Da una settimana stiamo occupando l'ex cinema Astra di via Rosalino Pilo n° 6,
abbiamo occupato uno dei tanti spazi sottratti da tempo alla città per
riaprirlo e restituirgli una funzione e una fruizione che le varie
Amministrazioni finora non sono riuscite a dare, nonostante gli annunciati
progetti e finanziamenti imminenti.
Alla società civile della città di Torino Alle pubbliche Amministrazioni A tutti gli organi di informazione
Da una settimana stiamo occupando l'ex cinema Astra di via Rosalino Pilo n° 6, abbiamo occupato uno dei tanti spazi sottratti da tempo alla città per riaprirlo e restituirgli una funzione e una fruizione che le varie Amministrazioni finora non sono riuscite a dare, nonostante gli annunciati progetti e finanziamenti imminenti. L'Astra è un bellissimo teatro che merita di essere riconsegnato ad un uso pubblico e partecipato soprattutto perché si trova in una zona della città priva di spazi di produzione di cultura e socialità. Apprezziamo l'idea del Teatro Stabile che questo spazio diventi un teatro di concezione moderna con una capacità di offerta di qualità e di coinvolgimento e avvicinamento alla cultura. Ci dichiariamo pertanto pronti a lasciare lo spazio non appena inizino i lavori di adeguamento che lo rendano definitivamente alla città.
Allo stato attuale né il Teatro Stabile né il Comune di Torino sono stati in grado di offrire concrete garanzie rispetto a tempi e modi di riapertura, pertanto abbiamo deciso di farci noi garanti della restituzione di questo spazio alle sue funzione come primo passo dell'esperienza di Laboratorio Politico e Sociale che intendiamo proporre alla città.
Invitiamo gruppi e singoli cittadini a partecipare a questo processo di trasformazione dal basso delle strutture dismesse per creare un'alternativa rispettosa dei diritti e delle esigenze dei torinesi.
Torino è una città che vive una difficile fase di trasformazione, la centralità del lavoro che ruota attorno alla fabbrica è definitivamente superata per lasciare posto alla città che si ridefinisce in continuazione attorno allo sviluppo di nuove forme di lavoro sempre più precarie e in costante sottrazione di diritti, è in questo senso paradigmatica la figura del lavoratore migrante.
È molto significativo il dibattito prodotto in città nei mesi scorsi a proposito delle trasformazioni urbanistiche, legate a doppio filo ai finanziamenti per le olimpiadi 2006, una colata di cemento sulla spina centrale e una serie di tunnel, impianti sportivi e centri commerciali, anni di disagi per i torinesi per poi trovarsi opere che poco o nulla hanno a che vedere con le reali esigenze delle persone che vivono in questa città dal futuro incerto e conflittuale con questa impostazione falsamente ottimista di rilancio del turismo come soluzione della crisi dell'industria.
Per queste ragioni ci facciamo promotori di un percorso di Spazi Pubblici Autogestiti che, a partire da un Laboratorio che oggi è il cinema Astra ma domani sarà molti altri spazi, potrà provare a dare risposte concrete e immediate alla sottrazione di diritti in atto. Da una mensa gratuita per rifugiati politici, all'organizzazione di reti di resistenza al precariato tramite strumenti quali il reddito sociale, l'accesso ai diritti primari, casa, trasporti, cultura e formazione, alla prosecuzione della campagna per la chiusura dei nuovi lager (il CPT di Corso Brunelleschi), insomma alla creazione di un nuovo municipalismo partecipato.
Sperando di aver in poche righe chiarito di non essere interessati ad aprire un locale per fare musica e aggregazione giovanile e che non intendiamo costituirci in associazione per farci finanziare dal Comune, invitiamo tutti alla riapertura del Teatro Astra che avverrà sabato 25 ottobre con uno spettacolo di teatro di denuncia civile "STANZA 522", Teatro della Calchera (VE) inizio ore 22:00.
Laboratorio Sociale Occupato Mucchio Selvaggio Movimento delle/dei disobbedienti Torino Torino, cinema occupato Astra, 19/10/2003
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