-71 giorni: La mobilità ai tempi di Expo 2015

 

Opportunità per il territorio?In questi giorni distribuiamo a Rho, unitamente alla nostra presa di parola sulla chiusura del Ponte di Passirana, il primo di una serie di contributi sugli aspetti della vita cittadina che sono stati in questi anni particolarmente impattati dal nocivo attraversamento del nostro territorio di Expo 2015, il grande laboratorio di debito, cemento e precarietà che anticipa il Paese di domani. Iniziamo, spinti anche dai recenti avvenimenti rhodensi, dalla mobilità, tema cui abbiamo dedicato forze ed energie da ormai molti anni.

A 71 giorni da Expo 2015 SOS Fornace presenta:
LA MOBILITA’ AI TEMPI DI EXPO 2015
Opportunità per il territorio?

Expo 2015 è stato presentato come un’opportunità per migliorare la mobilità in vista dell’arrivo dei presunti 20 milioni di visitatori e come eredità duratura per il rilancio economico dei territori. BreBeMi, Pedemontana, TEM: grandi infrastrutture la cui utilità è stata contestata a più riprese ma i cui finanziamenti sono stati sbloccati grazie all’emergenza legata all’evento. Grandi promesse, grandi aspettative. Quali sono però i benefici reali che otterrebbe la città di Rho da questa politica sulla mobilità? Con la nuova fermata ferroviaria di Rho-Fiera, nata per servire gli interessi di Fiera ed Expo, si è cercato di scippare nel 2009 alcune corse ai pendolari di Rho. L’attacco alla mobilità pubblica, pur sventato, ha comunque confermato la scelta di relegare Rho a mera periferia, città dormitorio ai margini della grande metropoli. Il biglietto della metropolitana da Rho-Fiera, fermata comunque lontana dalla città viva, ha il costo maggiorato di 2,50 € contro 1,50 € della fascia urbana. Una periferia, quella rhodense, che nei mesi dell’Esposizione si troverà a subire i disagi e il caos di una gestione della mobilità disegnata dai poteri forti per i grandi affari di Expo a discapito di chi vive realmente il territorio.

Sette del mattino, treni stracolmi. Sui tabelloni ritardi a due o anche tre cifre che ci portano a riflettere: se ogni giorno rischio di arrivare a lavoro con mezz’ora di ritardo, riusciremo mai a gestire la mobilità dei presunti 20 milioni di visitatori che arriveranno per Expo 2015?

Da anni gruppi di pendolari e lavoratori del territorio hanno preso una posizione contro i sistematici disservizi della rete dei trasporti pubblici, che nei fatti si ripercuotono sempre sulle tasche di chi è costretto a recarsi a lavoro coi mezzi in luoghi più o meno distanti.

Nel 2009 veniva inaugurata la stazione ferroviaria di Rho-Fiera: immediato fu il tentativo di dirottare una decina di corse verso la nuova fermata a scapito della stazione di Rho, nell’interesse di Fiera ed Expo e contro le necessità dei pendolari. La risposta fu una mobilitazione a favore del diritto alla mobilità che riuscì a restituire alla città i treni e a creare interesse e attenzione sul problema del caro-biglietto.

Nel 2011 fu la volta dell’aumento del biglietto urbano della metropolitana da 1 a 1,50 € con il conseguente rincaro del biglietto da Fiera. Nasce in questo contesto la campagna “Fagliela Pagare!” con l’obiettivo di far integrare la fermata della metro di Rho-Fiera nella fascia urbana di Milano. A tutt’oggi una tariffa notevolmente maggiorata depreda il territorio nella logica del profitto in previsione del Grande Evento del 2015.

Oggi, a pochi mesi dell’inaugurazione di Expo 2015, poco sembra essere cambiato. In gennaio Regione Lombardia ha tagliato 17 milioni di € ad Atm e 28 milioni di € a Trenord, alimentando il timore che in vista di Expo il biglietto urbano salga a 1,90 €.

Chi è costretto a utilizzare l’automobile per i propri spostamenti non se la passa molto meglio. La chiusura di diversi nodi critici per la viabilità del Nord-Ovest milanese ha innescato disagi pesanti, come nel caso della chiusura del ponte che collega Passirana con Arese o dei cambiamenti della viabilità nei pressi dell’ex Alfa Romeo.

Lo svincolo autostradale nei pressi di Fiera è completamente congestionato ad ogni manifestazione fieristica, ma chi amministra preferisce sottrarre soldi pubblici per opere inutili come BreBeMi, Pedemontana e TEM.

Se questa è l’eredità che l’Esposizione Universale dovrebbe lasciare al territorio, siamo di fronte ad un fallimento completo; delle prospettive di ottimizzazione dell’intero sistema di trasporto e viabilità per la città di Rho rimangono solo i disagi, pagati per giunta a caro prezzo con tariffe esorbitanti che vanno a impoverire i già striminziti redditi precari dei propri abitanti.

LA MOBILITA’ E’ UN DIRITTO!
DIFENDIAMOLA DA EXPO 2015!

 

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