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COLOMBIA: SINDACALISTI IN ITALIA |
27/10/2003 |
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Boicotta Coca-Cola
A
cinque mesi dall'inizio della campagna internazionale di boicottaggio
della Coca-Cola, continuano gli incontri con i sindacalisti colombiani del Sinaltrainal che organizzano i lavoratori delle imprese Coca cola e Nestle'. Le iniziative mirano a fare il punto sulla campagna di boicottaggio, sulla situazione dei sindacati in Colombia e sul massacro senza fine ai danni delle organizzazioni sociali
in Colombia.
firma per il boicottaggio
Aggiornamenti:
17 dicembre: Anche l'India contro la Coca-Cola
13 dicembre: Sinaltrainal incontra boicotta coca-cola [ 1 | 2 ]
7 dicembre azione contro la coca cola [ 1 | 2 ] | ancora assassinii
Per saperne di piu' sulla Campagna : Sinaltrainal | Tmcrew | killercoke
leggi la feature intera
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NO FTAA |
27/12/2003 |
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FTAA
In questi giorni a Miami, in Florida, e' stato discusso il trattato relativo al FTAA ("Free trade area of
the americas"), un sistema di accordi e relazioni che estende il "libero commercio" all'intero continente americano. Questo tipo di politica economica, due mesi fa, a Cancun, ha incontrato una decisa opposizione da parte di vari paesi meno sviluppati: a Miami le resistenze sono state piu' morbide, e l'FTAA e' stato approvato, ma in una versione ridotta.
I principali media ufficiali hanno efficacemente passato sotto silenzio la discussione di uno dei principali accordi economici mondiali, limitandosi a riportare ogni tanto affermazioni generiche e tranquillizzanti. Le poche veline che sono passate affermavano -senza riportare alcun riferimento reale- che questo accordo "tirera' fuori la gente dalla miseria". Nulla di strano, dato che
a godere dei vantaggi del trattato FTAA saranno i proprietari della maggioranza dei media (General Electric, AOL/Time Warner, Disney).
Nulla di strano nemmeno nel fatto che decine di migliaia di persone siano invece scese in piazza e abbiano manifestato contro questi accordi, resistendo anche alle violenze della polizia. Pare comunque che spray irritanti, scariche elettriche e centinaia di arresti non siano riusciti a convincere i manifestanti della genuina bonta' dell'accordo per il "Libero commercio nell'area delle americhe". Anche se nella formula "light" con cui sono stati approvati, gli accordi relativi al FTAA rimangono una minaccia per le condizioni dei lavoratori, lo sviluppo sociale e culturale, l'ambiente e le possibilita' di autogoverno dei paesi del continente -sotto l'influenza crescente del governo statunitense e degli interessi delle corporation.
Aggiornamenti:
Foto 17-22 nov Miami
I feriti sono oltre 100, gli arrestati piu' di 250 - Appello di solidarieta'
Centinaia di arresti, raid contro il centro medico e numerose violenze da parte della polizia
Foto
Ultime notizie - FTAA Independent Media Center (in inglese e spagnolo) | Infoshop (in inglese)
Il modello Miami: paramilitari e giornalisti arruolati
Approfondimenti sul FTAA:
I rischi contenuti nelle bozze dell'accordo - Capitolo sulla "proprieta' intellettuale"
Rassegna stampa e documenti vari
I propositi del Social Forum mondiale
FTAA Independent Media Center (in inglese) | Infoshop (in inglese) | March to Miami (domande e risposte - in inglese)
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7 NOVEMBRE: SCIOPERO GENERALE |
11/04/2003 |
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Lo sciopero generale raddoppia
Dopo lo sciopero generale del 24 ottobre indetto da Cgil-Cisl-Uil e
appoggiato anche da parte del sindacalismo di base, venerdi' 7 novembre e' prevista una nuova mobilitazione nazionale promossa dalla CUB, dallo Slai-Cobas e dall'USI con manifestazioni a Napoli e Milano, contro la politica economica anti-sociale del governo ma anche per l'autoorganizzazione e per i diritti dei lavoratori.
Contemporaneamente, sciopereranno anche i metalmeccanici della Fiom, che manifesteranno a Roma contro il contratto di lavoro firmato solo da Cisl e Uil. Alla manifestazione
parteciperanno anche diverse realta' di movimento.
La mobilitazione cade in un momento politico particolarmente "caldo". La criminalizzazione del "radicalismo sindacale", che inizio' l'anno scorso con le schedature nelle fabbriche marchigiane, prosegue man mano che l'autunno avanza, fino al tentativo di includere nel "terrorismo" quasiasi forma di lotta o organizzazione sindacale non allineata e conflittuale con il governo e gli interessi padronali.
Perche' scioperiamo | Treni per Milano | Imprese artigiane | Manifestazione a Udine
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RAPPORTO INAIL 2003 |
07/07/2003 |
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Lavorare uccide ancora
Il rapporto 2003 dell'INAIL ha
censito 967mila infortuni sul lavoro nel 2002 e 1400 morti bianche. Il calo
del 3% è statisticamente poco rilevante e non suggerisce tanta allegria, anche perché viene dopo molti anni di aumento. Dal conto, mancano
i sommersi, ma sono pochi anche i salvati, quelli davvero tutelati contro il
lavoro.
L'INAIL, infatti, non dice che solo il 12% degli infortuni e un terzo delle
malattie
contratte sul lavoro vengono indennizzati, lasciando la maggior parte dei
lavoratori senza alcuna
protezione.
Inoltre, i dati dell'INAIL tengono conto solo degli infortuni denunciati. Ma
chi lavora nel sommerso spesso non sporge denuncia per
paura di ritorsioni o per sfiducia. Si tratta soprattutto di immigrati,
precari
e lavoratori in nero (circa 200mila, ma non ci sono dati certi), un'area in forte aumento in tutto il mondo (28% del PIL italiano): persone troppo ricattabili
per difendersi. Ma allora diminuiscono gli infortuni o i diritti?
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