Partecipa anche tu alla Lotteria “Milano Viaggia con Te” !

atm_ticket_fATM Gratis per 2000 disoccupati e precari
Per alcuni è una goccia nel mare di precarietà e disoccupazione. Per altri una lotteria a cui partecipare per garantirsi un anno di mezzi pubblici gratuiti. Sta di fatto che da oggi 25 marzo dalle ore 12, connettendosi a http://numeroPLO.comune.milano.it da pc, tablet e smartphone 2000 fortunati residenti a Milano che hanno meno di 35 anni per i/le precarie, mentre per i /le disoccupate senze limite d’età, potranno prenotare la partecipazione a ‘Milano Viaggia Con Te’ l’iniziativa promossa dal Comune a favore di precari e disoccupate. 460 mila euro circa l’investimento garantito, per una delle misure a sostegno del reddito messe in campo dalla Giunta Pisapia. Richieste aperte sino alle ore 19 di venerdì 28 marzo, poi col numero di prenotazione si potranno inviare le domande dal 7 al 18 aprile 2014. Per informazioni chiamare lo 02.88448547/555 da lunedì al venerdì 9-13 14-18.

Ricordate:
“GLI ABBONAMENTI SARANNO ASSEGNATI FINO AD ESAURIMENTO DEL FONDO STANZIATO E IN BASE ALL’ORDINE DI ARRIVO DELLE DOMANDE”.

Criteri per richiedere l’abbonamento annuale gratuito

e …

“ATTENZIONE: i cittadini che hanno ottenuto la tessera annuale gratuita con l’edizione Milano Viaggia con Te 2013, ora in scadenza, possono presentare domanda. L’abbonamento potrà essere rilasciato salvo che i fondi, destinati con priorità alle nuove richieste, non siano esauriti.”

600 euro al mese garantiti per tutte e tutti

Semplice e dirompente: 600 euro al mese per disoccupati e precari che non raggiungono i 7200 euro all’anno. Qualche giorno fa è stata presentata una proposta di una legge di iniziativa popolare per istituire il reddito minimo garantito anche in Italia. Il testo della proposta di legge è stato scritto con il supporto del BIN-Italia (Basic Income Network), un’associazione che da anni si batte per introdurre anche nel nostro paese una misura di welfare presente in tutta Europa tranne che in Italia e in Grecia. La proposta è sostenuta da un comitato aperto e trasversale, che vorrebbe replicare quanto avvenuto per i referendum sull’acqua e sul nucleare e che vede la presenza di movimenti, associazioni, partiti e sindacati: da Tilt al Popolo Viola, dal Bin ad Antigone, da Emmaus fino a Sinistra Ecologia e Libertà. Per presentare la legge di iniziativa popolare occorrono 50.000 firme da raccogliere entro la fine del 2012.

Come San Precario Milano abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa perché riteniamo che una misura di sostegno a chi ha perso il lavoro, a chi è disoccupato, a chi passa da un contratto all’altro, a chi cerca lavoro, sia uno strumento importantissimo per combattere la precarietà. Da sempre chiediamo un reddito di base, e crediamo che anche questa campagna sarà importante per mettere il reddito al centro del dibattito politico. Tanto per dire, non è accettabile che ministri come Fornero liquidino una proposta seria e accettata in tutta Europa con la motivazione offensiva “con il reddito gli italiani starebbero tutti a casa a mangiare pasta al pomodoro”. Il reddito garantito è una misura serissima e non una boutade da trasformare in barzelletta: i nostri “tecnici” che hanno studiato in Europa dovrebbero saperlo bene. Eppure la resistenza ideologica a una misura di welfare di questo tipo è ancora fortissima.

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Precario, studente, disoccupata e pure pendolare?!!

“La vita ad Abbiategrasso è dura; la Milano/Mortara una grana; un servizio costoso, zozzo, inefficente; arrivare a scuola o al lavoro in orario diventa una impresa snervante”

Giovedì 7 giugno alle ore 21 al Folletto25603 la Rete San Precario incontra i pendolari abbiatensi
per ragionare insieme sul diritto alla mobilità per precari e disoccupati per raccontare la campagna “Si può dare di più: Trasporti pubblici accessibili per precari/e e disoccupati/e”.

All’interno dei diritti che compongono il nuovo welfare che vogliamo non possiamo esimerci dal chiedere il diritto alla mobilità, a muoverci liberamente, gratuitamente e a tariffe agevolate.

Chiediamo che i fondi per le grandi opere (Expo 2015 e TAV) vengano dirottati sulla mobilità piccola dei pendolari e delle linee ferroviarie già esistenti.

Chiediamo  treni in orario e efficienti. Chiediamo treni e pullman da Abbiategrasso fino a Milano a 1,50 euro.

