L'emergenza di Toledo
Lo sciopero non piace ad Alejandro Toledo. Con un discorso alla nazione allo scoccare della mezzanotte del 28 maggio, il presidente peruviano ha infatti annunciato che il Perù è ufficialmente, per un periodo di 30 giorni, in Stato di
Emergenza. Un'emergenza che, oltre ad essere assolutamente inconcepibile, vede la sospensione dei diritti costituzionali individuali e l'occupazione militare di zone strategiche del paese come la Plaza dos de Mayo di Lima, dove si trova la sede centrale della Confederazione generale dei lavoratori del Peru'(Cgtp), il principale sindacato del paese.
In un clima dittatoriale, con blindati e truppe ad ogni angolo del paese, la situazione si profila ancora più delicata, dopo l'uccisione di quattro studenti universitari.
Questa assurda repressione arriva dopo le decisioni dell'intera categoria dei coltivatori di inoltrare il loro sciopero per un periodo di tempo indeterminato, finchè il governo non decide di ridurre i tassi di imposta delle entrate su riso, zucchero e cereali che, insieme al cotone, rappresentano i prodotti più esportati dal Perù. Ai coltivatori si uniscono 300.000 insegnati della scuola pubblica in sciopero ormai da 16 giorni che chiedono l'aumento salariale.
.:Aggiornamenti dal 28.05:.
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Info: Indymedia Perù | Clajadep
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