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17 Marzo 2001 - NAPOLI |
27/04/2002 |
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Quei bravi ragazzi...
17 Marzo 2001 - NAPOLI
I fatti di questi giorni ci portano indietro, a tredici mesi fa, durante
i giorni del Global Forum, quando polizia e carabinieri il 17 Marzo 2001
hanno letteralmente circondato il corteo che si svolgeva nella città di
Napoli caricandolo da ogni parte, arrestando arbitrariamente, prelevando
le persone dal pronto soccorso e conducendole in questura per torturarle.
"Stanza delle torture" viene infatti definita la sala dove
si consumavano le violenze ai danni delle 80 persone arrestate, come rilevato dai
PM che conducono l'inchiesta, che infine ha portato
all'arresto di 6 poliziotti e 2 alti funzionari della Polizia di Stato
di Napoli.
I colleghi degli agenti arrestati scendono in piazza contro il
provvedimento, De Gennaro solidarizza, il governo e le destre chiedono
l'impunità e attaccano magistratura e magistrati, dimenticando o
ritenendo normali le incredibili violenze fisiche e psicologiche di cui
sono state vittime le persone "custodite" dai solerti poliziotti della
questura di Napoli.
Il GIP ha richiesto gli arresti domiciliari dei sei poliziotti ritenendo
in pericolo i testimoni, eppure agenzie, giornali e televisioni si sono
affrettate a pubblicare riferimenti utili ad indentificarli, indicando la
citta' e l'area di appartenenza politica, violando la loro privacy ed
esponendoli ad un rischio annunciato. Una responsabilita' che si sono
assunti i direttori di Unita' e La Nazione (che hanno pubblicato nomi e
cognomi dei testimoni), La Stampa (che cita nome e cognome di un
testimone defindendolo addirittura un "giornalista" di Indymedia) e
Repubblica, AGI e ANSA (che pubblicano nomi con cognomi puntati).
Un atto gravissimo questo che puo' mettere in serio rischio un tentativo di fare luce sulla verità e che aggiunge veleno al clima di intimidazione che si sta creando attorno a chi osa contestare il comportamento fuorilegge delle forze dell'ordine, sia in occasione del Global Forum, sia, non dimentichiamolo, del piu' recente G8.
Difatto mentre si chiede l'impunità per gli indagati si mettono in serio
pericolo quelle persone che la legge dovrebbe garantire e tutelare e che hanno deciso di parlare e testimoniare la verità. Un ulteriore gravissimo atto in piena continuita' con la riforma sui testimoni e pentiti che non da nessuna garanzia e tutela a chi testimonia, mentre favorisce la creazione di zone franche per criminali, mafiosi e
indagati.
Come saranno trattati i testimoni delle violenze perpetrate a Genova nel
luglio scorso ai danni dei manifestanti? Arresteranno questi ultimi
piuttosto che i poliziotti?
Nel frattempo le importanti verita' che emergono sulla gestione della
piazza, sulla decisione di sottrarre alle cure mediche, all'interno del
pronto soccorso, persone che vengono fermate dalla polizia e sulle violenze
che le persone sottoposte al "fermo" subiscono all'interno delle caserme
producono una aggressiva reazione da parte delle forze dell'ordine che in
nome della difesa della propria casta dichiarano, ancora una volta, di
essere intoccabili.
01.05.02 - Rassegna stampa su violazione della privacy dei testimoni
30.04.02 - Due testimoni dei fatti di napoli dichiarano: "mai arresti facili e mai manette!"
30.04.02 - Dichiarazione del Presidente dell'FSNI, Paolo Serventi Longhi
29.04.02 - Comunicato stampa di due testimoni dei fatti di Napoli
libro bianco sulle violenze delle forze dell'ordine accadute a napoli il 17 marzo 2001
Poliziotti in cerchio fanno quadrato: Anche i poliziotti sposano la "democratica" forma di protesta che tanto va oggi di moda: il girotondo.`Accade a Napoli dove un centinaio di agenti ha deciso ... (continua)
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NAPOLI: POLIZIOTTI ALLA SBARRA |
15/07/2004 |
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A giudizio
:: News :: Report della III udienza del processo, prossima udienza il 15 giugno ore 12:00
:::AGGIORNAMENTI::: Report dal tribunale
Principali accuse: sequestro di persona, abuso di atti di ufficio, violenza privata, danneggiamenti, lesioni personali aggravate e perquisizione arbitraria. 31 persone rinviate a Giudizio. Sembra un articolo di cronaca su un'operazione di antiterrorismo e invece si parla di 31 poliziotti.
Il 17 marzo 2001, al termine della manifestazione contro il Global Forum, 80 persone furono fermate (chi in piazza, chi in strada e chi all'ospedale) e trascinate di forza (e senza alcuna ragione legale) dentro la caserma "delle torture" Raniero. Qui la polizia si è prodigata in atti di violenza e lesioni nei confronti di molti dei manifestanti, costretti a rimanere per lungo tempo al muro e con le mani dietro la testa, minacciati, offesi, umiliati e colpiti ripetutamente ...
Nonostante il clima teso che si respirava in Italia (Genova era alle porte), partirono comunque le denunce e le accuse da parte dei manifestanti. Qualche tempo dopo, su richiesta del GIP, ci fu anche un primo arresto ai danni di 6 poliziotti ritenendo in pericolo i testimoni e le prove di quei giorni. Tutto normale se non fosse che una storia nata sporca deve sempre seguire un suo percorso...
Agenzie, giornali e televisioni si affrettarono a pubblicare riferimenti utili ad indentificare i testimoni, indicando la città e l'area di appartenenza politica, violando la loro privacy ed esponendoli ad un rischio annunciato. I colleghi poliziotti, per tentare di evitare l'arresto dei 6, inscenarono un girotondo attorno alla questura di Napoli... sposando anche loro per una volta la democrazia.
