» martedì, 15/11/2016
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La politica non esiste

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LA POLITICA NON ESISTE


oltre lo sgombero di Via De Maria – Bologna


Bologna, 11 ottobre 2016, la potenza nella gestione di qualcosa che credevamo “appurato” ha compiuto un salto di qualità. Non si è trattato del conflitto sociale. Nemmeno delle mancanze politiche in risposta alle necessità correlate alle catastrofi del profitto, da tempo ridotte a solo ordine pubblico (il bisogno di una casa, di un lavoro degno, di diritti non ridotti a documenti usati come guinzaglio da una divisa). Oggi qualcuno, a Bologna, è riuscito a fare qualcosa di più “all’interno” del non far nulla.


La Politica non esiste: è rimasta solo la polizia. Letteralmente. La Politica non esiste: non sono Politica le ridicole dichiarazioni da social network, né il finto sconcerto da conferenza stampa. E’ vero, anche la politica concreta dei movimenti solidali fa fatica, debilitata da anni di repressione. Ma LA politica non esiste di certo nei palazzi della gestione comunale bolognese. Se il potere poliziesco satura il territorio fisico e mediatico eccedendo le reali necessità tattiche di uno “sgombero normale” – bloccando strade su un isolato di 300 metri per 100, quando la palazzina in oggetto è occupata da 65 persone, in una traversa di 50 metri – è evidente che la mano militare ha discrezionalità senza precedenti. Solo per l’aspetto logistico oggi sono state bloccate ambulanze, Ambulatorio e CUP, chiusa la Stazione ferroviaria – di colpo a bassa velocità pedonale – e creato disagi per moltissim* pendolari, lavoratori e lavoratrici e abitanti a partire dalle 6,30 del mattino.


La volontà è netta; nel dato tecnico dobbiamo leggere il senso dei tempi. I protocolli sono di livello nazionale. La spettacolarità del dispositivo di accerchiamento, sterilizzazione e attacco è un fatto rilevante, ma non unico. All’opera qui è un laboratorio di potere: “sterminare ogni possibilità” di una reazione, strategia debuttata con il sangue di Genova 2001, nell’attacco alla controinformazione, poi con la scia di troppi abusi in diversi contesti. Ciò significa che l’ordine pubblico non deve giustificarsi, tanto meno se governa col disordine. Non è stato “interrotto il pubblico servizio” nel caso di questa mattina? Non si è staccata la corrente nel quartiere? Si crea emergenza, con ingorghi fisici e mentali; si amplia il teatro di guerra, diffondendo il malessere di un traffico finto; si orientano pulsioni metropolitane e mediatiche contro chi occupa, prima di tutto persone. Infine quelle stesse persone sono massacrate a manganellate ed a colpi di spray urticante. Sistematicamente si intimidisce, si carica, si insegue per il quartiere chi accorre in solidarietà.


Se un assessore del Comune di Bologna (Gieri) dichiara che le persone gasate da spray urticanti sono “uscite serenamente” dalla palazzina occupata, concepiamo la sua non come una mente dissociata, nè pensiamo ad una politicante in cerca di consenso. E’ una dichiarazione deficiente. Deficiente è la politica cui non va concesso neppure l’onere della propria responsabilità, incapace di chiamare le cose con i loro nomi. Ricordiamo quanto prodiga fu la scorsa giunta Merola di inutili asserzioni durante lo sgombero dell’ex Telecom: 120 persone per strada, bambin* tirat* via per i piedi. Un evento peggio gestito, più clamoroso; un precedente da cui la polizia ha imparato l’arte della guerra e la politica ha preso la “via del vapore”. Il dato militare è invece l’unico reale: colpire di più chi più è schiacciat*. Come interpretare pratiche militari in uno sgombero in cui si sfondano i muri a mazzate e 25 bambin* sono espost* a quell’arma da guerra che è lo spray al peperoncino?


L’esercito che gira e staziona da un anno in Bolognina non è la causa del maggior spaccio, nè dei due morti ammazzati a coltellate degli ultimi mesi, né dell’escalation delle rapine. Neppure pare essere servito a prevenire gli stessi fatti. Allora? A che cosa serve un Lince in città? Non di borghese “sicurezza” andiamo dicendo, ma dell’inefficacia (tecnica) di scelte spettacolari ed inutili, proprio come le passeggiate di presidenti e comitati di quartiere nel deserto della speculazione immobiliare – vera oscenità della Bolognina di oggi. Disastri MAI imputati alla rapacità del capitale.














L’operazione di oggi è stata un abuso. Lo sgombero non è stato solo di chi occupava Via De Maria ma anche di chi testimoniava dalle strade. Le pratiche fasciste di celerini, digossini e carabinieri non sono solamente nelle minacce rivolte perfino al vicinato solidale né nei danni causati a chi è stat* gasat* (un ragazzo col pito da shock epilettico, poi finito in ospedale). Il “carattere” della polizia italiana ha ragioni storiche di regime: ma trova forza nell’abdicazione attuale al viverecomune e soprattutto è possibile per via della paura che ciascun* di noi permette a se stess* di avere di fronte a blindati schierati lungo mezzo chilometro di una strada importante in un giorno normale. Non un “abuso legittimo”, ma uno stato nemico della società.





In realtà, di fronte alla tracotanza della “violenza legittima” la paura è un lusso; e neppure la disobbedienza è più una virtù. Da chiedersi: a chi dà piacere la pornografia del dispositivo militare? L’autoritarismo osceno vince da quindici anni in Italia, ha tronfiamente alzato il tiro oggi a Bologna e continuerà a crescere, con geometrica potenza. Noi come abitanti – e ciascun elemento – sotto loscacco della gentrificazione ne saremo travolt*. L’orizzonte è, in realtà, totale: l’uso del disordine è scienza dispiegata nella schizofrenica gestione dei e delle migranti, negli accordi di finte democrazie europee con governi assassini, nei campi di internamento sparsi ovunque ed in confini che uccidono in molti modi, nell’immoralità di pezzi di stato che non rispondono di accordi osceni come le armi vendute ai sauditi, uno stato che MAI processerà se stesso; fino alla decomposizione cerebrale di una opinione pubblica “liberale” che si gonfia di feccia ideologica parlando di “mercato”. In tutto ciò va contestualizzato lo sgombero di martedì mattina.


Tutti questi temi sono uno, perché il capitale è uno, perché il Dominio dell’uomo sull’uomo, sul Pianeta intero, è uno. Vivendo in questo territorio, oggi reso ancora più eccezionale, della

Bolognina – casa nostra – dobbiamo tornare a chiederci: è la violenza l’unica Politica rimasta?







XM24

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