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ecologie,ambienti,territori:
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Archivio settimana per settimana
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SOS ITOIZ |
17/06/2003 |
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Solidari@s con Itoiz
Lunedi 16 giugno, dopo 15 anni di resistenza non violenta, gli abitanti del villaggio di Itoiz (paesino basco) stanno per essere sgomberati violentemente dalla polizia paramilitare spagnola: la guardia civil.
Itoiz si trova nel cuore della Longuida Valley, a nord di Irunea, e, insieme ad altri paesini, sta per essere raso al suolo dal governo spagnolo e dal governo regionale Navarro per lasciare il posto all'invaso.
Le proteste erano gia' iniziate negli anni passati per la costruzione della diga: gli abitanti erano riusciti a 'segare' dei cavi e per questa azione otto persone sono ancora ricercate e una e' agli arresti. Nel '99 le proteste continuarono in Europa: nel febbraio 2000 fu la volta di Roma con la calata dalla cupola di San Pietro [ video ] mentre il 17 marzo tocco' all''Aia, in Olanda, con una azione al World Water Forum .
Ora, i lavori sono terminati, la valle di Itoiz, sta per diventare il bacino della diga, quindi completamente inondata e rasa al suolo.
Dei resistenti di questa ultima ondata repressiva, una ventina, precedentemente incatenatesi, sono stati arrestati e poi rilasciati. Altri sono tutt'ora rinchiusi in un bunker, incatenati alle pareti, mentre lungo le strade che portano al paese continuano le resistenze e le cariche della polizia [ video ]: quattro gli arresti compiuti dalla guardia civil.
Aggiornamenti:
22-06 12 comunicato solidari@s
21-06
Manifestazione a Aoiz - comunicato - In catene davanti al consolato di Milano
20-06
11 comunicato solidari@s
19-06
10 comunicato solidari@s
18-06 [
audio - Agoitz -
comunicato solidari@s]
Cronologia del conflitto
Approfondimenti:
comunicato solidari@s [ euskera - italiano - spagnolo ] - indymedia euskalherria - tmcrew - sositoiz - gara
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GALIZIA |
13/06/2003 |
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Prestige: sei mesi dopo ancora in piazza
Sabato 14 giugno, a sei mesi di distanza dal disastro della petroliera Prestige affondata al largo delle coste della Galizia, il movimento Nunca màis promuove una manifestazione pacifica a Bruxelles, Belgio, davanti agli uffici della comunità europea, per protestare contro chi non ha mai previsto una legislazione in grado di evitare incidenti come questo e anzi ha continuato a permettere il viaggio delle vecchie carrette che trasportano petrolio e contro chi continua a ignorare un disastro ecologico che ha ucciso le comunità ecologiche marine e ha lasciato 100 mila persone senza reddito, privandole del loro lavoro tradizionale. Ancora oggi. 35 mila tonnellate di combustibile tossico restano nella petroliera a 3 mila metri di profondità e continuano ad inquinare chilometri di coste.
Altre informazioni:
http://galiza.indymedia.org/
http://belgium.indymedia.org/
http://www.nuncamais-europa.org/
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ST. LOUIS |
21/05/2003 |
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I tentacoli della Monsanto
20-30 persone sono state arrestate a St Louis nel corso di Biodevastation, una conferenza e una serie di manifestazioni che hanno preceduto il World economic forum (18-20 maggio), l’ennesimo forum internazionale, questa volta dedicato all’industria alimentare e agricola, creato per imporre le regole del mercato liberista e della privatizzazione delle risorse naturali.
La polizia ha compiuto raid preventivi a Bolozone, una casa collettiva e al Community art e media project. Altre persone sono state fermate mentre stavano andando in bicicletta al punto di incontro di Biodevastation, con l’accusa di uso della bici senza licenza. Sarah Bantz, una delle persone intervenute alla conferenza , è stata arrestata perché aveva una confezione di vitamina C, che la polizia ha dichiarato invece essere una droga illegale.
La polizia è entrata anche nel Rendall Building, ufficio del Green party americano, di Indymedia St.Louis, del giornale Confluenze e di altre organizzazioni, in cerca di “violazioni”. La polizia e i media hano fatto crescere la tensione, dichiarando che c’erano 50 mila anarchici di Seattle, quando invece gli organizzatori della conferenza hanno stimato la presenza di 2.000 persone. Un gruppo pacifico che ha voluto protestare contro l’agricoltura geneticanente modificata e contro l’uso dei brevetti in agricoltura.
Tra loro c’era anche l’agricoltore canadese Percy Schmeiser. I campi di colza di Schmeiser sono stati inquinati da polline di colza Monsanto geneticamente modificata. E’ stato dunque accusato di aver utilizzato ogm senza aver pagato il brevetto. Condannato dal tribunale, ha dovuto pagare una multa.
St Louis non è stata scelta a caso come sede del World agricultural forum: è la sede della Monsanto, una delle più grandi transnazionali del mondo specializzate in chimica agricola, sementi e farmaceutica, produttrice del mais e della soia geneticamente modificata e dell’erbicida più venduti al mondo, promotrice del Pcb e del famigerato agente Orange.
Global Citizien's Declaration
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CIVITAVECCHIA |
05/02/2003 |
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Futuro nero a Civitavecchia
Produzione energetica, precarietà della salute, inquinamento. Spesso
una connessione inevitabile che, in alcune zone, assume purtroppo
aspetti drammatici. L'ENEL, ora s.p.a.,ha monopolizzato per decenni
l'economia di interi territori costretti a pagare per uno stabile livello
occupazionale il prezzo di un impatto
ambientale devastante. Le leggi del mercato, i diktat delle
multinazionali del petrolio e del carbone, la competizione sfrenata
condizionano ormai da tempo le politiche aziendali di chi produce energia
elettrica. In questo contesto, ignorando qualsiasi logica razionale, l'ENEL
propone di utilizzare a Civitavecchia, nel polo energetico più grande
d'Europa, uno dei combustibili più inquinanti in circolazione. Il carbone
dunque, a dispetto di chi lo pensava ormai anacronistico ed inopportuno,
potrebbe tra qualche anno tingere di nero il futuro di un territorio già
drasticamente compromesso.
Continua....
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05/02/2003 |
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FUTURO NERO A CIVITAVECCHIA
Produzione energetica, precarietà della salute, inquinamento. Spesso
una connessione inevitabile che, in alcune zone, assume purtroppo
aspetti drammatici. L'ENEL, ora s.p.a.,ha monopolizzato per decenni
l'economia di interi territori costretti a pagare per uno stabile livello
occupazionale il prezzo di un impatto
ambientale devastante. Le leggi del mercato, i diktat delle
multinazionali del petrolio e del carbone, la competizione sfrenata
condizionano ormai da tempo le politiche aziendali di chi produce energia
elettrica. In questo contesto, ignorando qualsiasi logica razionale, l’ENEL
propone di utilizzare a Civitavecchia, nel polo energetico piu’ grande
d’Europa, uno dei combustibili piu’ inquinanti in circolazione. Il carbone
dunque, a dispetto di chi lo pensava ormai anacronistico ed inopportuno,
potrebbe tra qualche anno tingere di nero il futuro di un territorio gia’
drasticamente compromesso.
Continua....
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