Il fannullone n. 6

Tanto rumore per
nulla?

Dopo la partecipata riunione sindacale dell’11 maggio,
nonostante i tonanti interventi dal palco contro precarietà e
esternalizzazioni, nessuna azione concreta è stata decisa dalle RSU. Niente
moratoria all’utilizzo delle centinaia di interinali che lavorano in Comune,
nessun blocco degli straordinari, nessuna azione di contrasto alle scelte
dell’amministrazione. Tanto chiasso per nulla? Il 30 giugno, intanto, scatterà
lo stop alle stabilizzazioni
dei tempi determinati che hanno i requisiti per
essere assunti. E la società che assume i precari che rispondono allo 02.02.02
nel call center di via dei Missaglia, vede aumentare le sue competenze, oggetto
dell’appalto comunale.

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Ultima puntata: le correzioni

Siamo giunti all’ultimo racconto tra quelli
fino a qui raccolti tra i redattori precari milanesi. Nel lavoro editoriale il
passaggio finale è quello della correzione di bozze, così anche noi concludiamo
con la “revisora redazionale”. E’ lei che scova i refusi e le incongruenze di un
testo prima della stampa. Un lavoro delicato, che richiederebbe attenzione e tempo, ma
il tempo che le viene concesso dai committenti è sempre poco. Ci vanno di mezzo
i fine settimana, spesso le feste. Contratto a progetto, ma anche occasionale,
lei si definisce “una lavoratrice a chiamata”.

Tutte le altre puntate delle storie dei redattori della rete
rerepre.org sono pubblicate su City. Vi salutiamo e vi ricordiamo l’appuntamento
“Universi precari”, martedì 21 aprile, a Milano, in Statale, ore 18.00.

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Storia di una traduttrice

Terza puntata del nostro appassionante serial registrato tra i redattori precari milanesi. Riassunto delle puntate precedenti: una dopo l’altra due redattrici si sono confessate a City of gods. La prima lavora a scadenza su libri che ama (dice: "li coccolo") eppure è invisibile per tutti quelli che le stanno intorno, la seconda si occupa di una rivista di settore: la coordina, dalla bozza alla stampa, da co.co.co.

Questa volta a raccontarsi è una traduttrice. Come nelle altre narrazioni la cifra di fondo è la precarietà. Che pure non sarebbe tanto male se si traducesse in reale indipendenza…

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Carta dei diritti dei lavoratori della conoscenza

Noi, lavoratori cognitivi dell’informazione e del settore dei media,
dell’editoria e dell’industria culturale, della scuola e
dell’università, della ricerca, dello spettacolo, della formazione e
della relazione, del design e della comunicazione, non solo non
pagheremo la vostra crisi ma, per porre un argine a questa deriva e
iniziare a invertire la tendenza, riteniamo necessario unirci e
riconoscerci su obiettivi comuni. Per questo rivendichiamo quanto
contenuto in questa Carta, che sottoponiamo alla condivisione dei tanti
e delle tante che si trovano a vivere la stessa condizione. Questi
documenti, frutto di un processo di general intellect che
intende proseguire, attendono dunque commenti e integrazioni.

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Un’altra redattrice si confessa

Ecco, come promesso, la seconda puntata delle narrazioni raccolte da City of gods tra i redattori editoriali della Rete re.re.pre. Anche in questo caso l’intervistata è una donna. Aspetto interessante del racconto della nostra eroina di questa settimana è, oltre all’immancabile descrizione di un’annosa precarietà, il fatto che segua da co.co.co l’intero processo di confezione di una rivista di settore. Continuate a seguirci, altre storie vi aspettano!

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