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UNO SGOMBERO: DIECI OCCUPAZIONI! |
11/10/2005 |
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Firenze: Sgombero in corso al vicolo del Panico
Dalle 7 di
questa mattina (11 ottobre 05) è in corso lo sgombero dello stabile
di vicolo del Panico, da oltre trent'anni sede del MAF, il Movimento anarchico
fiorentino. Centinaia
gli uomini in divisa, almeno quindici camionette, ad impedire
l'accesso al vicolo. Nel pieno centro di Firenze, questo luogo é sempre
stato una spina nel fianco per tutte quelle amministrazioni comunali che
hanno fatto dell'immagine-vetrina della città e della speculazione
edilizia il cardine della loro politica. Alcuni compagni sono saliti sul
tetto, altri sono stai fermati e portati via. All'esterno si sta
formando un presidio - Appuntamento per le 14.
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inserisci direttamente link e altri materiali pertinenti
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NUOVO SGOMBERO A PISA |
23/09/2005 |
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Progetto Finestre 2.0
In risposta allo sgombero del 19 ottobre student*, lavorator* e precar* di Università Antagonista, hanno occupato le logge dei banchi
Dal 23 Settembre lo Spazio
Socio Abitativo San Lorenzo aveva spostato la sua sede fisica nello stabile ex Enel in Lungarno Pacinotti, per
proseguire il progetto di riappropriazione del diritto alla casa in un
nuovo spazio: un altro dei 4300 luoghi sfitti della città. La
perdita di uno spazio non determina la fine del progetto di
denuncia della speculazione immobiliare e della negazione del diritto
all’abitare, anzi.
More info: sito di Università Antagonista
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TIRRENIA (PI) - 29 GIUGNO / 3 LUGLIO |
21/06/2005 |
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Campeggio contro Camp Darby
Dal 29 giugno al 3 luglio si terrà la nuova edizione del campeggio
contro Camp Darby.
La base
militare, nata da un accordo
segreto tra Usa e
governo italiano, occupa circa 2000 ettari del Parco di
Migliarino - S. Rossore (Pisa) ed è gestita dall'esercito
statunitense, che la
utilizza come
deposito di armi di ogni genere. In questi anni ha fatto spesso
capolino nelle
inchieste della magistratura: è stata chiamata in causa a
proposito di
vendita di armi all'Iran e a gruppi fascisti dell'America latina, ed
è stata
citata nelle indagini sulla strategia
della tensione in Italia, per i suoi
collegamenti con il terrorismo
nero.
Per i militari Usa è un bel posto (circa 50 mila ospiti
all'anno) dove trascorrere un'economica vacanza
al mare.
Per tanti altri, una parte di territorio sequestrata con le armi, base
di partenza per le "guerre umanitarie", da riconvertire ad uso civile.
Approfondimenti: [1] [2]
Il
programma di Camping Darby 05
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DUE TIRI PER IL DIRITTO ALL'AUTOGESTIONE |
26/05/2005 |
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"processo permanente all'autogestione: prendiamolo a calci!"
Lunedi 30 Maggio alle 18.30 si giocherà la prima partita del torneo di calcio a 5 "calci dal basso: ovvero 2 tiri per il diritto all'autogestione". Il campo del torneo sarà quello della casa "Cecco Rivolta" di Via Dazzi 3 occupata il 24 Giugno 2000 da un gruppo di studenti universitari e giovani lavoratori precari, anch'essa, purtroppo, sotto accusa e sotto processo.
L'iscrizione al torneo delle 10 squadre partecipanti servirà a coprire le spese legali di una serie di processi e condanne seguiti ad altrettante azioni di lotta per il diritto alla casa e più in generale all'autogestione: case, spazi, controinformazione, ecc...
A coprire le spese legali degli stessi processi andranno anche i ricavati della serata Hip-Hop di Sabato 4 Giugno al C.S.A. Ex-emerson, anch'esso minacciato di sgombero dai padroni della città.
Tutto si inserisce in un momento particolare di mobilitazione per il cambiamento
delle politiche abitative a Firenze, di forte denuncia della speculazione, di volontà unitaria di difesa
di diritti e bisogni di differenti settori sociali al quale le istituzioni e le forze dell'ordine continuano a rispondere con sfratti e sgomberi da una parte e con denunce, avvisi di garanzia, processi e condanne dall'altra.
Contro questo processo di criminalizzazione alla lotta per la casa ed agli spazi autogestiti ci vediamo alla manifestazione cittadina del 28 maggio
alle ore 10.00 in P.zza San Marco a Firenze.
Per il torneo ci vediamo "in campo", venite a "tifare" per l'Autogestione.
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SUCCEDE A ROMA |
11/04/2005 |
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Una Bolzaneto Clandestina
La giornata di domenica 10 aprile e quella di lunedì 11 saranno ricordate per l'istituzione di una Bolzaneto clandestina allestita per la tifoseria del Livorno, notoriamente antifascista e antirazzista.
Bolzaneto perchè la strategia e il comportamento delle forze dell'ordine
hanno ricalcato i comportamenti cileni inaugurati in occasione delle giornate di Napoli e perfezionati in occasione di quelle del G8 genovese. Clandestina perchè il media mainstream, diviso tra i pezzi di colore sulle tifoserie e criptici lanci d'agenzia su ciò che stava accadendo, ha sostanzialmente smorzato l'attenzione sulla vicenda. Solo nella serata del 10 aprile, astutamente il ministro Pisanu ha deviato l'attenzione generale parlando di stadi da chiudere a causa di "tifoserie violente" badando bene ad evitare un serio bilancio sui fatti di Roma avvenuti prima, durante e dopo Livorno-Lazio.
Le perquisizioni a carattere intimidadorio -manganelli puntati, insulti,
gente completamente spogliata con vestiti sequestrati perchè "di chiara
simbologia politica"- sono cominciate dal mezzogiorno della domenica fino a quindici minuti prima della partita.
Sono stati sequestrati tutti gli striscioni antifascisti (ma anche bandiere
e felpe lasciando gente seminuda), compreso quello in ricordo della strage del Moby Prince, mentre svastiche, celtiche e croci uncinate hanno potuto tappezzare l'Olimpico.
Ma gli eventi drammatici sono cominciati alla stazione San Pietro di Roma a treno fermo.
La polizia, secondo numerose testimonianze raccolte, ha inondato i vagoni di gas lacrimogeni e urticanti -che hanno creato una pesantissima situazione sanitaria sul treno con malori e principi di asfissia- poi ha violentemente caricato dentro vagoni senza risparmiare colpi e usando ogni mezzo per aprirsi dei varchi. Tutte le persone sono state catturate, ammanettate e messe in ginocchio sul marciapiede del binario. Secondo diverse testimonianze i comportamenti nei confronti dei fermati sul posto sono stati dei piu' pesanti con pestaggi
e minacce delle peggiori.
Una volta portati in 250 in Questura ecco la notte alla Bolzaneto: pestaggi
gratuiti alla gente che dormiva ammassata sul pavimento, intimazioni del
tipo "canta Faccetta nera" seguite da minacce, manganelli passati sul corpo delle ragazze per mimare uno stupro, aggressioni improvvise per terrorizzare: il copione già consolidato nel 2001.
I rilasci, in un clima di preoccupazione per possibili e annunciati agguati di fascisti fuori dalla questura, sono avvenuti alla spicciolata.
A Livorno già montano le prime proteste.
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