Le cose non stanno esattamente così, provo a spiegare come stanno: Il limite di accettabilità per l'arsenico nelle acque potabili era (sino al 31 dicembre 2003) 50 microgrammi/litro, è divenuto 10 microgrammi/litro dal 1 gennaio di quest'anno
Le cose non stanno esattamente così, provo a spiegare come stanno: Il limite di accettabilità per l'arsenico nelle acque potabili era (sino al 31 dicembre 2003) 50 microgrammi/litro, è divenuto 10 microgrammi/litro dal 1 gennaio di quest'anno
i terreni dell'Amiata e in genere della provincia di Siena sono naturalmente ricchi di arsenico (non è un caso che sia contenuto in discreta quantità nelle ceneri ematitiche dove ovviamente si concentra) per cui è naturale che alcune fonti di approvvigionamento contengano quantità di arsenico anche di una certa entità
posso affermare con certezza, limitatamente alle acque amiatine (acquedotto del Luco ed altri acquedotti minori) che sino al nuovo lite di 10 microgrammi/litro l'arsenico non aveva mai superato il limite di 50 microgrammi/litro
sempre per quanto attiene alle acque amiatine (non conosco gli altri casi relativi alla provincia di Grosseto), l'ìarsenico non dipende minimamente da fenomeni di inquinamento
pur essendo stato giustissimo ridurre il limite dell'arsenico a 10 microgrammi/litro, non credo sia terribile prolungare ancora per qualche mese il vecchio limite, dando così modo di approntare gli impianti di abbattimento o di miscelare l'acqua con altra acqua in cui non è presente arsenico
il dato più allarmante è però un altro, ovvero tale limite non si applica per le acque minerali per cui sono commercializzate e vendute legalmente (putroppo oggi quasi la gente beve acqua minerale) molte acque che contengono in alcuni casi quantità di arsenico superiori anche ai 50 microgrammi/litro, tra cui una notissima e pubblicitassima per la sua leggerezza
Per concludere, non farei un esagerato allarmismo, ma mi limiterei a verificare che il prolungamento del vecchio limite serva effettivamente a far si che dall'anno prossimo sia rispettato il nuovo.
Gianfranco Sciarra oltre che Verde, Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell'Area Vasta Toscana Sud
Charlie Holmes wrote: Arsenico cinque volte oltre il limite nell’acqua di Toscana.
( Tradotto dal Daily Telegraph 26 06 02 Arsenic in Tuscany water 'five times limit' )
http://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2004/06/26/ wpois26.xml&sSheet=/news/2004/06/26/ixworld.html
I cittadini Britannici che quest’anno soggiorneranno in Toscana potrebbero, senza saperlo, ritrovarsi a bere acqua contenente una quantità di arsenico 5 volte superiore al limite consentito. E’ quanto appreso dal Telegraph. Malgrado una legge nazionale fissi il limite di arsenico nell’acqua a 10 microgrammi per litro, la regione Toscana ha usato un cavillo legale per passare un decreto che permette a molte città nel centro e nel sud della regione di derogare da tale norma. Il risultato è che fino alla fine dell’anno l’acqua potrà contenere fino a 50 microgrammi per litro [di arsenico]. Molte delle città in questione, tra le quali c’è Siena, sono mete popolari tra i turisti inglesi. Il decreto che innalza i livelli permessi si applica anche a Pienza, un gioiello dell’architettura, conosciuta come la “città ideale”, ambientazione di sfondo al film “Il paziente inglese”, e al centro vinicolo di Montalcino. Altre città incluse sono Radicondoli, dove si dice che il Principe di Galles cercasse una casa per le vacanze. Per permettere alla deroga di avere valore legale, secondo la legge italiana, la Regione Toscana deve informare i cittadini della situazione e provare che la causa [dell’innalzamento dei limiti] non è inquinamento da parte dell’uomo. Ma gli ambientalisti dicono che nessuna delle condizioni è stata soddisfatta. La notizia del decreto giunge proprio mentre cresce la preoccupazione di un inquinamento su vasta scala nel sud della Toscana in conseguenza alla discarica di migliaia di tonnellate di rifiuti tossici, depositati in gran parte in miniere abbandonate che si sono allagate consentendo il passaggio di sostanze acide nelle falde acquifere. Mentre da un lato gli ambientalisti sostengono che può non esserci una relazione diretta tra le due cose e questo è anche quanto afferma la Regione dall’altro sostengono che c’è una relazione indiretta. Il consigliere regionale a capo dell’ambiente, Tommaso Franci, un membro dei Verdi, ha escluso qualunque legame. “Posso categoricamente smentire qualunque legame tra il problema dei rifiuti tossici in Toscana e il decreto che riguarda l’aumento del livello di arsenico consentito nell’acqua potabile” ha affermato. Ma Roberto Barocci, un importante ambientalista di sinistra e il primo a dare l’allarme sull’inquinamento proveniente dalla miniera ci ha detto che la Regione non ha un piano adeguato per risolvere il problema.
Eco i comuni fortunati
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