POLIZIOTTO FUORI SERVIZIO, LICENZA D'UCCIDERE
Questa sera a Via Labriola, nei pressi di Scampia,
un giovane di 13 anni
è stato ucciso . Aveva tentato con un amico
di rubare il motorino ad uno sconosciuto; i due ragazzini impugnavano una temibile pistola giocattolo.
Non sapevano che lo sconosciuto era un poliziotto fuori servizio e che da queste parti, da qualche anno,
si reagisce alle rapine
mirando, sparando, uccidendo.
Dopo la morte di
Mario Castellano e altri omicidi simili per modalità, ormai
non è più un segreto per nessuno:
nella provincia di napoli i poliziotti fuori servizio hanno ottenuto la licenza d'uccidere.
Sparare e uccidere un ragazzino di 13 anni per difendere il proprio scooter è una forma di "legittima difesa".
Lo stato si rifà il trucco dopo le inchieste proprio sui
poliziotti napoletani , indicendo
concorsi a premi nelle scuole,
varando l'ipotesi del poliziotto di quartiere, per accreditare
la polizia dalla faccia paterna e benevola: quella che, senza preavviso, si trasforma in padre-padrone, e uccide.
Senza ricordare che il governo locale e nazionale si sta difendendo abbandonando le provincie,
perseguendo il degrado di intere fascie della provincia della città,
incrementando la disoccupazione, generando disperazione e forme di aggressioni urbane.
tanti dubbi e una sola certezza...
C'è qualcosa che non quadra. Un paio di centinaia di metri percorsi in salita
da un ragazzino con un'emorragia interna in atto. Un motorino che avrebbe
percorso un ulteriore tragitto stradale giudato dall'immaginazione di
qualcuno, un coltello ritrovato al momento giusto, la cui lama si allunga
sempre più nei servizi dei telegiornali, dai 9 della mattina ai 20 centimetri
dell'edizione notturna, nel rispetto della fascia protetta forse.
Sul luogo del delitto abbondavano i sordi e i non vedenti: c'è chi afferma di
aver udito più di uno sparo, e chi giura di aver raccolto su quel maledetto
asfalto addirrittura 3 bossoli. Insomma una serie di varianti alla versione
fornita dal poliziotto e presto diventata unica versione attendibile.
Già perchè chi può fornirne una diversa o è morto o è stato rinchiuso
preventivamente in una comunità di recupero.
"un vecchio amico"
A difendere il poliziotto che ha sparato e ucciso è lo stesso avvocato
che difese gli agenti di polizia che all'interno della caserma raniero, nel
marzo napoletano del Global Forum 2001, abusò della propria uniforme e
professò violenza e autoritarismo.
Non ha mancato anche in questa occasione di rilasciare dichiarazioni del tipo:
"Avendo appreso che il ragazzino è morto in seguito ad una emorragia, dovremmo
pensare che forse se avesse chiesto subito aiuto piuttosto di scappare via si
sarebbe salvato"; non prima di aver richiesto gli esami del caso per accertare
se gli aggressori non abbiano agito sotto l'effetto di stupefacenti.
Se questo è il momento in cui il suo assistito ha il diritto di mentire,
sarebbe anche il momento di provare almeno a tacere.
Concluso il primo giro di interrogatori:
AUMENTANO I DUBBI
Intervista con l'avvocata del ragazzo ferito
Uscite fuori luogo
Da Scampia non si vede il mare
Il caso Pennino
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