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LA CHIMICA IN ITALIA 22/01/2003
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Italia chimica

Uno spettro si aggira per l'Italia:il petrolchimico.Da troppo tempo il bel paese si trova a dover contrastare una concezione di industrializzazione che considera la tutela dell'ambiente come un ostacolo,soprattutto in un settore estremamente a rischio come quello chimico.
La strada parte da Porto Marghera fino ad arrivare a Priolo,passando per Ravenna, Ferrara,Mantova,Brindisi,Gela,dove gli stabilimenti Enichem costituiscono zone industriali sempre più folte insediandosi,sfruttando e devastando le risorse naturali.
In tutto questo,si inserisce il rapporto mai risolto tra protezione ambientale e diritto al lavoro. L'arresto,nei giorni scorsi,di 18 dirigenti dell'Enichem di Priolo,ricorda a tutt* che di lavoro si muore,in un settore come quello petrolchimico che,attraverso assurdi accordi di programma, ha causato ovunque danni irreversibili,di cui nessuno ha mai pagato il prezzo.

Dossier: La chimica in Italia - Morire di lavoro
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Porto Marghera
La situazione in Brianza

VIVISEZIONE 01/12/2002
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Chiudere Morini

Sabato 7 dicembre si è tenuta a San Polo di Reggio Emilia una manifestazione nazionale per chiedere la chiusura dell'allevamento di cavie Morini s.a.s..
Questo evento si inserisce nella più ampia campagna antivivisezionista italiana e mondiale e non è che l'ultimo dei momenti di lotta e denuncia contro la sperimentazione animale nel nostro paese.
La parola "vivisezione" significa, letteralmente, "sezionare da vivo", tecnica che rappresenta la maggioranza delle ricerche compiute sugli animali. Altre ricerche non sono certo meno dolorose ed inutili, in quanto le cavie (ogni tipo di animale) sono costrette ad ingerire sostanze tossiche, o ad essere imprigionati in appositi macchinari in modo che vengano loro versate queste sostanze negli occhi senza che possano muoversi (test di draize). Chi esegue esperimenti sugli animali preferisce usare il termine meno cruento di "sperimentazione animale" che non richiama altrettanto l'idea della violenza e della tortura anche se, in realtà, la sofferenza e la violenza sono presenti in modo forte perchè mirano a riprodurre artificialmente una malattia. Proprio per questo nella stragrande maggioranza dei casi non viene fatto uso di anestesia altrimenti i dati sarebbero falsati.Questi dati si rivelano però inattendibili perchè non è possibile pretendere di trasporre all'essere umano risultati di esperimenti (e cure) effettuate su altre speci animali. La validità dei metodi di ricerca alternativi e una serie di dati ricavati dall'analisi, inducono un numero sempre maggiore di scienziati a denunciare l'inutilità scientifica della sperimentazione animale.
Addirittura già nel 1964 il dr. James D. Gallagher, direttore della ricerca medica dei laboratori Lederle, dichiarava: "Gli studi su animali vengono effettuati per motivi legali e non per motivi scientifici. Il valore predittivo di questi studi per l'uomo è privo di significato - questo vuol dire che le nostre ricerche possono essere prive di significato" [Gallagher J.D. (1964) Journal of American Medical Association, 14/03/1964].
Il rinnovamento legislativo è però ostacolato dagli interessi delle grandi multinazionali del farmaco, che attraverso la mafia e la corruzione che da sempre li contraddistingue (figure istituzionali, politici, baroni della ricerca, etc) gestiscono i sistemi sanitari nazionali.
[continua...]

Per sapere chi pratica la vivisezione e la sostiene [ 1 | 2]
Per saperne di più sugli allevamenti in italia
Ultimi aggiornamenti sul Morini
Comunicati stampa 2/12 Alf e Elf

Resoconto della manifestazione

ANIMAL LIBERATION! 06/12/2002
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+ occupazioni / - sperimentazione

Dieci attivisti sono stati condannati a 17 giorni di detenzione e ad una multa di 20,000 euro per aver occupato, domenica 24 novembre, l'ufficio del Biomedical Primate Research Centre (BPRC) di Rijkswijk. Gli attivisti si erano chiusi all'interno dell'edificio per protestare contro i test che vi vengono effettuati. Vennero arrestati, e hanno già trascorso 10 giorni in carcere in attesa del processo (che si è svolto il 5 dicembre). Per i rimanenti sette giorni è stata concessa la libertà vigilata.
All'interno del BPRC ci sono al momento circa 1500 primati destinati alla ricerca medica, come dimostra un video di 40 minuti girato dall'Organic Chaos Network.
Il BPRC, la TNO (proprietaria del BPRC) ed il partner finanziario ABN Amro, una delle più; importanti banche olandesi, sono regolarmente oggetto di proteste,la maggior parte delle quali sono organizzate dalla Campagna Koen, chiamata cosi in memoria del recentemente scomparso scimpanzè Coen. Coen aveva contratto il virus HIV vent'anni fa, ed è stato tenuto in isolamento fino alla morte.

articolo originale tratto da Netherlands IMC
24 ORE AL DI FUORI DEL CONSUMISMO REALE 28/11/2002
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Buy nothing day

Ai telespettatori, agli eroi del consumo, agli amanti del lavoro.

