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IL PRECARIATO SI RIBELLA – 3° EURO MAY DAY ALL’AQUILA |
04/07/2005 |
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La festa del non lavoro \ Euro May Day 2005
Dal 30 Aprile al 1° Maggio,
la festa di chi reclama un reddito di cittadinanza, il diritto ad una
casa, ad un lavoro non precario, un’istruzione gratuita. Quest’anno gli
appuntamenti si sono moltiplicati, oltre a Milano, il precariato che lotta
si è dato appuntamento anche a l’Aquila, Napoli e Palermo. Le nostre lotte e le nostre quotidianità a confronto per pensare, organizzare discutere.
Il primomaggio dei lavoratori,
non può rappresentare una massa di precari e flessibili, ma
soprattutto non può rappresentare chi un lavoro non ce l’ha , chi ha voglia di riappropriarsi dei
diritti, chi è stanco di essere migrante, intermittente, borsista,
cassaintegrato, sottopagato, interinale, disoccupato, licenziato,
desalarizzato. Si sperimenteranno pratiche di mediattivismo, attraverso
"radioattiva" la radio
streaming e “teleradioattiva” propedeutica sulla TV di strada.
:: programma della MayDay Aquilana :: contatta la mayday::
:: dov’è / come ci si arriva :: sito MayDayAq :: scarica la locandina dell'EuroMayDay :: scarica il programma da stampare :: canzone della MayDay ::
Aggiornamenti dalla MayDay:
Foto della street-parade [1] - [2]
RADIOATTIVA ALLA MAYDAY STREAMING
((( i ))) Indymedia Abruzzo Durante le giornate della May Day inoltre Indymedia/Abruzzo
sarà presente con un workshop per discutere insieme su come usare gli
strumenti dell’informazione indipendente, su come partecipare ad
indymedia, e sul ruolo del MediAttivista. :: programma workshop indy/abruzzo ::
:: EuroMayDay ::
::Cartografia della MayDay :: a cura di indymedia estrecho
- SCARICA IL VIDEO DELLA MAYDAY AQUILANA
Approfondimenti: :: video inchiesta sul lavoro precario :: serpica naro alla settimana della moda :: video [1] - [2]
:: foto [1] - [2] - [3] - [4] - [5] - [6] - [7] :: cappella di san
precario :: corto saranno precari :: preghiera a san precario ::
Notiziario delle lotte dei lavoratori l'inferno dei call center Appello degli ex lavoratori socialmente utili della Val Vibrata Senza salari, contributi previdenziali, e lavoro i lavoratori dell'Impresa Icar
GlobalRadio alla MayDay'05
Vedi categoria economie/lavoro
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NO AL TRAFORO |
02/11/2005 |
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Terzo traforo, sostanze chimiche in liberta'
I laboratori del Gran Sasso, costruiti grazie all’interessamento
del prof. Zichichi per conto dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare
(INFN), realizzati di fianco la galleria nel punto di massima
profondità (1400mt), sono stati creati per lo svolgimento di importanti
esperimenti di Fisica Nucleare; in particolare per la ricerca sui neutrini.
Negli esperimenti condotti nei laboratori sotterranei del Gran Sasso sono
utilizzate numerose sostanze
chimiche, alcune delle quali
molto pericolose e
stoccate in notevoli
quantita. Tutto cio'
senza i minimi
criteri di sicurezza, come dimostrano le foto.
La
sicurezza degli abitanti del comprensorio del Gran Sasso non risulta
valutata in nessun modo dai documenti pubblici, e l’assenza di un piano di
sicurezza, è
stata confermata dal Direttore dei Laboratori in occasione
“dell’incidente” verificatosi il 16
agosto 2002 con la
fuoriuscita di una cospicua quantità di Trimethylbenzene e l’inquinamento
del Fiume Mavone e delle falde della Val Vomano.