Grazie a quella scenata e all'aiuto dei parlamentari di destra: via gli arresti e dimezzate le accuse e così i difensori della legge e i paladini della giustizia potevano continuare a dormire sonni tranquilli.
Oggi a 3 anni di distanza "meglio di così non poteva andare": i giudici confermano le accuse mosse allora e rimandano a giudizio tutti e 31 i poliziotti coinvolti nelle violenze e nelle illegalita' di quei giorni. Fra questi i vicequestori aggiunti Carlo Solimene (che sosteneva di aver lasciato la caserma a fine turno, quando agli atti risulta un richiesta di cinque ore di straordinario) e Fabio Ciccimarra (quest'ultimo coinvolto anche nel processo della Diaz)
È un passo, questo è sicuro, nel tentativo di fare chiarezza verso tutto quello che successe in quei giorni (la gestione di piazza innanzitutto, i massacri per la strada e in seguito le violenze in caserma)... e che, pochi mesi dopo, si e' riproposto con lo stesso copione, ma sotto un governo di bandiera diversa, a Genova. Il decreto assume una particolare rilevanza sia perchè inaugura i
processi nei confronti delle forze dell'ordine per i fatti del 2001 (la
Diaz e Bolzaneto sono ancora in una fase precedente), sia perchè i
reati contestati sono di particolare gravità.
Indymedia è stata spesso tirata in ballo durante le udienze preliminari, non solo per la presenza di due mediattivisti tra i fermati, ma anche perchè accusata di aver promosso, insieme ai difensori, un coordinamento tra i manifestanti attraverso le sue liste al fine di costruire un atto d'accusa nei confronti delle forze dell'ordine. L'illazione è fantasiosa e le lmailing list di Indymedia sono notoriamente pubbliche: ecco come si spiega l'imbarazzo dei difensori nel difendere indifendibili.
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R.I.S.S.A. PER GLI SPAZI!!! |
6/09/2004 |
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NUOVA OCCUPAZIONE A PORTICI!
:: 25 Nov :: Assemblea cittadina sugli spazi facolta' di agraria
:: 27 SET 04 :: Presidio per impedire la vendita della KERASAV
:: 24 SET 04 :: Street Parade pro "Kerasav"
:: 11 SET 04 :: SGOMBERATA LA KERASAV OCCUPATA
Dal 25 agosto il collettivo R.I.S.S.A
. ha avviato un processo di riappropriazione dell' ex area Kerasav, ex complesso
industriale porticese, ridotto negli ultimi 20 anni in uno stato di
pesante abbandono dall'incuranza delle forze politiche della città. Il collettivo di occupazione ha visto immediatamente estendersi la partecipazione degli abitanti del quartiere e della città intera, sia dal punto di vista
dei lavori materiali (ripulitura dalle sterpaglie, rimozione dei
detriti dagli ambienti esterni ed interni) sia dal
punto di vista delle proposte di destinazione d'uso di
questi spazi. L'obiettivo dell'occupazione è la
restituzione della struttura alle necessità
socioculturali che il quartiere e la città inascoltati esprimono da tempo ma anche la sottrazione dello spazio a possibili interventi speculativi quali il progetto di un megasvincolo autostradale o la realizzazione di ipermercati e altre amenità. Come prima risposta istituzionale all’occupazione domenica 5
settembre al termine di un assemblea con il quartiere, la Kerasav
è stata "visitata" dalle forze dell'ordine, che hanno provveduto a una identificazione, dichiarata ‘informale’.
Successivamente gli/le occupanti/e sono stati convocati dal sindaco per un incontro che si è tenuto l' 8 settembre e durante il quale sono emerse due posizioni inconciliabili
[ Approfondimenti :
[Opuscolo
di discussione sulla necessita' di un centro sociale occupato nella
provincia di Napoli] - [
Foto della Kerasav ]
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Cerriglio sgomberato |
27/05/2004 |
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Giu' le mani dai nostri spazi!
::::::::::SGOMBERATO IL CERRIGLIO::::::::::::
Comunicato 6/12/04
Aggiornamenti Settembre:
Cerriglio ancora autogestito, tra un mese nuova azione antisgombero Le barricate creative e la partecipazione di numerosi attivisti ed
abitanti del quartiere hanno impedito l'accesso all'ufficiale
giudiziario il 14 settembre. Il cerriglio ha ottenuto così il rinvio dello sgombero, ma di soli 30 giorni. Tra circa un mese, quindi, l'ufficiale
giudiziario tornerà insieme alla forza pubblica e le barricate si
faranno meno creative e un po' più massicce.
Martedi 14 Settembre Azione antisgombero
Proroga di un mese per lo sgombero
Dopo i frequenti attacchi agli spazi sociali, in ultimo quello al c.s.o.a. Officina 99, anche lo spazio sociale Il Cerriglio e' a riskio di sgombero. Situato nel centro della citta', tra case del sottoproletariato troppo scomode per una Napoli tirata a lucido, il centro, sede di varie iniziative con il quartiere, di una stamperia, di una piccola fabbrica di birra autoprodotta, nonche' di un neonato Hacklab, rischia di sparire dopo otto anni di vita. Per far spazio ad un deposito di carte e per essere cancellato, insieme con le case del suo vicolo, da un piccolo neo-speculatore, intento ad espellere intere famiglie.
Lo spazio Sociale il cerriglio fa appello alla mobilitazione e alla solidarieta'.
Iniziative
Il Cerriglio in piazza - Martedì 29 Giugno
Audio
La vicenda cerriglio
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