In 500 in piazza contro la “città vetrina” di Expo 2015

 

Questo pomeriggio 500 persone hanno partecipato al corteo indetto dal Comitato No Expo e da SOS Fornace contro Expo 2015 e il modello di sviluppo che questo rappresenta. Nei giorni in cui si sta tendendo il Salone del Mobile la Fiera è considerata “zona rossa” e altamente sensibile per il caos viabilistico che genera. Ai manifestanti non è stato concesso di raggiungere la Fiera e hanno bloccato per circa mezz’ora il ponte di Mazzo, per sottolineare le grosse carenze infrastrutturali pubbliche che rendono di fatto insostenibile la gestione dell mobilità in occasione di grosse manifestazione fieristiche e rendono invivibile il territorio per i cittadini che lo vivono. Pochi giorni dopo l’assegnazione di Expo 2015 a Milano, il corteo ha voluto denunciare la speculazione, la cementificazione, l’impatto devastante sull’ambiente legate all’esposizione universale, il modello – quello della città vetrina – che produce diseguaglianze sociali, sgombero di capi rom, centri sociali, ed espulsione delle fasce sociali più deboli dai territori soggetti a queste inutili grandi opere. In questo contesto, il centro sociale SOS Fornace, che da anni si oppone al saccheggio del territorio, rivendica accesso alla casa e al reddito, ha risposto alle sempre pressanti minacce di sgombero scendendo in piazza contro il modello della “città vetrina” che esclude chiunque non sia omologato dai propri confini militarizzati. Alziamo la voce del dissenso e rilanciamo la partecipazione alla Mayday Parade, la manifestazione del Primo Maggio dei precari, a Milano, in Porta Ticinese alle 15.

 

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