Il Sindaco dica la verità sui rifiuti della Fiera

 

 Sullo scorso numero di Settegiorni è apparso un articolo che riportava la protesta fatta dal Centro Sociale SOS Fornace e dal Comitato No Expo sul fatto che i rifiuti prodotti dalla Fiera gravano sulle tasche dei cittadini di Rho e che la stessa Fiera non aveva pagato lo smaltimento dei rifiuti. Nello stesso articolo il direttore di Aser, Tommaso Di Paolo, con nostra grande sorpresa, prende le difese di Fiera Milano sostenendo che “non è vero che Fiera non paghi per lo smaltimento dei rifiuti e che abbia contribuito a far aumentare il costo complessivo”.
A questo punto ci domandiamo quale sia la verità sui rifiuti della Fiera e chiediamo che sia fatta pubblicamente chiarezza su una questione di trasparenza che riguarda tutti i cittadini rhodensi. In un comunicato stampa del Comune di Rho del 31 gennaio 2008 si leggeva infatti che “Nell’ottica di gravare di meno sulle tasse dei Cittadini va l’attenzione rivolta alla questione dei rifiuti prodotti da Fiera Milano, la cui vicenda coinvolge ufficialmente il Comune di Rho dal mese di maggio 2005. Due i ricorsi presentati da Fiera al Tribunale Amministrativo Regionale: uno contro le delibere del Comune, che non avrebbe potuto istituire la TIA; in subordine, che l’avrebbe istituita in modo irregolare (passaggio dalla Tarsu alla Tia); questo ricorso è stato giudicato “inammissibile/respinto” dal TAR in data 28/1/08; il secondo ricorso, che riguardava l’entità della tariffa rifiuti dovuta da Fiera Milano per l’anno 2006, sempre il 28 Gennaio u. s. è stato giudicato “improcedibile” dalla Commissione Tributaria; resta, quindi, pendente, con possibilità di soluzione all’inizio del prossimo mese di Aprile.”.
Questo significa che Fiera la tassa dei rifiuti non l’aveva pagata, come peraltro ha fatto rispetto all’ICI e più in generale per ogni somma dovuta al territorio.
Sul secondo punto, invece, relativo all’aggravio dei costi a carico dei cittadini di Rho, lo stesso comunicato stampa del Comune di Rho del 31 gennaio così recitava: “Un’altra questione è collegata all’aumento del costo per il servizio della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, cioè la diversa interpretazione di quanto previsto nel Contratto di Programma stipulato tra Regione Lombardia, Amsa (Azienda Milanese Servizi Ambientali) e i Comuni interessati dall’impianto di Silla 2 (termovalorizzatori di Figino). L’accordo prevedeva che i Comuni coinvolti, incluso quello di Rho, avrebbero goduto di una tariffa agevolata fino all’anno 2012. Il contratto annuale proposto da Amsa, però, ha fissato un limite a tale agevolazione, calcolato sulla base della quantità di rifiuti prodotta nell’anno precedente. L’inizio delle attività fieristiche ha causato un aumento dei rifiuti prodotti, con conseguente superamento del limite fissato da Amsa per poter ottenere la tariffa concordata; sulla differenza prodotta, quindi, Amsa chiede il pagamento della tariffa piena. Il Comune di Rho contesta questa interpretazione, considerando i rifiuti di Fiera Milano alla pari rispetto a quelli dei Rhodensi, essendo Fiera Milano soggetto operante sul territorio cittadino. La questione è stata sottoposta in ambito regionale e sarà oggetto di un’apposita riunione, che permetta di rivedere e di chiarire le diverse interpretazioni.”
La frasetta con cui il Direttore di Aser ha liquidato la nostra protesta appare dunque quantomeno ambigua e poco trasparente, come è più in generale la gestione delle informazioni da parte del Comune per tutte le questioni che riguardano il Polo fieristico. Pensiamo a tutte le promesse fatte sulle ricadute positive riguardanti ambiente, lavoro, cultura e mobilità. Una valanga di promesse, tutte documentate da testi e pubblicazioni, per le quali sarebbe il caso che i rappresentanti dei rhodensi nelle istituzioni fornissero dati reali e concreti circa quanto è stato prodotto.
Noi chiediamo questo perché riteniamo che per la maggioranza dei cittadini che vivono sul territorio i disagi prodotti da Fiera siano di gran lunga superiori ai benefici.

 

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