EIRE 2009: rottamare la città vetrina. Meno cemento e più diritti!

 

Questa mattina in occasione di EIRE 2009 (Expo Italia Real Estate), la fiera degli immobiliaristi speculatori e dei loro referenti istituzionali, che si tiene presso il polo fieristico di Rho-Pero, abbiamo messo in luce con azioni, volantinaggi e striscioni nei punti significativi della città di Rho e all’ingresso della Fiera stessa, la contraddizione tra chi considera il territorio come mero oggetto di lucro e i cittadini che vivono la città con i loro bisogni e i loro diritti negati. Alla presenza dei sindaci di Milano e Roma e dell’Assessore al Territorio della Regione Lombardia, si teneva oggi il convegno “Rottamare la città per costruire il bello”. Un titolo paradigmatico per un convegno che si tiene al centro della “città vetrina” di Expo: una città che svende il territorio agli speculatori, privatizza saperi, sanità e trasporti, esclude e caccia rom, migranti e centri sociali, si dota di nuovi commissariati di Polizia e nuovi Tribunali per mantenere l’ordine e il controllo, mentre con Expo 2015 e Piano Casa regionale si dà mano libera per fare razzia di aree verdi e moltiplicare le volumetrie edificabili sul territorio.

Abbiamo incominciato le nostre azioni alla Stazione di Rho, dove i pendolari che quotidianamente usano il treno per andare a scuola o a lavorare, dal 14 giugno si vedranno sopprimere 30 treni interregionali della linea Milano-Torino, che fermeranno invece alla nuova stazione di Rho Fiera, di fatto inaccessibile ai cittadini. Con Expo 2015 si stanno inoltre finanziando opere per la mobilità per 12 miliardi di euro, finanziamenti che all’ottanta per cento sono relativi a opere viabilistiche e parcheggi.

La seconda azione si è tenuta all’Ospedale di Rho, che da mesi si vocifera essere in procinto di chiudere, e, mentre le istituzioni smentiscono, di fatto si procede con lo smantellamento dei reparti, che porterà all’obiettivo finale, quello di chiudere per dare spazio successivamente alle cliniche private, sul modello formigoniano in cui l’obiettivo delle strutture sanitarie è il massimo profitto.

Anche per gli studenti la storia è la stessa: il Liceo “Rebora” di Rho, diviso su 4 diverse sedi, dunque con una struttura inadeguata oltre che vecchia, dopo un protocollo d’intesa tra la Provincia e la precedente amministrazione di Rho ha visto sfumare la nuova sede con l’arrivo del sindaco Zucchetti, che ha preferito dirottare gli introiti dei piani integrati per i nuovi alberghi cittadini su un nuovo commissariato di polizia e su un nuovo tribunale, per rendere tutti più sicuri di essere controllati e di non avere accesso ai saperi, mentre il suo amico ciellino Formigoni può dirottare gli investimenti regionali sulla scuola privata.

Agli speculatori agli immobiliaristi e ai sindaci che vogliono rottamare le nostre città, rispondiamo che bisognerebbe rottamare loro e la loro scellerata idea della città vetrina di Expo 2015, alla quale contrapponiamo la città in cui si tutelano il diritto ai saperi, alla sanità, alla mobilità pubblica e ad un ambiente più vivibile.

 

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