Assassinato Yassin
Con tre missili lanciati da elicotteri israeliani č stato ucciso, all'alba
del 22 marzo a Gaza, lo sceicco Ahmad Yassin, capo spirituale di Hamas.
Era gią stato vittima di un tentativo di assassinio mirato nel settembre scorso, da
cui era uscito lievemente ferito.
Sharon si č assunto l'intera responsabilitą dell'azione, che č stata fin
dalle prime ore condannata da
molte diplomazie internazionali. Hamas dichiara che "non ci sarą
vendetta, ma solo guerra aperta". L'omicidio ha infiammato non solo il
movimento islamico ma il popolo palestinese tutto. Incidenti
sono scoppiati in tutti i Territori Occupati, gią attraversati da
molteplici maifestazioni contro il Muro dell'Apartheid represse con violenza dall'esercito israeliano, con la gente scesa a
manifestare rabbia e malumore nelle strade: si contano gią i primi morti,
tra Nablus e Gaza.
Yassin, considerato da Israele ispiratore degli attacchi contro civili israeliani, era, oltre che il fondatore anche una mente "moderata" del movimento islamico, in contrapposizione all'intransigenza del suo attuale successore, Abdel Aziz Rantisi.
La sua uccisione porterą ad inasprire l'odio e ad un ulteriore inutile
spargimento di sangue tra la popolazione civile di entrambe le parti.
Tutto questo mentre Sharon si prepara a presentare a Washington il suo piano di
evacuazione della Striscia di Gaza, di cui questo attacco č un passo
preliminare e un avvertimento.
Non č possibile stabilire quale scenario si vada profilando nell'immediato
futuro ma di certo si va ben lontani dalle vacue aspirazioni delle
democrazie occidentali impegnate nella guerra globale al terrorismo e nella
costruzione della pace in un Medio Oriente che hanno dato alle fiamme.
Approfondimenti:
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