Fornace assolta per l’interruzione del Consiglio comunale in risposta allo sgombero del campo rom di via Sesia.

 

 

Le responsabilità politiche della pulizia etnica a Rho rimangono.

Rho, 11 giugno 2013. Nella giornata di Giovedì 6 Giugno si è chiuso il primo grado di giudizio del processo per l’interruzione del Consiglio comunale del 29 Giugno 2010. Tutti gli otto imputati sono stati assolti per i reati di manifestazione non autorizzata ed interruzione di pubblico servizio.

 

 

I fatti

Alcune settimane prima del Consiglio comunale di Rho del 29 giugno 2010 furono recapitate agli abitanti del campo rom di via Sesia delle lettere in cui l’amministrazione comunale intimava alle famiglie ivi stanziate di abbandonare entro trenta giorni le proprie abitazioni per far posto ad una nuova discarica.

Ad oggi – tre anni dopo – questa discarica non è mai stata realizzata, quella lettera era unicamente una minaccia volta a umiliare i rom, dando loro il messaggio che valevano meno della spazzatura. Questo perché in realtà, quelle lettere erano solamente il punto di arrivo di un percorso di smantellamento “a bassa intensità” del campo iniziato dall’insediamento nel 2007 della giunta Pdl e Lega Nord, guidata dal ciellino Zucchetti e proseguito negli anni attraverso il taglio della convezione con Opera Nomadi e la Caritas per interventi di inserimento scolastico e lavorativo; con l’irrazionale inasprimento delle regole del campo per aumentare la probabilità di violazioni e giustificare l’allontanamento dei nuclei familiari; con lo smantellamento delle casette prefabbricate del campo ogni volta che veniva allontanato un nucleo familiare; con una propaganda politica dal contenuto profondamente xenofobo e razzista, in particolare in prossimità di tornate elettorali oppure attraverso la strumentalizzazione di fatti di cronaca.

Inoltre, poche ore prima del Consiglio comunale si era saputo della morte di Zoran Milenkovic, abitante del campo gravemente malato, cieco e in dialisi, costretto ad andarsene dal campo e, privato degli affetti e delle cure, morto all’estero. Stessa sorte toccata alla nipote Nadia, allontanata dal campo dalla giunta Zucchetti e trovata impiccata, alcuni mesi dopo, in un casolare nei pressi di Monza dopo essere finita nel giro della prostituzione. A conferma, come se ce ne fosse ancora bisogno, che le politiche razziste uccidono.

 

Expo 2015 e la pulizia etnica dei rom

Le politiche dell’amministrazione rhodense, da un lato, si inserivano in un contesto politico che a livello nazionale ha ispirato la cosiddetta “emergenza nomadi” – formalmente in vigore dal 2008 al 2011 – e, dall’altro, erano dirette a dare un “colpo di scopa” nella città di Rho, che assieme a Milano è proiettata verso l’appuntamento di Expo 2015.

Basti ricordare che quando nel 2009 l’ex sindaco di Rho, Roberto Zucchetti,  presidente del “Patto del territorio nord ovest Milano in vista di Expo 2015” incontrò l’allora sindaco di Milano Letizia Moratti nella sua qualità di commissario straordinario per l’Expo, chiese che in vista del grande evento vi fosse un “raccordo operativo sulle azioni nei confronti dei campi nomadi” tra i comuni del Patto e quello di Milano.

Una richiesta apparentemente eterogenea rispetto alle finalità dell’evento, ma che cessa di esserlo se si pensa che alcune delle opere inserite del dossier di candidatura per Expo 2015 verranno realizzate su aree ove attualmente sono situati campi rom. In particolare, il campo rom di via Monte Bisbino tra Baranzate e Milano dovrà essere sgomberato per fare spazio allo svincolo dell’A8 Milano-Laghi verso l’area Expo 2015, mentre i campi rom di via Triboniano e via Barzaghi sono stati chiusi per fare spazio, anche in questo caso, alla viabilità di accesso al sito Expo.  Stessa sorte toccherà al campo autorizzato di via Novara– in questo caso per realizzare uno dei parcheggi remoti di Expo 2015.

Insomma, il grande evento che dovrà affrontare il tema della fame nel mondo, affama a sue volta persone di etnia rom violandone i diritti e buttandole in mezzo alla strada.

 

 

Centro Sociale Sos Fornace

No Expo

 

 

 

 

 

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