Vogliamo abbonamenti dimezzati per precari e precarie; gratuiti per i disoccupati e un biglietto a tariffa unica per tutta l’area metropolitana a 1,50 euro.

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Si può dare di più! Trasporti accessibili per precarie e disoccupati

Sei precario/a o sei disoccupato/a? Hai meno di 33 anni e risiedi a Milano? Il Comune di Milano ti regala un abbonamento ATM gratis per un anno. L’iniziativa si chiama Milano viaggia con te e detta così non è niente male, vero? Però solo i primi 1600 fortunati avranno accesso all’abbonamento gratis. Infatti il comune ha stanziato 500.000 euro. Prosegui la lettura »

I disoccupati over 40 si appellano a Tremonti Su Youtube, un video “per non essere scarti”

Il Fatto Quotidiano21 maggio 2011

Troppo vecchi per lavorare, troppo giovani per la pensione. In rete mandano un messaggio di denuncia al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti: “Vogliamo dirle che noi, onorevole, noi espulsi dal lavoro , da questa crisi non siamo ancora usciti”. Cinque storie in quattro minuti di “disoccupati maturi”

In fondo dicono la stessa cosa: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e cinque disoccupati over40 che si sfogano in un video su Youtube che in pochi giorni è stato visto da 12mila persone. Il capo dello Stato ieri ha detto: “Oggi più che mai occorre un diritto del lavoro inclusivo ed equo”. Cioè leggi che rendano il mercato del lavoro “attento alla tutela dei diritti della parte più debole contrattualmente e alla riaffermazione rigorosa dei relativi doveri”.

Nel video di 4 minuti su Youtube dal titolo “Non siamo scarti”, Marco Sanbruna, 46 anni, Dilva Giannelli, 58 anni, Fedele Sposato, 63 anni, Nicola Di Natale, 57 anni, Giovanni Laratta, 54 anni, si appellano al ministro dell’Economia Giulio Tremonti: “Vogliamo dirle che noi, onorevole Tremonti, noi espulsi dal lavoro quando avevamo già compiuto i 40 anni, da questa crisi non siamo ancora usciti”.

A promuovere l’iniziativa è l’associazione Atdal, per la tutela dei diritti dei lavoratori over 40. Armando Rinaldi racconta com’è nata: “Sono un ex dirigente della Philips ora in pensione. Mi hanno buttato fuori a 51 anni, nel 1999, quando mi mancavano cinque anni alla pensione, quindi ho dovuto lavorare come free lance”. In quei cinque anni prova a scalfire la solitudine che prova chi è nella sua situazione: “So che può sembrare incredibile, ma è andata così. Compro cinque o sei giornali al giorno, leggo sempre le rubriche delle lettere dei lettori. Così ho iniziato a scrivere a tutti quelli che raccontavano situazioni analoghe alla mia, in un anno ho messo insieme 3-400 contatti a livello nazionale. Poi è nata l’associazione, nel 2002”. Vi partecipano “disoccupati maturi”, come vengono pudicamente definiti, con storie come quelle dei cinque protagonisti del video. Persone come Dilva Giannelli, 58 anni, pubblicitaria vittima di un “tagliatore di teste aziendale” che dieci anni fa viene convinta ad acettare una buonuscita, soltanto per poi dover aprire una partita Iva e mettersi in competizione con giovani precari a 750 euro al mese. Nicola Di Natale ha 57 anni e lo sguardo triste di chi si è trovato in mobilità con la promessa di ritrovare il suo posto di autista in una multinazionale milanese. L’azienda si è ripresa ma non ha ripreso lui: “T’è capì i furbacchioni?”, commenta in milanese. Unica prospettiva realistica: aspettare la fine di ogni ammortizzatore sociale e scoprirsi povero. Peggio perfino dei “working poor”, i lavoratori con salari da fame, la categoria che più appassiona oggi i sociologi.

I “disoccupati maturi” sono tanti: secondo l’Istata 512 mila tra i 35 e i 44 anni, 327 mila tra i 45 e 54 anni, altri 100 mila tra i 54 e i 65. Senza contare gli scoraggiati che non cercano più lavoro e i cassintegrati che sono spesso disoccupati mascherati. Ma i loro sono drammi individuali, che faticano a trovare una narrazione comune. “Mi piacerebbe abbracciarli a uno a uno e urlare loro «non permettete a nessuno di uccidere i vostri sogni», ma le mie sono solo parole increspate da un’emozione”, scriveva giovedì Massimo Gramellini su La Stampa. Su Youtube si accumulano le storie, nei commenti al video. Un certo Marco scrive: “Vi invito a incanalare le energie verso l’impegno per contrastare l’assurdità di questo mondo del lavoro che ci vuole escludere. Scegliete voi la forma: impegno sindacale, partitico, associazionismo. Ma non rassegnatevi a essere scarti”. Si attende la risposta del ministro Tremonti.