Il governo Berlusconi, con il suo ministro Lunardi
grazie alla legge
n°366 del 29 novembre 1990 “Completamento delle strutture del laboratorio
di Fisica Nucleare del Gran Sasso”, ha dato il via libera alla creazione
del terzo
traforo del Gran
Sasso, necessario ai lavori di ampliamento dei laboratori.
Nella valutazione dell’impatto ambientale, commissionata dai ministeri,
non è stato minimamente tenuto conto della normativa del Parco Nazionale,
né delle più attuali
considerazioni
idrogeologiche, né degli studi di costi/benefici
rapportati all’intera comunità che gravita nelle Province che si
approvvigionano dal bacino idrico. La Legge Lunardi inserisce tra le
grandi opere di
interesse nazionale la realizzazione del terzo traforo scavalcando e
annullando le procedure e le autorizzazione previste dalla normativa
vigente, e la
volontà di tanti cittadini, amministrazioni comunali (49) e associazioni
ambientaliste (wwf, amici della terra, legambiente, greenpeace) che si
sono opposte alla realizzazione.
Approfondimenti:
- Le ragioni del no
- Dossier sul gran sasso
- Abruzzo social forum/no al traforo
Aggiornamenti:
- Decretato lo stato d'emergenza
- Fuga di gas nel traforo del gran sasso.
- Tagliati i fondi per la costruzione del terzo traforo.
- Sulla sicurezza dei laboratori...
- Del Turco: i laboratori vanno potenziati
Rassegna Stampa:
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[No al traforo]
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IMMOBILIARE NERA |
01/27/2005 |
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Fascisti nella Marsica
"Se non li conoscete guardateli un minuto, li riconoscerete dal tipo di
saluto..." recitava una vecchia canzone antifascista.
Ma evidentemente dell’intero consiglio comunale di Pescina nessuno - sindaco diessino compreso - ricorda questo ironico canto di lotta. Molti
dei personaggi che oggi popolano e dirigono l’estrema destra radicale - da
Paolo Signorelli a Pino Rauti, da Adriano Tilgher a Roberto Fiore [1 | 2] - hanno un passato rilevante nella storia delle trame nere, della politica golpista e della strategia della tensione che ha insanguinato l’Italia nei primi anni ‘70.
Sono personaggi, noti ai più, per la loro militanza nei movimenti neofascisti e neonazisti. Alcuni di loro risultano come dirigenti del Fronte Nazionale e compaiono, a vario titolo, anche nell’organigramma de La Grande Europa srl”, la società che vuole investire nella marsica: a Pescina, costruendo la “Clinica del futuro”; a Tagliacozzo, con un “Centro benessere con supporto riabilitiativo”; e a Scurcola, con un “Centro studi per le cellule staminali”. Insomma, uomini e programmi che suscitano attenzione.
Il fatto diventa d’interesse pubblico quando il consiglio comunale di
Pescina vota all’unanimità il possibile ingresso in una società mista con
La Grande Europa srl e sulla stampa compaiono le notizie, non smentite, che nell’affare vorrebbe entrare anche la Diocesi - e che a garantire una fidejussione di otto milioni di euro sarebbe l’Unipol... Una prima prova
documentale viene dalla delibera n. 18, votata all’unanimità dal consiglio comunale di Pescina il 27 luglio scorso: con questo atto pubblico il comune di Mazzarino, Silone e Toccarelli si dichiara disponibile per una società mista con La Grande Europa srl. A garantire l’operazione, appunto, ci sarebbe una fidejussione dell’Unipol e soprattutto, nel calderone della possibile società mista con esponenti neofascisti, potrebbe finire anche la Curia vescovile.
Aggiornamenti:
- Cronistoria aggiornata al 7-10-2004
- Aggiornamento #1 - Querelato il Martello del Fucino
- Aggiornamento #2 - Tilgher e fascisti fuori da La Grane Europa?
- Intanto a Scurcola...
- 21/9/2005 Ritirata la delibera del comune
Approfondimenti:
- La giornata della memoria
- Il martello del Fucino [stampa locale]
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[Fascisti nella Marsica]
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