Ecco a voi 24 ore della vostra vita in cui sarete liberi di non consumare, liberi di non produrre e soprattutto liberi di riappropriarvi del senso della vostra esistenza. Senza pretendere di ottenere il collasso economico del pianeta, potrete però usare il tempo a disposizione per porvi alcune domande sui vostri acquisti, aderire alle iniziative in corso, riflettere sul vostro stile di vita e - magari - rendervi conto che non è che vada poi tutto così bene.

Le vetrine sono piene, certo.
Di vuoto c'è solo lo stomaco dell'85% restante del pianeta terra.


Venerdì 29 novembre, come tutti gli ultimi venerdì di novembre degli ultimi anni, si celebra la giornata internazionale del non acquisto. Da un'idea lanciata nel '92 dagli attivisti inglesi di Enough e promossa poi internazionalmente dalla rivista canadese Adbusters è nata un'occasione per ribadire il proprio no al sistema di produzione e consumo di massa in cui (soprav)viviamo.

24 ore per denunciare lo stato delle cose agli intrepidi consumatori, protagonisti del mercato.
24 ore per ripensare il mondo in termini di alternative possibili: dall'autoproduzione al baratto, dai Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.) alla riduzione degli sprechi.


-> guarda lo spot realizzato da Adbusters e passato sulla CNN
-> aderisci alle iniziative: 1 | 2 | 3 | 4 (EN) | 5
-> diffondi gli spot antipubblicità
-> ascolta l'intervista a Umberto De Maria della rivista Terre di mezzo
-> fai la tua proposta di pubblicità progresso all'Unione Pubblicitari Italiani
-> scopri lo steal something day

altre risorse in rete:
-> verso un'ecologia della mente
-> ambientandosi

...consulta e arricchisci la linkografia essenziale dell'anticonsumismo

VERTICE ONU 25/08/2002
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Rio+10 = - risorse + capitale

Nel vertice di Johannesburg i rappresentanti di oltre 200 paesi del mondo si incontrano per tirare le somme degli accordi di Rio (1992) e per progettare un mondo all'insegna dello sviluppo sostenibile. Il tutto avverrà in un'atmosfera in cui è sempre più forte la pressione delle grandi compagnie, che proporranno, con l'avvallo dell'onu, una sessione a loro dedicata opportunamente chiamata "business day". L'assenza di Bush rappresenta in questo contesto solo il sintomo più eclatante del modo in cui i paesi industrializzati si stiano muovendo per ridurre il vertice a una pura passerella.
I dieci anni che ci separano dalla conferenza di Rio hanno portato i sistemi naturali sull'orlo del baratro, a causa di fenomeni quali il cambio climatico, la diminuzione della biodiversitá, la scarsitá d'acqua, lo sfuttamento degli oceani e la distruzione delle foreste.Le conseguenze di questo sfruttamento gravano soprattutto sulle popolazioni del terzo mondo che sono sempre coloro i quali pagano il prezzo maggiore causato dagli squilibri ambientali
Nonostante ciò continua lo sforzo di multinazionali e paesi sviluppati nel determinare un progresso nel processo di liberalizzazione dei mercati e di sfruttamento della natura e dei popoli.

Le ong e il vertice

Appare allora chiaro quanto il bilancio di Stoccolma 1972 e Rio 1992 si sia dimostrato fallimentare. Nessuna delle tre convenzioni approvate a Rio (sui gas serra, sulla biodiversità e sulla desertificazione) è stata applicata. Il protocollo sui gas serra, firmato a Kyoto nel 1997, non è ancora entrato in vigore, così come il protocollo di Cartagena (2000) sulla biosicurezza. E addirittura non si è ancora arrivati ad avere un protocollo sulla desertificazione. Intanto, le grandi multinazionali hanno accentuato la loro capacità di fare azione di lobby sulle decisioni delle nazioni unite.
In questo quadro, le principali organizzazioni della società civile hanno delle difficoltà a proporre alternative forti. Il jobourg memo, uno dei documenti più elaborati, propone di creare due nuove agenzie specializzate delle nazioni unite (sull'ambiente e sulle energie rinnovalibi) e l'istituzione di un sistema indipendente per la risoluzione delle controversie ambientali sul modello della corte dell'Aia. Ma, in definitiva, sarà la difficoltà della società civile a fare proposte concrete a pesare sul gigantesco Forum Globale della società civile al quale parteciperanno numerosi gurppi e ong, e la cui organizzazione - gestita principalmente dal cartello di ong SANGOCO e dal maggior sindacato Sudafricano (il COSATU) - ha provocato le critiche di molte organizzazioni locali. Articolato su sette punti, peraltro abbastanza generici, neanche il controvertice probabilmente riuscirà ad essere più che una passarella di buone intenzioni.


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