saranno gli uomini in divisa a dover battere in ritirata (http://italy.indymedia.org/news/2005/12/938749.php http://italy.indymedia.org/news/2005/12/940993.php).
Mentre in Val di Susa esplode la rivolta Milano deve far fronte ad un inverno gelido. Un gruppo di profughi di guerra costituito da Etiopi, Eritrei e Sudanesi occupa uno stabile nella centralissima Via Lecco. Le abituale tirate sulla legalità e sui problemi sociali ridotti a problemi d’ordine pubblico che hanno caratterizzato l’amministrazione della città negli ultimi 15 anni non si fanno attendere. Si dovrà assistere ad uno sgombero vergognoso ed a gente burattata in strada e costretta a peregrinare in una città gelida ed inospitale. Scene purtroppo già viste con lo sgombero di Via Adda e con molti altri.
In questa situazione tra Deposito Bulk e proprietà dello stabile di Via Niccolini giunge ad una conclusione. Il collettivo lascerà lo spazio il 28 Febbraio 2006 e la proprietà girerà 200.000 euro agli occupanti. La trattativa privata lascia insoddisfatti tutti. Il Bulk è uno spazio sociale pubblico ed è il pubblico che dovrebbe farsi “carico” di una realtà del genere. Si decide un ennesimo rilancio con l’occupazione di un’area comunale in Via Piranesi. Un rilancio da un lato volto a sollevare il problema di una definitiva uscita dalla precarietà degli spazi sociali milanesi e dall’altro volto a rimettere in moto il lavoro in rete tra compagni. Anche in questo caso il “disco rotto” dell’illegalità e dell’ordine pubblico riprende a suonare. In piena campagna elettorale la destra , che da 15 anni sta devastando Milano, fa appello a tutti i suoi peggiori istinti e richiede ad una voce sola lo sgombero. Prontamente Prefettura e Questura obbediscono. Nel giro di poche ore il Bulk subisce l’ennesimo sgombero (http://italy.indymedia.org/news/2005/12/943454.php http://italy.indymedia.org/news/2005/12/944399.php http://italy.indymedia.org/news/2005/12/947032.php). L’ultimo.
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