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EMERGENZA CARCERE 25/08/2004
ALT

Rivolta a Regina Coeli

Regina Coeli in rivolta, lo scorso martedì sera, in coincidenza con una visita del ministro leghista Roberto Castelli. La protesta dei detenuti - che non riguarda solo gli ultimi episodi ma va avanti da tempo - è culminata la notte del 17 agosto nello scoppio di alcune bombole del gas, utilizzate normalmente per cucinare all'interno delle celle, e nell'allagamento di una delle sezioni di Regina Coeli.

Azioni che, annuncia Castelli, "aggraveranno" le condizioni di quanti hanno "partecipato alla rivolta", rei di aver posto delle richieste "irricevibili" - o forse solo di attendere da anni qualcuno dei provvedimenti promessi e mai realizzati realmente. Ma tra accuse ai radicali e sindaci che - quelli sì - scandalizzano il paese uccidendosi in cella, il problema del carcere svanisce. Lasciando ogni emergenza al proprio posto, e Castelli libero di vaneggiare.

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Il comunicato dell'Ass. Papillon Rebibba

CONTRO IL CARCERE 18/02/2006

carcere

I DETENUTI E LE DETENUTE RIPRENDONO LA PAROLA !!!

Il 9 settembre del 2002 e' iniziata una protesta nelle carceri italiane.
La protesta ha preso il via dalla proposta lanciata a tutte le carceri italiane dall'Associazione di detenuti ed ex-detenuti Papillon nata all'interno del carcere romano di Rebibbia N.C.

Da un comunicato del 28 Agosto 2002:
il 9 settembre i cittadini detenuti prendono di nuovo la parola per chiedere alle Istituzioni e a tutto il mondo politico di proseguire con serieta' e coerenza il ragionamento sulle necessarie e possi bili soluzioni da dare ai tanti e drammatici problemi dell'universo penitenziario.
La protesta pacifica che i detenuti inizieranno il 9 settembre e' una piccola ma importante battaglia di civilta' che interroga la coscienza di tutte le donne e gli uomini liberi del nostro paese.
Gli obiettivi della pacifica protesta sono i seguenti:
- un indulto generalizzato di 3 anni
- il passaggio della sanita' penitenziaria al Servizio Sanitario nazionale
- la riforma del codice penale, a partire dall'abolizione dell'ergastolo dalla depenalizzazione dei reati minori
- l'abolizione delle prescrizioni contenute nell'art. 4 bis
- l'abolizione dell'anticostituzionale art. 41 bis
- l'aumento della liberazione anticipata a 4 mesi
- un aumento delle concessioni delle misure alternative al carcere
- espulsione dei detenuti stranieri che ne facciano esplicita richiesta

Ci auguriamo che il 9 settembre e i giorni successivi tutti i Parlamentari e i Consiglieri regionali, provinciali, comunali e municipali del paese si rechino nelle carceri delle loro regioni e dei loro collegi elettorali per confrontarsi con i detenuti, nella ricerca di un punto di equilibrio tra le loro richieste e i tanti e gravi problemi che le Istituzioni a tutti i livelli devono affrontare ogni giorno.
Noi auspichiamo che le sensibilita' presenti un po' in tutti i partiti politici siano oggi cosi' mature da ricercare unitariamente le migliori soluzioni legislative che riaprano finalmente, dopo tanti anni di continua e sostanziale regressione, la strada delle riforme in positivo di quell'universo penitenziario che di fatto rappresenta il primo e piu' grave tra i tanti problemi della Giustizia.

Le proteste partono il 9 settembre.
Inizialmente sono una cinquantina le carceri che aderiscono alla protesta. Poi, nei primi giorni della settimana, arrivano, sui tavoli delle redazioni locali dei giornali, piogge di documenti provenienti dalle carceri piu' diverse: da Nuoro, Cagliari, Milano, Bologna, Firenze, Torino, da Poggioreale a Napoli, dalle carceri della Sicilia a quelle del Veneto, da quelle del Piemonte a quelle pugliesi. Alla fine della prima settimana di proteste, i dati del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, parlano di 120 carceri nelle quali ha luogo la protesta.
Tutti i documenti redatti dai detenuti e dalla detenute lamentano l'invivibilita' della situazione nelle carceri dovuta in gran parte al sovraffollamento, ma anche all'assenza di un minimo di efficienza medico- sanitaria, alla violazione continua di quei pochi diritti che la legge ancora tutela dietro le sbarre, ai locali vecchi e fatiscenti, umidi e assenti di quel minimo di strutture per la socialita' reclusa. Insomma ovunque si segnala che lo stato italiano e l'amministrazione penitenziaria nello specifico, viola e non rispetta le leggi, mantiene i reclusi e le recluse in condizioni disumane.
Ovunque si ripropongono gli stessi obiettivi, che ruotano intorno all'indulto, per riportare ai livelli tollerabili le presenze; alla sanita' penitenziaria di cui si chiede nient'altro che l'applicazione di una legge approvata due anni fa e mai applicata; all'applicazione delle misure alternative alla detenzione, che sono state fortemente ridotte senza motivo alcuno se non quello di tacitare l'opinione pubblica insoddisfatta per altri motivi; e infine l'abolizione delle restrizioni previste dall'articolo 41 bis e 4 bis, veri e propri esercizi della tortura, piu' volte condannati dagli organismi internazionali alla stregua di paesi con governi dittatoriali e teocratici.
Fino alla fine di ottobre 2002, la mobilitazione continua con alti e bassi, nel senso che alcune carceri iniziano una mobilitazione per una quindicina di giorni, poi si fermano per fare il punto e valutare la situazione e quindi ripropongono un'altra tornata di proteste.
Un nuovo appuntamento per tutte le carceri viene dato per il 10 novembre 2002.
Le forme della lotta per ora si sono articolate in: scioperi del vitto, sciopero dei lavoranti, battiture sulle sbarre, scioperi dell'aria, scioperi della televisione, in qualche caso anche sciopero della fame.

