Missione di guerra
40 civili uccisi durante una festa di matrimonio, Izzedin Salim, l'attuale capo del Consiglio governativo iracheno saltato in aria per una bomba, prigionieri torturati [2] oltre ogni limite e la popolazione che, molto peggio di prima, continua a morire.
Questa la cronaca degli ultimi giorni nell'inferno Iraq. Sono i risultati dell'aggressione angloamericana in Iraq, che nelle parole dei governi occidentali suona invece come una missione di pace per stroncare i barbari terroristi. Una missione tanto
pacifica che è necessario un enorme schieramento di forze. Un numero sempre maggiore di soldati viene chiamato a frenare quella che le forze della coalizione chiamano ribellione armata: 3600 soldati americani verranno spostati dal sud corea, più di tremila inglesi sono stati richiamati per sopperire alla assenza degli spagnoli. Le guardie private sono diventate un elemento insostituibile.
Per impedire che gli alleati, uno dopo l'altro abbandonino il campo, viene sventolato il fantasma della guerra civile, proprio mentre sono in corso tentativi di coalizione tra le forze di resistenza sunnite e sciite.
Una trappola nella quale è caduta anche l'Italia ,
dove il governo preferisce recitare la parte della colonia americana, la sinistra istituzionale non riesce ad accordarsi su posizioni comunque di compromesso, e nelle forze armate si cerca di mettere a tacere la ribellione alle morti più recenti e il dubbio che si possa dire di no. Tra meno di sei settimane gli occupanti americani e i loro alleati dovranno cedere il potere a un governo iracheno provvisorio comunque consizionato dalla colaizione, che dovrebbe siglare la pace definitiva. Ma nessuno ci crede. Blair e Bush sono sotto pressione perché sembra che abbiano sottostimato i rischi, stiano effettivamente perdendo terreno e abbiano provocato negative conseguenze economiche. Tra le varie promesse c'era quella della riduzione dei prezzi del petrolio , che ora è salito ai massimi livelli, raggiungendo i 42 dollari al barile. E il dollaro come valuta viene abbandonato dagli investitori, a favore dei bond europei.
Risoluzione USA : servizio di Free Speech Radio News (trad.italiano) network di radio indipendenti statunitensi
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