Approfondimenti:
*storia del carcere
*mappa dei carceri italiani
*dossier a cura di odio il carcere
*entra nel forum-carcere



VERSIONE STAMPABILE
REPRESSIONE A PISA 16/06/2004

Arresti, colpito Il Silvestre

Il 7 giugno scorso, nell'ambito dell'inchiesta sulle "Cellule di Offensiva Rivoluzionaria" (COR) vengono condotte alcune perquisizioni in case private e nella sede del gruppo ecologista "Il Silvestre" e viene arrestato Alessio.
Il giorno seguente, durante una nuova perquisizione vengono arrestati Alice, Betta, Leo e Gioacchino. Prova schiacciante della loro partecipazione agli attentati un documento delle COR arrivatogli per posta.
Nessuno ha preso in considerazione che il possessore della rivendicazione collabora alla rivista Terra Selvaggia, a cui è stata spedita la rivendicazione, così come ad altri quotidiani.
Mercoledi' 9 Alice viene scarcerata e Venerdi' 11 vengono concessi gli arresti domiciliari agli altri tre.
Lunedi' 14, altre perquisizioni, di nuovo alla sede del Silvestre e l'arresto di Costantino. Le nuove prove: la raccolta di tutti gli articoli pubblicati dai giornali locali sull'inchiesta!

Tutti gli arrestati sono attivisti del gruppo ecologista "Il Silvestre" che ha affermato la totale estraneita' ai fatti contestati ed organizzato diverse iniziative di protesta.

Ultimo aggiornamento (22/10/04): Leo, Betta e Gioacchino liberi!!!

ARRESTI E PERQUISIZIONI 10/08/2004
ALT

A volte ritornano

aggiornamenti: presidio 4 arresti |liberi ma malconci
11 agosto: il Tribunale non concede scarcerazione

4 arresti ad Aosta, Torre del Greco e Viterbo, e decine di perquisizioni, sono stati effettuati stamattina dalla Digos di Roma e dai Ros in Campania, Trentino, Lazio, Piemonte e Valle d'Aosta.
Coordinati dall'Ucigos, i provvedimenti sono stati decisi dal pool antiterrorismo della Procura di Roma, e in particolare del pm Salvatore Vitello e del responsabile del pool antiterrorismo della Procura di Roma, Franco Ionta. A Torino circondata dai Ros l'occupazione di El Paso, fermata e rilasciata una persona che ha subito la perquisizione del suo furgone e il sequestro del materiale. Più dura per la Rrosalia Occupata, sfondato il portone e sequestrato materiale.
Il blitz contro i militanti anarchici a Roma e' proseguito nella mattinata. I carabinieri del Ros e quelli del Comando Provinciale della capitale avrebbero completato, tra l'altro, perquisizioni in appartamenti e in due centri sociali, a Torre Maura, al Bencivenga 15 e all'Ateneo Occupato di Dragoncello. Le indagini partono dall'esplosione al Cervantes giugno 2003 e ipotizzano una stessa indentita' di matrice tra i pacchi bomba alla stazione dei carabinieri di Viale Libia in cui rimase ferito il maresciallo Sindona e alla questura di Viterbo. I reati ipotizzati, associazione sovversiva con finalita' di terrorismo e attentati, fanno riferimento a una lunga serie di attacchi avvenuti in tutta Italia.
L'indagine di febbraio che aveva come obiettivo il comitato viterbese, portò alle perquisizioni a carico di molte delle stesse persone e luoghi colpiti oggi. Quest'ultima e' incentrata sull'arcipelago di supposte formazioni anarco-insurrezionaliste, di cui farebbe parte il comitato di Viterbo. Gli elementi assunti come prova dal pm, sono gli stessi dell'inchiesta di febbraio. Insomma, il solito sistema: due indagini distinte che si supportano a vicenda per darsi fondamento e credibilita'.
[ arresti | stampa | croce nera | Torre Maura | Ateneo Occ | RRosalia Occ | solidarietà | 31/7 vietato volantinare | Rrosalia e dintorni | Aggiornamenti vari]
ARRESTI A ROVERETO 20/07/04

La guerra è anche qui

AGGIORNAMENTO DEL 28 luglio >> i militanti sono stati rilasciati senza restrizioni

Trento, 20 Luglio.
Dopo averne perquisito le abitazioni la polizia ha tratto in arresto, prelevandoli con il pretesto di firmare i verbali, sei anarchici roveretani: Tibo, Massimo, Lorenzo, Mattia, Gigi, Marco.
L'accusa è quella di aver partecipato a una rissa con nazifascisti.
Ma è chiaro l'intento di repressione politica di militanti attivi sul territorio, con accuse relative a fatti successi due anni fa e con l'applicazione di misure speciali, come il divieto di comunicare con il proprio avvocato prima dell'incontro con il gip.
Dall'esito delle perquisizioni, inoltre, il materiale sequestrato non ha nulla a che vedere con il reato contestato.
In tempi di guerra, al massacro esportato come “scuola di democrazia” corrisponde sempre un accanimento repressivo nei confronti dei nemici interni.

Aggiornamenti in categoria Nord-Est

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